Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

Image Slider

venerdì 25 gennaio 2013

Daje Itaglia. L'unico partito veramente onesto

Ho ideato la campagna elettorale per l'unico partito onesto che dice la verità, tutta la verità

C'è di che ridere nel vedere i manifesti della campagna elettorale con i quali hanno tappezzato tutta Italia.
Si contendono un posto a Zelig o che altro?
O è semplicemente una gara a chi la spara più grossa?
Stavolta più che mai mi sembra.

Dunque, la Meloni dice che con "onestà" va verso il futuro senza paura, e il "senza paura" lo attribuirei al potere di photoshop. Infatti il noto programma di grafica e fotoritocco c'ha risparmiato la visuale degli occhi a palla, che sul manifesto avrebbe inquietato non poco, sai che paura!
Quanto all'andare verso il futuro, beh, in futuro s'inventeranno certamente qualcosa di più sofisticato, grazie al quale i grafici riusciranno a farle sparire pure le borse sotto gli occhi che ancora campeggiano sul cartellone.
Il nome del partito si commenta da solo e il fatto che incoraggi un viaggio verso il futuro con La Russa direi che non fa paura ma paurissima, perciò c'andasse da sola. Anche se poi le alternative per noi non sono chissà che, però...c'andasse da sola uguale. Ma poi c'è pure Gasparri, come fa a non avere paura?
Mi vien da ridere, sembrano i Brutos, altro che fratelli d'Italia!


Poi ci sta un tizio del PDL il quale ci informa che la "politica seria" esiste.
Ah Ah Ah!
E questa si che è una notizia, falsa, ma lo è ...e comunque anni al governo ce lo potevano dimostrare invece di imbrattarci i muri adesso.

C'è Bersani che non sapendo più cosa dire, dal momento che le maniche se l'è già rimboccate e pure i giaguari sono stati smacchiati da tempo, allora afferma che c'è un'Italia "diversa". E' talmente vago lo slogan che appare anche piuttosto ridicolo. Un'Italia diversa sarebbe quella che si ribella come si deve e che magari spegne la tv e s'informa sul serio. La ribellione dovrebbe partire molto a monte, quindi ben prima e non a disastro avvenuto. Dovrebbe consistere nel non permettere di essere manipolati e quindi nel prevenire guai, ma questo -ahimè- è possibile solo se ci si sforza di usare il cervello che andrebbe allenato per benino. Dunque no, un'Italia diversa non la vedo possibile per ora e a Bersani, così come a molti altri suoi pari, non converrebbe nemmeno.

E ora veniamo al pezzo forte, ci sta Monti il quale ci invita a votarlo "per non tornare indietro".
E' proprio evidente che essendo tutti, e dico tutti, riusciti nel giochetto di rimbecillire un popolo ben predisposto alla decerebrazione, nemmeno si sprecano con frasi un tantinello più intelligenti. Ok, lo slogan deve essere semplice, breve, chiaro, deve arrivare, essere ricordato facilmente... ma qui si esagera diamine.

Forse mi sono sbagliata, il pezzo forte viene ora: Casini che difende "i deboli e le famiglie".
Ci mancava che avesse l'aureola nella foto ed era perfetto, tanto co' photoshop ci vuole un attimo. Verrebbe da chiedersi chi crede di prendere in giro. Facile: gli italianiiii! (Almeno quelli che pascolano, che però sono tanti). 
Poi c'è da dire che se non ci fossero i deboli (di mente) col cavolo che uno come Casini stava dove stava a guadagnare quel che guadagna, lo credo bene che deve difenderli, peccato che non ha la minima intenzione di farlo e seppure dovessero dargli retta non lo farà.

Poi ci sono i Casapound, che distribuiscono volantini dove senza risparmiare errori di sintassi, di lessico, di grammatica varia e chi più ne ha più ne metta, spiegano tentano di spiegare quali siano le loro intenzioni, perchè guai a parlare di programma, loro sono fieri di non avercelo. Si si, me l'ha detto proprio uno di loro in persona, dato che educatamente gli ho corretto pure un paio di errorucci mi ha pure accusato di fare la "maestrina".
Ah Ah Ah e certo, che non lo sa? Quello faccio!

Per concludere con le barzellette dei politici, che hanno superato di gran lunga sia quelle sui carabinieri che quelle di Totti, vi racconto l'ultima.
L'altro giorno ho ricevuto una mail dal Salaria Sport Village, la palestra dove quel brav'uomo di Bertolaso si faceva curare la cervicale dalle addette all'attività ludico-ricreativa. Un tizio, presentandosi come amico di  un candidato PDL alla regione per Storace presidente, mi chiede "se possibile" di votarlo... l'amico suo.
Ho risposto che no, non è possibile, non lo voterò. Con estrema cordialità ho aggiunto che gradirei non essere più disturbata.
Certo, non mi si può chiedere proprio niente però eh! 


Sapete, io vivo a Roma e specialmente di questi tempi con le piogge frequenti, le buche, anzi le voragini si sprecano. Oggi me ne andavo in giro e  mentre osservavo questi vergognosi cartelloni dovevo schivarle continuamente per evitare di fracassare la macchina, evitando pure incidenti. Si perchè a volte ti trovi a dover decidere in un attimo: meglio sprofondare in un cratere o un frontale? Dunque, senza che andiamo a toccare altri argomenti sottintesi, ma invece di scrivere minchiate sui manifesti che tra l'altro ci costano, non potevate per esempio mettere in sicurezza le strade? Cioè fatti e non parole. Voi direte, e con quali soldi se ce li siamo mangiati tutti? Perciò avrei da suggerirvi l'unica frase con cui sareste apparsi onesti e credibili sui manifesti:

"Vota: a chi tocca non s'ingrugna, do' cojo cojo. Tanto noi intascamo e se la ridemo, litigamo in tv e poi annamo a magnà insieme, tu fai un piacere a me e io ne faccio uno a te (tra di noi e mai a voi). 
Questa, si ve sta bene (e ce pare de si) è la nostra politica, quindi vota per l'unico partito onesto: 
Daje Itaglia. Tutti (noi) a magnà e beve, tanto pagate voi!"

Miranda (devil) Milian


mercoledì 23 gennaio 2013

Beautiful


A Silvia.
(© copyright Giacomo Leopardi)

E' stato bello svegliarsi col rumore della pioggia in una giornata grigia e provare felicità perchè di lì a poco sarei andata a ciacchierare al bar figo sull'Appia Antica con l'amica che non vedo da un po'.
Stavamo quasi per cambiare location visto il tempo, invece era aperto, la veranda riparata e riscaldata e quel cornetto con la crema da paura.

