Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

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sabato 15 marzo 2014

Meglio sole...


"Tu sogna e spera fermamente, dimentica il presente e il sogno realtà diverrà". (Cenerentola)

Dedicato a C.

Poco fa chattando con una mia giovanissima allieva ho avuto ancora una volta l'occasione di riflettere sulla trasformazione che è avvenuta in me nel corso degli anni, a come partendo da una condizione di bambina timida ma determinata sono diventata più o meno la donna che volevo (capelli lisci compresi)!!!

Sentirsi sole in un'età critica perchè non uniformate, spesso porta alla sofferenza così accade che se da una parte si grida per far sentire la propria voce dall'altra si ricevono solo schiaffi. Da ragazzina non ricordo di aver ricevuto schiaffi, quelli sono stata brava a farmeli dare da grande ma sorvoliamo che è meglio.
Avevo talmente tanta passione per ciò che impegnava totalmente la mia vita che anche se i coetanei non mi capivano, sinceramente ora che ci penso, me ne fregavo abbastanza.
Nel periodo precedente e durante i primi anni del liceo invece ricordo di aver passato molto tempo da sola, amavo stare da sola, spesso la solitudine la ricercavo perchè se non trovavo gente che mi capiva, me la inventavo (ero già matta).
Mi chiudevo in cameretta e pensavo, riflettevo, inventavo, creavo, fantasticavo, sognavo.
Sola non mi sentivo poi tanto sola, sapersi fare compagnia è bellissimo mentre non saperlo fare può danneggiare sia noi sia chi ci sta vicino.
Sono d'accordo con la teoria che può sembrare ostica da mandar giù, secondo la quale non si può imparare a stare con gli altri se non si sa stare soli e non si può nemmeno amare qualcuno se non sappiamo stare da soli o amare noi stessi.
Vista così direi che la solitudine è una palestra per lo stare piacevolmente in compagnia.

Il fatto è che non possiamo credere di darci un valore solo attraverso l'altrui parere.
Lo scambio ci deve essere e può essere interessante ma non si dovrebbe dare necessariamente maggior rilievo a ciò che proviene dall'esterno.
E' bello sapere di poter contare su qualcuno ma questa cosa la si può apprezzare davvero nella meraviglia della sua essenza solo se sappiamo anche stare soli, se al contrario siamo troppo dipendenti è inevitabile crollare spesso e volentieri.

La solitudine non è triste, al contrario è una condizione dove si possono provare sensazioni profonde e fondamentali capaci di farci sperimentare la felicità.
L'isolamento è un'altra cosa e quello invece si che è triste e andrebbe combattuto.

Spesso in cameretta mi ci faceva stare mio padre per punizione, diceva che in questo modo avrei potuto riflettere sulle mie mancanze (l'educazione di una volta era così) in realtà riflettere sulle mie mancanze per me significava scrivere in quattro e quattr'otto una letterina dove mi ripromettevo di "fare la brava" e il resto del tempo lo passavo a fantasticare.
Mi piaceva moltissimo e ora che ci penso devo aver combinato qualche marachella appositamente per farmi dare la punizione e conquistarmi così un'oretta in santa pace chiusa in camera.
Come dicevo, quei momenti mi hanno insegnato molto perchè entravo profondamente in contatto con me stessa e poi mi hanno resa particolarmente creativa, cosa che attualmente è fondamentale per il mio lavoro.
Così oggi pur essendo una persona estremamente socievole amo ancora passare dei momenti in solitudine per approfondire il legame con me stessa e poi anche per sognare in libertà.
Sognare mi piace sempre e lo faccio esattamente come farebbe un bambino, credendo poi ciecamente che ciò che sogno si realizzerà.

Non è sbagliato sfidarsi e cercare il contatto anche in terreni difficili ma se proprio non si ottengono risposte per me meglio lasciar perdere per un po', forzare qualcuno pur di non stare soli non mi sembra una buona idea, perchè mendicare? A quel punto meglio una sana solitudine capace di far maturare qualcosa di buono.

Ho esordito ironicamente affermando di "essere diventata...la donna che volevo" e devo dire che mi sono fatta ridere da sola, come sempre del resto, ovviamente con ciò non voglio dire che mi sento perfetta ma che la base del mio essere è sicuramente qualcosa che avevo chiaro in mente ma che sento di aver conquistato a fatica. Una base su cui spesso poggiano dei casini terribili ma io sto sempre lì sotto, pronta ad intervenire, sarà per questo che la ragazza cui sto dedicando il post mi descrive come forte, coraggiosa e determinata, deve avere la capacità di sgamarmi quando sto nascosta e queste qualità mi sembrano invisibili.

Del resto una persona che si dedica totalmente fin da piccola a discipline come la danza o la musica non può che essere determinata e coraggiosa. Mi piace pensare che se sono diventata un carrarmato è grazie alla scuola accademica e alla sbarra quotidiana.
Noi sappiamo il perchè!

Un abbraccio a te C. e a tutti voi!

sabato 8 marzo 2014

Che sia libertà ma quella vera


Le donne sono sempre un po' schiave. 
Incatenate ad un sistema che seppur progredito le relega a ruoli ben precisi dai quali discostarsi non è buona cosa. 
Senza dover fare necessariamente paragoni guardando sempre a chi sta peggio per sentirsi fortunate, noi donne comuni poco possiamo fare per togliere il burqa o peggio le pietre dalle teste delle nostre compagne di altre terre ma tanto per cominciare, partendo dal nostro metro quadro potremmo raggiungere mete che ci consentirebbero una vita migliore. 
Crediamo di essere libere perchè possiamo metterci la minigonna, quella stessa minigonna che diventa complice di delinquenti che se poi ci stuprano...ce la siamo cercata! 
Eppure nonostante questa "libertà" troppe donne ancora subiscono ricatti affettivi tra le quattro mura di casa da parte di chi dice di amarle, e questo avviene nelle "migliori famiglie", nelle peggiori si arriva a violenze fisiche gravi e troppe donne credendosi deboli, quando il debole è lui, nemmeno hanno il coraggio di denunciare l'aggressore; troppe donne si identificano solo attraverso il giudizio del partner; troppe donne si sentono una nullità se non hanno un uomo su cui appoggiarsi; troppe donne ammazzate da uomini insicuri e malati e troppe ancora se ne potrebbero dire. 

Dovremmo fregarcene di inutili auguri e darci da fare per noi, noi per prime. 
Cresciamo senza paura perchè l'evoluzione è un nostro diritto e chi vuole inibirla non desidera il nostro bene. Certo, gli auguri potrebbero essere un gesto carino, soprattutto se ad essi seguisse un appoggio concreto alla nostra lotta e questi ben vengano, peccato che spesso provengano da coloro che sono poi i primi a provare disagio davanti ad una donna libera mentalmente e a essere capaci solo di giudizi infelici espressi a tutela della loro blanda e spesso nulla virilità.

Le donne non sono il sesso debole, mettiamocelo in testa!


Carla (Miranda)

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