Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

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giovedì 2 agosto 2018

Se Maometto non va alla montagna...

E' ora di mettere da parte l'evento eclissi della luna rossa non solo perchè a confronto con lo scoop che sto per fornire non ha nulla di sensazionale ma anche perchè meriterebbe un post a parte, probabilmente lo farò ma mi ci vorrà un po' a reperire materiale e a sistemare tutto un catalogo fotografico delle meraviglie che si sono viste sul web, più precisamente sui social: foto incredibili che ritraggono qualcosa di molto imprecisato con didascalie che gridavano allo stupore.
Ma passiamo allo scoop...cinematografico...hollywoodiano, mica robetta!

Prefazione
Leggo dai giornali locali che una delle mie attrici preferite Jennifer Aniston è con Adam Sandler a pochi chilometri da dove mi trovo io in vacanza. Mannaggia alla miseria proprio sere fa passeggiavo per Santa Margherita Ligure ignara che di lì a un paio di giorni quell'amena cittadina tutta yacht club e figli di papà a spasso con bottiglie di champagne, sarebbe diventata la sede del set delle meraviglie.

Dubbi e tormenti
Inizio a ragionare sull'idea: vado a sbirciare nella speranza di incontrarli e magari mi ci scappa pure un selfie? Pare che lui su questo sia stato molto generoso. Io preferisco lei ma se dicono che fa vita riservata che ci posso fare? Alla fine decido per il no, tanto il set è blindatissimo e alle comparse hanno fatto addirittura firmare una clausola con cui si impegnano a non rilasciare dichiarazioni e a non scattare fotografie. Lasciamo perdere, certo però Jennifer Aniston mi piace troppo e sta proprio qui cavolo!
Ci ripenso dunque e la domanda è: se poi vado e non vedo niente ci rimango male ma se non vado non saprò mai.
La decisione è a dir poco tormentata ma definitiva: rinuncio.

Le origini dello scoop
Inizio a leggere quotidianamente le notizie dal set diventando ferratissima e mi ritrovo continuamente a guardare verso il porto di Santa (qua la chiamano così) con sguardo sognante come un innamorato guarda la sua fanciulla immaginandola mentre un giorno percorrerà lentamente la navata della chiesa in abito bianco lasciando dietro di sè metri e metri di strascico velato.

La notizia che ha cambiato la mia vita
"Sul set a giorni è previsto anche un elicottero."
E qui è iniziata la mia personale caccia al velivolo, non poteva assolutamente sfuggirmi un elicottero nell'atto di sorvolare il golfo del Tigullio dal momento che ci sto proprio in mezzo. Certo è ampio va da Sestri Levante a Portofino ma ce l'ho tutto sott'occhio, almeno lo vedrò passare, insomma qualcosa accadrà.
Me lo sento, me lo merito!

Lo scoop
Ebbene volevo andare a sbirciare sul set ma il timore di tornamene con le pive nel sacco mi ha fatto desistere, è vero però che se Maometto non va alla montagna...cosa ci fa quello yacht scuro che fa avanti e indietro stamattina sempre nello stesso posto? Per giunta con un elicottero strano che lo punta e gli gira intorno? Proprio qui davanti al mio stabilimento? Lo cerco su Internet anche se ne ero certa: è lui!

Il clou dello scoop
Di una sfilza di stabilimenti presenti sul territorio da Santa Margherita fin qui dove vado io, le riprese con l'elicottero avvengono davanti ai miei amati Bagni Enrica!

Inizio ad esaltarmi non poco e a seguire tutta la situazione, a scattare qualche foto e a registrare qualche video. Vengono male però, perchè al sole non ci si vede niente e come paparazzi non sono ancora attrezzata, anche se le paparazzate spesso e volentieri non sono affatto di qualità e i vari topless e difetti fisici delle star ci giungono piuttosto sfuocati, sgranati, pixelati e malconci.

