Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

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giovedì 27 dicembre 2012

Tema: Il mio Natale strampalato

I miei meravigliosi pacchetti caramellosi

Premessa: ricordate le cose strane che mi capitano con le chiavi in questo periodo? Beh, stamattina me ne sono infilata una, bella dritta in un occhio, mi ha fatto un male boia tanto che temevo venisse compromessa l'imminente passeggiata al mare, invece no, per fortuna tutto bene, anche se stavo meglio prima.
D'ora in poi non terrò più il mazzo di chiavi in mano mentre mi metto gli occhiali.


A proposito, che figata la mattinata marinara. Che poi si è trattato solo di un'oretta, molto piacevole però!

Ma ora entriamo nel vivo della questione e passiamo al natale o Natale che sia.
E' stato proprio bello perchè tanto per cominciare è giunto due giorni dopo lo spettacolo in teatro delle mie stelle danzanti che è andato alla grande e mi ha reso talmente felice che sto ancora imbambolata per le emozioni provate, poi, anche se ho comprato i regali all'ultimo momento, ho trovato tutto quello che volevo. Ce l'ho fatta nonostante mi scoprissi via via sempre più svampita, ma di brutto, tanto che alla fine non capivo più cosa stessi scegliendo e per chi. Più tardi è stato divertente incartarli creando delle confezioni originali e anche apparecchiare la tavola che nemmeno in un pic nic improvvisato ci si arrangerebbe così.
Eh si, perchè all'ultimo mi sono ricordata che il servizio di piatti con decorazioni adatte all'occasione era da sei, quindi da escludere visto che quest'anno saremmo stati in sette, va da sè che anche i sei sottopiatti dorati non sarebbero serviti a nulla così come i bicchieri rossi rimasti addirittura in cinque dopo anni di bisbocce natalizie. In conclusione avevo a disposizione: una tovaglia rossa con gli elfi verdi, i bicchieri gialli, quelli blu, i piatti sombrero di tutti i giorni che come si evince facilmente dal nome, sono a righe multicolore e i tovaglioli rossi che grazie al cielo, almeno quelli, si abbinavano a qualcosa.
Nonostante la sventura, mi hanno fatto tanti complimenti per la tavola allegra e variopinta, cosa particolarmente gradita perchè non essendo la chef della serata, grazie al cerimoniale dell'apparecchiamento mi sono presa comunque i meriti per qualcosa.

Sono sempre strafelice di passare la serata della vigilia con mia mamma e mia sorella, che tra l'altro stavolta mi ha abbagliato con la sua avvenenza. Di solito è piuttosto spartana, struccata e coi capelli legati, invece  mi sono ritrovata davanti ad una tipetta tutta acchittata con i capelli lunghi, sciolti, tinti, piastrati e come se non bastasse truccata da Nefertiti, roba che mi sono venuti i complessi. Per farmi una foto con lei sono andata di corsa a mettere il lucidalabbra e a cambiare la maglietta, perchè quella nera larga della mia prima lezione hip hop di 15 anni fa, magari era vintage, ma diciamolo, per niente fashion.
La moda hip hop old-style era terribile ma sono troppo affezionata a quella maglia.
Mia sorella lavora al Teatro dell'Opera e fa l'attrezzista, il suo compito è quello di costruire, decorare e gestire oggetti di scena. C'è da dire che la sua divisa non è un granchè: scarpe anti infortunio, pantaloni neri coi tasconi, magliette scure quando non orribili camici, così quando vado a teatro abbigliata da spettatrice, i colleghi per prenderla in giro, le dicono che io sono quella riuscita meglio, in realtà sono solo quella più fanatica, ma d'ora in avanti non sono più tanto certa di questo primato.
Anzi credo che dovrò faticare per mantenerlo.

Mia sorella che se la ride mentre sorvola il palcoscenico del Teatro dell'Opera
Alle nove e mezza, quando nelle normali tavole festive stanno ancora agli antipasti, noi avevamo finito di mangiare e pure riempito la lavastoviglie, così, dato che a natale non giochiamo mai, abbiamo deciso di dare una svolta alla serata tirando fuori Salti in mente, quella specie di nomi cose e città ma piena di voci e di liste che alla fine non ne puoi più e scrivi le peggio cretinate, con il segnatempo rumoroso che ti fa venire gli attacchi d'ansia e ti inibisce pure il cervello. Mia madre è uno spasso perchè addirittura dimentica di rispettare le regole e scrive davvero la prima cosa che le salta in mente a prescindere dalla lettera uscita. Alla fine ho vinto io con 730 punti: in questi giochi di liste sono ferratissima perchè è un sistemino che uso quando non riesco a prendere sonno, tipo che decido una lettera e mi impongo di fare un elenco a mente di cose che abbiano quell'iniziale, insomma una versione aggiornata del contare le pecore.

Finito di giocare, si era fatta mezzanotte precisa precisa così, anche se nessuno a casa mia sembra essere convinto su quanto avvenne a quell'ora duemiladodici anni fa, e dato che anche celebrando la festa pagana del sole ci si scambiavano doni e comunque senza che mi senta costretta a trovare mille giustificazioni...morale della favola a mezzanotte abbiamo scartato i regali.
Perchè si e basta!
Anzi la mezzanotte era passata da qualche minuto perchè tanto per essere originali, a mezzanotte in punto mentre mia figlia offriva con una certa fierezza il liquore al cioccolato fatto da lei, qualcun altro si era preso la briga di svuotare la lavastoviglie, di riporre il contenuto negli appositi scaffali e di dare una sistematina al lavandino momentaneamente otturato.
Non c'è che dire, era il momento adatto per dedicarsi all'attività di idraulico, sempre originali quasi come quando anni fa allo scoccare della mezzanotte di un capodanno ci svegliarono i botti.