Attorno a noi il panorama era suggestivo e poi eravamo da sole (dopo che l'attore gnocco se n'è andato via col suo cane) condizione ideale per una bella chiacchierata in sintonia, anche se bisognava quasi urlare visto il frastuono dovuto ai tuoni e alla pioggia. O meglio, io urlavo, mentre Silvia che fa la cantante e sa usare ovviamente la voce, è riuscita a mantenere un tono melodioso dall'inizio alla fine.

Mi sentivo talmente in un'altra dimensione che stavo quasi per comprare un souvenir a forma di vaso antico in vendita alla cassa per i turisti, poi mi sono ricordata che stavo a pochi minuti da casa quindi non era il caso di buttare soldi.

Il percorso dell'imparare a "lasciar andare" cio' che mi influenza negativamente (da me battezzato Progetto Amèlie) prosegue, e il beneficio grandioso consiste proprio nell'apertura, quindi nella miglior accoglienza che offro a tutto ciò che è bello, e per tutto intendo proprio ...TUTTO!

Carla

Prelibatezze ar baretto sull'Appia Antica

lunedì 21 gennaio 2013

Amori, ascensori e tradimenti


Dopo il post frivolo del sabato pomeriggio ecco a voi il post scemo del lunedi sera, insomma di male in peggio.
Dunque, stasera vi racconterò della mia allergia ai luoghi comuni. Mi fanno venire proprio l'orticaria, soprattutto quando mi capita di osservare certe tipe che se la menano fin troppo mentre ne sfornano una serie infinita con quell'aria fiera di chi ha capito tutto della vita.
Avrei da dire una parolina su ognuno ma non la finirei più, allora facciamo che ne elenco solo 5, così mi levo lo sfizio e non vi ammorbo più di tanto.

I figli sono l'unica ragione di vita. Allora chi non li ha si dovrebbe sparare? Con ciò non voglio svalutare la bellezza dell'averli, e non vorrei sembrare mammina cara ma di ragioni di vita secondo me è bene averne più di una, magari a volte proprio per insegnarlo ai figli.
Ma poi che vuol dire? Vediamo un po'...uhm... per esempio: tra i figli, la passione per la musica e la pesca cosa preferisci? O meglio: cosa ti motiva di più a vivere?
E che c'entra? Mica si possono paragonare certe cose. Comunque se vai a pesca con tuo figlio e ti porti l'iPod hai risolto!
Se poi vogliamo intendere che un giorno tuo figlio sta molto male e allora non vai al cinema con gli amici per assisterlo perchè lui viene prima, beh, è un altro discorso, ma c'è bisogno di starlo a rimarcare? E' talmente ovvio.

Chi ama non tradisce. Eh eh eh cara fidanzata e mogliettina innamoratissima vediamo un po', se ti dovessi disgraziatamente trovare in ascensore con Johnny Depp e -paf- andasse via la corrente? Non dico Brad Pitt perchè dopo la pubblicità del profumo, il timore che attacchi con quella solfa interminabile, sono certa sovrasterebbe qualsiasi altra ideuzza birichina, ma anche solo un piccolo pensierino-ino-ino ce lo faresti? Io comunque no, nè con Johnny nè con Brad, ma con Matthew si e solo perchè sono un po' claustrofobica, capirete allora che in una situazione simile dovrei assolutamente trovare il modo di distrarmi per evitare crisi di panico.
Ma poi chi ama chi, non tradisce chi? Magari tradisci proprio perchè ami...quell'altro però, cambiando il punto di vista tutto quadra. Quindi vive l'amour che trionfa sempre!

(I lettori maschi possono mettere nell'ascensore Charlize Theron o altra a piacere, io per esempio preferirei Catherine Zeta Jones vestita da Velma Kelly, però fate voi, semmai mettetecele tutt'e due e amen).

Meglio pazza che noiosa. Intanto bisogna vedere cosa s'intende per pazza, se una che urla dalla mattina alla sera, che ti minaccia col coltello per futili motivi, che mentre Totti sta correndo da solo verso la porta avversaria ti cambia canale perchè inizia la fiction con Raul Bova, che di notte fa incubi e ti sveglia prendendoti a calci, che è precaria ma vota Berlusconi perchè è simpatico...beh io rivaluterei la noia.

Le donne possono fare tante cose contemporaneamente. Io no, se ne faccio anche solo una e mezza, quell'una se ne va in pappa e la mezza rimane mezza. Ma forse sono io esageratamente limitata.

Se ci tiene non ti lascia andare. Ma va? Se ti lascia andare mi pare ovvio che non ci tiene più, quindi, come si dice a Roma: stacce!

Bene, per stasera ho miseramente finito quindi buona notte, buona settimana e un sorriso alla Amèlie da

Miranda (devil) Milian 

domenica 20 gennaio 2013

Sexybag e altre storie. Eclettica Noemi!


Un reggiseno è un reggiseno, un giocattolo è un giocattolo, un disco è un disco.
Alt! Troppo facile, e chi l'ha detto poi?
Niente è quel che sembra per Noemi Intino, una giovanissima stilista con una grinta pazzesca e una creatività fuori dal comune. Tutto quel che vede lo trasforma: un reggiseno? Diventa una borsa. Un vinile? Ve lo piazza fra i capelli, mentre gli accessori di Barbie diventano orecchini e collane.
Proprio come me, sente le sue creazioni come creature da mettere al mondo, amare e far amare. 
Ed ecco la Sexybag.












E' una borsetta fighissima fatta con un reggiseno. Ce ne sono di tantissimi tipi: piccoline tipo portatrucco o uso pochette, più capienti a colori tenui dal fascino retro, a tinte forti ornate da pizzi neri a ricordare l'atmosfera burlesque, coloratissime con i pupazzetti dei super eroi. Poi ci sono quelle ancora più grandi fatte direttamente con i corpetti oppure con la decima, si la decima, non l'avevo mai vista una taglia simile e difatti si tratta di un borsone quasi da viaggio!
Ben otto taglie più della mia Beh, solo qualche taglia in più della mia che ho la versione portatrucco, coppa C però eh, che già un lucidalabbra in più ce lo metti tranquillamente e si chiude pure la zip.
Sono modelli esclusivi, brevettati e coperti da copyright.