E non finisce qui
L'elicottero se ne va ma lo yacht è ancora lì. In caso ritorni passerò alle maniere forti e infatti come lo vedo arrivare da Santa mi fiondo di sopra nella veranda e chiedo ansimante alla ragazza del bar di porgermi il binocolo con una certa urgenza. Così con qualche dritta, per stabilizzare la visuale, che mi ha dato Tommy il simpatico proprietario dei Bagni Enrica, mi sparo beata tutta la scena da vicino.
Col cellulare appeso al collo mi comportavo da vera pazza esaltata: un po' guardavo dal binocolo, un po' scattavo foto facendo errori grossolani tipo sbagliare tasti interrompendo continuamente la registrazione del video. Intanto ai curiosi che mi chiedevano cosa guardassi rispondevo: "JENNIFER ANISTONNNN"!!!
Consapevole del mio stato pietoso mi giustificavo aggiungendo che solo perchè era la Aniston mi comportavo così perchè per una Belen non lo avrei mai fatto.

Felici conclusioni
Di nuovo l'elicottero se ne va verso Santa e stavolta seguito dallo yacht ma io sono più che soddisfatta!

Foto come le mie per ora non si trovano in giro, pertanto le pubblico con orgoglio e anche a cuor leggero perchè tanto non si vede granchè, solo uno yacht e un elicottero nello scenario dove scatto foto tutti giorni!
Eccole qua:





giovedì 26 luglio 2018

La Freccia Maledetta

Ho scritto il mio primo libro.

Titolo: "La Freccia Maledetta"
Genere: saggio, dramma, thriller, erotico, horror, storia vera.
Prezzo: aggratis.
Consiglio: mettetevi comodi. 

Prefazione
24 luglio 2018
Stazione di Roma Termini
Binario 21
Ore 11:57
Non si sa per quale oscuro motivo il treno parte in perfetto orario. La cosa è altamente sospetta inizia quindi l'attesa, breve devo dire, qualcosa doveva pur succedere.

Capitolo 1
I bagni non funzionano e pian piano iniziano ad emanare una fragranza che tra alti e bassi capisci che ti accompagnerà per tutto il viaggio. Tra me e me maledico di non aver comprato quel profumo da quattro soldi della WYCON, che non è niente male e in più è comodo da tenere sempre con sé. Lo usa la mia assistente spruzzando in sala a più non posso per allontanare certi odori provenienti dalle precedenti lezioni di danza, a dire il vero intossica parecchio l'ambiente e mi fa tossire, ma meglio la tosse, anche convulsa, che l'olezzo degli umori pre-puberali. 
Dato che piove sempre sul bagnato, la toilette nelle peggiori condizioni è quella della carrozza in cui si rompe il condizionatore.
Non è la mia per fortuna.
Decido di affrontare il disagio che comunque pervade un po' tutto il treno e a scopo preventivo vado a farmi una birra nella carrozza denominata con non poche manie di grandezza: bistró. Qui un gruppo di hawaiani s'intrattiene bevendo e chiacchierando, in particolare uno di loro parla con un tono di voce talmente alto e profondo che un signore mi guarda e cercando complicità mi fa: "mamma mia, questo come parla, sembra la radio!" Io sorrido educatamente all'inventore di Radio Honolulu mentre piuttosto mi chiedo cosa ci facciano 6 hawaiani somiglianti molto lontanamente a Bruno Mars su un Frecciabianca. 
Non lo saprò mai.

Capitolo 2
Torno al mio posto quando appena superato Grosseto il convoglio si ferma perché devono sistemare l'aria condizionata nella sventurata carrozza 6, nel frattempo una famigliola di lingua probabilmente tedesca, decide di pranzare mangiando una quantità infinita di panini preparati sul momento con affettati freschi di taglio. Appoggiano tutto sul tavolino senza tovaglioli e senza curarsi del fatto che forse la manovra è poco igienica. Subito dopo aver formulato questo assurdo pensiero mi accorgo che l'igiene non deve essere un problema per loro dal momento che smollicano come non ci fosse un domani riducendo la parte di corridoio che riguarda i loro posti un porcile. 
Con tutto il rispetto per il porcile e i simpatici maialini che lo abitano, che poverini oltre il danno (diventare prosciutto e salame) anche la beffa (essere mangiati da crucchi cafoni). 
Per giunta se la ridono quando un pezzo di pane particolarmente grosso di tanto in tanto cade a terra. Faccio una proposta: se si chiudono i porti agli africani, si potrebbero chiudere pure le stazioni a certi nordeuropei? (Tanto per non ripetere crucchi).

