Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

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martedì 27 settembre 2011

La schiettezza è una gran bella cosa!


La schiettezza è una virtù, una qualità altamente apprezzabile nell'essere umano.

Non si può perdere tempo a modificare pensieri, assecondare le persone e raggirare i discorsi per paura di offendere. Io mi offendo di più quando qualcuno si comporta in maniera ipocrita con me per quieto vivere o per non approfondire argomenti scomodi, ma allora mi prende in giro e insulta la mia intelligenza?
Il dialogo e i rapporti sono belli se sono chiari, che si parli di politica, religione o altre tematiche sociali in genere. Queste relazioni umane ipocrite basate sul far finta di pensarla uguale o sul non avere il coraggio di dirla com'è, non le tollero proprio.

Quanto tempo si passa a costruire rapporti inutili, a complimentarsi con la gente per dimostrare che ci teniamo, ad atteggiarsi in un determinato modo che non ci si addice per non deludere le aspettative dell'altro.

Se dico o scrivo questo poi crederanno questo o quello, beh, ognuno è libero di credere ciò che gli pare e anche di prendersela male, invece, da un altro punto di vista potrebbe apprezzare la sincerità.

Io non sono cattolica ma perchè dovrei sempre aver timore di offendere i cattolici dicendo quel che penso sulla chiesa, odio berlusconi e accuso chiunque lo continui a sostenere di averci fatto sprofondare nel buio e nell'ignoranza più totale, ma poi chi l'ha votato si offende..e chi se ne frega, sapeste quanto mi sento offesa io da tutti loro!

Sarebbe bello se ognuno prendesse dall'altro il meglio che c'è, invece di prendersi in giro a far finta di condividere.

Ora poi con i social network ognuno ha la fantastica opportunità di crearsi una vita patinata da copertina dove più condividi, più sei cliccato, più sei figo, vorrei vedere quanti poi nella realtà rispecchiano l'immagine che offrono in rete.

Vabbè però se il bavosissimo commento sull'ennesima foto da vamp mezza nuda da donna in carriera, coniglietta a tempo perso, del collega d'ufficio, dell'amico dell'amico, meglio me sento dello sconosciuto intrigante, aiuta a stare meglio e ad accrescere l'autostima, va bene, quando c'è di mezzo il potersi tirare su sono d'accordo, giuro, tutto è concesso, però una cosa: si abbia il coraggio di ammetterlo! No, invece tremila scuse per giustificare quella foto osè che non vedevi l'ora di sfoggiare, sennò si rischia di diventare antipatiche, ma antipatiche a chi? E poi che vi frega? A parere mio tanto se una è antipatica è antipatica sia nuda che vestita e se è simpatica lo è. Punto.

Io credo di essere piuttosto schietta, mi sfido per diventarlo sempre più ma ancora non ho raggiunto i livelli che vorrei ...se potessi, tanto per fare un esempio, davvero andare  a scrivere il commentino giusto sul post giusto con la funzione di sgretolare in un nanosecondo, anzi alla velocità di un neutrino la bugia che si cela dietro la frase ad effetto appena postata per stupire...ahh quanto mi piacerebbe! Ogni tanto lo faccio però ;)

Non è cattiveria ma, l'ho già detto, amo la schiettezza e la ritengo elemento essenziale del rispetto reciproco e della sicurezza di sè.

Carla
giovedì 22 settembre 2011

Il coraggio di dirlo, il cd di Giorgia Bruni

Oggi vi voglio raccontare di un nuovissimo, bellissimo cd di musica pop con influenze R&B e della sua bravissima interprete:

Giorgia Bruni.

