Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

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sabato 28 dicembre 2013

Goccioline


Sta finendo il 2013, tempo di bilanci quindi, cosa che faccio molto volentieri perchè è bello poter dire che si è realizzato ciò che si voleva.
Ricordo perfettamente quando un anno fa scrissi per cosa mi sarei impegnata nell'anno nuovo, infatti impegnarsi in prima persona è l'unica strategia che conosco per ottenere. Non credo nella fortuna se non in quella che si è capaci di autoprodurre e quindi non credo alle cose che piovono dall'alto. Semmai dovessero piovere è perchè sei stato bravo tu a fare in modo che si materializzassero lassù per poi farle cadere giù e godere anche, perchè no, dell'effetto sorpresa perchè in effetti non sempre si sa quando si potrà finalmente riscuotere il bottino.

Approfittai di un calendario cui non do la minima importanza ma che rende più facile mettere obiettivi con scadenza e verificare il risultato.
Determinai di non volere persone brutte nella mia vita e di contornarmi solo di persone belle e misi le basi del progetto Amèlie!

Beh, il 2013 è stato un anno di svolta da questo punto di vista, sono salita di qualche gradino nella scala della mia evoluzione personale e ho messo in atto comportamenti che hanno allontanato persone interessate o comunque cattive e avvicinato a me le migliori che potessi desiderare.
Ho evitato quanto più possibile i giudizi, ho accettato le persone per quello che sono e semplicemente ho fatto le mie scelte. Lamentarsi e dare addosso agli altri anche se ti hanno fatto del male non serve a molto se non ad identificarsi con una rabbia capace solo di tirarci sempre più in basso facendoci sperimentare uno stato vitale talmente pessimo da metterci alla stessa stregua di chi ce l'ha provocato. Si, alla fine è così, quindi credo sempre più fermamente che si dovrebbe diventare il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo e MAI pensare che non serva, o più banalmente che siamo la solita goccia piccola e sfigata in un oceano perchè ciò che più ci è vicino conta moltissimo e ovviamente dobbiamo partire da lì.

Se non ci piace la collera che alimenta il peggio nel mondo per primi dovremmo evitare di sperimentarla e di identificarci con essa. Elevarsi ad uno stato superiore permette inoltre di osservare dal di fuori senza giudicare e farci prendere la decisione più giusta, atteggiamento questo ben lontano anche dal buonismo che ci farebbe solo subire la collera altrui.

Ho molta strada da fare ancora, lunghissima e tutta in salita, niente è definitivo in questo mondo e tutto ciò che siamo capaci di tenere a bada e di allontanare rimane dietro l'angolo in attesa di un nostro momento di debolezza che inevitabilmente arriverà ma ancora una volta possiamo decidere chi far vincere.

Un anno fa pensavo che spesso dare significa rimanerci male perchè spesso poi non si riceve, oggi, come ho scritto più volte ma mi piace ripeterlo, penso che dare è sicuramente ricevere, sta a noi guardare dalla parte giusta e accogliere tutto ciò che ci torna indietro con gli interessi da ogni dove.

In realtà è tutto molto semplice siamo noi spesso a complicare le cose, per colpa anche di una società malata che ci vuole tutti robot programmati, una società che spesso si illude di trarre beneficio dai nostri mali, possiamo tuttavia sprogrammarci e capire che il giusto non è per forza dove vanno tutti ma in molti possono unirsi a noi, quelle goccioline senza le quali gli oceani non sarebbero che distese aride.

Ora dovrei togliermi il forcone dalle mani e mettermi l'aureola lo so, ma anche che il diavolo sia il cattivo è un luogo comune tutto da rivedere.
A volte cadere tra le braccia delle tentazioni è proprio ciò che ci libera dal male.

Buon fine 2013!


venerdì 20 dicembre 2013

Cinque cose che non capisco del Natale

Vi mancavano le mie liste?
A me si quindi ora ne sforno una, indovinate su quale argomento?
Ma le feste di Natale ovvio!

Le 5 cose che non capisco del Natale:

1-Il traffico.
Ho capito che si va in giro a comprare regali e so perfettamente che Roma non brilla quanto all'offerta del servizio di trasporto pubblico, ma che per questo si paralizzi una città no, non lo capisco.

2-I regali inutili.
Cioè tutti quegli oggettini fatti perchè vanno fatti per paura che uno poi si offende, beh secondo me servono solo ad ammassarsi nelle case che poi esplodono nel disordine suscitando nervosismo tanto che poi bisogna prendere le gocce di Ansioten per darsi una calmata e arrivare a capire, in tutta tranquillità, che se prendi una busta, ce li sbatti tutti dentro e li butti nel primo cassonetto fai la cosa giusta. La fregatura è che lo smaltimento dei rifiuti si paga quindi sappiate che i regalini inutili non sono regali ma aumentano le tasse a carico di chi li riceve, non vi pare a questo punto che tanti auguri e una stretta di mano possano essere un dono migliore? Tra l'altro non c'è bisogno di andare in giro in macchina a comprarli così anche il problema inquinamento va un tantino a risollevarsi.

3-La rivalutazione periodica di cantanti come Mariah Carey.
Non capisco infatti perchè la voce, che può non piacere ma non si può dire che non sia bella, di Mariah Carey debba essere riesumata solo in prossimità del Natale e diffusa a più non posso nei centri commerciali, forse lo stesso vale per Bublè. Si, direi che loro sono i cantanti Merry Christmas per eccellenza tanto che se in altre stagioni ti capita di sentire la loro voce ti fa strano di non essere sotto qualche addobbo inghirlandato.
L'altro giorno ho sentito una commessa sbraitare contro la cassa dell'impianto che era proprio sopra la sua testa. Esausta ed infastidita paragonava Mariah Carey ad una gallina starnazzante e infatti c'è da dire che quel cd che riciccia fuori ogni anno da almeno 20 anni ha abbastanza sfracassato le scatole.

4-Le cene controvoglia dai parenti.
Ma perchè non si può raggiungere uno stato di grazia sublime in cui uno, o più facilmente una, possa dire: non mi va di andare al pranzo di Natale dai suoceri quindi NON CI VADOOOO!
Premetto che in famiglia noi siamo pochi e quindi non ho questo problema ma vedo troppa gente  stressata per questo motivo...e ho detto suoceri perchè nella maggior parte dei casi è così ma possono essere zii, cugini, amici di famiglia insomma nel caso sia gente che non si vuole incontrare sarebbe bellissimo capire che si può non incontrarla.
Si può dire di no!
Capito?
Noi possiamo decidere della nostra vita, che sarà pure fatta di compromessi ma questi compromessi sono bastardi: gli dai un dito si prendono la mano, gli dai una mano si prendono il braccio e quando t'hanno acchiappata tutta per benino non c'è più scampo, sei posseduta e vivi di compromessi...con la scusa del quieto vivere.
Ma chi se ne frega di vivere quieti poi? Ma che razza di ambizione è?
L'altro giorno, poco prima di sentir dare della gallina a Mariah Carey, mi trovavo al bar con un'amica quando una bella donna di 40 anni ci ha puntate e deve essere scoccato qualcosa perchè si è sfogata di tutto ciò che non vuol fare in questo periodo, ha concluso che il Natale è bello da ragazzini ma a 40 anni fa schifo. Simpaticissima poi si è scusata dello sfogo ma noi l'abbiamo messa a suo agio dandole manforte. Insomma, una bella donna, interessante, piena di energia ora deve passare 'sto guaio. Non è giusto, e perchè poi? Perchè è Natale e bisogna trascorrerlo con chi ti rende amara l'esistenza, bastasse poi... e no perchè ti devi pure scervellare per trovare un regalo adeguato.

Natale, una festa pagana violentata e trasformata dal Cristianesimo il quale vuole farci credere nella nascita del loro messia nel giorno della festa del Sole Invitto e uno deve andare a mangiare fino a sentirsi male, rompendosi pure le scatole da gente cui spesso farebbe volentieri a meno.
Continuo a pensare che i banchetti originali erano ben più divertenti e soprattutto venivano organizzati per celebrare qualcosa di preciso che era tra l'altro coerente coi tempi. Ora c'è solo una gran confusione e di coerenza nemmeno l'ombra. Basti pensare alla crisi, ai prezzi della benzina rapportati al traffico da regali.

Tuttavia c'è ancora una cosa che proprio mi fa ammattire per quanto non arrivo a capirla e ve la enuncio nell'ultimo punto:

5-La messa in piega.
Per quale cavolo di motivo a queste dannate cene (o pranzi che siano) di cui non frega niente a nessuno bisogna andarci con la messa in piega fresca di parrucchiere non è dato a sapersi. Mistero della fede, non bisogna nemmeno chiederselo il perchè, i capelli devono essere a posto. Punto.
E così il 24 dicembre si vive quel consueto delirio degli appuntamenti last minute dal parrucchiere dove le massaie più esperte si recano tra un'impastata e l'altra facendo a gara a chi ha i figli più indaffarati (perchè ognuna ha partorito dei fenomeni unici ed inimitabili), poi fanno anche a chi ha più nipoti a cena e a chi è riuscita meglio ad ottimizzare e incastrare la preparazione del cenone con la pausa messa in piega.

La vita è bella...dicono! ;)

lunedì 16 dicembre 2013

I love shopping con Spiderman


 "Avete presente quando incrociate un bel ragazzo che vi sorride, e il cuore vi si scioglie come una noce di burro sul pane tostato caldo?? Io mi sento così quando vedo un negozio..." (I love shopping)
Avete presente la serie di romanzi I love shopping di Sophie Kinsella? Quelli in cui la protagonista Becky Bloomwood intrattiene un bizzarro rapporto epistolare con la sua banca e arriva ad inventarsi le cose più assurde pur di farsi estendere il credito?
Quella che pronuncia frasi del tipo: "L'intimo è un diritto umano inalienabile" o "se un uomo ti sta stretto non puoi cambiarlo dopo 7 giorni con uno splendido maglioncino di cachemire"?
Ebbene si tratta di un personaggio di fantasia mentre io sono un personaggio reale ma la mia realtà supera di gran lunga la fantasia della mente che ha partorito Becky Bloomwood.

