Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

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sabato 28 dicembre 2013

Goccioline


Sta finendo il 2013, tempo di bilanci quindi, cosa che faccio molto volentieri perchè è bello poter dire che si è realizzato ciò che si voleva.
Ricordo perfettamente quando un anno fa scrissi per cosa mi sarei impegnata nell'anno nuovo, infatti impegnarsi in prima persona è l'unica strategia che conosco per ottenere. Non credo nella fortuna se non in quella che si è capaci di autoprodurre e quindi non credo alle cose che piovono dall'alto. Semmai dovessero piovere è perchè sei stato bravo tu a fare in modo che si materializzassero lassù per poi farle cadere giù e godere anche, perchè no, dell'effetto sorpresa perchè in effetti non sempre si sa quando si potrà finalmente riscuotere il bottino.

Approfittai di un calendario cui non do la minima importanza ma che rende più facile mettere obiettivi con scadenza e verificare il risultato.
Determinai di non volere persone brutte nella mia vita e di contornarmi solo di persone belle e misi le basi del progetto Amèlie!

Beh, il 2013 è stato un anno di svolta da questo punto di vista, sono salita di qualche gradino nella scala della mia evoluzione personale e ho messo in atto comportamenti che hanno allontanato persone interessate o comunque cattive e avvicinato a me le migliori che potessi desiderare.
Ho evitato quanto più possibile i giudizi, ho accettato le persone per quello che sono e semplicemente ho fatto le mie scelte. Lamentarsi e dare addosso agli altri anche se ti hanno fatto del male non serve a molto se non ad identificarsi con una rabbia capace solo di tirarci sempre più in basso facendoci sperimentare uno stato vitale talmente pessimo da metterci alla stessa stregua di chi ce l'ha provocato. Si, alla fine è così, quindi credo sempre più fermamente che si dovrebbe diventare il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo e MAI pensare che non serva, o più banalmente che siamo la solita goccia piccola e sfigata in un oceano perchè ciò che più ci è vicino conta moltissimo e ovviamente dobbiamo partire da lì.

Se non ci piace la collera che alimenta il peggio nel mondo per primi dovremmo evitare di sperimentarla e di identificarci con essa. Elevarsi ad uno stato superiore permette inoltre di osservare dal di fuori senza giudicare e farci prendere la decisione più giusta, atteggiamento questo ben lontano anche dal buonismo che ci farebbe solo subire la collera altrui.

Ho molta strada da fare ancora, lunghissima e tutta in salita, niente è definitivo in questo mondo e tutto ciò che siamo capaci di tenere a bada e di allontanare rimane dietro l'angolo in attesa di un nostro momento di debolezza che inevitabilmente arriverà ma ancora una volta possiamo decidere chi far vincere.

Un anno fa pensavo che spesso dare significa rimanerci male perchè spesso poi non si riceve, oggi, come ho scritto più volte ma mi piace ripeterlo, penso che dare è sicuramente ricevere, sta a noi guardare dalla parte giusta e accogliere tutto ciò che ci torna indietro con gli interessi da ogni dove.

In realtà è tutto molto semplice siamo noi spesso a complicare le cose, per colpa anche di una società malata che ci vuole tutti robot programmati, una società che spesso si illude di trarre beneficio dai nostri mali, possiamo tuttavia sprogrammarci e capire che il giusto non è per forza dove vanno tutti ma in molti possono unirsi a noi, quelle goccioline senza le quali gli oceani non sarebbero che distese aride.

Ora dovrei togliermi il forcone dalle mani e mettermi l'aureola lo so, ma anche che il diavolo sia il cattivo è un luogo comune tutto da rivedere.
A volte cadere tra le braccia delle tentazioni è proprio ciò che ci libera dal male.

Buon fine 2013!


venerdì 20 dicembre 2013

Cinque cose che non capisco del Natale

Vi mancavano le mie liste?
A me si quindi ora ne sforno una, indovinate su quale argomento?
Ma le feste di Natale ovvio!

Le 5 cose che non capisco del Natale:

1-Il traffico.
Ho capito che si va in giro a comprare regali e so perfettamente che Roma non brilla quanto all'offerta del servizio di trasporto pubblico, ma che per questo si paralizzi una città no, non lo capisco.

2-I regali inutili.
Cioè tutti quegli oggettini fatti perchè vanno fatti per paura che uno poi si offende, beh secondo me servono solo ad ammassarsi nelle case che poi esplodono nel disordine suscitando nervosismo tanto che poi bisogna prendere le gocce di Ansioten per darsi una calmata e arrivare a capire, in tutta tranquillità, che se prendi una busta, ce li sbatti tutti dentro e li butti nel primo cassonetto fai la cosa giusta. La fregatura è che lo smaltimento dei rifiuti si paga quindi sappiate che i regalini inutili non sono regali ma aumentano le tasse a carico di chi li riceve, non vi pare a questo punto che tanti auguri e una stretta di mano possano essere un dono migliore? Tra l'altro non c'è bisogno di andare in giro in macchina a comprarli così anche il problema inquinamento va un tantino a risollevarsi.