Con questo collage ho vinto il contest fotografico per il give away aggiudicandomene una, gentilmente offerta da Noemi. Così ne ho una bianca e una nera.
Ci tengo a dire che non ero raccomandata quindi non malignate. Il tema dell'immagine rispecchia la mia fissazione per lo stravolgimento delle storie romantiche. In quel periodo stavo infatti lavorando a Rude&Black il mio Tchaikovskj feat. Rihanna dove le ragazze-cigno bianche diventano ragazze-cigno nere e sexy e finiscono col desiderare un rude boy anzichè un noioso principe. Ogni santo giorno pregavo affinchè l'amato compositore russo, mio idolo da quando ero piccolina, non si rivoltasse nella tomba e che perdonasse la mia fusione della sua musica con la voce di Rihanna la super gnocca. Anche quest'anno mi sto dilettando in stravolgimenti vari, iniziando da Biancaneve che balla con intenzioni omicide un RNB dalle influenze reggae e una strega sexy che...vabbè non mi va di dire troppo, insomma c'è sempre o quasi l'elemento ricorrente che diventa tutto sexy e cruento. Sarà colpa della musica del diavolo, credete che non lo sappia? Roba dei soliti messaggi nascosti e compagnia bella, così zan-zan, son caduta nella trappola. Forse nel mio piccolo influenzo pure io, finirò su youtube analizzata al dettaglio dagli smascheratori di sette segrete: "Maestrina Ballerina e gli Illuminati" come Lady GaGa, Beyoncè e tutte le altre pop star del momento. Wow! Mi sentirei molto cool e trasgressiva: la Madonna dei poveri, volgarmente detta sora Ciccone come mi chiamavano anni fa. "Dei poveri", non per mancanza di stile s'intende ma per l'enorme differenza di introiti.

La Sora Ciccone ventitreenne
Ma basta parlare di me e delle mie deviazioni mentali, vado ad illustrarvi la prossima creazione e cioè il cerchietto vinile del quale si è appropriata anche Rihanna a Torino. Durante il concerto l'ha preso dalle mani di un'amica di Noemi che stava quasi sul palco e si è fatta tutto un pezzo tenendoselo in testa.
La mattina dopo sul treno sbirciando su facebook, mi accorsi della provenienza di quel cerchietto così ne ordinai subito due. Non sia mai.
Rihanna col cerchietto di Noemi - Loud Tour Torino 2011

I cerchietti per le mie dancers
E passiamo ora al mondo di Barbie.
Quando vedo la vetrina mi torna una voglia di giocare con Barbie che non ne avete idea, veramente una goduria rivedere tutte quelle cosine come le borsette, le stampelline, le scarpette da ballerina, i pettinini, i pattini, la tazzina, il biberon della figlia, che veramente non sapevo nemmeno esistesse, quando ci giocavo io ancora non aveva partorito e soprattutto non si capiva se stesse con Big Jim o con Ken. A riguardo c'è sempre stata una certa confusione e in cuor mio ho sempre saputo che in fondo ci doveva essere qualche tresca sospetta, anche perchè nel gioco La reginetta del ballo spuntarono fuori addirittura altri due tizi di cui uno con dei baffoni scuri dall'aria piuttosto ambigua. Non mi comprarono mai la casa di Barbie, tantomeno la macchina, figuriamoci il camper, scanso equivoci, dio solo sa cosa sarebbe accaduto lì dentro, meglio giocare senza tetti sopra la testa, senza letti, senza sedili reclinabili, a porte aperte e soprattutto alla luce del sole.

Orecchini e collanine realizzati con gli accessori di Barbie. Quella che gioca con le bolle di sapone è Noemi!


E questi sono miei:

Insomma Noemi mi piace, è coinvolgente, determinata, creativa, simpatica e piena di passione, la potete trovare spesso al Vintage Market la domenica al Circolo degli Artisti di Roma ma partecipa anche a tanti altri eventi, se volete sbirciare nel suo sito cliccate pure qui, perchè ovviamente fa molto altro tra cui disegnare e realizzare abiti e costumi di scena, inoltre ci sono negozi in Europa che vendono i suoi modelli esclusivi.

Non mi ha pagato per parlarne e anzi nemmeno sa che sto scrivendo di lei. Speriamo che il fatto di avere una fan strampalata nonchè esaltata per non dire scema come me, non la faccia sfigurare.

Miranda (devil) Milian 

sabato 19 gennaio 2013

Più Birkin per tutte


Ho saputo che certi individui truffaldini mascherati da tanto brave persone, con la scusa della beneficenza -zac- intascano bei soldini per farci poi quel che gli pare, per esempio pagare qualche debituccio per affari mal ponderati quindi andati male, comprarsi qualcosa di bello o anche forse fare la spesa nel reparto alimentari. Magari alcuni si trovano in difficoltà per davvero ma resta il fatto che fregare il prossimo non è bello, non si fa e basta.

Se ne inventano pure di tutti i colori e hanno una fantasia da far invidia agli sceneggiatori della Walt Disney.
Non scenderò nel dettaglio, che è meglio, anche se mi piacerebbe molto, ma un indizio ce l'ho.
Indovinello: qual è l'oggetto che meglio si presta ad esser venduto con la scusa della beneficenza?
Il calendario.
La risposta è esatta!
Avete vinto un calendario! Se volete però potete fare un'offerta.


Secondo loro oggi con gli smartphone, i tablet, le giornate appiccicati al computer per lavoro o per diletto e le mille applicazioni a riguardo, tutti avrebbero questo gran bisogno di attaccarsi alla parete calendari su calendari, roba da tappezzarci tutta casa perchè la cucina-ahimè-ha un limite.
Ma andiamo! Siete truffaldini e pure antichi. Tuttavia ho avuto un'idea, dato che ho fatto il calendario per mamma con alcune mie foto sulle punte e lei ha detto che è bellissimo nonchè proponibile a livello commerciale, potrei approfittare, quindi stamparne qualche altra copia e creare l'evento per la beneficenza, a favore della sottoscritta ovviamente.
In effetti mi piacerebbe molto avere una Birkin di Hèrmes rosa,


o anche nera


così andrebbe più o meno su tutto risolvendo più situazioni, certo col blu stonerebbe un po' mentre il rosa è più particolare ma si abbinerebbe ad entrambi, vabbè forse è prematuro pensare alla scelta del colore, dovrei prima escogitare un piano.

Secondo me potrebbe funzionare, magari potrei dare un tocco di drammaticità alla campagna pubblicitaria, non so, dire ad esempio che non mangio e non dormo più, che nessun medico c'ha capito niente ma il supporto psicologico mi aiuterebbe alquanto, il quale essendo particolarmente specifico, vista la rarità del caso, è purtroppo molto costoso.
Poi una volta incassati i soldi, comprerò la borsa delle meraviglie e un pochino meglio starò, quindi non è proprio una truffa vera. Io saprei darle il giusto valore mica come Victoria Beckham che ne ha più di una e con quel pezzo di marito si permette pure il lusso di essere musona e anoressica. Non che lo sappia per certo, comunque è secca da far paura e tanto bene mi sa che non sta.

Bene, devo darmi una mossa, causa crisi pare che le liste d'attesa per entrare in possesso di una Birkin si siano notevolmente ridotte e che la meno cara costi solo 7000 dollari.
Praticamente regalata.
Lo sento è il mio momento!