Innanzitutto va detto che per intraprendere seriamente questa attività ci vuole una complice doc e io per fortuna ce l'ho. Con lei mi dedico con entusiasmo a lunghe maratone di shopping in cui non facciamo altro che inventare scuse per giustificare i nostri acquisti e ridere fin quasi a soffocarsi per le assurdità che siamo capaci di architettare.
Ci diamo man forte sostenendoci a vicenda e incoraggiandoci soprattutto quando stiamo per cadere nella tentazione di rinunciare a comprare così, quando credendo di essere sagge ci stiamo quasi riuscendo, ci viene subito in mente quello che poi è la base del pensiero di Becky e cioè che appena ci compriamo qualcosa sentiamo che il mondo diventa migliore e quindi dobbiamo farlo.
Il fatto è che subito dopo non lo è più e quindi abbiamo bisogno di rifarlo.


Magari fosse venuta a me l'idea di scrivere dei libri di successo sull'argomento con la differenza che i miei riferimenti a persone o cose non sarebbero stati affatto casuali.

A volte penso che dovrei farmi curare ma sono certa che il dottore mi direbbe che un distacco netto non mi farebbe bene e allora continuare per poter guarire mi sembra un'ottima idea, tra l'altro lo decido da sola senza nemmeno scomodare il medico che avrà cose più urgenti cui pensare.

In giro per negozi provo una frenesia incontrollabile, mi viene proprio l'acquolina in bocca tanto che inizio a deglutire spesso e anche il respiro si fa ansimante, non parliamo poi della sudarella da eccitazione con conseguenti vampate perchè il quadro si farebbe davvero patetico.

L'altro giorno alla cassa era quasi il mio turno, quando ragionando sulla fortuna di possedere dei buoni sconto mi è sembrato di averli sfruttati davvero troppo poco e così mi sono defilata come una furia. Sembrava m'avesse colto un fulmine, mi sono vista correre senza controllo verso un reparto che mi piace tanto dove ho agguantato un paio di meravigliosi jeggings che hanno completato a meraviglia i miei acquisti.
Ora potevo sentirmi soddisfatta!
Già perchè ad essere una shopaholic ci si guadagna sempre dal momento che in posti molto fashion ti danno dei buoni sconto anche del 30% semplicemente perchè sei una cliente modello, e così negli ultimi giorni sono andata a dare il meglio di me in questi negozi potendo usufruire del trattamento speciale e soprattutto me-ri-ta-to.
Non sono ingenua, lo so che il loro non è amore vero e che sono solo interessati ma non mi frega perchè tanto la cosa è reciproca: anche io non li amo veramente, amo solo tutta quella meraviglia che hanno intorno e che devo far sì che diventi mia, ogni volta che la guardo.
E' proprio vero che davanti ad un negozio ti accorgi di desiderare ardentemente cose di cui non credevi di aver bisogno, è il caso delle mie nuove scarpe prese giorni fa. Le avevo viste in vetrina da tempo ma non le avevo mai considerate, poi all'improvviso mi sono illuminata e ho capito che dovevano essere indispensabili. Sapete quando ho capito di aver avuto ragione? Precisamente quando l'altra sera mi trovavo ad un evento, beh, talmente non mi andava di stare lì che per la prima volta in vita mia ho desiderato di essere drogata e di avere una dose in borsa, non avendola la cosa che mi ha consolato parecchio è stata guardarmi i piedi tutta la sera e godere di come si potesse stare comode senza abbandonare i tacchi e soprattutto il senso del fashion.

Sganciarsi dalla vita frenetica per correre a compiere il misfatto non è sempre facile, serve coraggio e soprattutto una bella faccia come il culo lato B, per questo poi, meritiamo anche dei premi. Vi confesso che spesso siamo costrette a mettere in atto dei piani vergognosi, a volte questi piani prevedono che io venga chiamata e messa volontariamente in viva voce così da darci appuntamento per scambiarci materiale di lavoro urgente. In questo modo i testimoni scomodi diventano comodi e non avranno nulla da ridire.

Dei mariti e fidanzati che ammosciano le ore liete dedicate allo shopping poi, ho già parlato abbastanza in altri post, posso solo ricordare che se lo shopping, per dare il massimo del piacere, deve essere trasgressivo, lo capite da soli che non è cosa. Dove andrebbe a finire, una volta tornate a casa, il gusto di nascondere le buste sotto il letto? E quello di inguattare scarpe e borse alla bell'e e meglio per andarle a scovare con calma l'indomani fingendo uno stupore capace di riemozionarci?
Una volta nascosi le buste sul pianerottolo di sopra, davanti la porta della terrazza dove oltre la mia si trova solo quella della vicina che conosco bene e di cui mi fido. Beh, sapere che lì fuori c'erano quei pacchi da recuperare in gran segreto mi faceva sentire come se avessi gente in casa e l'amante nascosto nell'armadio.
Brividi! ...e una suspence che non vi dico.
Anche se quest'ultima è una cosa che non potrebbe mai capitarmi e non perchè non possa permettermi un amante, sia ben chiaro, ma perchè non ho un armadio, nel senso che non ho un classico mobile con le ante apribili e quindi anche richiudibili, ho un guardaroba con due tende scorrevoli che non arrivano nemmeno fino a terra, quindi a meno che non mi metta con l'assistente di un mago o con un acrobata contorsionista capace di arrampicarsi tra cassetti a mezz'aria, ripiani e bastoni appendiabiti...ohhh...aspetta aspettaaa, ci sonooo... ho trovato: il mio amante perfetto è Spiderman!

E io che credevo di non poter vivere avventure travolgenti per colpa dell'armadio! Direi che mi è andata di extra lusso e sapete che vi dico? Un amante simile me lo porto pure a fare shopping così magari all'uscita dal centro commerciale mentre mi rigiro a cercarlo nel parcheggio per dirgli di correre, o insomma di sbrigarsi a modo suo, perchè sono piena di buste e inizia a piovere, lui mi piomberebbe dall'alto a testa in giù e mi sparerebbe un mega bacio da far invidia a tutte e per tutte intendo tutte quelle che presenti in loco si stanno stancamente trascinando e come unico programma hanno quello di tornare a casa e mettersi davanti ai fornelli ma vale anche per quelle più arzille dirette in luoghi più allettanti...insomma io sto mi sto slinguazzando con Spiderman e non c'è serata folle che possa reggere il confronto.


Bene, mi sembra di aver delirato abbastanza, il tutto guarnito da confidenze shock, ora vado a farmi una doccia fredda, che è un modo di dire perchè preferisco rimanere con la voglia di uomo ragno piuttosto che morire assiderata e...
...buona giornata!

venerdì 13 dicembre 2013

Parole parole parole


Vi è mai capitato di non trovare le parole per descrivere appieno una sensazione o un sentimento?
Beh, io credo proprio che sia capitato un po' a tutti.

A me piace molto parlare e anche scrivere.
Ma vààà? Direte voi!
E' che ho proprio il gusto della parola e ovviamente tutto nasce perchè mi piace riflettere, tanto che spesso sto volentieri da sola così da poterlo fare sviluppando il mio pensiero con tranquillità e quando riesco anche solo mentalmente a descrivere perfettamente una sensazione provo un incredibile senso d'appagamento che quasi il piacere di averla descritta si somma a quello di averla provata facendomela tra l'altro riprovare di nuovo in maniera molto nitida. Trovare le parole mi da in effetti una sorta di piacere. 
Mi verrebbe da dire che si tratta di sensazioni talmente profonde e che per riuscire a sentirle si sia dovuto scavare a fondo ma paradossalmente sono anche molto semplici perchè genuine.
Chissà per quale motivo erano finite così in fondo facendoci faticare per riportarle alla luce, beh, ce ne sarebbe da dire, ma questo nasce come un post breve, tranquilli!

Le parole forse servono solo a fare chiarezza dentro sè e a comunicare la sensazione per il piacere di condividerla, soprattutto se questa coinvolge altre persone ma non è forse vero che a volte le parole non servono? Lo so, detta così suona come un bel luogo comune ma è vero che esiste un'esperienza tra le più grandiose in assoluto che riguarda proprio questo. Essa si manifesta in quell'attimo in cui guardando negli occhi una persona si rimane senza respiro e senza parole, così davanti a quello sguardo puro e sincero, la più aurea delle spiegazioni verbali perde tutta la sua forza essendo già tutto più che chiaro.
Detta così, non aver trovato le parole sembra essere il massimo.
Tuttavia per me è un'eterna lotta tra il piacere di comunicare verbalmente, che comunque s'intende va fatto, e lasciarmi andare alla sorpresa di provare quelle emozioni che nascono da un'intesa talmente forte che non ha bisogno d'altro che della sua essenza.

Bene, non vorrei ammazzare la vena poetica come al mio solito dicendovi che ho sonno, sto scrivendo dal letto e ho pure mal di schiena però stavo piuttosto invasata con questo pensiero e ho voluto bloggarlo con una certa immediatezza. Data la mia condizione appena descritta non riesco a capire se mi sono spiegata bene, nemmeno rileggendo il post, e quindi mi rimarrà un dubbio: potrei aver scritto una cosa veramente fichissima o una menata pazzesca.
A voi la sentenza.
Non siate troppo severi per favore!