3-La rivalutazione periodica di cantanti come Mariah Carey.
Non capisco infatti perchè la voce, che può non piacere ma non si può dire che non sia bella, di Mariah Carey debba essere riesumata solo in prossimità del Natale e diffusa a più non posso nei centri commerciali, forse lo stesso vale per Bublè. Si, direi che loro sono i cantanti Merry Christmas per eccellenza tanto che se in altre stagioni ti capita di sentire la loro voce ti fa strano di non essere sotto qualche addobbo inghirlandato.
L'altro giorno ho sentito una commessa sbraitare contro la cassa dell'impianto che era proprio sopra la sua testa. Esausta ed infastidita paragonava Mariah Carey ad una gallina starnazzante e infatti c'è da dire che quel cd che riciccia fuori ogni anno da almeno 20 anni ha abbastanza sfracassato le scatole.

4-Le cene controvoglia dai parenti.
Ma perchè non si può raggiungere uno stato di grazia sublime in cui uno, o più facilmente una, possa dire: non mi va di andare al pranzo di Natale dai suoceri quindi NON CI VADOOOO!
Premetto che in famiglia noi siamo pochi e quindi non ho questo problema ma vedo troppa gente  stressata per questo motivo...e ho detto suoceri perchè nella maggior parte dei casi è così ma possono essere zii, cugini, amici di famiglia insomma nel caso sia gente che non si vuole incontrare sarebbe bellissimo capire che si può non incontrarla.
Si può dire di no!
Capito?
Noi possiamo decidere della nostra vita, che sarà pure fatta di compromessi ma questi compromessi sono bastardi: gli dai un dito si prendono la mano, gli dai una mano si prendono il braccio e quando t'hanno acchiappata tutta per benino non c'è più scampo, sei posseduta e vivi di compromessi...con la scusa del quieto vivere.
Ma chi se ne frega di vivere quieti poi? Ma che razza di ambizione è?
L'altro giorno, poco prima di sentir dare della gallina a Mariah Carey, mi trovavo al bar con un'amica quando una bella donna di 40 anni ci ha puntate e deve essere scoccato qualcosa perchè si è sfogata di tutto ciò che non vuol fare in questo periodo, ha concluso che il Natale è bello da ragazzini ma a 40 anni fa schifo. Simpaticissima poi si è scusata dello sfogo ma noi l'abbiamo messa a suo agio dandole manforte. Insomma, una bella donna, interessante, piena di energia ora deve passare 'sto guaio. Non è giusto, e perchè poi? Perchè è Natale e bisogna trascorrerlo con chi ti rende amara l'esistenza, bastasse poi... e no perchè ti devi pure scervellare per trovare un regalo adeguato.

Natale, una festa pagana violentata e trasformata dal Cristianesimo il quale vuole farci credere nella nascita del loro messia nel giorno della festa del Sole Invitto e uno deve andare a mangiare fino a sentirsi male, rompendosi pure le scatole da gente cui spesso farebbe volentieri a meno.
Continuo a pensare che i banchetti originali erano ben più divertenti e soprattutto venivano organizzati per celebrare qualcosa di preciso che era tra l'altro coerente coi tempi. Ora c'è solo una gran confusione e di coerenza nemmeno l'ombra. Basti pensare alla crisi, ai prezzi della benzina rapportati al traffico da regali.

Tuttavia c'è ancora una cosa che proprio mi fa ammattire per quanto non arrivo a capirla e ve la enuncio nell'ultimo punto:

5-La messa in piega.
Per quale cavolo di motivo a queste dannate cene (o pranzi che siano) di cui non frega niente a nessuno bisogna andarci con la messa in piega fresca di parrucchiere non è dato a sapersi. Mistero della fede, non bisogna nemmeno chiederselo il perchè, i capelli devono essere a posto. Punto.
E così il 24 dicembre si vive quel consueto delirio degli appuntamenti last minute dal parrucchiere dove le massaie più esperte si recano tra un'impastata e l'altra facendo a gara a chi ha i figli più indaffarati (perchè ognuna ha partorito dei fenomeni unici ed inimitabili), poi fanno anche a chi ha più nipoti a cena e a chi è riuscita meglio ad ottimizzare e incastrare la preparazione del cenone con la pausa messa in piega.

La vita è bella...dicono! ;)

lunedì 16 dicembre 2013

I love shopping con Spiderman


 "Avete presente quando incrociate un bel ragazzo che vi sorride, e il cuore vi si scioglie come una noce di burro sul pane tostato caldo?? Io mi sento così quando vedo un negozio..." (I love shopping)
Avete presente la serie di romanzi I love shopping di Sophie Kinsella? Quelli in cui la protagonista Becky Bloomwood intrattiene un bizzarro rapporto epistolare con la sua banca e arriva ad inventarsi le cose più assurde pur di farsi estendere il credito?
Quella che pronuncia frasi del tipo: "L'intimo è un diritto umano inalienabile" o "se un uomo ti sta stretto non puoi cambiarlo dopo 7 giorni con uno splendido maglioncino di cachemire"?
Ebbene si tratta di un personaggio di fantasia mentre io sono un personaggio reale ma la mia realtà supera di gran lunga la fantasia della mente che ha partorito Becky Bloomwood.