Per tornare ai regali, quelli che ho ricevuto mi sono piaciuti un sacco, ed è anche ovvio perchè ad esempio le scarpe trendy per ballare hip hop me le sono comprate da sola da parte di mia madre che fatica a camminare quindi non esce per lo shopping, il beauty frivolo da parte delle figlie c'avevo sbavato dietro di fronte a loro alla Coin quindi sono andate a colpo sicuro, mia sorella sapeva perfettamente che volevo andare a vedere il balletto al Teatro dell'Opera e mi ha regalato i biglietti, e questo tra l'altro è un regalo perfetto perchè appaga senza impicciare in giro per casa, e anche per quanto riguarda il resto dei regali, tutto ok.
Pure quelli da parte mia sono piaciuti molto: le figlie hanno gradito che io abbia svaligiato i loro negozi preferiti; mia sorella, che non balla ma è freddolosa, possiede finalmente una tutona-salopette modello antisesso in puro tessuto riscaldante, di quelle che usano i ballerini per le prove (spero che il suo fidanzamento duri) e mia madre ha gradito tantissimo il calendario fatto da me, realizzato con 13 foto scattate da mia figlia alla sottoscritta mentre posa sulle punte in giro per Roma. Continuava a sgranare gli occhi e a spalancare la bocca dicendo che se la gente  vedesse quel calendario nei negozi di sicuro lo comprerebbe.
Che soddisfazione. Viva la mamma!
 Eccolo qui...
Il calendario che andrebbe a ruba!


Per quanto riguarda il telefono regalato da me e figlie a mio marito, abbiamo sbagliato sistema operativo e un altro paio di cosette, ma lui è ingegnere di quella roba lì e ha già capito come farselo andar bene lo stesso.
Buon proseguimento di feste a tutti!

Miranda (devil) Milian
venerdì 21 dicembre 2012

Serendipity again


Oggi devo aver pensato che se il mondo fosse finito non avrei più avuto bisogno della macchina, così per la prima volta in vita mia, l'ho parcheggiata lasciando le chiavi attaccate allo sportello. Menomale che lavoro in un posto tranquillo e non ho una fuoriserie, anzi si, la mia auto è talmente fuoriserie che a nessuno sarebbe saltato in testa di rubarla.
Bello il mio carrarmatino grigio metallizzato con la tappezzeria verde mela e le impronte dei piedini di mia figlia dietro al sedile del guidatore, guai a chi me lo tocca!
Quando era piccola si divertiva a torturarmi la schiena mentre guidavo, ora non lo fa più. In compenso lascia impronte ovunque perchè ama viaggiare comoda per non dire sbragata.
Ok basta, altrimenti sembra un blog da mamma chiacchierona, di quelle che i figli ce l'hanno solo loro e quanto sono brave e blàblàblà...
Avete presente quella categoria di blogger formata da amorevoli e perfette mammine che si danno consigli sulle pappe, i pannolini, lo svezzamento e le colichette? In questi blog le più trasgressive si danno anche suggerimenti su come ritrovare l'intimità col marito, che tra nottate in bianco, vomitate e quant'altro è andata a farsi benedire. Tant'è che lui torna sempre più tardi dal lavoro e spesso deve partire nei week end per partecipare a noiose conferenze, roba che starebbe tanto bene così ma, niente, le mamme blogger sanno dare ottimi consigli, specialmente ora che hanno letto la trilogia delle 50 sfumature, quindi al povero marito tocca fare gli straordinari.

Adesso che ci penso, ieri sera, prima di mettermi a letto prestissimo, felice e contenta perchè ero stanca morta e avevo programmato di vedere un filmetto, anzichè prendere dal cassetto gli occhiali da vista ho preso le chiavi di casa. Mi ci sono ritrovata a giocherellare inebetita davanti al letto e c'è voluto qualche minuto prima che mi accorgessi dell'elevato grado di rimbambimento raggiunto.
Tra l'altro oggi in fila alla cassa in libreria ero attratta da uno stand di portachiavi di plastica a forma di chiave col cuoricino, ma tanto che stavo per comprarne uno e poi dato che mi piacevano i colori ne avrei comprati anche altri. Per fortuna mi sono ravveduta in tempo, ma che cavolo avrei dovuto farci con tre o quattro portachiavi di plasticaccia sicuramente made in China?