Buona notte...

giovedì 12 dicembre 2013

Shine bright

Le mie ballerine in "Diamonds" - maggio 2013
E' ufficialmente iniziata la fomentazione che precede quel magico momento in cui vedrò le mie stelle brillare sul palco.
Come al solito sono arrivata alla fase finale piena di dubbi ma, sempre come al solito, vedendo i miei lavori coreografici interpretati dalle mie ragazze mi viene da piangere di commozione per la meraviglia che vedo.
Tutte quelle ore a spremermi il cervello per tirare fuori qualcosa di originale sono andate a buon fine, che bello! Alla faccia di chi pensa che lavorando solo di pomeriggio, la mattina possa beatamente starmene sbragata da qualche parte a grattarmi la pancia. Cosa che proprio non posso fare e non perchè non mi piaccia mai oziare, piuttosto per via di quel neo nell'ombelico e della paura che mi si stacchi....grattando!

Ero partita così bene...vogliate scusarmi, ora continuo sulla scia romantica.

Osservare dunque con quanta dedizione le mie ballerine si sono sfidate ad eseguire e ad interpretare ciò che avevo in testa è davvero commovente e lo è ogni volta di più perchè quando c'è passione e impegno, quando c'è la voglia reciproca di dare sempre di più e sempre meglio, niente può cadere nell'abitudine o rimanere in una condizione di staticità, al contrario si evolve rendendo tutto più bello.
Non è forse così che dovrebbe accadere anche in Amore?
Ehh...chi arriva a provare ciò, ha veramente un cuore grande.
(Ehh va letto con enfasi e possibilmente sospirando)!

Riconoscere la propria impronta nelle allieve che segui da anni è fantastico.
Ogni loro movimento ha qualcosa di me arricchito dalla personalità di ognuna e mentre danzano nei loro sguardi felici, intensi e appassionati vedo con quanta attenzione hanno fatto in modo che ciò accadesse. Per me ogni volta è un'emozione e le ragazze più esperte sono ormai una certezza.
Da qualche giorno ho iniziato a notare questo anche nelle scatenatissime tredicenni impegnate in una lunga coreografia su un pezzo romanticissimo che le ha coinvolte parecchio. Sono in un'età critica, spesso esuberanti e come è giusto che sia, a volte un po' insicure, lo stile che ho richiesto non è affatto facile perchè oltre alla tecnica necessita di maturità per interpretare a dovere, in più sono tantissime e la coreografia è molto elaborata quanto a disegni, figure, entrate e uscite tuttavia si sono impegnate molto e stanno riuscendo alla grande.
Come dicevo, da giorni guardandole inizio a notare qualcosa di me anche in loro e ...insomma le vedo cresciute artisticamente e non so come altro potrei dire se non che è bellissimo.
Quando perentoria ho chiesto di porre particolare enfasi in un preciso punto musicale alfine di non  "ammazzare i violini" sembravo davvero da rinchiudere in manicomio ma devono avermi capita bene perchè lì...in quel preciso punto i loro sguardi sono eccezionalmente appassionati e i movimenti maggiormente aggraziati.

Non me ne frega niente del calendario, di anni quindi che iniziano e che finiscono, per me si tratta solo di crescita, evoluzione ed esperienze e se tutta questa meraviglia chiamata vita, nella società si trova costretta a stare rinchiusa in un calendario, va bene... per adeguarmi posso dire che sono più che soddisfatta degli obiettivi portati a termine in questo 2013 e che fremo già al pensiero di quanto accadrà dopo.

Come sempre sento di aver goduto già del mio successo che per me è una cosa più intima e personale ma come è giusto che sia per noi artisti, ora sta al pubblico darci le soddisfazioni che tanto ci fanno esultare!

Adesso vado a ritirare quel cappotto bellissimo per cui ho fatto carte false e al quale, se trovo il tempo di fare delle foto adeguate, dedicherò un post nel mio fashion blog che poverino sta rischiando il letargo.

Buona giornata!
With loveeee <3
lunedì 9 dicembre 2013

La donna nella pubblicità, un disastro!


La donna nella pubblicità cucina schifezze precotte e senza scrupoli le da in pasto ai suoi bambini poi, per fare bella figura, arricchisce squallide pietanze con uno strato di sottilette miracolose, le quali squagliate in forno sono capaci di rendere appetibile anche un soufflè di sorci ammuffiti. Soffre di pruriti intimi che ne compromettono l'umore, non può sedersi su una panchina accanto a qualcuno se indisposta perchè emana un non so che di repellente e, sempre se indisposta, teme di fare la ruota ad un provino televisivo, bisognerà spiegarle che le ginnaste vere ci fanno pure le gare con le mestruazioni.
La donna nella pubblicità riceve diamanti come prove d'amore, si sente dire che un diamante è per sempre e ci crede pure, si scoccia se ha la febbre perchè non può andare a giocare a tennis, si addanna nell'eterna lotta contro palle giganti di polvere e poi si prende pure il cazziatone dal tecnico (che non sa mettere in fila due parole) perchè ha usato l'anticalcare economico sfasciando così la lavatrice. Non ce lo fanno vedere ma di sicuro dopo si becca la cazziata anche dal marito, primo perchè ha rotto la lavatrice e poi perchè ...eh...chissà con l'idraulico come è andata a finire.
La donna nella pubblicità ha spesso la pancia gonfia perchè non va in bagno e quindi si abbotta di yogurth, pubblicizza supposte vestita appunto da...supposta oppure saltella felice per tutta casa come una scema perchè nel suo intimo c'è chilly. Dopo una certa età sta inguaiata con la menopausa per cui anzichè festeggiare con champagne e caviale la sopraggiunta vita dai giorni finalmente tutti uguali, si impasticca per tornare come quando aveva quella scocciatura una volta al mese. Più avanti ancora con l'età non può prendere l'ascensore in compagnia perchè se la fa sotto, manco c'avesse visto dentro Johnny Depp nudo e smanioso di tardone con problemi idraulici.
Sin da giovane si massaggia le cosce con creme contro la pelle a buccia d'arancia mentre una voce perentoria continua a ripetere che la cellulite è una malattia così se non ti fosse venuto ancora in mente di disperarti sul serio, finalmente puoi farlo iniziando a credere a quello che dicono in tv, tanto per disperazione.
Una giovane donna nella pubblicità coccola il dolce nonnino che ha dato retta ad una banca, tanto sanguisuga quanto un'altra, grazie alla quale potrà mettere da parte risparmi e fare progetti per il futuro, quello stesso futuro fortemente compromesso anche dalle banche.
La donna della pubblicità stupisce tutti a tavola con i sughi pronti scambiati per artigianali dai commensali, tanto che si guardano basiti per mezzora perchè proprio non ci credono alla storia del barattolo comprato al supermercato. Poi c'è quella che se la mena con un arrosto da favola, saporito perchè in pentola, quando nessuno la vedeva, c'ha buttato un dado incartapecorito ma la vera chicca la tira fuori colei che, con fare da sommelier cinque stelle, spaccia per buon vino d'annata un cartone simil tavernello. Fa pure la maschia simulando lo stappo e ci cascano tutti.
Beato chi se la sposa una così, per via dello stappo mica per altro!

Insomma, grazie alla pubblicità inizi a sentirti meno sfigata perchè dopo aver visto 'sto quadretto di improbabili cuoche, sfascione, sempre a combattere con assorbenti per tutte le esigenze, pensi...beh tutto sommato non sto messa tanto male e allora-tà dàn- è proprio qui che devi ricrederti perchè dopo la pubblicità del dado da brodo e del tena lady ti sparano quella di Intimissimi con una bonazza da panico che si rigira nel letto per due ore e mezza con lo sguardo tra il selvaggio e l'assassino rigorosamente in pizzo nero vedo non vedo (ma se non vedi sei proprio cecato perchè si vede tutto) e allora pensi...ma porca paletta potevo cambiare canale dopo il dado knorr che sto qua in vestaglia a girare il sugo e ...cavolo se mi sento inadeguata?!
Beh io non sono d'accordo con tutte quelle che insorgono contro questo tipo di pubblicità per via dello sfruttamento del corpo della donna e inizierei dal mettere via le vestaglie poi prenderei esempio. Premesso che non sopporto la pubblicità e il lavaggio del cervello che ne deriva, se devono pubblicizzare mutande e reggiseno cosa dovrebbero usare se non il corpo di una donna? E poi ...visto che tanto non la debelliamo e quella rimane lì (non la modella di Intimissimi, la pubblicità dico) non ci facciamo programmare in tutto e per tutto ma prendiamo per buono solo ciò che vogliamo. Per esempio, finchè stiamo in cucina a pasticciare, a dare biscottini ai bambini o a stirare la camicia al maritino va tutto bene poi una che si rotola nel letto è scandalo. A me pare uno scandalo la donna schiava di quel target casalingo invece, guarda un po'!
Tra quella mesta figura che si dimena in cucina, che col trilogy si sente realizzata e che fresca come una rosa rallegra la famiglia alle 7 del mattino, quella che si rotola tutta pizzettata mi pare la più reale.
E' ovvio, sarà meglio specificare, che laddove il corpo di una donna con l'aggravante del messaggio di sottomissione sessuale si trovi in prima linea per pubblicizzare magari tappeti o negozi di ferramenta, ma anche qualsiasi altra cosa, allora questo non va bene per niente.

Ora, vi confiderò una cosa, io che odio la pubblicità e che mi vanto di sgamare ogni tranello, mi sono ritrovata a rimanerne influenzata, seppur lievemente. Credo che ciò sia inevitabile dato che è un meccanismo che funziona per lo più a livello del subconscio.
Così ad esempio in cucina, con poca fantasia e soprattutto poco tempo per preparare qualcosa di decente, confesso che mi sono ritrovata a spiattellare sottilette multistrato su banali teglie di pasta da infornare poi ho comprato il profumo J'Adore solo perchè l'idea della modella cui cade tutto ai piedi era irresistibile e infine provo pure allo specchio lo sguardo da panterona!
Che c'avete creduto? Alla storia dello specchio dico?
Infatti è vero!