Innanzitutto va detto che per intraprendere seriamente questa attività ci vuole una complice doc e io per fortuna ce l'ho. Con lei mi dedico con entusiasmo a lunghe maratone di shopping in cui non facciamo altro che inventare scuse per giustificare i nostri acquisti e ridere fin quasi a soffocarsi per le assurdità che siamo capaci di architettare.
Ci diamo man forte sostenendoci a vicenda e incoraggiandoci soprattutto quando stiamo per cadere nella tentazione di rinunciare a comprare così, quando credendo di essere sagge ci stiamo quasi riuscendo, ci viene subito in mente quello che poi è la base del pensiero di Becky e cioè che appena ci compriamo qualcosa sentiamo che il mondo diventa migliore e quindi dobbiamo farlo.
Il fatto è che subito dopo non lo è più e quindi abbiamo bisogno di rifarlo.


Magari fosse venuta a me l'idea di scrivere dei libri di successo sull'argomento con la differenza che i miei riferimenti a persone o cose non sarebbero stati affatto casuali.

A volte penso che dovrei farmi curare ma sono certa che il dottore mi direbbe che un distacco netto non mi farebbe bene e allora continuare per poter guarire mi sembra un'ottima idea, tra l'altro lo decido da sola senza nemmeno scomodare il medico che avrà cose più urgenti cui pensare.

In giro per negozi provo una frenesia incontrollabile, mi viene proprio l'acquolina in bocca tanto che inizio a deglutire spesso e anche il respiro si fa ansimante, non parliamo poi della sudarella da eccitazione con conseguenti vampate perchè il quadro si farebbe davvero patetico.

L'altro giorno alla cassa era quasi il mio turno, quando ragionando sulla fortuna di possedere dei buoni sconto mi è sembrato di averli sfruttati davvero troppo poco e così mi sono defilata come una furia. Sembrava m'avesse colto un fulmine, mi sono vista correre senza controllo verso un reparto che mi piace tanto dove ho agguantato un paio di meravigliosi jeggings che hanno completato a meraviglia i miei acquisti.
Ora potevo sentirmi soddisfatta!
Già perchè ad essere una shopaholic ci si guadagna sempre dal momento che in posti molto fashion ti danno dei buoni sconto anche del 30% semplicemente perchè sei una cliente modello, e così negli ultimi giorni sono andata a dare il meglio di me in questi negozi potendo usufruire del trattamento speciale e soprattutto me-ri-ta-to.
Non sono ingenua, lo so che il loro non è amore vero e che sono solo interessati ma non mi frega perchè tanto la cosa è reciproca: anche io non li amo veramente, amo solo tutta quella meraviglia che hanno intorno e che devo far sì che diventi mia, ogni volta che la guardo.
E' proprio vero che davanti ad un negozio ti accorgi di desiderare ardentemente cose di cui non credevi di aver bisogno, è il caso delle mie nuove scarpe prese giorni fa. Le avevo viste in vetrina da tempo ma non le avevo mai considerate, poi all'improvviso mi sono illuminata e ho capito che dovevano essere indispensabili. Sapete quando ho capito di aver avuto ragione? Precisamente quando l'altra sera mi trovavo ad un evento, beh, talmente non mi andava di stare lì che per la prima volta in vita mia ho desiderato di essere drogata e di avere una dose in borsa, non avendola la cosa che mi ha consolato parecchio è stata guardarmi i piedi tutta la sera e godere di come si potesse stare comode senza abbandonare i tacchi e soprattutto il senso del fashion.

Sganciarsi dalla vita frenetica per correre a compiere il misfatto non è sempre facile, serve coraggio e soprattutto una bella faccia come il culo lato B, per questo poi, meritiamo anche dei premi. Vi confesso che spesso siamo costrette a mettere in atto dei piani vergognosi, a volte questi piani prevedono che io venga chiamata e messa volontariamente in viva voce così da darci appuntamento per scambiarci materiale di lavoro urgente. In questo modo i testimoni scomodi diventano comodi e non avranno nulla da ridire.

Dei mariti e fidanzati che ammosciano le ore liete dedicate allo shopping poi, ho già parlato abbastanza in altri post, posso solo ricordare che se lo shopping, per dare il massimo del piacere, deve essere trasgressivo, lo capite da soli che non è cosa. Dove andrebbe a finire, una volta tornate a casa, il gusto di nascondere le buste sotto il letto? E quello di inguattare scarpe e borse alla bell'e e meglio per andarle a scovare con calma l'indomani fingendo uno stupore capace di riemozionarci?
Una volta nascosi le buste sul pianerottolo di sopra, davanti la porta della terrazza dove oltre la mia si trova solo quella della vicina che conosco bene e di cui mi fido. Beh, sapere che lì fuori c'erano quei pacchi da recuperare in gran segreto mi faceva sentire come se avessi gente in casa e l'amante nascosto nell'armadio.
Brividi! ...e una suspence che non vi dico.
Anche se quest'ultima è una cosa che non potrebbe mai capitarmi e non perchè non possa permettermi un amante, sia ben chiaro, ma perchè non ho un armadio, nel senso che non ho un classico mobile con le ante apribili e quindi anche richiudibili, ho un guardaroba con due tende scorrevoli che non arrivano nemmeno fino a terra, quindi a meno che non mi metta con l'assistente di un mago o con un acrobata contorsionista capace di arrampicarsi tra cassetti a mezz'aria, ripiani e bastoni appendiabiti...ohhh...aspetta aspettaaa, ci sonooo... ho trovato: il mio amante perfetto è Spiderman!