Miranda (devil) Milian promotrice dell'associazione "Più Birkin per tutte", che poi è solo per me ma non si deve capire.


Nota: L'immagine del calendario è puramente simbolica e Spongebob non ha mai chiesto offerte a nome di nessuna associazione benefattrice.
giovedì 17 gennaio 2013

Carlotta Gianduiotta

Ciao, mi chiamo Carlotta Gianduiotta e sono buonissima!

Vi presento Carlotta Gianduiotta, la mia sensazionale torta gianduia.
Mi è riuscita di un buono ma di un buono che più buono non si può, un mix di gola e lussuria sturbosissimo che dopo averla mangiata tocca andarsi a confessare tanto è peccaminoso il piacere che provoca al palato.

Pensandoci bene non mi sembra di aver mai bloggato una ricetta, dunque potrei farlo ora, quale migliore occasione? E poi lo fanno tutte le blogger, non solo le neo-mamme perfettine saputelle, perchè non dovrei farlo io?
Però c'è un piccolo problemino, sono una di quelle che va a occhio quindi tenterò di ricostruire le dosi esatte ma vi dico subito che gli unici cui sarà possibile replicare questo capolavoro sono quelli che potranno facilmente procurarsi la gianduia torinese doc. Che non vi venga in mente di sostituirla con la nutella perchè non si può minimamente paragonare.

Ingredienti:
-300 gr di farina
-100 gr di zucchero
-50 gr di frumina
-una bustina di lievito
-una bustina di vanillina
-un pizzico di sale
-3 uova
-un pezzo di burro a occhio
-gianduia spalmabile in barattolo qb (che sta per quanto basta)
-qualche pezzetto di torrone gianduia con nocciole
-latte a occhio

Preparazione:
Versate tutti gli ingredienti, tranne la gianduia e il torrone, in una ciotolona piuttosto capiente e soprattutto profonda, così quando sfrittellate il tutto con le fruste elettriche non vi si annebbia la cucina con la farina che svolazza formando nuvole polverose a contatto con i suddetti arnesi. Il burro scioglietelo prima a bagnomaria. Mescolate tutto per benino con le fruste elettriche e godete alla vista di quel cremone denso che vi ci buttereste dentro a fare il bagno. Quando è omogeneo, anzi per dirla come si deve, quando il composto è omogeneo aggiungere qualche cucchiaiata di gianduia e rimescolare bene il tutto col cucchiaio magico di Amèlie, cioè un normalissimo cucchiaio da minestra ma che va usato mentre si sorride amabilmente. Quando il composto è di colore omogeneo ed emana un profumo che vi pervade di eccitazione e felicità versate il tutto nello stampo per dolci, meglio se a cerchio apribile. Inutile ricordare che lo stampo va imburrato. Per fare prima io ci spalmo l'olio con le mani e successivamente lo infarino suonandolo tipo tamburello, infine butto via la farina in eccesso. Per non sentirmi in colpa oggi ho evitato di sprecarla e ci ho infarinato i petti di pollo da fare con la crema alla Philadelphia, buoni pure quelli.
Ma torniamo a Carlotta Gianduiotta che è pronta per essere infornata, ebbene infornatela e fatela cuocere a 180° per mezzora, a questo punto aggiungete sopra i cubetti di torrone alle nocciole e fate cuocere un altro quarto d'ora.
Fate raffreddare e godete!

Avrei dovuto filmare la faccia di mia figlia quando l'ha assaggiata, per tenere il video come un trofeo a ricordo di un successo memorabile.

E pensare che è partito tutto per evitare di buttare via la gianduia in scadenza comprata l'anno scorso a Torino, quando andai per il concerto di Rihanna. Me l'ero ben nascosta per tenerla da conto e pregustarla pian piano da sola, evitando accuratamente di offrirla, che avida! Così oggi ho voluto trasformare questo gesto egoista in un atto d'amore e ci sono riuscita.

Miranda (devil) Milian la donna da sposare!

PS: Consiglio per come calcolare il burro a occhio: guardate il panetto molto attentamente, fissatelo senza distogliere lo sguardo e la dose da tagliare vi verrà suggerita sicuramente dall'istinto, detto "occhio"!

Le basi del progetto Amèlie e l'autolavaggio del cervello


Amélie sente di essere in totale armonia con sè stessa.
In quell'istante tutto è perfetto.
La mitezza del giorno, quel profumo nell'aria, il rumore tranquillo della città.
Inspira profondamente e la vita le appare semplice e limpida.
(Il favoloso mondo di Amèlie)
Alla luce di alcune letture interessanti cui mi sono dedicata di recente ho deciso di aprire un autolavaggio ... del cervello, cioè trasformo i pensieri dannosi mentre mi infondo quasi di continuo quelli piacevoli come fossero messaggi subliminali, me li confeziono per bene con ciò che mi serve e vai col tango.
Le letture non suggerivano di fare precisamente così ma mi hanno fortemente ispirata.
Un libro che ho gradito particolarmente, almeno in parte, è stato "Programmazione mentale" di Eldon Taylor, il sottotitolo è dal lavaggio del cervello al libero pensiero e qui infatti volevo arrivare, a questo libero pensiero che molto spesso s'illude di esser tale ma alla fine è sempre asservito, anche se per alcuni casi lo è meno che in altri. Per esempio il pensiero di un maniaco della tv che segue i quiz del pre serale con Carlo Conti, i programmi mediaset e le telenovelas di rete 4 è sicuramente più schiavizzato del mio, quanto meno io gioco a sgama il tranello e mi diverto ad individuare cosa vogliono farti credere, pensare e infine farti diventare. Ora non dico che il mio pensiero sia campione assoluto di libertà, perchè in fondo ci sono quelle piccole cose cui non desidero rinunciare e che se continuano a condizionarmi non mi disturbano affatto, tuttavia sono piuttosto innocue, anche se a volte un po' dispendiose, ma credo di essere abbastanza equilibrata. Mi rendo conto che essere libera, incondizionata, profonda e spirituale con una Gucci in spalla e fresche di ceretta può non essere facile ma non vedo perchè non debba essere possibile.
Mi sa che questa frase l'ho già scritta, se è così due sono le cose: uno, ci credo profondamente e due, sono rimbambita.
Come si evince da questi frivoli pensieri c'è sempre qualcosa che sfugge alla mia sorveglianza, ma almeno ci lavoro su e mi diverto pure. Ho sempre pensato che usarsi per sperimentare il comportamento  umano sia una figata e per me così è la vita, in continua crescita. Sperimentare, studiare continuamente, fallire, ripartire, godersi le vittorie e se queste dovessero essere consistenti tirarsela pure un po'. Ogni tanto nel laboratorio salta per aria qualcosa ma tutto può essere utile per rivedere e migliorare la pozione, insomma non bisogna sperare di arrivare troppo presto ad un punto morto dove ti siedi e hai raggiunto tutti gli obiettivi. Da una parte sembra ovvio ma guardate che è pieno di gente che ragiona così, che aspetta la manna dal cielo e non muove un passo per dargli una scrollata a 'sto cielo che magari poi la manna viene giù.