Carissimi ora vi saluto perchè a parte che il post è finito quindi non mi pare il caso di dilungarmi oltre, mi sta iniziando a girare la testa da matti perchè purtroppo a breve sarò affetta da quella cosa per cui nessuno vorrà sedersi su una panchina accanto a me, se mi dovesse capitare un provino sarà dura fare la ruota e dovrò anche fare il bagno nel chilly ma ciò significa che almeno dal pericolo isolamento in ascensore sono ancora lontana.

Buonanotte quindi a tutti ma soprattutto a voi splendide donne e mi raccomando, non vi fate incantare, prendetevi intanto il diamante, poi se è per sempre si vedrà (almeno finchè non ve lo rubano o non lo impegnate comunque dovrebbe esserlo) lasciate perdere gli arrosti, tenete sempre una scorta di sottilette in frigo, risparmiate pure sull'anticalcare (tanto la lavatrice non si rompe ve lo dico io che compro una sottomarca da sempre) così da potervi comprare un coordinato Intimissimi senza badare a spese con tanto di corpetto e giarrettiera e ...se qualcuno dovesse uscire dall'ascensore prima di voi vuol dire che è arrivato a destinazione non certo che siete delle piscione insopportabili.
Ciaooo...

sabato 7 dicembre 2013

La verità sulla maestra di danza

La maestra di danza, in questo caso la Maestrina!

Le bambine pensano che la maestra di danza sia una specie di genio particolarmente superdotato, una sorta di maga, di stella fatata che sa tutto, si ricorda tutto e soprattutto può rispondere a 54.852 domande contemporaneamente.
Mentre ti stai concentrando su come spiegare una parte tecnica o coreografica complicata, le bambine credono che tu abbia bisogno di aiuto, e infatti lo avresti, vorresti che facessero silenzio invece loro iniziano a darti dei suggerimenti e delle dritte che devo dire spesso non sono affatto da buttar via. Tuttavia il tasso di acidità che spesso mi contraddistingue fa in modo che me ne esca con frasi del tipo: bambine silenzio! Sono 20 anni che faccio questo mestiere, so quello che devo fare, vorrei solo che mi lasciaste riflettere in pace.
Poi a fine lezione mi pento, così cerco di spiegare amorevolmente che avere ottomila coreografie in testa non è cosa facile da gestire e lodo i loro sforzi premiando il getto creativo che comunque hanno esteriorizzato senza timori.
Le bambine credono di poterti trovare preparata all'istante con una domanda a bruciapelo chiamandoti anche nel cuore della notte per il semplice fatto che hai inventato tu le coreografie.
Per fortuna non lo fanno ma ora che ci penso in chat si.
Loro si domandano che tipo di casa abbia la loro maestra e allora ogni tanto fanno delle scommesse sottobanco e si divertono a vedere quanto c'abbiano indovinato tempestandomi di domande appena metto piede in sala. Hanno fantasticato che io avessi una casa a tre piani, con ampio giardino e un divano tutto bianco, un grande letto rotondo, un'enorme vasca da bagno in camera da letto, la servitù e altre cose molto fiche. C'erano pure circa trenta gatti ma per quanto mi piacciano direi che sono troppi.
La maestra di danza non è una pop-star... ma loro non lo sanno.
La maestra di danza ha le unghie da far restare incantati, tutto ciò che ha nella borsa è sorprendente e anche il suo banalissimo Samsung con cover camouflage rosa è di un bello da lasciare senza parole.
 
Le bambine dicono cose bellissime alla maestra di danza, cose come queste:
 
-Beata te che sei bella e hai trovato marito. Sei stata fortunata! E questa la dice lunga sull'associazione che si fa grazie all'educazione distorta, e poi... hanno trovato marito certe cozze prima di me che lascia perde...(come diciamo noi a Roma).
Che sia una fortuna poi, è tutto da vedere!
 
-Da grande voglio essere come te. Cosa che non auguro a nessuno perchè essere come me è troppo impegnativo e forse non serve a niente.
 
-Da grande voglio fare la ballerina e la scrittrice. Questo lo ha detto una che segue il mio blog e crede che io sia una scrittrice, come del resto credo anche io.
 
-Sei la maestra più bella e più brava del mondo. E qui, niente da dire, hanno ragione!
 
Secondo loro la maestra di danza è come una Dea, una farfalla, un fiore che non appassisce mai e suscitare questa sensazione è davvero bello ma è ora di dire la verità, ovvero cosa si nasconde dietro questa meraviglia.
 
La maestra di danza.
(Cioè io). 
Trattasi di una tizia che deve mischiare questo mondo di sogni e fantasia che è la danza con le attività concrete di tutti i giorni.
Spesso, anzi sempre, i due aspetti sono in conflitto e creano confusione mentale, nervosismo e frustrazione.
La sera torna a casa che sembra uno straccio con l'adrenalina a mille, difficile da smaltire se non trova un ambiente tranquillo e adeguatamente confortevole, soffre spesso d'insonnia e se si addormenta si sveglia schizzata al ritmo dell'ultima canzone usata. La maestra di danza sembra una povera matta che con gesti enfatici a mo' di direttore d'orchestra canta, conta ed emette gemiti strani per far meglio assorbire ora un ritmo ora un altro. Si arrampica sulle sedie per fotografare le sue ballerine dall'alto rischiando di fracassarsi qualcosa ma dato che l'esaltazione è al top, non può certo rinunciare e val la pena rimetterci una gamba.
La maestra di danza è una che seppur vanta numerose foto artistiche non resiste al fascino del selfie e quando arriva con largo anticipo in sala se ne scatta un bel po', fregandosene del cartello con su scritto "locale sottoposto a videosorveglianza".
La maestra di danza ha eccellenti doti creative ma un cervello piuttosto nella norma, forse anche leggermente al di sotto, nonostante ciò lavora fisicamente per ore e ore al giorno da quando era bambina; prepara a casa il materiale coreografico inventando passi e disegni attingendo spesso al suo tempo libero; decide i costumi per saggi e spettacoli provvedendo anche all'acquisto quindi ritira i soldi previo comunicato scritto, stampato, fotocopiato e imbustato da lei; si sforza di tirare fuori passi già archiviati nella sua mente per spiegarli alle allieve che sono state assenti; idea e sviluppa tutto il saggio-spettacolo di fine anno facendone pure la regia e quando arriva quella serata sente che tutto il suo lavoro si materializzerà di lì a poco sul palco e quando ciò accade si meraviglia di come tutto fili liscio, di come evidentemente i suoi lavaggi del cervello sulla disciplina siano andati a buon fine e poi...si commuove osservando con quanto amore le sue stelle realizzano ciò che prima era solo immaginazione dentro la sua testa.
Cavolo che bella cosa ma che dico bella, è strameravigliosa!
 
Eppure la maestra di danza deve sopportare che le vengano rivolte frasi tipo:
-Ma oltre a insegnare danza che lavoro fai? Non credo chiedano ad un banchiere se oltre a lavorare in banca la mattina faccia un altro lavoro.
 
-Bello, lavori solo il pomeriggio! Certo, che ne sanno loro...
 
-Ah ma prima di insegnare hai fatto la ballerina proprio vera! No, l'ho fatta per finta, era tutto un gioco come fate voi adesso, che siete tutti fotomodelli sui social network!
 
-Ma insegni in un posto solo? Diciamo che io insegno in un posto solo dove ho 9 corsi con allievi che vanno dai 5 ai 25 anni e poi negli altri posti ci mando un clone!
 
La maestra di danza spesso amerebbe essere compresa dal mondo intero e forse anche dagli abitanti di altre galassie ma poi capisce che l'importante è essere capite da chi conta per lei, dato che poi la madre dei cretini è sempre incinta se ne frega pure delle loro infelici esternazioni.

Fare la maestra di danza per me è anche una salvezza contro i casini della vita perché avere tante creature di età diverse che amano ciò che gli trasmetti e che si fidano di te, ti fa sentire realizzata.  Questa è la spinta che più stimola la mia testa.
Il talento c'entrerà pure, perché in giro vedo certe strafalcionerie ma poi...c'è tutto questo che... evidentemente ho meritato e quindi ora me lo tengo stretto!

domenica 1 dicembre 2013

Ci pensiamo lunedì

Ma è già lunedì?
Che poi perché dico "già" quando questa settimana mi sembra sia durata un secolo?
(In senso positivo perché invece ho realizzato molte cose).
E' già lunedì per il fatto che dovrei di nuovo scrivere un post randomico.
No, questa regola non fa per me.
Ma che me l'ha ordinato il dottore? Facciamo che vado randomica quando ne ho voglia che mi si addice di più.
E pensare che mi era balenato in mente di scrivere ogni giorno un post a tema, per esempio:
lunedi post randomico;
martedì cultura, recensione di libri, spettacoli ecc.;
mercoledì l'amore e romanticate varie;
giovedì magia ed esoterismo a cura delle Winx;
venerdì sesso e dintorni;
sabato gossip, che inizia il week-end e bisogna andarci leggeri e
domenica ...non saprei...cucina?
Si certo,con le ricette di Miranda la bruciategami!

State tremando?
Beh, placate gli animi perché non ho nessuna intenzione di seguire questa linea così inquadrata e soprattutto limitata, se non altro perché come ho detto diverse volte, se scrivere mi ha aiutata ad uscire dagli attacchi di panico vorrei evitare di cascarci di nuovo e con l'ansia da argomento quotidiano sono certa che il primo attacco non tarderebbe a farmi sua.