E io che credevo di non poter vivere avventure travolgenti per colpa dell'armadio! Direi che mi è andata di extra lusso e sapete che vi dico? Un amante simile me lo porto pure a fare shopping così magari all'uscita dal centro commerciale mentre mi rigiro a cercarlo nel parcheggio per dirgli di correre, o insomma di sbrigarsi a modo suo, perchè sono piena di buste e inizia a piovere, lui mi piomberebbe dall'alto a testa in giù e mi sparerebbe un mega bacio da far invidia a tutte e per tutte intendo tutte quelle che presenti in loco si stanno stancamente trascinando e come unico programma hanno quello di tornare a casa e mettersi davanti ai fornelli ma vale anche per quelle più arzille dirette in luoghi più allettanti...insomma io sto mi sto slinguazzando con Spiderman e non c'è serata folle che possa reggere il confronto.


Bene, mi sembra di aver delirato abbastanza, il tutto guarnito da confidenze shock, ora vado a farmi una doccia fredda, che è un modo di dire perchè preferisco rimanere con la voglia di uomo ragno piuttosto che morire assiderata e...
...buona giornata!

venerdì 13 dicembre 2013

Parole parole parole


Vi è mai capitato di non trovare le parole per descrivere appieno una sensazione o un sentimento?
Beh, io credo proprio che sia capitato un po' a tutti.

A me piace molto parlare e anche scrivere.
Ma vààà? Direte voi!
E' che ho proprio il gusto della parola e ovviamente tutto nasce perchè mi piace riflettere, tanto che spesso sto volentieri da sola così da poterlo fare sviluppando il mio pensiero con tranquillità e quando riesco anche solo mentalmente a descrivere perfettamente una sensazione provo un incredibile senso d'appagamento che quasi il piacere di averla descritta si somma a quello di averla provata facendomela tra l'altro riprovare di nuovo in maniera molto nitida. Trovare le parole mi da in effetti una sorta di piacere. 
Mi verrebbe da dire che si tratta di sensazioni talmente profonde e che per riuscire a sentirle si sia dovuto scavare a fondo ma paradossalmente sono anche molto semplici perchè genuine.
Chissà per quale motivo erano finite così in fondo facendoci faticare per riportarle alla luce, beh, ce ne sarebbe da dire, ma questo nasce come un post breve, tranquilli!

Le parole forse servono solo a fare chiarezza dentro sè e a comunicare la sensazione per il piacere di condividerla, soprattutto se questa coinvolge altre persone ma non è forse vero che a volte le parole non servono? Lo so, detta così suona come un bel luogo comune ma è vero che esiste un'esperienza tra le più grandiose in assoluto che riguarda proprio questo. Essa si manifesta in quell'attimo in cui guardando negli occhi una persona si rimane senza respiro e senza parole, così davanti a quello sguardo puro e sincero, la più aurea delle spiegazioni verbali perde tutta la sua forza essendo già tutto più che chiaro.
Detta così, non aver trovato le parole sembra essere il massimo.
Tuttavia per me è un'eterna lotta tra il piacere di comunicare verbalmente, che comunque s'intende va fatto, e lasciarmi andare alla sorpresa di provare quelle emozioni che nascono da un'intesa talmente forte che non ha bisogno d'altro che della sua essenza.

Bene, non vorrei ammazzare la vena poetica come al mio solito dicendovi che ho sonno, sto scrivendo dal letto e ho pure mal di schiena però stavo piuttosto invasata con questo pensiero e ho voluto bloggarlo con una certa immediatezza. Data la mia condizione appena descritta non riesco a capire se mi sono spiegata bene, nemmeno rileggendo il post, e quindi mi rimarrà un dubbio: potrei aver scritto una cosa veramente fichissima o una menata pazzesca.
A voi la sentenza.
Non siate troppo severi per favore!

Buona notte...

giovedì 12 dicembre 2013

Shine bright

Le mie ballerine in "Diamonds" - maggio 2013
E' ufficialmente iniziata la fomentazione che precede quel magico momento in cui vedrò le mie stelle brillare sul palco.
Come al solito sono arrivata alla fase finale piena di dubbi ma, sempre come al solito, vedendo i miei lavori coreografici interpretati dalle mie ragazze mi viene da piangere di commozione per la meraviglia che vedo.
Tutte quelle ore a spremermi il cervello per tirare fuori qualcosa di originale sono andate a buon fine, che bello! Alla faccia di chi pensa che lavorando solo di pomeriggio, la mattina possa beatamente starmene sbragata da qualche parte a grattarmi la pancia. Cosa che proprio non posso fare e non perchè non mi piaccia mai oziare, piuttosto per via di quel neo nell'ombelico e della paura che mi si stacchi....grattando!

Ero partita così bene...vogliate scusarmi, ora continuo sulla scia romantica.

Osservare dunque con quanta dedizione le mie ballerine si sono sfidate ad eseguire e ad interpretare ciò che avevo in testa è davvero commovente e lo è ogni volta di più perchè quando c'è passione e impegno, quando c'è la voglia reciproca di dare sempre di più e sempre meglio, niente può cadere nell'abitudine o rimanere in una condizione di staticità, al contrario si evolve rendendo tutto più bello.
Non è forse così che dovrebbe accadere anche in Amore?
Ehh...chi arriva a provare ciò, ha veramente un cuore grande.
(Ehh va letto con enfasi e possibilmente sospirando)!