Doppi sensi a parte, mi chiedo quale significato si celi dietro questi impicci che riguardano le chiavi.
Sto aprendo il mio cuore? Lo sto chiudendo? Oppure è la mia vita che si sta schiudendo, che è quindi ad una svolta cruciale o...mah...mi sa tanto che sono semplicemente fusa di cervello.
Così stasera per rilassarmi mi sono rivista per la trecentomilionesima volta Serendipity, quel film romanticone in cui quei due decidono di lasciare al destino il compito di farli incontare di nuovo o meno. C'è quel clima così suggestivo, quella musica rilassante e quella storia da sogno che ti fa venir voglia di piombare lì tra loro, primo per vivere quelle incantevoli atmosfere in prima persona e poi  per aiutarli ogni volta che stanno lì lì per incontrarsi ma che poi accade un imprevisto e sfuma tutto. E perchè no, già che ci siamo, anche per dare due sberle a quest'odioso bimbetto:


E' certo però che ad aiutarli si rovinerebbe il finale, quindi vale la pena aspettare, soffrire, sperare, desiderare e smaniare con loro.
Tanto è una commedia, come volete che finisca?



 

Miranda (devil) Milian

mercoledì 19 dicembre 2012

Buon Natale = buon non compleanno


Ieri vagavo per il centro commerciale e nel vederlo più animato, nonostante fosse la solita mattina feriale, mi sono posta un quesito esistenziale che riguarda il perchè ci si debba fare i regali a Natale. Più mi estraniavo dal vociare e dalle situazioni che mi si manifestavano davanti, più vedevo un film senza senso.
Da piccola credevo che ci si scambiassero regali per via del compleanno di Gesù, e comunque anche giustificata così, la cosa mi pareva alquanto strana, perchè era il suo di compleanno mica il mio e quello di tutti gli altri. Alice nel paese delle meraviglie è venuta dopo, quindi anche la storia del "non compleanno" non poteva essere una spiegazione plausibile. Tuttavia il fatto era di una convenienza assurda, quindi il regalo a scrocco era ben accetto.

Molto più in là scoprii il misfatto e cioè che non solo Gesù nacque con molta probabilità in altra data, ma pure che il 25 dicembre era la festa pagana del Sole Invitto indetta dall'imperatore Aureliano per celebrare il solstizio d'inverno. Agli inizi dell'era cristiana questa festa era ancora molto sentita dalle masse e così si decise di spiattellarci sopra la nascita di Gesù, tanto per far capire bene chi è che se la comandava.
Ma quanto è bella questa immagine del sole che rischiara le tenebre, e che salendo alto nel cielo allunga  le giornate nel periodo a venire. Mi trasmette proprio una piacevole sensazione!
Sorvolo sulla cappa di tristezza e sofferenza che incombe invece sui simboli cristiani.

Nell'ambito delle festività pagane ci si scambiavano doni nella fattispecie di rami e bacche, che poi si sono trasformati nel tempo in oggetti via via più consistenti come maglioncini, tute da ginnastica, pigiami, pantofolone spiritose a forma di Homer Simpson, vestaglie, orologi, borse, simpatici set di presine e guanti da forno affiancati dalla solita cucchiarella col manico foderato, piccoli elettrodomestici, oggetti inutili come portaspicci e vassoi svuotatasche, cellulari e, quando va bene, anche gioielli che almeno sono un investimento.

Ora, visti i tempi di crisi e dopo aver fatto la maestrina citando le origini del santo Natale, suggerirei di riflettere un attimo su questa cavolo di situazione che è sempre più grave, e non solo per come stiamo combinati, ma soprattutto perchè ci troviamo davanti alla sconcertante assenza di figure adatte a risollevare le nostre sorti.
A questo punto mi sembra che tornare a scambiarci ramoscelli sarebbe ottimo perchè potremmo dare davvero origine ad una nuova era, visto che tra l'altro siamo nel periodo giusto.
Come? Per esempio, anzichè darci appuntamento per messe di mezzanotte e tombolate, potremmo riunirci per lo scambio dei rami ed invitare tutti quei signori che per garantirsi vite di lusso hanno ridotto un numero spropositato di gente a non avere nemmeno la certezza di un pasto per l'indomani, ma non l'indomani  come modo di dire, indomani inteso proprio come il giorno dopo. Una volta raggiunti dagli illustri invitati, attirati magari con la promessa di gentili omaggi, con tutti quei ramoscelli secchi a portata di mano, secondo me verrebbe un falò da paura.
Così sulle loro macerie, e non sulle nostre, si potrebbe ricostruire  un paese decente.
Anche questa immagine, come quella del sole che rischiara le tenebre mi mette il buonumore, peccato però che non la vedrò mai realmente.

Per tornare ai regali, devo dire che ho una gran fortuna: non devo fare quelli forzati. La tradizione la porto avanti per il piacere di regalare qualcosa di carino alle persone cui voglio bene, cioè pochi familiari stretti e pochissime amiche intime.
L'aspetto più divertente finora, riguarda l'aver impacchettato una serie sconfinata di smalti abbinati a confezioni di frivoli brillantini per le mie allieve. Affettuose e fantastiche tutte quante, ma l'esaltazione delle più piccole mentre mi ringraziavano è degna di nota e di tutta la mia gioia. Nemmeno avessero ricevuto un diamante di Tiffany. Belle loro!
E menomale che lavoro con ragazze, adolescenti e bambini: sono davvero la cura, certe volte, contro nervosi (meglio noti come "incazzature") altrimenti incontrollabili.

Miranda (devil) Milian

sabato 15 dicembre 2012

I pregiudizi sono una brutta cosa


Diverse persone con cui ti relazioni ti dimostrano simpatia. Si ride, si scherza, si scambiano battute. Ti fanno pure i complimenti per quel che fai, per come lo fai. Poi un bel giorno scoprono che hai idee diverse in merito alla politica e che non sei religiosa, e allora - paf - ti guardano male e non ti si filano più.
E' incredibile quanto il pregiudizio prevalga sull'idea che ci si possa fare di una persona nella realtà, conoscendola.
E' incredibile quanto vergognoso e deprimente.