Dopo tutta questa premessa non ricordo più di cosa volessi parlare e ad essere sincera nemmeno se avessi un argomento in cantiere. Ora che ci penso quello ce l'ho: devo recensire un libro, anzi due ma prima devo finirli (ovviamente) e dato che sono libri scemi che sto leggendo solo per ridere sperando poi di far ridere pure voi...insomma non mi sto impegnando molto e va a finire che leggo solo qualche paginetta di rado.
Ora siete curiosi?


Ah...beh, se la mettete così adesso per sfregio mi preparo un bibitone di caffè e mi metto subito a leggere, così in men che non si dica finisco i libri in questione e tempo un paio di giorni vi sforno recensione, commenti, aggiornamenti, versioni inedite e bonus track... e voglio vedere se imparate a mortificare così una povera donna che vuole solo offrire nuove e floride visioni del mondo di cui volenti o nolenti facciamo parte.
A proposito, mi sento meglio e anche se non ve lo meritate ve lo confido con grande piacere.
Quel senso di depressione che annientava la mia capacità di ridere di ogni cosa mi ha abbandonato. Me ne sono accorta sabato da Decathlon, il negozio degli sportivi, che sarebbe meglio ribattezzare il negozio delle famiglie che non hanno una casa o si scordano di avercela nei week-end. Lì, in quel nefasto luogo ho potuto testare il mio livello di buonumore tornato nella norma perché in mezzo a mamme che s'improvvisavano atlete aerobiche, suscitando commenti dementi da parte dei mariti che le ridicolizzavano davanti ai figli (pessima abitudine), osservando papà che giocavano a ping pong coi loro bambini usufruendo dell'attrezzatura in esposizione (con suscritto vietato toccare) e vedendo coppiette giovani che giravano tra tute e magliette scambiandosi effusioni (li ho fotografati, guardate qui), insomma davanti a tutto quel ben di dio, io...mi sentivo bene e non provavo angoscia come -ahimè- mi capitava ultimamente. Non ho permesso all'ambiente di influenzarmi, anzi me la ridevo come un tempo provando un senso di sollievo, nonostante non abbia trovato il nastro elastico per l'effetto finale di una delle mie coreografie e fossi andata in mezzo a quel marasma per niente.

Bene, è giunto il momento della merenda notturna, tra poche ore si farà giorno e non avrò più scuse, di fronte all'impossibilità di fare tutto ciò che avrei dovuto, oggi ho detto più volte ci pensiamo lunedì, titolo della trasmissione cui sono tanto affezionata per vari motivi che mi legano alla mia amica Gabriella.
Vi do allora una buonanotte un po' perentoria, alla Susamiello, tanto per rimanere in tema con le promesse minacce da blogger appena fatte.




sabato 30 novembre 2013

Dalla Cina con (h)ardore!

Per la drammaticità di alcune scene e i contenuti espliciti la lettura del seguente post è consigliata ad un pubblico adulto...accompagnato da un ragazzino (o ragazzina) in età puberale. Così se l'adulto non c'arriva a certe cose se le può far comodamente spiegare. Del resto si sa: 'sti ragazzini oggi ne sanno una più del diavolo ma Miranda ne sa sempre una più di loro (diavolo compreso) sia chiaro!

Dunque, avete notato che con l'avvicinarsi del capodanno i negozi di intimo tirano sempre fuori qualcosa che finalmente merita la nostra attenzione?
E allora via quei completini fiorati color tristecrema o verdino (sca)muffa, via i quadri scozzesi sexy come un carciofo e via pure le simpatiche mucchette a guarnire qualcosa che farebbe sicuramente più figura se restasse sguarnita e giù quindi con reggiseni tempestati di borchie, lacci da intrecciare su tutto il corpo, perizoma di marabù e copricapezzoli stile burlesque a forma di cuore o stella. Per le più sobrie ci sono quelli semplici tondi, basta richiedere il modello suor Maria.

E così va a finire che mi ritrovo qui, come ogni anno, sola e sconsolata a domandarmi PER QUALE CAVOLO DI MOTIVO si debba essere sfacciatamente sexy SOLO ed ESCLUSIVAMENTE a questa minchia di festa dove pare tutto sia concesso soprattutto se riguarda il sesso?
Ma che è una specie di premio?
Dato che avete fatto i bravi tutto l'anno, or che giunge il capodanno, è arrivato il vostro momento, care pecorelle date il via al godimento, via la cintura di castità e dateci sotto a volontà, sfoggiate le vergogne vestite a festa finchè vi darà alla testa... maaa che sia solo per quella notte che poi sennò vi scambian per mignotte!
Come a Cenerentola cui è concessa una gran serata ma se non scappa a mezzanotte rimane fregata!
Appunto, come per ogni cosa...c'è la fregatura.
Wow! E se scrivessi un rap? Poi magari potrei scaricare un'applicazione, gratis ovviamente, per mettere insieme due note alla bell'e meglio su strumenti campionati, avete presente? Di quelli i cui suoni non somigliano neanche vagamente agli originali. C'è gente che ci fa un sacco di soldi così e ci riempie pure i palaqualcosa...che mi manca a me?

Ma torniamo al peccaminoso mondo di intimissimi&Co.
La cosa squallida ma per fortuna anche ridicola è che questo triste quadretto fa parte di tanti altri tristi quadretti che nell'insieme compongono il triste mosaico di questa società uniformata che però si può sempre stravolgere, e lì sta la consolazione.
Ce ne sarebbero di cose da dire su come stravolgere tutto ma per ora rimaniamo fedeli all'argomento prendendoci gioco, tanto per cominciare, di chi ci vuole sexy solo a capodanno e che soprattutto ci costringe a fare scorta di materiale di prima necessità  tra novembre e gennaio.
Ebbene, forse a loro sfugge una cosa, più precisamente un luogo, e dico uno ma ce ne stanno tanti: l'emporio cinese!
Siii, dal cinese!
Quel posto magico dove trovi di tutto e dove oltre a ricomprare oggetti realizzati con i rifiuti che hai già pagato (per riciclarli male) puoi trovare anche un surrogato del sexy shop più irriverente. Così tra coperchi, detersivi e oggetti per la scuola spiccano tutine a rete sbucazzate, nastri rossi per autoimpacchettarsi e altro di molto hard.

Il bello è che se vuoi ammanettarti a maggio puoi farlo!
Così mentre da "squallidissimi" esce la collezione primaverile, presentata sul catalogo dalla modella a fiorellini adagiata in un campo di grano, tu vai dal cinese sotto casa (perchè ogni casa che si rispetti ha nei paraggi un cinese) e ti compri una tutina in lattice con annesso cappellino da poliziotta alla faccia delle roselline e del granturco.


Ma mica saranno stagionali certe cose, o no?
Così sembrerebbe. Oggi sono entrata in un intimissimi e ho subito notato che era diviso in due: alla destra si potevano ammirare le meraviglie delle meraviglie, il reparto veglione di capodanno per intenderci dove ho scovato pure due frustini tra guèpiere e tanga borchiati, mentre sulla sinistra il rifugio peccatorum: colori pastello, roselline, merletti della nonna e...ahimè...c'era pure lui, proprio lì nel reparto novizie (no-vizi appunto) era esposto il mio fashionissimo coordinato animalier.
Roba che quando l'ho comprato era la cosa più trasgressiva che avessero lì dentro e ora? Buttato tra le spighe e come se non bastasse proprio di fronte ai frustini in frange e paillettes.
Oltre il danno anche la beffa.
Tanto, tempo un mesetto e torna tutto nella norma, cioè tutto a posto e niente in ordine.
Ma che c'importa, noi abbiamo il cinese aperto tutto l'anno, h24, sette giorni su sette comodamente sotto casa!

A proposito, lo sapete che ho visto pure  degli irriconoscibili vibratori a forma di pupazzetto in una vetrina tra borse di Burberry e chicchissimi vestiti firmati? Sarei rimasta lì davanti ad aspettare una dolce nonnina che entrava per comprare un regalino alla nipotina e poi invece...usciva di corsa con un regalino per sè!


mercoledì 27 novembre 2013

Perle rare


Talvolta mi do istintivamente addosso per come reagisco in certe situazioni e poi mi dispiace, come quando un genitore sgrida un figlio e ci sta male per primo.
Giudice severa di me stessa esercito un controllo estenuante sulle mie azioni, non sempre (per fortuna) ma spesso.
Giorno dopo giorno mi vedo sempre più come un'aliena ....o forse gli alieni sono gli altri?
Tante volte sogno un mondo diverso popolato da persone meno uniformate e quindi più libere tuttavia sono felicissima di godere della compagnia di perle rare.
Le perle rare del resto non sarebbero tali se non ci fosse tanta ovvietà in giro, o no?
E comunque sto imparando a non giudicare troppo perché immagino quanto per ognuno di noi il cammino possa essere diverso, anche se spesso sembra molto simile, quindi se cerco di non giudicare gli altri, perché mi giudico riservando proprio a me un trattamento diverso?
La frenesia di crescere fa si che io non mi senta più la stessa nemmeno rispetto a qualche mese fa, sebbene abbia diversi punti fermi che mi tengono ancorata alla me più vera, quella che è lì pura e ben definita dalla nascita. A questa parte di me, che poi sono semplicemente io e niente altro, si legano inevitabilmente delle persone: le perle rare.
Quelle che invece erano legate alla me inquinata le ho naturalmente perse perchè erano attaccate a qualcosa che non mi apparteneva, così come ho perso quelle che si erano trovate con me  e pensavano di fregarmi, magari per un periodo l'hanno pure fatto, anche loro evidentemente erano attaccate a qualcosa di molto fatiscente che non ha concesso alcuna possibilità di sviluppo.
 