Riconoscere la propria impronta nelle allieve che segui da anni è fantastico.
Ogni loro movimento ha qualcosa di me arricchito dalla personalità di ognuna e mentre danzano nei loro sguardi felici, intensi e appassionati vedo con quanta attenzione hanno fatto in modo che ciò accadesse. Per me ogni volta è un'emozione e le ragazze più esperte sono ormai una certezza.
Da qualche giorno ho iniziato a notare questo anche nelle scatenatissime tredicenni impegnate in una lunga coreografia su un pezzo romanticissimo che le ha coinvolte parecchio. Sono in un'età critica, spesso esuberanti e come è giusto che sia, a volte un po' insicure, lo stile che ho richiesto non è affatto facile perchè oltre alla tecnica necessita di maturità per interpretare a dovere, in più sono tantissime e la coreografia è molto elaborata quanto a disegni, figure, entrate e uscite tuttavia si sono impegnate molto e stanno riuscendo alla grande.
Come dicevo, da giorni guardandole inizio a notare qualcosa di me anche in loro e ...insomma le vedo cresciute artisticamente e non so come altro potrei dire se non che è bellissimo.
Quando perentoria ho chiesto di porre particolare enfasi in un preciso punto musicale alfine di non  "ammazzare i violini" sembravo davvero da rinchiudere in manicomio ma devono avermi capita bene perchè lì...in quel preciso punto i loro sguardi sono eccezionalmente appassionati e i movimenti maggiormente aggraziati.

Non me ne frega niente del calendario, di anni quindi che iniziano e che finiscono, per me si tratta solo di crescita, evoluzione ed esperienze e se tutta questa meraviglia chiamata vita, nella società si trova costretta a stare rinchiusa in un calendario, va bene... per adeguarmi posso dire che sono più che soddisfatta degli obiettivi portati a termine in questo 2013 e che fremo già al pensiero di quanto accadrà dopo.

Come sempre sento di aver goduto già del mio successo che per me è una cosa più intima e personale ma come è giusto che sia per noi artisti, ora sta al pubblico darci le soddisfazioni che tanto ci fanno esultare!

Adesso vado a ritirare quel cappotto bellissimo per cui ho fatto carte false e al quale, se trovo il tempo di fare delle foto adeguate, dedicherò un post nel mio fashion blog che poverino sta rischiando il letargo.

Buona giornata!
With loveeee <3
lunedì 9 dicembre 2013

La donna nella pubblicità, un disastro!


La donna nella pubblicità cucina schifezze precotte e senza scrupoli le da in pasto ai suoi bambini poi, per fare bella figura, arricchisce squallide pietanze con uno strato di sottilette miracolose, le quali squagliate in forno sono capaci di rendere appetibile anche un soufflè di sorci ammuffiti. Soffre di pruriti intimi che ne compromettono l'umore, non può sedersi su una panchina accanto a qualcuno se indisposta perchè emana un non so che di repellente e, sempre se indisposta, teme di fare la ruota ad un provino televisivo, bisognerà spiegarle che le ginnaste vere ci fanno pure le gare con le mestruazioni.
La donna nella pubblicità riceve diamanti come prove d'amore, si sente dire che un diamante è per sempre e ci crede pure, si scoccia se ha la febbre perchè non può andare a giocare a tennis, si addanna nell'eterna lotta contro palle giganti di polvere e poi si prende pure il cazziatone dal tecnico (che non sa mettere in fila due parole) perchè ha usato l'anticalcare economico sfasciando così la lavatrice. Non ce lo fanno vedere ma di sicuro dopo si becca la cazziata anche dal marito, primo perchè ha rotto la lavatrice e poi perchè ...eh...chissà con l'idraulico come è andata a finire.
La donna nella pubblicità ha spesso la pancia gonfia perchè non va in bagno e quindi si abbotta di yogurth, pubblicizza supposte vestita appunto da...supposta oppure saltella felice per tutta casa come una scema perchè nel suo intimo c'è chilly. Dopo una certa età sta inguaiata con la menopausa per cui anzichè festeggiare con champagne e caviale la sopraggiunta vita dai giorni finalmente tutti uguali, si impasticca per tornare come quando aveva quella scocciatura una volta al mese. Più avanti ancora con l'età non può prendere l'ascensore in compagnia perchè se la fa sotto, manco c'avesse visto dentro Johnny Depp nudo e smanioso di tardone con problemi idraulici.
Sin da giovane si massaggia le cosce con creme contro la pelle a buccia d'arancia mentre una voce perentoria continua a ripetere che la cellulite è una malattia così se non ti fosse venuto ancora in mente di disperarti sul serio, finalmente puoi farlo iniziando a credere a quello che dicono in tv, tanto per disperazione.
Una giovane donna nella pubblicità coccola il dolce nonnino che ha dato retta ad una banca, tanto sanguisuga quanto un'altra, grazie alla quale potrà mettere da parte risparmi e fare progetti per il futuro, quello stesso futuro fortemente compromesso anche dalle banche.
La donna della pubblicità stupisce tutti a tavola con i sughi pronti scambiati per artigianali dai commensali, tanto che si guardano basiti per mezzora perchè proprio non ci credono alla storia del barattolo comprato al supermercato. Poi c'è quella che se la mena con un arrosto da favola, saporito perchè in pentola, quando nessuno la vedeva, c'ha buttato un dado incartapecorito ma la vera chicca la tira fuori colei che, con fare da sommelier cinque stelle, spaccia per buon vino d'annata un cartone simil tavernello. Fa pure la maschia simulando lo stappo e ci cascano tutti.
Beato chi se la sposa una così, per via dello stappo mica per altro!