Miranda (firma breve che non ho tempo, sto in ritardo)
martedì 11 dicembre 2012

Troppo sobria la saggezza popolare, chi riceve inizi pure a dare


Ci sono persone che si lamentano continuamente perchè vittime di quel bizzarro fenomeno secondo il quale capita di dare troppo ma non si riceve niente in cambio.
In effetti la cosa è piuttosto antipatica ed è per questo che, come scrissi tempo fa, per quanto mi riguarda ho imparato a dare solamente se posso in qualche modo beneficiare di qualcosa, ma non nel senso che mi aspetti chissà che dagli altri, ma nel senso che il qualcosa me lo prendo pure da sola senza necessariamente informare il ricevente iniziale, che a questo punto diventa anche datore a sua insaputa.
Quindi se alcune persone ci chiedono qualcosa pensando di trarre vantaggio dalle nostre prestazioni in maniera subdola, bisogna fare in modo di divenire noi stessi sfruttatori.
Gentilmente e senza darlo eccessivamente a vedere.
Il proverbio dice "Chi dà troppo, nulla riceve" e a parer mio andrebbe rivisto e corretto. Basta con questa superata saggezza popolare, direi piuttosto "Chi dà troppo, si prenda pure qualcosa in cambio".


 

Alla luce del nuovo proverbio, sembrerebbe un ragionamento molto freddo, calcolato e venale ma vi assicuro che al contrario nasconde un atteggiamento compassionevole e altruista, nonchè una mente geniale.
A questo punto andrebbe rivisto anche il proverbio che recita "Chi troppo vuole, nulla stringe" che diventa più o meno "Chi troppo vuole, più ottiene".
Non ho capito perchè l'ambizione deve essere tanto sgradita ai proverbi e visto che ci sto cambierei anche "Chi dà per ricevere, non dà nulla" trasformandolo in "Chi dà per ricevere ha capito tutto e non si fa fregare".
In realtà le fregature le prendi lo stesso ma almeno non resti a bocca asciutta.
C'è da dire che nell'osservare il mio e l'altrui comportamento, faccio un sacco di scoperte e stravolgo, o forse semplicemente interpreto meglio, il significato delle parole.

Per esempio, quando mi concedo abbastanza non sento di essere egoista perchè se mi dò di più offro senz'altro di più. Si può fare molto per gli altri anche facendo per sè stessi e non solo il contrario.
E' bene concedersi quindi delle cose invece di comportarsi da martiri per pretendere poi le medaglie al valore che nessuno ha in serbo per te. A che pro? Dato che infatti non sempre sono previsti premi consistenti, ci si attacca facilmente alla lamentela insopportabile amplificata da sfoghi su forum e social network.

Anche l'amore spesso è di gran lunga frainteso: senso di appartenenza, gelosie, compromessi. Pare che più ci si incateni l'un l'altro, più si imponga il proprio volere o ci si sottometta a quello dell'altro (con l'illusione che sia il volere di entrambi) maggiore sia la capacità di amare.
Tutto ciò che limita la libertà dell'individuo invece è decisamente il contrario di amore.
Nella coppia per esempio, così come nella famiglia, il legame c'è ed è ovvio, quindi lucchetti e catene sono decisamente superflui.
Colui che ama con le catene è il vero egoista secondo me, o forse...
...è semplicemente un sadomaso!
Anche da parte di chi si definisce amante degli animali, ho sentito dire stranezze varie, tipo che una tartarughina d'acqua non dà soddisfazione perchè non ci si può fare niente, quindi non la si può coccolare nè trastullare, che ce l'hai a fare?
Allora l'amante di animali che parla così non li ama per quello che sono ma li vuole solo se può farci qualcosa di piacevole per sè stesso e quindi anche qui siamo davanti ad un soggetto egoista.
Ma vaglielo a dire a lui, che si sente una specie di San Francesco.

Non parliamo poi di quelli che parlano di amore filiale ma vogliono i figli perchè li immaginano piccoli, paffuti e carini ma che poi quando diventano adolescenti li vedono piuttosto come dei mostri capaci di distruggerti.
Che li vogliono per accrescere o migliorare il legame col partner o che usano un partner solo per averne. Allora c'è da chiedersi, perchè uno fa i figli, che non ti sta bene niente benedetta figliola?

E in effetti, pensandoci bene, ci sono diversi altri motivi:

1-per istinto di procreazione,
2-per sbaglio,
3-per proiettare insicurezze sul nascituro,
4-per sentirsi realizzati,
5-perchè sennò ti criticano e ti guardano storto facendoti sentire un/a fallito/a,
6-per dimostrare che si è fertili quindi apprezzabili e utili alla società,
7-per potersi trascurare e poter dire che intanto l'unica ragione di vita sono i figli,
8-per poter fare l'albero di Natale tutti insieme,
9-per incastrare il/la partner (generalmente questa strategia è messa in atto da una donna se l'uomo che frequenta è facoltoso e/o particolarmente irresistibile e perciò sfuggente),
10-per fare comunella con gli altri genitori e parlare continuamente di malattie e marachelle, ovviamente si fa la gara a chi ha il figlio più furbo e il pediatra degno del Nobel per la medicina.