Capitolo 3
La birra mi fa presto capire che non posso evitare il bagno per cinque ore così vago lungo il treno alla ricerca di quello migliore e capisco subito un'altra cosa: il detto "il più pulito c'ha la rogna" devono averlo inventato sul Frecciabianca.
Vista la situazione ne scelgo uno a caso e mi chiedo perché da piccola non mi abbiano mandato a scuola nuoto: avrei imparato a stare in apnea per più di 3 secondi. Dopo anni di danza però l'equilibrio e la muscolatura per assumere e mantenere posizioni improbabili non mi manca. Me la cavo comunque, ne esco un po' scossa ma viva.

Capitolo 4 (18+)
Dopo varie disavventure una coppia spagnola che è emigrata dalla carrozza con il condizionatore rotto e che viaggiava rassegnata su posti separati diversi da quelli prenotati, ha un colpo di fortuna: l'estranea vicina di posto di lui va (disgraziatamente) in bagno così per qualche minuto possono riunirsi. Cavolo se hanno saputo approfittare dell'occasione: una sull'altro vai di mega limonata (nel senso di pomiciata, non la lemonsoda) con tanto di ciucciate di labbra sonore rumorose. A modo loro hanno fatto merenda o meglio la "comida" per dirla in lingua originale, mancavano solo paella, sangria... e una stanza al piano di sopra per completare l'opera. Olé.
Quando tutto sembrava filare liscio, a parte il ritardo e la fragranza eau de bidè che aleggiava mascherata da normalità, parte l'annuncio con il quale si richiede l'intervento di un medico. Altro quarto d'ora fermi e speriamo nulla di grave, sicuramente un malore dovuto ad intolleranza ai profumi esotici. 

Capitolo 5
Si riparte ma quando approdiamo tra la meraviglia delle Cinque Terre ci si ferma di nuovo ma non all'aperto dove quel panorama poteva essere la cura di tutti i mali, bensì dentro una delle interminabili gallerie liguri. Avrei voluto incontrare di nuovo gli hawaiani per dirgli che loro hanno quelle sette isole magnifiche ma là fuori noi abbiamo quelle cinque terre bellissime (due in più, due in meno)... però abbiamo anche il Frecciabianca. 
No, meglio non incontrare gli hawaiani. 
La storia volge al termine. 
Con tre quarti d'ora di ritardo, la nausea e un calo di pressione giungo a destinazione in questa città che per me è una delle più belle al mondo perché è quella di mio padre dove si sono sposati i miei e dove ho passato tutte le estati della mia infanzia: Chiavari.
Nonostante non ci venga spesso, qui mi sento a casa. 
Mi sento anche amata perché il fidanzato che aveva già accompagnato la sorella alla stazione di un paesino limitrofo, la quale poverina attendeva un treno  che viaggiava con appena 120 minuti di ritardo, è venuto anche a prendere me, arrivando in anticipo e aspettando il ritardo.
Era un po' stranito a dire il vero e no, non ci siamo incontrati correndo l'una verso l'altro al rallenty per finirla "alla spagnola", no, niente baci a ciuccio. A me tremavano le gambe (non per l'emozione ma per la pressione a terra) e lui mi ha fatto notare che c'ho messo troppo ad uscire fuori dalla stazione. In realtà ero uscita subito ma dalla parte opposta e con le gambe tremolanti mi ci è voluto un po' a percorrere tutta la strada a ritroso.

Conclusioni 
Spero di non dover più viaggiare su un treno puzzolente ma so già che non potrà accadere; mi auguro con tutto il cuore che la coppia spagnola trascorra un'indimenticabile vacanza in Italia soprattutto mai più separata, juntos para siempre! Desidero inoltre che i crucchi al loro rientro trovino la casa invasa da gigantesche formiche e che la notizia sull'andamento dei treni italiani non venga trasmessa su Radio Honolulu dal gemello eterozigote di Bruno Mars. 
A questo punto posso dire che tutto è bene quel che finisce bene specialmente se con un caffè shakerato seduta in carrugio

Ringraziamenti 
Grazie per aver viaggiato sui nostri treni (anche perchè un'alternativa non c'è).
"Ci scusiamo per il disagio!"
E si sa che a chi ti chiede umilmente scusa...si perdona tutto.

PS: Nonostante abbia una fervida immaginazione, qualsiasi riferimento a persone o cose nella vicenda narrata è puramente casuale reale!



Chiavari - Via Martiri della Liberazione aka Carrugio



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