Insomma, credo sia giusto accettare tutti gli sforzi che si fanno per la propria crescita anche se questo comporta, a volte, il doversi confrontare con la parte più fragile del nostro essere...che andrebbe amata comunque, compresa e aiutata perchè quando si vergogna tende a creare un essere compiacente che si allontana da se stesso o uno troppo chiuso che non permette il benefico fluire dello scambio.
Con la speranza di essere stata chiara in questo mio filosofeggiare notturno in cui non mi è scappata nemmeno una battuta che sia una, vi auguro ormai buona giornata!


lunedì 25 novembre 2013

Randomica Miranda


Foto random assolutamente selfie e a bassa risoluzione, per giunta scattata in bagno. Peggio non si può...o forse si!
Sono dell'idea che se uno (o una, nel mio caso) non ha niente da scrivere è meglio che non scriva ma io questa cosa del post randomico del lunedì l'ho presa molto sul serio, quindi state tranquilli che qualche argomento lo trovo.

Disavventure recenti.
Il mio iPod finito nell'acqua sta ancora nel riso e spero tanto che prima o poi si riaccenda perché il nano che ho comprato in sostituzione costa comunque un botto e per dirla molto chiaramente va da schifo.
Per carità, è carino, grazioso e rosa tanto che sembra il tablet di Barbie, è pratico e maneggevole ma non mi fido per niente.
Quanto è interessante questa notizia da 1 a 10?
Sottozero! Come la temperatura di oggi e passiamo dunque al...

...meteo.
E' arrivato il freddo e come al solito ci si stupisce quasi fosse agosto e cadesse la neve, cosa che accade già nelle canzoni di un certo livello:
"...ad agosto quanta neve che cadrà..." (GiGGi D'Alessio)
Come vedete i miei post randomici possono raggiungere un tale spessore culturale che quasi rischio di perdere lettori, non essendo alla portata di tutti.
Cosa volete che vi dica, dopo aver dedicato nel mio fashion blog due outfit a Gershwin e Voltaire, un po' di leggerezza ci vuole!

Arte, Spettacolo, Intrattenimento.
Dopo il grande successo ottenuto presentando lo spettacolo di amici coreografi, dove tra l'altro mi sono divertita da matti, ho altri tre ingaggi come presentatrice due dei quali a breve. In una di queste serate parteciperò pure come coreografa: mi chiameranno asso pigliatutto!
Non me ne intendo di giochi di carte perché li trovo noiosi (per non dire pallosissimi) e quindi non so questo pigliatutto che forma abbia ma vorrei senza dubbio essere l'asso di cuori!
Straripo amore che è una bellezza ed è fantastico essere come Amèlie Poulain!
Ta-dàn eccotela qua!
Credevate forse che non avrei riservato un posticino alla mia dolce Amèlie?

Applicazioni: tra tecnologia e religione.
Lo sapevate che esistono degli sfondi animati per gli smartphone con Gesù che fluttua tra le nuvole?
Ecco, ora lo sapete e potete tranquillamente iniziare a piangere o a straziarvi l'anima come preferite.
Per gli scettici, vi garantisco che potete trovarli sul Play Store e sono disponibili per Android ma sicuramente ce ne saranno anche per Windows Phone e per la Apple.
O forse quest'inquietante trovata è solo una punizione divina per noi androidiani?
Poi mi chiedo: maaa...si tratta di una cosa così per ridere o è da prendere sul serio?
Tipo che uno è molto religioso e allora invece di mettersi il solito sfondo scemo se ne mette uno... ancora più scemo!?



Se siete religiosi non vi offendete perché io davvero non riesco a capire allora succede che poi mi offendo io se voi avete capito e io no.
Insomma, non è proprio come visualizzare il cantante o l'attore preferito che appena attivi il telefonino ti fa battere il cuore...ma ti farà battere il petto!

Mi sa che questo post più che randomico è demenziale ma abbiate pazienza, è passata la settimana penosa e ne è iniziata una che pare si presenti molto meglio quindi sto sul brioso andante ovviamente non moderato perché quando decido di andare non mi modero affatto.
Come vedete ho anche una certa preparazione musicale ma di ciò ne siete a conoscenza e non certo perché tutti sapete che mestiere svolga ma ...avendo citato D'Alessio anche chi mi conosce solo da adesso può essersi fatto un'idea, pessima ma se l'è fatta!

Voyeurismo spicciolo e pure un po' cafone.
Ora vi do la buonanotte prima che scriva altre menate e che magari vi racconti che girando -ahimè- per centri commerciali cercando una cosa introvabile sono incappata nel traffico da famiglie domenicali allo sbaraglio e come se non bastasse all'interno di uno di questi luna park prediletti dalle stesse, ho assistito, seppur fugacemente, ad un'esposizione di allestimenti per matrimoni con tanto di improbabile cantante da cerimonie sfigate. Dinanzi ad una platea di gente che non ha ben capito come stare al mondo, l'artista cantava a squarciagola facendo finta di esibirsi ad una cerimonia, di quelle che poi tutti gridano: bacio bacio solo per poi urlare ohhh e battere le mani facendo i guardoni.
Dicono che chi si accontenta gode...è sicuramente il loro caso!

E adesso a nanna per davvero...che è già martedì ma giuro che ho iniziato a scrivere di lunedì!
Buonanotte o anche buongiorno!






giovedì 21 novembre 2013

Pesciolini rossi e risotto all'iPod: Miranda in cucina!

Scopri l'oggetto misterioso!

Buongiorno!
Innanzitutto non ho parole per ringraziarvi, "uff... ancora!", direte voi, eh si "ancora" dico io e quindi vi ri-ringrazio per avermi seguita con tanto entusiasmo nei miei deliri post rifacimento grafico blogghereccio.
E poi si sa, vado a fasi e questa deve essere senz'altro la fase dei ringraziamenti!
Vi ricordate quella del progetto Amèlie?
Ah Ah Ah!...poveri voi, presto rivedrò quel film e allora ripartirò alla grande.

Ripassino del progetto Amèlie.












(Consiste nell'impegnarsi a vivere investendosi della missione di dedicarsi agli altri come a sé stessi coltivando tanto amore sincero e universale per raccogliere poi i frutti che inevitabilmente questo modus vivendi regala).
Ringraziandovi quindi non sono poi così fuori tema, infatti a proposito di quel progetto sto scoprendo che è davvero bello riconoscere la gratitudine e vorrei consigliare di nuovo a tutti quelli che se ne fregano o che adottano la tecnica del "non dare se non ricevi" oppure della lamentela "chi dà troppo non ottiene nulla" che non stanno proprio sul binario giusto.
Come già dissi tempo fa: chi dà riceve, è matematico, solo che non è detto che si riceva laddove si guarda ostinatamente con la visuale limitata, quella visuale ottusa che tutti abbiamo se non usiamo un po' di olio di gomito per spannare lo specchio delle illusioni.
Ammazza che metafora!
Il fatto è che bisognerebbe lasciarsi andare e abbandonare ogni aspettativa perché è lì che si inizia a ricevere.
Almeno la mia esperienza mi insegna questo. Poi, chi vivrà vedrà...

Disavventure subacquee.








Procediamo allora col fricantò randomico di ormai metà settimana e a tal proposito vi racconto la mia disavventura dell'altro ieri. Si lo so, c'è di peggio, non mi fate il sermone ma per me è stato un duro colpo. Avete presente quando al Luna Park si vince il pesciolino rosso e povera creatura te lo danno dentro una bustina piena d'acqua? Ecco, quella bustina era la tasca della mia borsa e il pesciolino era il mio iPod touch nuovo di zecca in compagnia del mio smartphone.
Bella roba eh!
Quando incredula li ho presi in mano colavano acqua tipo rubinetto dai buchi delle cuffie e io ero tra il disperato, lo scioccato e il vabbè dai non sarà nulla.
Nulla il cavolo: iPod andato e cellulare con fotocamera annacquata, ne ho ricavato un suggestivo effetto nebbia per le foto che avrei fatto d'ora in avanti, e dico avrei perché non potendo sopportare ciò, ovviamente ho provveduto al riacquisto di tali accessori soprattutto perché senza iPod al lavoro sono persa.
Tuttavia quello andato è in sala rianimazione e a proposito ora vi chiedo per la prima volta di non ridere: pare che vada messo in un sacchetto pieno di riso il quale dovrebbe assorbire l'umidità, così ci sto provando.
Che vergogna! Non posso credere che ve lo sto dicendo e aggiungo pure che ci deve stare almeno una settimana ma data la mia smania, ogni tanto vado a controllare e constato tristemente l'assenza totale di segni vitali. Spero vivamente si riprenda anche perché a casa avevo solo il carnaroli che è una qualità di riso tra le più care quindi forse funziona meglio...forse. Male che vada ho un sacchetto di riso pronto per il prossimo matrimonio da regalare a qualcuno perché grazie al cielo non mi capita mai di dover assistere a tali cerimonie dove devi andare ad annoiarti mentre aspetti che gli sposi finiscano di farsi fare le foto di cui poi non importerà niente a nessuno e che diventeranno motivo di disertazioni ad inviti a cene durante le quali si rischia di assistere allo sfoglio del terribile album dopodiché si mangia per 6/7 ore consecutive per giunta in ridicoli abiti da cerimonia che già erano ridicoli prima e da quando c'è Real time lo sono ancora di più.
E dopo questa parentesi senza virgole e quindi senza fiato tiriamo le somme e passiamo alla morale del racconto: come al solito mi uso per sperimentazioni comportamentali, quindi ho approfittato di questo guaio per testare i miei livelli di nevroticità e devo dire che mi sono meravigliata, il top è stato che di notte c'ho pure dormito sopra...e senza assumere le solite gocce!
Non invitatemi ai matrimoni per favore sennò nelle gocce dovrò farci il bagno con l'idromassaggio.
PS: scusate se quel pesce rosso animato la fa venire la nevrosi, in questo caso le gocce passiflora, biancospino e valeriana possono aiutare.