E c'è un altro motivo ancora:
11-per unirsi a cene o feste insieme ad altre coppie procreatrici, che se sei single, quindi o sfigato/sfigata o rimorchione/rimorchiona-rubaconsorti, col cavolo che t'invitano.
E quest'ultimo sarebbe davvero un buon motivo per non fare figli, ossia "evitare 'ste feste come la peste"!

Questo doveva essere un post serio, doveva...









Miranda (devil) Milian perseverante quanto a giovinezza e stupidità
giovedì 6 dicembre 2012

Tristi Trony-sti


Stamattina aggirandomi da Trony mi è capitato di provare tristezza, eppure sono per la tecnologia, ma questo non vuol dire.
Guardandomi intorno percepivo il progresso tecnologico che fila via veloce e vedevo mandrie di individui che gli correvano dietro. Alcuni riuscivano a stare al passo, altri inciampavano, altri ancora ogni tanto cadevano ma subito si rialzavano claudicanti per poter proseguire la corsa. Anche se brancolanti con le ginocchia livide e ammaccate, dovevano riprendere a correre per inseguire aggeggi di vario genere in continua evoluzione. Come riuscivano ad afferrarne uno, immediatamente ne vedevano un altro più bello ma più lontano e così dovevano correre e correre ancora.
Una sorta di girone dantesco, ma più infernale per intenderci.
Va bene, forse è meglio che la smetta con questa menata di metafora, cercherò di venire al dunque: lì dentro si è presi in giro e basta. Ovunque aleggia un'atmosfera che ti irretisce e ti vuol far credere quanto tutta quella roba sia indispensabile per una vita migliore e quanto sempre e solo l'ultimo modello di un qualcosa qualsiasi sia la soluzione a quel qualcosa che sicuramente non va in quel che già possiedi. Tu puoi anche non dar retta inizialmente, ma loro te la presentano talmente bene che sei indotto a credere ciò che vogliono. Per loro non intendo certo quei commessi con la maglietta rossa e il tesserino nominativo appuntato sul taschino, ma le case produttrici.

Una delle pareti più accattivanti è senza dubbio quella tappezzata di mascherine per gli iPhone. Ci sono quelle con le orecchie, quelle a forma di orsetto, a tinte fluo, con strass, swaroski e glitter, di tutto e di più,  pure per l'ultimo appena uscito. Poi ce ne sono molte anche per qualche altro smartphone che costi dai 400 euro in su. Per telefoni sotto i 200 euro invece solo un paio di modelli semplici in due tonalità: nero e trasparente. Questo dato basta ad indicare quanto sei sfigato se hai esclusivamente quelle due tristi possibilità di rivestire il tuo telefono: sei una nullità e non vale nemmeno la pena incrementare la scelta con un paio di colori magari un po' vivaci. Oppure si potrebbe interpretare in maniera più gratificante: sei intelligente, non t'importa di comprare una cosa perchè ce l'hanno tutti, sai usare la tecnologia, hai capito che il marketing punta sul superfluo che è per frivoli o incompetenti e quindi di sicuro non hai interesse per un cellulare mascherato da coniglio.
Prendiamola così!
Mi è capitato di sentir parlare una ragazza mentre diceva che vorrebbe tanto l'iPhone solo per avere una custodia glamour, forse stava scherzando ma aveva gli occhi che sfarfallavano e sono convintissima che comunque in molti fanno proprio questo.
Il telefono con una vasta gamma di accessori, spesso solo futili, è il migliore e se te lo compri ti diverti di più.

Alla richiesta di un caricabatterie d'emergenza per il mio Samsung Galaxy Ace il commesso mi ha guardato con aria di commiserazione e mi ha informata che tale accessorio esiste solo per il Samsung SIII. Ovviamente si tratta del modello successivo al mio ed è quello che spacciano per più figo. Nel pronunciare SIII il giovanotto in maglietta rossa ha enfatizzato parecchio come si farebbe nel dire Maserati piuttosto che Fiat Punto. Guarda un po' invece il mio telefono è stato messo fuori produzione perchè è proprio quello similissimo all'iPhone dal prezzo decisamente più basso, è dotato però di poca memoria che ho incrementato smanettando, quindi va una bomba. Perchè mai dovrei comprarne un altro? Addirittura per 5 euro, in spiaggia ho acquistato un'originalissima mascherina rosa a pois!
Come dicevo, oggi tutto tende a farti credere quanto quel che hai sia superato ma, spendendo di più, impegnandoti magari con delle rate, potrai risolvere i tuoi problemi. Beh, io non ci sto, studierò, smanetterò un altro pochettino e troverò una soluzione per potenziare le prestazioni della batteria ma di sicuro non gliela darò vinta, pensiero questo che ho anche esternato al commesso con aria da saputella antipatica, il quale  ha messo da parte l'aria di commiserazione ed è passato ad un'espressione come a dire: "Fa' un po' come te pare"!