E' giovane e talentuosa e quindi ha tutto il diritto di essere ascoltata.
Ascoltata per la sua voce certo, ma anche per quello che racconta: ogni pezzo fa riferimento ad una tematica sociale diversa di grande attualità, interpretato con una grinta capace di emozionare sin dal primo ascolto.
Testi impegnati dove anche la storia più sofferta è capace di tirar fuori uno spirito ottimista e di rinascita che li rende senza dubbio ancora più piacevoli.
Non mancano però anche canzoni dove emerge spensieratezza che legata ad un ritmo travolgente rende decisamente impossibile lo stare fermi!

Beh, ma io che c'entro?

Grazie a Giorgia ho potuto realizzare una cosa che mi piace molto e che invidio ai colleghi americani come anche a quelli europei, primi fra tutti i francesi che, seppur confinanti, hanno tutta un'altra concezione di come gestire il mondo discografico e musicale legato alla danza.

Quindi, appena Giorgio, il suo manager, con un trascorso come produttore di successi anche sanremesi, mi ha chiesto una collaborazione coreografica per lei, ho accettato immediatamente con entusiasmo.

E' stata un'esperienza davvero interessante!

Stringere la mano ai discografici, agli autori che si affacciavano di tanto in tanto in sala prove e scambiare due parole con loro mi ha permesso di avvicinarmi a questo mondo che adoro e che vorrei tanto si sviluppasse maggiormente qui da noi.
E così, in quei momenti, mentre Giorgia si rilassava facendo riposare la sua splendida voce avvolta nella sua inseparabile sciarpa con i teschietti e rilassando i suoi piedini, sempre rivestiti di fantasiosi e coloratissimi calzini dentro scarpe da ballo con tacco altissimo,
io, mi sentivo un po' americana!

Bene,
il cd è uscito e chiunque volesse acquistarlo può informarsi a questi link dove troverà anche maggiori info sull'etichetta e sugli autori:
trovacd.it
ibs.it

Inoltre si può scaricare su iTunes.

Giorgia Bruni ha avuto Il coraggio di dirlo ...e l'ha cantato a gran voce, merita davvero!

Buon ascolto

Carla

Foto di copertina: ©Serena Dattilo
martedì 20 settembre 2011

Amori fuoricorso di Stefania Montorsi

Che abilità! Descrivere una donna in maniera così intelligente, acuta, azzeccata, così vera!
Vera è l'aggettivo migliore per me si, senza dubbio.

Geniale nella sua semplicità, nel suo raccontare tante ma tante verità, continuamente individuavo molto di me in Sandra, la protagonista, ma riconoscevo anche luoghi, situazioni, sentimenti, sensazioni, emozioni...

Raro leggere e riconoscersi così tante volte senza cadere nell'ovvio: originalità, simpatia, intelligenza e coraggio formano il cocktail vincente che mi ha fatto innamorare di questo libro, era un po' come ritrovare me stessa ogni volta che lo aprivo.

Divertente e intrigante l'aspettativa con cui mi accingevo ad ammettere di condividere desideri e atteggiamenti di Sandra...e non solo suoi!

Seppur finito di leggere da un po', continuo a sfogliarlo alla ricerca di frasi che mi hanno regalato attimi intensi.

Certo Sandra è coraggiosa...mamma mia se lo è...ma non voglio dire altro per non rovinare il piacere della scoperta a chi vorrà leggerlo!

Carla
lunedì 19 settembre 2011

Perchè le idee migliori mi vengono di notte?


Mi sveglio alle 4 del mattino pensando a come organizzare al dettaglio la giornata e mi ritrovo a ripassare coreografie nella vasca da bagno mentre faccio la doccia...e siamo solo a settembre!
Auguri Maestrina :)
Più in là continuerò a svegliarmi nel cuore della notte con strategiche idee coreografiche, di punto in bianco mi ritroverò seduta sul letto con in mente il costume perfetto o il passo mancante,
l'adrenalina inizierà a salire e riprendere sonno sarà pura utopia.
Di notte mi piacerebbe tanto dormire
ma a quanto pare è il momento in cui il mio picco creativo è alle stelle,
detta così credo sia del tutto normale quindi.
Buona notte!