Mi sto togliendo di nuovo le catene che mi metto da sola e in effetti basta un attimo e tutto si stravolge. Che poi lo sapevo pure ma spesso a mettere in pratica ce ne vuole, poi mettiamoci che io sono un po' di coccio e la faccenda si complica. L'importante è che queste catene si spezzino perchè una volta libera sarà difficile che qualcuno riesca a richiudere i lucchetti, volando più in alto i bruttoni rimangono fregati e incollati rasoterra nelle loro bassezze e pure lo stress, che spesso mi procuro senza motivo lo lascio volentieri laggiù.
Tra il volare più in alto, magari un tot di metri sopra il cielo, e i lucchetti, ciò che mi viene in mente ora è agghiacciante ma fate finta di niente, come non detto!

Ci saranno sempre gli alti e bassi ma più ci si rafforza più gli alti avranno la possibilità di ridersela alla faccia dei bassi.
Intanto la prima settimana di sperimentazione del progetto sta finendo, lo stress è diminuito, i vestiti e le scarpe grazie ai saldi sono aumentati e io sono pure meno svampita, molto meno direi.

Domani scriverò un semplice elenco per riepilogare le fasi del progetto Amèlie, ammesso che a qualcuno freghi qualcosa, ma vi assicuro che è grandioso e ne sono piuttosto infervorata, soprattutto perchè nel metterlo in atto non bisogna dar retta a nessuno se non a sè stessi.

Miranda (devil) Milian
mercoledì 16 gennaio 2013

Progetto Amèlie, il via alla sperimentazione


Sto attraversando una fase molto particolare e pensavo... ma quante se ne passano di fasi eh?!

Io ne ho passate, uh se ne ho passate, a volerle raccontare tutte, altro che blog dovrei scrivere.
Tranquilli non le racconterò e se un giorno dovessi farlo, insomma ...è il blog del buonumore, mi firmo Miranda incurante di quanto la mia stravaganza rasenti il comico, non mi dilungherò certo in tragedie greche, sebbene abbiano il loro fascino.

Come immagino sappiate, ultimamente ho subìto un bel po' di attacchi e inevitabilmente sono stata parecchio agitata. Ebbene, ora sto beneficiando del distacco che ho provocato tra me e le faccende/persone negative che mi giravano fin troppo attorno e sono davvero delle belle sensazioni quelle che sto provando.
Inoltre inizio a sentirmi come Amèlie Poulain, cioè tanto buona che alla fine tutto quel buono le si ritorce contro regalandole amore e altre cose belle.

Intendiamoci, io sono sempre sorridente e allegra ma anche un po' acidella e spocchiosetta mentre il progetto Amèlie prevede che sorriso e allegria si abbinino piuttosto a dolcezza e bontà, sempre (o quasi) e comunque. Molti mi dicono che sono buona e dolce ma...onestamente il dolce non capisco dove lo vedano, ma se lo vedono dovrà pur esserci da qualche parte, quindi ci voglio credere, il fatto è che lo vorrei vedere pure io. Il progetto Amèlie serve anche a questo scopo e in realtà è un po' più complesso perciò non mancherò di approfondire. Tuttavia posso già dirvi che di recente mi viene proprio spontaneo stamparmi in faccia quel sorriso alla Amèlie, quello di quando ha il cucchiaio in mano per capirci, cliccate qui se non ve lo ricordate, per poi regalarlo a tutti ma proprio tutti (il sorriso non il cucchiaio) e pensate che mi esce spontaneo pure quando mi raccontano delle malelingue su di me.
E si che sorrido, tanto c'ho ragione io!

Ma ci sarà pur qualcosa che non mi piace di questa francesina? Dunque...in effetti non amo le sue scarpe e nemmeno la gonnellona lunga, addosso a lei stanno d'incanto ma io non mi ci vedo, vorrei se possibile mantenere gli adorati leggings e le scarpe un po' più cool, mi riuscirebbe meglio il gironzolare sorridendo per la città. A proposito di look, in questi giorni in cui mi sento così angioletto etereo e sentimentale ho avuto modo di notare quanto essere così sia certamente appagante ma che ci crediate o no, è ancora più appagante se nel contempo si mantiene un certo entusiasmo per la scelta degli outfit dimostrando sempre e comunque dedizione per vestiti, scarpe e borse. Sempre sorridendo s'intende e manifestando gratitudine nei confronti del guardaroba, evitando la solita lamentela del "non ho niente da mettermi" perchè se i cassetti straripano qualcosa da indossare deve pur esserci. Piuttosto è vero che con la serenità nel cuore e il sorriso sulle labbra si compra con maggior attenzione, così ciò che entra a far parte del nostro guardaroba è davvero ciò che ci piace e di cui abbiamo bisogno. Inoltre sarà più facile decidere cosa indossare mentre si è in pace con sè stesse, pace questa da non confondere con quella dei sensi, che invece vanno tenuti belli svegli e piuttosto in subbuglio. Sennò...come dire....ci siamo capite.

In conclusione...




















... ecco, cercherò di evitare il vaso! 

Buona notte e sappiate che forse...parlerò ancora di Amèlie, al di là del progetto che porta il suo nome :)

Miranda (devil angel) Milian

domenica 13 gennaio 2013

Scarpette da sogno 2 ovvero la realizzazione del sogno!


Ti iscrivi a danza classica e già sogni quel giorno, sai che te lo dovrai sudare, che dovrai aspettare anni e dedicarti al massimo per arrivarci, ma quando quel momento è alle porte sei al settimo cielo.
La maestra ti ha spiegato come sceglierle e come cucire i nastrini ma soprattutto ti ha preparato a dovere perchè una volta indossate quelle scarpette, tu possa salirci e muovere i primi passi correttamente.
Sono davvero le scarpe più belle che ci siano. Adoro quelle fashion col tacco, colorate, nere, con fibbiette, cinturini, borchiette ma...il fascino emanato dalle scarpette da punta non ha pari.

Quando sono nuove sono lucidissime e luminose, quando sono consumate portano i segni di un lavoro duro ma bellissimo.
Diventano parte di te, non le senti più nonostante spesso e volentieri le vesciche che provocano sono dolorosissime. Capita di osservarle una volta tolte e vedendo quei segni lasciati dalle ferite non puoi credere che fino a poco fa ti ci destreggiavi abilmente.
Le ballerine classiche sembrano farfalle eppure devono sopportare faticosissimi sforzi senza darlo a vedere e spesso dietro i loro sorrisi ci sono le vesciche che pulsano, ma che come per incanto sotto i riflettori si anestetizzano.