Insomma, grazie alla pubblicità inizi a sentirti meno sfigata perchè dopo aver visto 'sto quadretto di improbabili cuoche, sfascione, sempre a combattere con assorbenti per tutte le esigenze, pensi...beh tutto sommato non sto messa tanto male e allora-tà dàn- è proprio qui che devi ricrederti perchè dopo la pubblicità del dado da brodo e del tena lady ti sparano quella di Intimissimi con una bonazza da panico che si rigira nel letto per due ore e mezza con lo sguardo tra il selvaggio e l'assassino rigorosamente in pizzo nero vedo non vedo (ma se non vedi sei proprio cecato perchè si vede tutto) e allora pensi...ma porca paletta potevo cambiare canale dopo il dado knorr che sto qua in vestaglia a girare il sugo e ...cavolo se mi sento inadeguata?!
Beh io non sono d'accordo con tutte quelle che insorgono contro questo tipo di pubblicità per via dello sfruttamento del corpo della donna e inizierei dal mettere via le vestaglie poi prenderei esempio. Premesso che non sopporto la pubblicità e il lavaggio del cervello che ne deriva, se devono pubblicizzare mutande e reggiseno cosa dovrebbero usare se non il corpo di una donna? E poi ...visto che tanto non la debelliamo e quella rimane lì (non la modella di Intimissimi, la pubblicità dico) non ci facciamo programmare in tutto e per tutto ma prendiamo per buono solo ciò che vogliamo. Per esempio, finchè stiamo in cucina a pasticciare, a dare biscottini ai bambini o a stirare la camicia al maritino va tutto bene poi una che si rotola nel letto è scandalo. A me pare uno scandalo la donna schiava di quel target casalingo invece, guarda un po'!
Tra quella mesta figura che si dimena in cucina, che col trilogy si sente realizzata e che fresca come una rosa rallegra la famiglia alle 7 del mattino, quella che si rotola tutta pizzettata mi pare la più reale.
E' ovvio, sarà meglio specificare, che laddove il corpo di una donna con l'aggravante del messaggio di sottomissione sessuale si trovi in prima linea per pubblicizzare magari tappeti o negozi di ferramenta, ma anche qualsiasi altra cosa, allora questo non va bene per niente.

Ora, vi confiderò una cosa, io che odio la pubblicità e che mi vanto di sgamare ogni tranello, mi sono ritrovata a rimanerne influenzata, seppur lievemente. Credo che ciò sia inevitabile dato che è un meccanismo che funziona per lo più a livello del subconscio.
Così ad esempio in cucina, con poca fantasia e soprattutto poco tempo per preparare qualcosa di decente, confesso che mi sono ritrovata a spiattellare sottilette multistrato su banali teglie di pasta da infornare poi ho comprato il profumo J'Adore solo perchè l'idea della modella cui cade tutto ai piedi era irresistibile e infine provo pure allo specchio lo sguardo da panterona!
Che c'avete creduto? Alla storia dello specchio dico?
Infatti è vero!

Carissimi ora vi saluto perchè a parte che il post è finito quindi non mi pare il caso di dilungarmi oltre, mi sta iniziando a girare la testa da matti perchè purtroppo a breve sarò affetta da quella cosa per cui nessuno vorrà sedersi su una panchina accanto a me, se mi dovesse capitare un provino sarà dura fare la ruota e dovrò anche fare il bagno nel chilly ma ciò significa che almeno dal pericolo isolamento in ascensore sono ancora lontana.

Buonanotte quindi a tutti ma soprattutto a voi splendide donne e mi raccomando, non vi fate incantare, prendetevi intanto il diamante, poi se è per sempre si vedrà (almeno finchè non ve lo rubano o non lo impegnate comunque dovrebbe esserlo) lasciate perdere gli arrosti, tenete sempre una scorta di sottilette in frigo, risparmiate pure sull'anticalcare (tanto la lavatrice non si rompe ve lo dico io che compro una sottomarca da sempre) così da potervi comprare un coordinato Intimissimi senza badare a spese con tanto di corpetto e giarrettiera e ...se qualcuno dovesse uscire dall'ascensore prima di voi vuol dire che è arrivato a destinazione non certo che siete delle piscione insopportabili.
Ciaooo...

sabato 7 dicembre 2013

La verità sulla maestra di danza

La maestra di danza, in questo caso la Maestrina!