Sfinimento da genio in cucina.

Ultimamente non ho molta fantasia in cucina e questo è dovuto al fatto che in questo periodo, devo dire iniziato da un bel po', sono un po' confusa, ho troppe cose in testa e rifletto troppo sulla vita e le sue evoluzioni così vago nel mio favoloso mondo parallelo fatto di riflessioni, ispirazioni, scoperte, sogni realizzati e ancora under construction dove non c'è molto spazio per pasticciare tra i fornelli.
Durante lo scorso week-end però mi ha preso una strana frenesia e ho cucinato tante cose fantastiche che mi hanno aiutata a credere ancora nella chef che è in me, insomma se ogni tanto torna a trovarmi sono contenta. Cucino volentieri solo con la mia musica preferita in cuffia e questo ha fatto andar giù la batteria dell'iPod, così avendo impegnato tutto il mio talento in cucina ho dimenticato di ricaricarlo e durante l'ultima lezione del lunedì si è spento. Povere bimbe! Quasi tutta la lezione di classico con la maestrina che contava a cappella e questo non sarebbe stato niente se non avesse anche approfittato per rispiegare quali tempi musicali si usano per i vari esercizi dopo essersi stremata contando il 3/4 dei rond de jamb à terre. Insomma, da questo buio è iniziato il triste e prematuro declino del mio iPod, declino che l'ha visto passare dall'acqua al riso in men che non si dica.
In cucina mi sono stancata da matti e ho concluso che quell'insegnante di danza, mia conoscente, che ha smesso di ballare per via del mal di gambe e ha aperto un ristorante non deve aver fatto un bell'affare.

Bene, il fricantò è giunto al termine, con la coscienza a posto vado in cucina che oggi ho il pesto fatto da mamma che mi ha preparato quando sono andata da lei a prendere i gentili omaggi: iPod e telefonino nuovi.
Santa Mamma da Treviso!

Buon pranzo!
 
martedì 19 novembre 2013

Ringraziamenti


Buongiornoooo!
Come sono eccitata, non vedevo l'ora di scrivere sul blog con la grafica nuova che ho finito di elaborare ieri sera sul tardi (molto tardi). Il fatto è che ieri mattina ho avuto per l'ennesima volta problemi con il computer e quindi mi trovo costretta a rimandare al martedì il post randomico del lunedì che anzi, verrà rimandato ancora perché oggi vorrei inaugurare il nuovo blog-vestitino con dei dovuti e sentiti ringraziamenti.
Si, lo so che si scrivono al termine di un libro e questo è solo un blog, nemmeno terminato poi, ma come lo pseudonimo, i ringraziamenti fanno molto scrittrice e dato che il mio blog non ha nessuna intenzione di terminare e vivrà finchè vivrò,  facciamo che ogni tanto ringrazio qualcuno.

Dunque iniziamo.

Ringraziamenti.
Ringrazio tutti quelli che mi leggono e che mi ci hanno fatta credere. Non sto scherzando, scrivere mi fa bene e avevo deciso di farlo comunque, sapere poi che qualcuno legge mi fa ancora meglio, mi libera da molte sensazioni spiacevoli e mi ha addirittura aiutato ad uscire dagli attacchi di panico, perciò GRAZIE!
Sottinteso che mi piace scrivere anche quando non sto sotto a un treno.

Ringrazio Angela per avermi suggerito inconsapevolmente lo pseudonimo che adoro.

Ringrazio Giorgia alias Blackswan che con il suo entusiasmo mi spinge a osare sempre più soprattutto nell'altro blog, Maestrina Style, quello fashion dove sperimentiamo collaborazioni di outfit (io) con nail art e make up (lei).

Ringrazio le altre blogger che seguo, in particolare Francesca, l'Araba Fenice che al contrario di me è un angelo biondo. Scrive in qualsiasi stato d'animo si trovi e quando sta giù fa in modo che questo non costituisca un freno all'apertura verso gli altri, quindi la ringrazio per i suoi incoraggiamenti sia diretti che indiretti.

Ringrazio tutte quelle donne con le quali, partendo dal blog, nascono degli scambi più o meno profondi ma comunque sempre interessanti, quindi tutte quelle donne che si sfidano.
Come sapete mi sta molto a cuore la nostra emancipazione mentale e quindi avverto tanta solidarietà con le donne che lottano per ottenerla in questo mondo che ci vuole schiave, dove più dove meno, spiace dirlo, un po' lo siamo sempre.
Prima o poi lo istituisco un movimento femminile alternativo!

Ringrazio ovviamente anche quelli che vengono da Marte, cioè gli uomini che leggono il mio blog perché anche con loro nascono degli scambi spesso piuttosto divertenti...beh ora non pensate che il mio blog sia un sito ambiguo per incontri....c'è scambio e scambio eh!
Oh intendiamoci, se poi volete incontrarvi qui fate pure, potrei citare:
"galeotto fu il libro blog e chi lo scrisse...quel giorno più non vi leggemmo avante" (Dante feat. Miranda)

...ecco a proposito, incontratevi e intrecciatevi come vi pare però continuate a leggerlo, mi raccomando, che oggi come oggi una cosa non esclude l'altra!

Ed ora non ultime ringrazio mia figlia Roberta per le sue preziose collaborazioni grafiche in particolare stavolta per la diavoletta del logo e mia sorella la quale mi ha appena mandato un messaggio esprimendo disappunto per il mio mancato post randomico del lunedì (altrimenti detto fricantò).
L'ho sempre detto: anche se mi leggesse solo lei, andrebbe bene comunque!

Ah e ringrazio pure mamma. Mi ha appena scritto che le piace la foto "col dito in bocca"...si vede che le fa pensare a quando ero piccola!

E voi? Non mi dite che ancora non l'avete mai letto!
Beh, è il vostro momento. Forza dateci sotto, ho scritto più di 300 post quindi qualcosa che fa al caso vostro lo troverete di sicuro!

Ohh...se ho dimenticato qualcuno, grazie comunque a tutti!

Ora devo montare un paio di coreografie anche piuttosto complicate e mi trovo costretta a salutarvi. Mi dispiace se eravate affezionati alla vecchia immagine ma dopo tre anni ho voluto dare un'impronta personale e adeguata a come mi sento, come blogger intendo, insomma ci sto dentro che è una bellezza e mi festeggio così, colpa vostra che (come ripeto) mi ci avete fatto credere!

lunedì 11 novembre 2013

Viva la mamma!


La cenetta della mamma è una cosa molto bella, nonostante mi piaccia mangiare sempre e comunque, da lei faccio abbinamenti che generalmente non amo tipo...mangiare le patate col pane!
Lei si scusa sempre per non aver avuto la forza di preparare qualcosa di speciale ma non ha ancora capito che qualsiasi cosa lei prepari, anche la più semplice delle minestre con le mele cotte per dessert (che adoro) per me è tutto più che speciale, più che un menu gourmet in un ristorante di lusso.

Mia madre mi cazzia come se avessi 15 anni, ieri iniziava a fare piuttosto freddo e vedendomi arrivare con un trench leggerino mi ha detto che ero uscita "nuda", che quel coso che indossavo era poco più che un velo da sposa (brrr) e la stoffa faceva pure un rumore "freddo"...in effetti mi sono un po' gelata più che altro per il fastidioso vento.

Non vuole che pubblichi sue foto attuali perché fa tanto l'umile ma è una gemelli come me e quindi è molto vanitosa, le piace ricordarsi come una bella morona seducente, quindi come presentazione del post ho scelto queste foto scattate per la sua patente, praticamente mai usata perché mio nonno non la lasciava guidare nonostante l'avesse ottenuta al primo colpo.
E pensare che si chiamava Guido!

Mia madre da come è partita ha stravolto la sua vita e le è andata di lusso ma sempre qualche rinuncia ha dovuto fare. Mi racconta spesso che la prima volta che ascoltò un concerto per piano e orchestra, mi pare si trattasse di Rachmaninoff, si mise a piangere di commozione. Provò a cantare, le dissero che era molto portata ed era brava anche come attrice nelle rappresentazioni amatoriali eppure non divenne un'artista tuttavia ne sposò uno e ne partorì due!

Mia madre ha 82 anni, dolori alle ossa che la annientano, un deambulatore e un tablet con il quale si connette su Instagram e clicca "mi piace" alle mie foto!

In questa foto stava per buttarmi di sotto e io penso sempre che hanno fatto tante storie per Michael Jackson quando azzardò quel gesto col pupo in braccio affacciato alla finestra salutando i fans, che allora pure mia madre se fosse stata famosa l'avrebbero messa alla gogna.
In effetti, ora che ci penso, soffro di vertigini!


Tuttora non mi soddisfa affatto la condizione della donna, sicuramente ha conquistato tanto ma ancora siamo ben lontani dalla "libertà" nel vero senso della parola e a me le parole piace usarle per quello che significano. Non è libertà rinunciare ad essere sé stesse in nome della famiglia, del lavoro, della stanchezza che ne deriva, della società giudice irreprensibile. Già da un po' ovunque vado mi capita di osservare le donne e parlando con molte di loro mi viene banalmente da pensare che siamo tutte sulla stessa barca, chi più chi meno.
Non mi riferisco a mia madre che anzi è un esempio di positività e di stravolgimento, visti i tempi, mio nonno non la faceva uscire a cena con mio padre a quasi 30 anni e con un lavoro ed è finita col fare il ricevimento di nozze a Genova sul palcoscenico pronto per Rugantino con Nino Manfredi, nozze liguri vista mare mozzafiato!
Chi mi legge sa che è un tema ricorrente nei miei post ma mi sta davvero molto a cuore e mi fa male vedere le donne che soffrono soprattutto quando accade per essersi incartate da sole in problemi che potrebbero non esistere ma che la società offre loro senza riserve. La donna è vittima di insicurezze maschili, di quelle proprie, di retaggio cattolico, di "doveri" imposti eppure se la lasciassero libera sarebbe meglio per tutti. Quando si capirà che una donna incatenata può essere solo l'illusione di una donna buona e quindi migliore sarà sempre troppo tardi ma per continuarla sulla scia dei detti popolari...meglio tardi che mai!