Carla
domenica 18 settembre 2011

L'amore ai tempi del gettone

E' un po' di tempo che osservando come comunicano i ragazzini oggi mi viene da sorridere pensando a come comunicavo io ieri. Non che questo ieri sia così remoto ma la tecnologia ultimamente ha decisamente volato stravolgendo significativamente il mondo delle connessioni umane a distanza.

A parte i social network e l'uso-abuso che ne fanno ma quello è un altro lunghissimo discorso, anche il poter comunicare col cellulare ovunque e in qualsiasi momento è sensazionale. Cioè, mi spiego, quando eri fidanzata, la cosa più tragica ai tempi miei era che poi non sempre le vacanze le passavi col ragazzo e senza cellulare vi immaginate che cosa poteva essere? Era un vuoto che poteva essere colmato solo in piccolissima parte da un macchingegno che oggi sembra appartenere alla preistoria: il telefono a gettone.

 Questo apparecchio pur presentando dei limiti era davvero l'unica ancora di salvezza. Innanzitutto ti potevi sentire solo se uno dei due poteva chiamare l'altro a casa, previo appuntamento telefonico il quale creava una certa ansia di per sè e poi anche per via dei genitori che magari eri a tavola e non gradivano che ti alzassi per andare al telefono, c'era imbarazzo perchè era auspicabile una telefonata intima, ma, senza cordless avvenivano traslochi telefonici assurdi col quel filo a tortiglione che rendevamo sempre più elastico per poterlo far arrivare in un'altra stanza un po' più  appartata dove comunque non potevi chiudere la porta, pena il trancio del filo stesso. Oltretutto più di tanto non si poteva stare perchè chi chiamava col gettone se ne doveva procurare una bella manciata che il telefono pubblico succhiava a velocità supersonica e poi...quando doveva andar giù l'ultimo, provocando un tonfo che ti toglieva il respiro, avevi qualche secondo in cui ti si annebbiava la mente e di tutto quello che avresti voluto dire... niente: il buio! Ovviamente subentrava una certa frustrazione perchè terminata la comunicazione di punto in bianco così, come una pugnalata al cuore, ti venivano tutte le frasi ad effetto che avresti tanto desiderato pronunciare per dimostrare tutto l'amore che provavi ma, nello stesso tempo, avrebbero dovuto renderti distaccata quanto bastava per non opprimerlo e sentirti così realizzata e perfetta: capace di far sentire il tuo fidanzato desiderato ma libero. Io almeno ero così, ci provavo o recitavo la parte di chi volevo diventare boh, poi ci sono pure quelle che al telefono facevano il pianto greco e poi, caduto l'ultimo gettone, si davano addosso per aver fatto la figura delle frignone.
Frignone proprio con la I, significa piagnucolone!

A questo punto partiva il conto alla rovescia per la prossima telefonata che non è detto avvenisse subito il giorno dopo...eh eh troppa grazia!

Mettiamoci pure che i gettoni con quei solchetti che andavano inseriti correttamente nelle fessurine dell'apparecchio telefonico non erano nemmeno tanto facili da usare e così gli ostacoli si andavano ad accumulare, perchè era ovvio che parlare d'amore mentre inserivi nervosamente 'ste terribili monete pesanti e arzigogolate nella parte alta del telefono, ti pare che non ne cadeva qualcuno per terra? E allora acrobazie e pose imbarazzanti per raccoglierli mantenendo la cornetta all'orecchio, ma perchè imbarazzanti? Dunque lo scenario era il seguente:
Estate, baretto frequentatissimo nelle ore serali (la sera le interurbane costavano meno) i cellulari e internet erano due parole sconosciute, quindi? Tutti a far la fila per telefonare con quell'unico, oggi astruso apparecchio, pertanto per quanto abbassassi la voce, ti girassi di spalle, il fatto che stessi spudoratamente facendo la miciona, gattona, sbrodolona era più che evidente e quello che dicevi, in qualsiasi modo vogliamo metterla, si sentiva! Ogni tanto subentrava un barlume di senso di colpa verso i facenti parte della fila, allora ti voltavi e facevi un cenno di scuse che veniva contracambiato da un gesto nevrotico, il quale ti faceva capire che non erano disposti ad aspettare ancora molto, che stress!