Le bambine pensano che la maestra di danza sia una specie di genio particolarmente superdotato, una sorta di maga, di stella fatata che sa tutto, si ricorda tutto e soprattutto può rispondere a 54.852 domande contemporaneamente.
Mentre ti stai concentrando su come spiegare una parte tecnica o coreografica complicata, le bambine credono che tu abbia bisogno di aiuto, e infatti lo avresti, vorresti che facessero silenzio invece loro iniziano a darti dei suggerimenti e delle dritte che devo dire spesso non sono affatto da buttar via. Tuttavia il tasso di acidità che spesso mi contraddistingue fa in modo che me ne esca con frasi del tipo: bambine silenzio! Sono 20 anni che faccio questo mestiere, so quello che devo fare, vorrei solo che mi lasciaste riflettere in pace.
Poi a fine lezione mi pento, così cerco di spiegare amorevolmente che avere ottomila coreografie in testa non è cosa facile da gestire e lodo i loro sforzi premiando il getto creativo che comunque hanno esteriorizzato senza timori.
Le bambine credono di poterti trovare preparata all'istante con una domanda a bruciapelo chiamandoti anche nel cuore della notte per il semplice fatto che hai inventato tu le coreografie.
Per fortuna non lo fanno ma ora che ci penso in chat si.
Loro si domandano che tipo di casa abbia la loro maestra e allora ogni tanto fanno delle scommesse sottobanco e si divertono a vedere quanto c'abbiano indovinato tempestandomi di domande appena metto piede in sala. Hanno fantasticato che io avessi una casa a tre piani, con ampio giardino e un divano tutto bianco, un grande letto rotondo, un'enorme vasca da bagno in camera da letto, la servitù e altre cose molto fiche. C'erano pure circa trenta gatti ma per quanto mi piacciano direi che sono troppi.
La maestra di danza non è una pop-star... ma loro non lo sanno.
La maestra di danza ha le unghie da far restare incantati, tutto ciò che ha nella borsa è sorprendente e anche il suo banalissimo Samsung con cover camouflage rosa è di un bello da lasciare senza parole.
 
Le bambine dicono cose bellissime alla maestra di danza, cose come queste:
 
-Beata te che sei bella e hai trovato marito. Sei stata fortunata! E questa la dice lunga sull'associazione che si fa grazie all'educazione distorta, e poi... hanno trovato marito certe cozze prima di me che lascia perde...(come diciamo noi a Roma).
Che sia una fortuna poi, è tutto da vedere!
 
-Da grande voglio essere come te. Cosa che non auguro a nessuno perchè essere come me è troppo impegnativo e forse non serve a niente.
 
-Da grande voglio fare la ballerina e la scrittrice. Questo lo ha detto una che segue il mio blog e crede che io sia una scrittrice, come del resto credo anche io.
 
-Sei la maestra più bella e più brava del mondo. E qui, niente da dire, hanno ragione!
 
Secondo loro la maestra di danza è come una Dea, una farfalla, un fiore che non appassisce mai e suscitare questa sensazione è davvero bello ma è ora di dire la verità, ovvero cosa si nasconde dietro questa meraviglia.
 
La maestra di danza.
(Cioè io). 
Trattasi di una tizia che deve mischiare questo mondo di sogni e fantasia che è la danza con le attività concrete di tutti i giorni.
Spesso, anzi sempre, i due aspetti sono in conflitto e creano confusione mentale, nervosismo e frustrazione.
La sera torna a casa che sembra uno straccio con l'adrenalina a mille, difficile da smaltire se non trova un ambiente tranquillo e adeguatamente confortevole, soffre spesso d'insonnia e se si addormenta si sveglia schizzata al ritmo dell'ultima canzone usata. La maestra di danza sembra una povera matta che con gesti enfatici a mo' di direttore d'orchestra canta, conta ed emette gemiti strani per far meglio assorbire ora un ritmo ora un altro. Si arrampica sulle sedie per fotografare le sue ballerine dall'alto rischiando di fracassarsi qualcosa ma dato che l'esaltazione è al top, non può certo rinunciare e val la pena rimetterci una gamba.
La maestra di danza è una che seppur vanta numerose foto artistiche non resiste al fascino del selfie e quando arriva con largo anticipo in sala se ne scatta un bel po', fregandosene del cartello con su scritto "locale sottoposto a videosorveglianza".
La maestra di danza ha eccellenti doti creative ma un cervello piuttosto nella norma, forse anche leggermente al di sotto, nonostante ciò lavora fisicamente per ore e ore al giorno da quando era bambina; prepara a casa il materiale coreografico inventando passi e disegni attingendo spesso al suo tempo libero; decide i costumi per saggi e spettacoli provvedendo anche all'acquisto quindi ritira i soldi previo comunicato scritto, stampato, fotocopiato e imbustato da lei; si sforza di tirare fuori passi già archiviati nella sua mente per spiegarli alle allieve che sono state assenti; idea e sviluppa tutto il saggio-spettacolo di fine anno facendone pure la regia e quando arriva quella serata sente che tutto il suo lavoro si materializzerà di lì a poco sul palco e quando ciò accade si meraviglia di come tutto fili liscio, di come evidentemente i suoi lavaggi del cervello sulla disciplina siano andati a buon fine e poi...si commuove osservando con quanto amore le sue stelle realizzano ciò che prima era solo immaginazione dentro la sua testa.
Cavolo che bella cosa ma che dico bella, è strameravigliosa!
 
Eppure la maestra di danza deve sopportare che le vengano rivolte frasi tipo:
-Ma oltre a insegnare danza che lavoro fai? Non credo chiedano ad un banchiere se oltre a lavorare in banca la mattina faccia un altro lavoro.
 