Quando vedo le mie allieve della danza jazz venire alla lezione di classico con il sorriso sulle labbra e una gran voglia di sfidarsi sugli aspetti più complessi, credo che gran parte del mio scopo di maestra l'abbia raggiunto proprio lì, in quei volti talmente affascinati da un'arte così meravigliosa da non pensare minimamente alla fatica e al dolore.

Da bambina le scarpette da punta sono oggetto di fantasie emozionanti, da allieva un sogno divenuto realtà, man mano diventano sempre più uno strumento di lavoro e ancora più in là parte del tuo essere una danzatrice professionista.
Si consumano facilmente, devono essere sempre ammorbidite al punto giusto, ci vuole grande cura quindi  per quelle da usare in scena ma anche per preservare al massimo con strategie e accorgimenti, quelle per la lezione o le prove.

Ieri ho fatto il corriere espresso e così, dopo aver terminato il complicato acquisto di scarpette e accessori, mi sono fatta un giro per il quartiere consegnando il tutto alle mie ballerine e oggi siamo alla vigilia, quindi in bocca al lupo per domani e che l'emozione vinca sul dolore.
(Sarà sicuramente così!)

Maestrina Ballerina
lunedì 7 gennaio 2013

A Marco...


Le prime lezioni di danza modern-jazz non potrei dimenticarle mai.
Insicura e troppo ancorata al "classico", con una voglia incredibile di tuffarmi in quel mondo estroso e travolgente che vedevo prendere vita in quella sala, nell'ora delle sue lezioni.
Poi l'amica Gabriella, già esperta in quell'ambiente, mi incoraggiò a farmi avanti.
E così, terminata la formazione classica, grazie ad un meraviglioso Maestro ho iniziato a prendere confidenza con quello stile di danza così lontano da ciò che mi ero prefissata.
Giorno dopo giorno mi lasciai avvolgere e travolgere da quel sorriso, da quella gioia e da quella passione coinvolgente che aveva nel trasmettere la danza jazz e che da questa andava oltre.
Si dedicava ad ognuno di noi soffermandosi sulle debolezze da rafforzare ma anche sulle qualità da far emergere, lodava i progressi e ogni tanto ci regalava le lezioni, così quando dopo il riscaldamento si andava a pagare ci sorrideva e diceva: oggi regalo!
Senza mai che il suo viso si oscurasse, con disciplina, armonia e tanta gioia si perseguivano i risultati.
Non dimenticherò mai quel giorno in cui indossavo la "plastica" rosa pallido della mia amica Gabri, mi sentii particolarmente incoraggiata dal suo atteggiamento quando mi lasciai scivolare in una spaccata alla seconda perfetta, io, sempre inibita su questa dolente nota, nello stesso istante in cui mi sentii libera raggiunsi il mio obiettivo più ostico e da allora ancora me lo tengo stretto, come ben stretto mi tengo tutto ciò che il mio Maestro mi ha lasciato e che non si può descrivere in un misero post.
La ballerina che sono stata, quella che continuo ad essere, ma soprattutto la maestra che sono oggi.
Mi stava balenando da un po' l'idea di portargli le mie allieve, sarebbe stato emozionante, ma non l'ho potuto fare, non c'è stato tempo. Però, è come se loro facessero lezione sempre un po' con lui, attraverso ciò che ha lasciato in me e questo continuerà a vivere per molto tempo ancora così come in tantissimi altri vivrà la sua essenza.
Mi ha insegnato ad essere me stessa mentre ballo, a percepire le vibrazioni, a sentirmi un tutt'uno con la musica e la danza, ad amare ciò che già amavo con una passione capace di far esplodere l'anima e far in modo che questa si potesse manifestare concretamente ad ogni passo.
Lontano dagli schemi rigidi e omologati di un mondo amato con cui entravo spesso in conflitto, mi ha permesso di sentire la pura gioia che la danza sa donare insegnandomi quindi a lasciarmi andare e ad assaporare solo ciò che doveva essere.
Da un po' di giorni riflettevo su una cosa, su quanto nel costruire la mia scuola io abbia scartato accuratamente tutto ciò che inquina il mondo della danza e introdotto, seminando anno dopo anno, tutto quel che invece c'è di meraviglioso. Questo l'ho fatto grazie anche a lui e per me rappresenta quella che si può definire, come amava dire da un po', un'immensa meraviglia, quella che si percepiva oggi e che aleggiava nell'aria nonostante la tristezza e il dolore fossero altrettanto immensi.

Ciao Marco e...grazie





you are not alone...

Carla





sabato 5 gennaio 2013

Predatori da boutique, si saldi chi può


Post della buona notte molto terra terra vi avviso, più che altro nel finale quindi, se siete molto snob ed esigenti vi consiglio di lasciar stare e di navigare in altre acque, non so, magari sapere.it o immanuelkant.com potrebbero essere delle idee ma vi prego, se pensate di ripiegare su fabiovolo, allora restate qui e io ne sarò felice!

Ordunque (che parolone eh, serve per tirar su il livello del post) oggi sono iniziati i saldi, però dato che ho tanta roba e in questo periodo mi sento appagata sembrava non me ne fregasse niente...sembrava.

Così ho passato un pomeriggio piacevole con mia madre che mi ha cucinato le sue ottime polpette da portare a casa, ho rivisto un'amica carissima d'infanzia neo-genitrice che mi ha dimostrato tanto affetto, mi sono presa da casa di mamma il tutù del mio ultimo saggio che mi serve per fare una cosa, ho fatto lavare la macchina che quasi non la riconoscevo e ho goduto di un insolito traffico zero. Me ne stavo tornando tranquillamente a casa ad un'ora decente quando però, con la scusa degli ultimi impiccetti della befana, ho sentito la necessità impellente di andare a sbirciare nei miei negozietti preferiti al centro commerciale e non posso credere di aver visto dei guanti di semplice lana che costavano 48,00 Euro ribassati a 43,00, non c'è che dire, quel che si dice un affarone!
Guanti a parte mi sono subito pentita, col tutto che il diavolo mi sta simpatico, quel posto certe volte è davvero l'inferno e stava rischiando di rovinare il mio tranquillo pomeriggio, ma niente paura, ho rimediato subito acquistando l'ennesimo paio di leggings leopardati. Come se non bastasse stavolta la stampa animalier è impressa su righe multicolor. Me li sono subito immaginati addosso nell'atto di danzare selvaggiamente (ma con stile) un RNB con influenze reggae e li ho visti perfetti, così ho pensato di indossarli a danza lunedi che però è il giorno di classica, quindi semmai opterò per uno zebrato più soft.
Ma che mi avrà preso tra zebre e leopardi quest'anno? Inventerò la zoodance, tra tante minchiate potrebbe essere pure apprezzata chissà, meglio di quel buffone coreano credo proprio che potrei fare. Dato che mi piace mangiare potrei fare, che so, la gnam gnam style!
A proposito, ci credete che io quella canzone non l'ho mai, proprio mai sentita? E' bello starsene al di fuori, un po' come quando provi soddisfazione perchè non conosci i tizi del grande fratello e davanti ad un: "...ma come non sai chi è quello?"
Tu rimani indifferente perchè no, davvero non lo sai.
L'interlocutore si sente subito in difficoltà e si giustifica dicendo che ...ah lui lo guarda solo per farsi due risate e per vedere fin dove arrivano. Ma che cavolo ci sarà mai da ridere nel vedere il degrado del genere umano? E poi, dopo il sesso uso ombre cinesi in diretta (per finta ma la gente è allocca e ci crede) dove altro dovrebbero arrivare? A spararsi davanti alla telecamera?
Beh, magari!
Sto scherzando, non mi fate la paternale, please ;)