Ci sono poi tanti altri reparti come quello con i super-mega-maxi schermi, quelli a cristalli liquidi, quelli al plasma, quelli in 3D, quelli con l'home theater (di questa roba non me ne intendo quindi può essere che cito definizioni non troppo appropriate) e qui mi rattrista osservare l'atteggiamento di quelle giovani coppiette che anelano al matrimonio o di quelle altre che da poco hanno convolato a (giuste?) nozze: sono tutte un fremito per il sogno che si sta realizzando, cioè l'acquisto di uno schermo grosso quanto tutta la parete.
Ma che gliene frega?
Invece sembra sia obbligatorio, nel mettere su famiglia, avere una casa super attrezzata con:
-il ferro da stiro che pare lo shuttle;
-un frigorifero simile al caveau di una banca svizzera;
-la telecamera che nemmeno a Hollywood, decisamente troppo per primi bagnetti, compleanni, goffe acrobazie da spiaggia e simili;
-lo schermo gigante da muro per il filmetto serale, per la partita, per le trasmissioni davanti le quali i futuri bambini inizieranno l'infelice cammino verso la completa lobotomizzazione. Il maxi schermo è utile inoltre allo sposo per scrutare quasi dal vivo le grazie delle veline sculettanti mentre la moglie lava i piatti, tanto lei il giorno dopo, mentre il marito è a lavoro, sbaverà sui pettorali di Garko a grandezza naturale nella replica de "L'onore e il rispetto".
Uno a uno pari, palla al centro, mi viene da piangere.

Insomma, per alcuni avere ciò sembra quasi lo scopo della vita, il motivo per cui bisogna guadagnare e quindi andare a lavorare, così poi la sera rientri a casa e hai tutto ma proprio tutto. In pratica si lavora per costruire una gabbia perfetta dalla quale dopo qualche anno si sogna di evadere. Esagero? Secondo me no, sono molto fantasiosa ma spesso la realtà, si sa, supera la fantasia!

Parlando di brutti ceffi, si dice che se i genitori avessero avuto la tv ne avrebbero evitato il malaugurato concepimento, sarà forse per via di tutti questi maxi schermi che oggi c'è un calo delle nascite? Pensate se invece di essersele accaparrate dopo, tutte quelle televisioni ne avessero avute un po' pure prima, i signori Berlusconi, più precisamente i genitori di Silvio. Magari davanti ad una trasmissione di un'antenata della De Filippi si sarebbero addormentati e poi, puntata dopo puntata si sarebbe naturalmente spento il desiderio, evitandoci 'sto guaio. Oltre ad essere sfortunatamente nato, il nano è anche duro a morire, perchè niente, non ce la fa, secondo me è troppo plastificato e quindi pure dandogli fuoco al massimo si scioglie e poi si ricicla, cosa che sta già facendo.

Quanto a voi care coppiette giovani (ma anche meno giovani) fatevi una passeggiata (o altro) anzichè stazionare nella casa perfetta che non elargisce felicità di per sè, e ai vostri futuri bambini, comprate più libri e meno arnesi diabolici. Svagatevi senza riserve con la tecnologia ma immaginate anche di poterne fare a meno. Per esempio, se passeggiando notate un particolare gradevole, ma vi accorgete che il vostro telefono è scarico e non vi permetterà quindi di scattare la foto per poi condividerla in tempo reale su un social network, non date di matto ma fate come me. No, non rinuncio al gesto con atteggiamento zen, bensì ho sempre in borsa la fotocamera carica con cui raggirare l'ostacolo. Sono costretta a rimandare di qualche ora la pubblicazione, ma qui appunto subentra lo zen che rende l'attesa più accettabile.

E voi donne facenti parte di tali coppiette, non vi esaltate davanti ad un ferro da stiro spaziale, ma che vi frega? Stendete bene, piegate con cura e NON stirate tutto diamine! Ma soprattutto: divertitevi, che è meglio.
Sembra incredibile ma alle novelle spose piace stirare, piace dire che stanno stirando, piace alzare gli occhi al cielo sorridendo compiaciute mentre lo dicono, perchè quella camicia machile distesa sulla tavola rappresenta un traguardo.
Ah Ah Ah! Cosa è mai questo se non delirio, forse masochismo e nemmeno del tipo più divertente.

E ora voi, costruttori di mascherine per cellulari, sappiate che non si vive di solo iPhone, potreste fare qualcosa tipo questa, anche per noi frivole sfigate col Samsung, il Sony, il Nokia o peggio ancora l'LG?



Ve ne saremmo infinitamente grate.

Miranda (devil) Milian dai garbati toni, non ci sono paragoni.

martedì 4 dicembre 2012

I due uomini più importanti della mia vita


Stamattina ho fatto visita ad uno dei due uomini più importanti della mia vita: il mio dentista.
L'altro è il parrucchiere!
E' grazie a loro se ho realizzato due sogni che credevo decisamente impossibili per me: avere i denti drittissimi e i capelli lisci.
E' quindi grazie a loro se sono diventata quella che sono, cioè una che passa il tempo guardandosi i capelli allo specchio sorridendo.

Lo faccio senza sensi di colpa perchè davanti allo specchio ci lavoro per ore e ore al giorno realizzando diverse cose interessanti e anche molto complicate, quindi non è vanità allo stato puro, semmai lo è solo un pochettino.