-Bello, lavori solo il pomeriggio! Certo, che ne sanno loro...
 
-Ah ma prima di insegnare hai fatto la ballerina proprio vera! No, l'ho fatta per finta, era tutto un gioco come fate voi adesso, che siete tutti fotomodelli sui social network!
 
-Ma insegni in un posto solo? Diciamo che io insegno in un posto solo dove ho 9 corsi con allievi che vanno dai 5 ai 25 anni e poi negli altri posti ci mando un clone!
 
La maestra di danza spesso amerebbe essere compresa dal mondo intero e forse anche dagli abitanti di altre galassie ma poi capisce che l'importante è essere capite da chi conta per lei, dato che poi la madre dei cretini è sempre incinta se ne frega pure delle loro infelici esternazioni.

Fare la maestra di danza per me è anche una salvezza contro i casini della vita perché avere tante creature di età diverse che amano ciò che gli trasmetti e che si fidano di te, ti fa sentire realizzata.  Questa è la spinta che più stimola la mia testa.
Il talento c'entrerà pure, perché in giro vedo certe strafalcionerie ma poi...c'è tutto questo che... evidentemente ho meritato e quindi ora me lo tengo stretto!

domenica 1 dicembre 2013

Ci pensiamo lunedì

Ma è già lunedì?
Che poi perché dico "già" quando questa settimana mi sembra sia durata un secolo?
(In senso positivo perché invece ho realizzato molte cose).
E' già lunedì per il fatto che dovrei di nuovo scrivere un post randomico.
No, questa regola non fa per me.
Ma che me l'ha ordinato il dottore? Facciamo che vado randomica quando ne ho voglia che mi si addice di più.
E pensare che mi era balenato in mente di scrivere ogni giorno un post a tema, per esempio:
lunedi post randomico;
martedì cultura, recensione di libri, spettacoli ecc.;
mercoledì l'amore e romanticate varie;
giovedì magia ed esoterismo a cura delle Winx;
venerdì sesso e dintorni;
sabato gossip, che inizia il week-end e bisogna andarci leggeri e
domenica ...non saprei...cucina?
Si certo,con le ricette di Miranda la bruciategami!

State tremando?
Beh, placate gli animi perché non ho nessuna intenzione di seguire questa linea così inquadrata e soprattutto limitata, se non altro perché come ho detto diverse volte, se scrivere mi ha aiutata ad uscire dagli attacchi di panico vorrei evitare di cascarci di nuovo e con l'ansia da argomento quotidiano sono certa che il primo attacco non tarderebbe a farmi sua.

Dopo tutta questa premessa non ricordo più di cosa volessi parlare e ad essere sincera nemmeno se avessi un argomento in cantiere. Ora che ci penso quello ce l'ho: devo recensire un libro, anzi due ma prima devo finirli (ovviamente) e dato che sono libri scemi che sto leggendo solo per ridere sperando poi di far ridere pure voi...insomma non mi sto impegnando molto e va a finire che leggo solo qualche paginetta di rado.
Ora siete curiosi?


Ah...beh, se la mettete così adesso per sfregio mi preparo un bibitone di caffè e mi metto subito a leggere, così in men che non si dica finisco i libri in questione e tempo un paio di giorni vi sforno recensione, commenti, aggiornamenti, versioni inedite e bonus track... e voglio vedere se imparate a mortificare così una povera donna che vuole solo offrire nuove e floride visioni del mondo di cui volenti o nolenti facciamo parte.
A proposito, mi sento meglio e anche se non ve lo meritate ve lo confido con grande piacere.
Quel senso di depressione che annientava la mia capacità di ridere di ogni cosa mi ha abbandonato. Me ne sono accorta sabato da Decathlon, il negozio degli sportivi, che sarebbe meglio ribattezzare il negozio delle famiglie che non hanno una casa o si scordano di avercela nei week-end. Lì, in quel nefasto luogo ho potuto testare il mio livello di buonumore tornato nella norma perché in mezzo a mamme che s'improvvisavano atlete aerobiche, suscitando commenti dementi da parte dei mariti che le ridicolizzavano davanti ai figli (pessima abitudine), osservando papà che giocavano a ping pong coi loro bambini usufruendo dell'attrezzatura in esposizione (con suscritto vietato toccare) e vedendo coppiette giovani che giravano tra tute e magliette scambiandosi effusioni (li ho fotografati, guardate qui), insomma davanti a tutto quel ben di dio, io...mi sentivo bene e non provavo angoscia come -ahimè- mi capitava ultimamente. Non ho permesso all'ambiente di influenzarmi, anzi me la ridevo come un tempo provando un senso di sollievo, nonostante non abbia trovato il nastro elastico per l'effetto finale di una delle mie coreografie e fossi andata in mezzo a quel marasma per niente.

Bene, è giunto il momento della merenda notturna, tra poche ore si farà giorno e non avrò più scuse, di fronte all'impossibilità di fare tutto ciò che avrei dovuto, oggi ho detto più volte ci pensiamo lunedì, titolo della trasmissione cui sono tanto affezionata per vari motivi che mi legano alla mia amica Gabriella.
Vi do allora una buonanotte un po' perentoria, alla Susamiello, tanto per rimanere in tema con le promesse minacce da blogger appena fatte.




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