Ma torniamo all'ameno quadretto del centro commerciale stile week end, arricchito dall'additivo saldi che è risultato triste come mi aspettavo: famigliole che si trascinano, bambini piccoli straniti perciò ululanti, bambini più grandicelli che si devono sfogare e ti investono, sbucando da ogni dove correndo all'impazzata. E poi... ci sono loro, i vincitori assoluti del premio I love shopping in trash e cioè le atteggione vestite da lap dancers da una parte e, pari merito, quei mariti che, come ciocchi impalati, aspettano le rispettive consorti perennemente operative nei camerini prova.

Le prime camminano mano nella mano con i loro fidanzati, che seppure hanno l'aria tronfia, vista la sventola che si portano appresso, camminano sempre un passo indietro e sono sempre più bassi. Sicuramente anche per via dei trampoli da stripper su cui si pavoneggia l'amata, molto bora ma con una boria che non vi dico.

I secondi, non si reggono, e a tal proposito rinnovo il mio appello:
donne non portatevi i mariti quando fate shopping.
A loro non piace e si annoiano. Non vi illudete, perchè non si tratta di una dimostrazione d'amore nè di un atto dovuto e poi, è scientificamente provato che guardano il culo a tutte quelle che entrano nel negozio.
Lo fanno tutti e vi assicuro che non gliene sfugge uno, tra l'altro non hanno un briciolo di savoir faire e si rendono ridicoli all'occhio esperto (il mio) facendo i finti tonti. Per esempio, si massaggiano il collo e intanto si girano a guardare quella, oppure guardano l'orologio ma con la coda dell'occhio ammiccano su quell'altra. Poi ci sono quelli che invece vogliono farsi sgamare, non sia mai ci sfugga che uomini veri siano! Questi, dopo che hanno dato l'occhiata locale furtiva ti guardano in faccia con la stessa espressione di Alvaro Vitali quando sbircia dal buco della serratura nei film tipo "La liceale nella classe dei ripetenti" o "Pierino medico della Saub" il tutto con pupi in braccio, passeggini tra le mani, borse delle mogli in dotazione e carrelli della spesa al fianco. Perchè loro sono capaci di mostrare fieri il loro bambino che hanno fatto con quella santa donna che si sta provando le vesti nel camerino, ma allo stesso tempo, si sa, l'omo è cacciatore e deve caccià sennò va in depressione!
Signorecheridere.

Ora buona notte!

Miranda (devil) Milian che è felice di riempire ancora la calzetta e che i doni impacchetta fingendo di volar sulla scopetta!

venerdì 4 gennaio 2013

Che bella giornata

Libreria Settembrini - Roma


Stamattina mi sono svegliata interrompendo un sogno bellissimo: ero a Parigi e facevo shopping.
Istintivamente ho subito rosicato maledicendo il fatto che si trattava appunto solo di un sogno, poi ho realizzato che mi trovavo a Roma in un venerdi di vacanza caldo e soleggiato e che poco più tardi mi sarei incontrata a pranzo con un'amica, una di quelle vere, di quelle rare e ho compreso che tutto sommato ciò che mi attendeva era ben più che un giretto di shopping sur le Champs Élysée.

La mia amica, che non vedevo da un po' e con la quale ho condiviso gli anni alla sbarra a scuola di danza, mi ha portato in un posto incantevole: una piccola libreria-ristorante. Dopo aver ordinato squisiti e particolari piatti mi sono seduta a capotavola, mi volto e vedo che alla mia destra c'è un libro di Christopher Hitchens mentre alla mia sinistra ce n'è uno intitolato Ritratto del diavolo. Mi sono sentita subito in sintonia.

Più tardi ho avuto modo di passeggiare per le vie che frequentavo da ragazzina, il clima era gradevole e la compagnia perfetta.

Davvero una bella giornata!

Miranda (devil) Milian
mercoledì 2 gennaio 2013

Voglio essere Amélie Poulain


Mi manca scrivere e sfogarmi sul blog.
Fosse per me lo farei tutti i giorni.
"Fosse per me". Che stupidaggine! E per chi dovrebbe essere se sono io a scrivere?
Il fatto è che quando prenderei a sberle qualcuno la mia vena ironica va a farsi un giro non autorizzato e senza di lei non riesco proprio ad esprimermi.
Ora cercherò di dipanare la nebbia dovuta a questo stato d'animo e di raccontarvi qualcosa, prima che mi arrivino i cazziatoni amichevoli (ma non troppo) delle persone che mi usano (affettuosamente) come giullare di corte.
Per non sbagliare mi butterò su quel che in gergo si chiama post randomico e che io chiamo fricantò.
Dunque iniziamo.
Ah si, è iniziato il 2013!
E chi se lo aspettava?
No, no...non per la storia dei Maya, era solo una battuta scema.





Personalmente non ho mai troppo da recriminare sull'anno passato nè da chiedere a quello nuovo, sono di norma piuttosto soddisfatta. Ovvio, ci sono alti e bassi, situazioni brutte e trasformazioni positive, a volte queste ultime tardano ad arrivare allora mi preoccupo ma non smetto mai di nuotare vigorosamente contro corrente, l'importante è non essere dei falliti, perchè quello si che sarebbe un guaio.
Per abitudine dò sempre maggior peso alle cose belle affinchè illuminino quelle brutte, così facendo, il male della vita si prende una bella fregatura e perde un pochino i suoi poteri nei miei confronti.
Certo che a pensarci bene in questi ultimi tempi sono stata attaccata parecchio, e che ad attaccarmi siano state persone malvagie è comprensibile ma che lo abbiano fatto anche persone che credevo amiche benevole è stato un duro colpo.
Offesa e calpestata perchè ciò che ho fatto di bene non è stato apprezzato a discapito di aspettative che non erano affatto dovute. Sapete, non è stato per niente gradevole e anzi, mi ha urtato di brutto.
"Dare è anche un po' ricevere". Balle!
Ho già scritto qualcosa a riguardo e che le persone si approfittino di questo non mi piace per niente e se dare vuol dire ricevere bastonate è un'ingiustizia e basta.