Mi pesa dire che ho fatto la figura della nevrotica con l'igienista dentale (che è una donna però) la quale mi ha PROIBITO nella maniera più assoluta di mordermi il labbro. Mi ha spaventata a morte dicendomi che potrei provocarmi dei traumi irreversibili anche gravissimi. In realtà sono stata io a confessare questa mia nevrosi così dopo avermi messa al corrente delle possibili conseguenze mi ha detto che non ho ancora provocato nulla di preoccupante e se la smetto non mi succederà niente.
La smetterò.
Promesso!
Ora dovrò stare molto attenta a controllare questo impulso, masticherò continuamente gomme americane e magari mi comprerò anche una pallina antistress.
Mamma mia, ma davvero sono ridotta così?






Eppure sembro tanto tranquilla, ma evidentemente "niente è come sembra".
(Non so se sia una massima di Fabio Volo, ma essendo bella ovvia, in bocca a lui ci starebbe benissimo).

L'igienista, che si chiama Lidia come mia mamma, mi ha dato un altro suggerimento: portare la mascherina trasparente anche di giorno, quando posso ovvio, non sempre. Quella che si mette di notte dopo lo smontaggio dell'apparecchio.
Capirete che con la mascherina in bocca e il plaid celeste a quadri posso ambire ad un certo tipo di sogni. Per chi non lo sapesse ho sognato di essere la vittima di un sequestro di persona commesso da un rapitore d'eccezione: George Clooney! Se vi va e se avete cinque minuti da perdere, leggete qui  che ne vale la pena, se non altro per omaggiare la fantasia che mi contraddistingue mentre dormo e che probabilmente mi fa svegliare più stanca di quando sono andata a letto.

In conclusione vi voglio lasciare con una domanda ed una risposta ma la seconda non è relativa alla prima.
Inizio comunque con la domanda: avete per caso qualche consiglio da darmi per fare in modo che quando presa dall'estro e quindi concentrata e pensierosa non mi massacri fisicamente? (Tipo mordermi il labbro o prendermi a pizzichi).
Lo so, ora sembro una matta che fa cose assurde in realtà per prendersi a pizzichi intendo che magari incrocio le braccia o le metto sui fianchi e poi mi stringo troppo forte con le mani.
Su dai, aspetto delle dritte antinevrotiche.

Ed ora la risposta. Perchè mai, vi sarete infatti chiesti, parlando dei due uomini più importanti della mia vita non abbia citato mio padre e mio marito?

Eh, bella domanda, mi sa che una degna risposta infatti non ce l'ho...

...intanto buona notte.

Miranda (devil) Milian caschetto nervosetto.







PS: E' grazie a mio padre se sono un'inguaribile giocherellona quindi, non si offenderebbe mai e poi mai per la battuta. Non credo al fatto che mi guardi "da lassù" (che è assurdo e che fa pure un po' impressione) ma che viva in me attraverso aspetti caratteriali che ho ereditato da lui, questo si, è proprio vero!
sabato 1 dicembre 2012

50 sfumature di celeste (a quadrettoni scozzesi)


Ditemi sinceramente quale donna non sognerebbe di essere rapita da George Clooney.
Ecco, io l'ho sognato, ma non solo lui, proprio tutto il pacchetto, compresi il rapimento e il bacio.
La cosa più assurda è che a me Clooney nemmeno piace. Non voglio dire che sia brutto per carità, ma non sono una di quelle che nel vedere una sua foto le vanno in tilt gli ormoni. Anzi, a dire il vero mi sta pure un po' antipatico con quell'aria spocchia e secondo me l'unica cosa bella che ha, ma proprio bella, capace di farmi girare la testa, è la voce italiana di Francesco Pannofino!

Detto questo davvero non mi spiego il sogno che ho fatto. L'altra sera, come ho scritto un paio di post fa, sono andata a dormire con la convinzione che mi sarei svegliata nel cuore della notte atterrita e sudata immaginandomi avvinghiata a Michael Bolton prima maniera, prima cioè che si tagliasse i capelli e che si mettesse con Pamela Anderson per intenderci, perchè dopo non gliele avrei perdonate, la seconda soprattutto. Invece niente, mi sono svegliata la mattina seguente col solito mal di schiena, dovuto a nuove pose coreografiche che metto a punto mentre dormo ma, nient'altro da dichiarare. Poi è successo che Bolton si è trasformato in Clooney il quale è venuto a turbare il mio sonno la notte successiva, addentrandosi nel sogno di cui vi racconterò qui di seguito.

Titolo: Un rapimento da sogno.
Personaggi: Il rapitore, un complice, la rapita (io), le partecipanti alla festa, il vecchietto che compra le patate, due poliziotti, il vicino di barca.
Guest Star: George Clooney
Si ringraziano la polizia di stato e la capitaneria di porto dell'isola d'Elba (o dell'isola del Giglio).