L'alternativa era la SIP cioè un centro adibito solo alla telefonia con delle cabine munite di porte a battente piuttosto insonorizzate dove al prezzo della telefonata facevi anche la sauna, ma almeno eri stata qualche minuto sola con lui e ti saresti portata dentro quelle parole sussurrate per tutta la sera e la giornata seguente.

Oggi se per due secondi l'applicazione per chattare con lo smartphone non dovesse funzionare, scatti d'ira e crisi di panico attanagliano migliaia di ragazzini che vedono sgretolarsi davanti a sè la tristissima possibilità di non poterlo/poterla sentire per i prossimi 5 minuti! E poi ci si può videochiamare.... O_O

Credevo che questo modo di vivere togliesse l'enfasi e quel gusto dell'attesa che alimenta le emozioni di un rapporto, invece vedo che continuano a sopravvivere, non so come sia possibile ma l'amore si adegua a tutto ed evidentemente trova nuove strategie per sorprendere.

Carla
lunedì 12 settembre 2011

Primo giorno di lezione: Mamma mia...che brave!

Oggi primo giorno di danza dopo le vacanze, chiamato all'appello il corso Modern-Jazz Intermedio: tutte presenti in sala sedute a gambe incrociate ad aspettare con entusiasmo e allegria l'inizio della lezione. Dai loro visini eccitati traspariva un mix perfetto di disciplina ed eccitazione. Attimi questi in cui pensi: cavolo ho realizzato davvero qualcosa! Poi inizia la lezione tra arrugginimenti muscolari e assestamenti vari e mi riscopro a spiegare la tecnica di nuovi passi complessi con un'energia inaudita e a fine classe, la coreografia: 
Mamma mia! ...e...mamma mia, già sincronizzate e a tempo come se provassero da giorni, io esaltata come sempre...e pensare che fino a ieri mi sentivo uno straccetto incapace di muovere un dito, le passioni fanno miracoli, la danza è una magia!
Carla
domenica 11 settembre 2011

Non c'è niente da fare... la danza è la mia linfa vitale!

Ho provato e riprovato, a staccarmi un po' dalla danza, nel senso che...non so al mare, che amo esageratamente, mi guardavo intorno e pensavo che tutto sommato lo amo più della danza, oppure a far finta di poterne fare a meno...della danza intendo, perchè questa passione a volte è causa della mia gioia ma anche di enormi sacrifici. Racconto spesso delle rinunce fatte da piccola o da adolescente, niente gite scolastiche, niente settimane bianche, niente feste, odio e frustrazione per le sopraggiunte forme femminili spesso inibite dal rigore della figura della ballerina classica, ma mai che pensi alle rinunce di oggi, e si perchè la cosa non si ferma, in nome della danza e della forma fisica che devi preservare, i sacrifici continuano e menomale che non ingrasso perchè dal momento che mi piace molto mangiare e adoro i dolci dovrei aggiungere l'elemento dieta alla lista dei sacrifici!
Comunque non ci sono riuscita, sto soffrendo molto il caldo e sento che la mia forma fisica non è al 100%, ultimamente mi sembrava pure di non avere troppa voglia di riprendere a lavorare ma l'idea che domani iniziano di nuovo le mie lezioni in cui mettere in pratica tutte le idee che mi gironzolano per la testa condividendo l'entusiasmo trascinante dei miei allievi già mi fa sentire alla grande...quella sala, la magia che si crea tra la musica e i nostri passi, non potrà mai accadere che io non senta la danza come necessaria e assoluta linfa vitale!
Carla

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