Ieri sera ho rivisto il mio film preferito in assoluto "Le fabuleux destin d'Amélie Poulain" tradotto in "Il favoloso mondo di Amélie". Questa graziosa ragazza era destinata a rendere felice il prossimo compiendo gesti incredibilmente compassionevoli dettati dal cuore e rimanendo delicatamente nascosta nell'osservarne le bellissime conseguenze. Ciò rendeva certamente il suo mondo migliore.
Al termine di questo film mi capita sempre di voler essere come Amélie, inizio così ad escogitare piani cercando di capire come poter iniziare quest'attività di sorridente, silenziosa e serena benefattrice.
E già ci sarebbe da ridire perchè per quanto riguarda il "sorridente" ci siamo, per il "serena" mi posso impegnare, ma "silenziosa"...non ce la posso proprio fare!
Tutto sommato però potrei rimanere delusa, perchè quello è solo un film, del resto mi è capitato tante volte di essere buona con chi anzichè far tesoro dei miei gesti poi, mi ha solo dato addosso. Chissà, forse ho sbagliato qualcosa e comunque credo che avere lo stesso taglio di capelli di Amélie non basti.
Certo che no!
Non entro nel dettaglio ma veramente nel caso cui ho accennato prima ho dato davvero tanto ed il risultato è stato che ci si aspettava di più, come se non mi fossi spremuta fino all'inverosimile. Il fatto è che le persone che accettano il bene e sanno goderne nella giusta misura sono rare. Non parliamo di quanto siano rare quelle che sanno anche dimostrare un po' di gratitudine, malheureusement sono sempre di più quelle che si adagiano sulla tua generosità iniziando a pretendere. Magari inconsapevolmente e senza cattiveria, ma il risultato non cambia, quindi metto inconsapevoli e cattivi alla stessa stregua.
Ecco, forse nel 2013 mi aspetto di diventare più solerte nel capire di che pasta siano fatte certe persone, eviterò così di cadere nelle loro trappole, che poi non sono mai loro ma proprie, cioè mie. Eh si, perchè di avvisaglie ne avevo avute ma mi sono fidata, sperando in una crescita che non è avvenuta.
Diciamo che è un mio fallimento, lo ammetto. Spesso sono capace di prevedere gli sviluppi di una mia azione, altre volte accecata, pur capendo che potrei cadere e farmi male, imprudente mi butto.
E così è stato.
Amen!

Che altro potrei dirvi? Che mi manca molto il teatro per esempio. L'altra sera sono andata all'Opera a vedere il balletto e come al solito guardandomi intorno ho pensato che era bello quando potevo vedere quella meraviglia tutti i giorni, poi mi hanno sommersa di frasi gentili e complimenti che mi hanno commossa e avrei voluto abbracciare tutti ma proprio tutti, anche il direttore d'orchestra che mi ha fatto un sorriso galante e che forse aveva la bacchetta magica. Comunque, quando lo frequentavo (il teatro, non il direttore d'orchestra ;)  potevo constatare che anche lì ci stavano i cattivi, come quella tipa invidiosa che andava in giro a dire bugie tipo che avevo la cellulite.
Vorrei tanto rivederla per poterle regalare un barattolo di Somatoline e dirle: "Tieni nasona, spalmatela sul cervello"!
Ma ora non vorrei si sprogrammasse la modalità Amèlie sulla quale sono impostata da ieri sera, era tanto per dire che anche in un posto magico e meraviglioso ci sono le magagne e quella era pure all'acqua di rose. La mia fortuna non è stare o meno in un posto, ma averne goduto e poterne assaporare ancora l'essenza con la giusta dose di sensibilità. E questo è grandioso.
Beh, a questo punto ho partorito pensieri talmente poetici che faticherò a firmarmi Miranda, ma ormai se devo giocare alla scrittrice con tanto di pseudonimo lo farò fino in fondo. Del resto se Miranda era acida e stronzetta, lo era solo per trasmettere al meglio la disciplina e per infondere una dedizione assoluta per il lavoro, il tutto con lo scopo di creare persone di successo. Vabbè, è vero, era un tantinello esagerata e alla fine la sua adepta si licenzia pure per correre dal suo amore, ma non senza averle riservato un ultimo sguardo attento, quasi affettuoso e sicuramente pieno di gratitudine.
Stasera mi sa che rivedrò "Il diavolo veste Prada", così tra Serendipity, Amélie e le gesta di Miranda ho fatto l'en plein dei miei filmetti smielati da femminuccia e posso finire le vacanze contenta.
A proposito di vacanze, non ho ancora fatto i compiti e mi ritrovo all'ultimo momento a dover montare coreografie ed esercizi sulle nuove musiche. Domattina mi impongo un bel ritiro di clausura.
In cuffia perchè avrò casa affollata.







In conclusione, forse non sono così rozza e materiale come credo, ma a volte mi ci sento osservando cosa dicono e scrivono le altre donne, tuttavia sono convinta che non ci sia niente di male nell'essere moderatamente, ma che dico, anche sfrenatamente concrete: non potete capire quanto si possa essere sensibili e romantiche comunque e quanto non rinnegando certe pulsioni si possa vedere meglio e oltre, e qui mi viene in mente Buzz Lightyear con il suo Verso l'infinito e oltre!

Siii, voglio essere anche un po' come Buzz Lightyear che combatte i cattivi volando verso l'infinito e oltre.
Perdonatemi, ma commediole romantiche a parte, sono fresca della serie completa di Toy Story e poi vi avevo avvisato che si trattava di un fricantò. E del fricantò c'è davvero fin troppo: voglio essere Amélie, ma anche Buzz Lightyear e mi firmo Miranda.
AAA Psichiatra cercasi!
Ma pure qui ho da dire la mia e cito il noto motto che circola tra noi donne superficiali e frivole che volano verso l'infinito e oltre:

"Shopping is cheaper than a psychiatric"

Traduco, anche se credo basti un po' di inglese scolastico per capire cosa significhi e cioè che lo shopping è più economico dello psichiatra!

Ora vado a svegliare mia figlia perchè è arrivato un momento fondamentale per lei, quello che una tenera fanciulla aspetta da anni con trepidazione: andiamo a comprare le prime scarpette da punta!

Buon anno da...
Miranda (devil) Milian


Custom Post Signature

Custom Post  Signature