Trama:
Mi trovo in una barca, e già il sogno avrebbe potuto prendere una certa piega se si fosse trattato di uno yacht o di una lussuosa barca a vela, sono invece in una bagnarola da pescatore ma tipo casa galleggiante con più stanze separate da mura. Questa bizzarra imbarcazione è attraccata al porto che io so essere dell'isola d'Elba, ma che è dell'isola del Giglio, che però non somiglia lontanamente nè all'uno nè all'altro. Sono vittima di un sequestro ma posso liberamente uscire dalla barca, solo fino a un metro però, dopodichè i due loschi rapitori (un po' lenti a dire il vero) si accorgono della mia tentata fuga, mi guardano male e io mesta sono costretta a risalire a bordo.
D'improvviso uno dei due si volta e mi accorgo che si tratta di George Clooney. Stranamente non mi stupisco più di tanto, anzi inizio a maturare una strategia per accattivarmi la sua fiducia con lo scopo di rendere più facile la mia evasione.
Ora attenzione perchè iniziano le 50 sfumature del sogno, ovvero la parte hard.
Rimasta sola con George il rapitore, lo punto e con sguardo ammiccante lo informo che prima di salpare e commettere definitivamente il reato di sequestro di persona, se vuole, può approfittare di me. Lui accetta subito con l'aria di uno che non lo fa da anni, il che non mi gratifica affatto, tuttavia è una carta che devo tentare per salvarmi. A questo punto mi rivelo senza pudore lasciando cadere a terra ciò che ricopre a malapena il mio corpo nudo. Un baby doll trasparente? Una sottoveste di pizzo? Una tutina attillata in puro lattice? Un corpetto stringato?
No. Niente di tutto questo. Da sola al cospetto di George Clooney mi trovo avvolta solamente da uno squallidissimo plaid celeste di lana a quadri scozzesi.
Ma dico io! In un sogno, potevo impegnarmi un po' di più. Anzichè osare, non so, con un coordinato Victoria's Secret, che faccio? Mi ritrovo col plaid scozzese da filmetto sul divano.
Vabbè, la cosa deve aver sortito ugualmente un certo effetto perchè poi ci siamo baciati.
Che vergogna, sognare di baciarsi con Clooney è proprio da massaia repressa, quale non sono affatto che diamine. Tra l'altro, avrei potuto tenerlo per me invece ve lo sto addirittura raccontando.
Comunque la censura che agisce durante la veglia ha fatto gli straordinari rimanendo operativa anche nel sonno evitandomi di andare oltre. Quindi le sfumature sono belle che terminate.
Dopo questo peccaminoso episodio, la scena cede il posto ad una festa a bordo, alla quale partecipano le mie allieve. Ognuna è accompagnata dalla propria madre ed è facile immaginare come mai siano tutte donne: delinquente in una bagnarola, ma sempre di George Clooney si tratta. Ad una di loro riesco a sussurrare in quale situazione mi trovi e anche se la donna che raccoglie la mia confidenza sembra diffidente perchè ridacchia, la cosa mi fa sentire sollevata.  Più tardi mi accorgo infatti che si comporta così solo per non dare nell'occhio, in realtà è furba e subito dopo aver afferrato le mie parole si reca indisturbata al commissariato per chiedere aiuto. Finalmente arrivano due poliziotti proprio nel momento in cui la barca si è trasformata, chissà mai perchè, in una bottega di frutta e verdura. L'arresto avviene grazie ad uno scaltro vecchietto che è entrato a comprare le patate per ostacolare la fuga di Clooney. Il motivo dell'impedimento è molto semplice: le casse di patate erano situate proprio di fronte alla porta d'ingresso dell'imbarcazione. E' noto che nessun malvivente, nemmeno il più esperto riuscirebbe a scappare con un vecchietto fra i piedi che compra le patate.
Prima di farsi ammanettare George mi lancia uno sguardo di fuoco e con fare da grande attore esprime tutto il suo disprezzo per il mio tradimento. In quel preciso momento, sebbene impaurita e provata da tutta la situazione, avrei voluto chiedergli una cosa sola e cioè cosa sia successo dopo quel bacio.

La risposta a tal quesito verrà rivelata se mai uscirà Rapimento da sogno 2 per il quale provvederò ad ingaggiare un costumista che con maestria e professionalità saprà rendere più dignitoso il look di un certo tipo di scene.

Miranda (devil) Milian rapita sottocoperta.

Danzare per vivere

 
" Bisogna considerare perduto ogni giorno nel quale non si abbia ballato almeno una volta".
(F. Nietzsche)
 
La danza non è uno svago, un diversivo, un'attività che toglie tempo ad altri impegni più importanti come la scuola.
La danza è un'arte meravigliosa che necessariamente si accompagna ad una ferrea disciplina attraverso la quale bambini e ragazzi oltre che a formarsi come danzatori, imparano ad organizzare i propri impegni e  ad ottimizzarli. Facendo delle scelte magari metteranno da parte qualche passatempo che lì per lì può sembrare fondamentale ma che non offre nulla di troppo interessante.
Con questo non voglio dire che in età adolescenziale non sia giusto uscire con gli amici per esempio, ma se bisogna ottimizzare, le uscite saranno selezionate e si perderà meno tempo.

La vita è fatta di tante cose, un domani ci sarà il lavoro, la famiglia e comunque tanti altri impegni, la disciplina della danza è preparatoria a tutto questo.

La danza tempra, la si vive tra gioie e dolori, quindi tra sconfitte e vittorie e chi ha trascorso l'adolescenza con disciplina sarà sicuramente più forte, affronterà e risolverà le questioni della vita a testa alta con coraggio e determinazione.
Preparare una coreografia, perfezionare un passo o un esercizio, vivere infine la magia del palcoscenico, tutte cose queste, capaci di generare emozioni indescrivibili che lasciano un segno indelebile nell'anima.

La danza materializza la bellezza e rende magica la vita, parola di Maestrina...e non solo:


Maestrina Ballerina


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