Miranda (devil) Milian
martedì 5 novembre 2013

Donne sistemate...per le feste!


Ogni tanto mi sovviene il seguente pensiero: ma perché noi donne abbiamo questa smania di "sistemarci"?
Si, ammettiamolo, ad un certo punto della nostra vita ci viene più o meno a tutte. E va bene, se proprio si pensa che vada fatto vorrei offrire una validissima alternativa alle attività che generalmente precedono quel giorno fatidico che ci incastra per benino.

Dunque, tanto per cominciare, invece di fare le svenevoli sposette che si eccitano per acquisti/regali INUTILI come maxischermi o servizi di piatti orripilanti che non serviranno MAI e dico MAI vorrei porre l'attenzione su un fatto ben più importante del servizio da 12.
Avete presente quella bella stanzetta che i genitori ci avevano gentilmente confezionato affinché godessimo della nostra libertà? Ci si metteva lo stereo, la libreria, la scrivania, il letto, l'armadio, il bidone portaoggetti, la tv e pure il videoregistratore. In quella cameretta la sera potevamo stare al telefono col fidanzato o con l'amica del cuore mentre oggi ci si può chattare, webcamare e sfasciarsi di autoscatti cretini fino allo sfinimento.
Ecco, vorrei sapere chi ci ha messo in testa che da un certo momento in poi la cameretta non ci serve più.
Chi l'ha detto che la vita va avanti e che ciò che abbiamo avuto noi lo avranno i nostri figli e che il nostro tempo è andato?
Ma andato dove? Che se lo acchiappo lo faccio nero e mi riprendo tutto, compreso il videoregistratore da tenere come soprammobile vintage.
Una libertà conquistata a fatica per allenarsi a fare gli adulti che tanto poi quando ci diventi va tutto all'aria, e non dico a puttane perché già sembrerebbe più divertente!
E qui mi scuso per non aver messo l'etichetta con su scritto explicit lyrics parental advisory! ;)

Insomma, invece di menarsela tanto con le gite romantiche all'Ikea, per scegliere amorevolmente tutto ciò che poi porterà inevitabilmente a discutere, bisognerebbe assicurarsi che la dimora dove si andrà a convivere sia provvista di una cameretta, così semmai si discute subito e magari si evitano passi falsi. Si, perché avrete capito a questo punto che non intendo "quella" cameretta...NOOO...non quella per i futuri figli che tanto un posto per dormire è ovvio che glielo procuri, tantomeno accenno alla cameretta per gli ospiti per i quali le nostre città dispongono di numerosi hotel e B&B, bensì la cameretta per le povere martiri addolorate altrimenti dette donne!

Una stanzetta dove la donna possa rifugiarsi quando e come vuole, direi pure con chi vuole che non è politicamente corretto (ma a me di essere corretta, specie politicamente, non frega niente quindi lo dico). Insomma la cameretta che avevamo da ragazzine e che ci siamo sudate tanto, almeno io, la rivorrei indietro. Una cameretta dove potersi anche addormentare facendo le cose che si amano, io per esempio mi addormenterei scrivendo, leggendo o magari con la mia musica preferita che va, senza preoccuparmi di spegnerla. Poi, mica avere la stanzetta vuol dire che allora non t'importa più della famiglia e nemmeno che vuoi schivare "certe" piccanti situazioni casalinghe.
Ma perché una lo dovrebbe fare solo nel letto di sera? La cameretta poi se non la chiudi a chiave è accessibile quindi...non capisco proprio perché la gente se dici una cosa simile ti guarda male come per dire "ma allora così quando gliela dai? Brutta scellerata moglie ingrata".
Ma davvero state così inguaiati che la pensate così?
E comunque pure che la si volesse chiudere a chiave non vedo il problema, anzi io la doterei pure del cartellino "Do not disturb" da apporre quando lo si ritenga opportuno, cioè sempre!

Una volta una conoscente alla quale non avevo nemmeno mai dato troppa confidenza, vedendo che dormivo con mia figlia mi guardò come si guarda una che all'improvviso diventa come la biondina de La Fabbrica di Cioccolato, quella che masticando una pasticca strana diventa tutta gonfia e viola, ecco nemmeno avessi subìto questa bizzarra trasformazione, la tipa mi guardò con gli occhi di fuori e mi disse:
"Eh no, ma...così non va bene..ma quando...ma come...ehm..." non sapeva come dirmi "ma quando te la fai una sc***ta?"
C'è da dire che non sono stata pronta perché avrei dovuto tirare fuori il mio lato sapientemente cafone e risponderle: "...ma quand'è che te la fai tu invece? Così magari la pianti di andare in giro a scassare la gente proiettando i tuoi problemi da repressa?"
Ahhh finalmente mi sono sfogata, in maniera retroattiva e probabilmente inutile ma si sa, campiamo d'illusioni!
Poi non capisco perché quando si inizia a convivere si pensa tanto all'intimità della coppia e non a quella individuale. Non che la prima non debba esserci certo che no, ma secondo me non dovrebbe avere l'esclusiva. Sarebbe importante mantenere anche l'altra e trovare un equilibrio per far in modo che la coppia non sia un'entità in cui uno toglie all'altro ma che semmai aggiunge, eh...vaglielo a dire al popolo dei due cuori e una capanna, vade retro e chiamano pure l'esorcista. Le due dolci metà, immagine assai più romantica di quella dei due interi in grado di badare a sé stessi pur vivendo in una relazione...che non vuol dire non coccolarsi e non godere della vicinanza del partner...anzi...ma lasciamo stare per ora sennò diventa complicato e mi sta venendo pure sonno.

Sicuramente in molte più furbe di me se la sono conquistata, la cameretta, ma da quanto sento parlare sono più quelle che vantano la stanzetta per stirare o per riporre i panni ad asciugare che altro, niente hobbies divertenti quindi da poter praticare immerse nella privacy, no, quelli no però c'è la stanzetta dove STIRARE!
Roba da matti!
Intendiamoci, ad avere gli spazi può essere utile per non fare tira e molla con la tavola da stiro e quant'altro ma dovendo scegliere, stanzetta per relax e cazzeggio tutta la vita.
Lo sapete che una tipa una volta mi disse che stirare le camicie del novello sposo lo trovava "erotico"?
Non so di che malattia soffrisse ma di certo era molto grave, spero davvero sia guarita nel frattempo, non l'ho più vista, diciamo che spaventata dal peso di questa affermazione iniziai ad evitarla accuratamente evitando pure di metterle la pulce nell'orecchio sul fatto che l'erotismo...è altra cosa.

E voi che la cameretta-studio ce l'avete, inutile che ridete sotto i baffi credendovi furbe e fortunate perché tanto lo so che il coraggio di dormirci non ce l'avete perché poi se i vostri figli vanno a raccontare in giro che i genitori dormono separati passate per la famiglia strana che ha problemi e che forse a breve si sfascia, anzi all'uscita di scuola vi osserveranno pure, cercando di non farsi notare per scoprire se per caso c'è qualche tresca sotto di cui venire a conoscenza.

Vabbè, ora vi lascio che come già vi ho detto stranamente ho sonno e non avendo la cameretta non posso addormentarmi dolcemente mentre scrivo.

Buonanotte

Miranda (dev...................................................................


lunedì 4 novembre 2013

Peppa Pig e altri guai esistenziali


Ho una nostalgia pazzesca dei post randomici del lunedì, quelli che io chiamo "fricantò".
Che ne è stato della mia spontaneità e dell'assenza totale di vergogna nello sciorinare cose all'apparenza inutili ma che nascondono dei concetti profondi di vita vissuta e magari ancora da vivere?
Ebbene, diamoci sotto.

Sogni.
Dunque, che io faccia dei sogni strani ma strani forte è cosa nota, che Freud dopo avermi sottoposta ad una prima seduta avrebbe deciso di aprire un agriturismo pure, ma quello di stanotte si è conquistato un posto decisamente alto nella classifica della mia attività onirica. Insomma, ero in una palestra, precisamente in sala pesi a trafficare con dei macchinari cui sono davvero poco avvezza mentre in cuffia ascoltavo le storielle di...Peppa Pig!
Si, Peppa Pig.
Allucinante! Che poi da quando le figlie sono cresciute non ci capisco niente di questi nuovi personaggi, io sono rimasta alle Winxs e semmai alla Pimpa e di Peppa Pig vedo solo tre miliardi di oggetti nei negozi: astucci, zainetti e cacchiate varie mentre ho notato che Hello Kitty è sparito dalla circolazione soppiantato da questa stramba maialina...uhm...è una maialina? Ma qui allora penso che Freud si sarebbe lasciato andare a divertenti analisi...altroché...forse avrebbe rimandato il progetto riguardante l'agriturismo!

Fusa per il fuso orario.
Purtroppo subisco ancora l'effetto del jet leg, per motivi vari soffro d'insonnia e se per caso mi addormento, poi succede che subisco l'onta dei risvegli notturni, mi impasticco di melatonina la sera e di altra roba che di giorno non mi faccia essere preda del nervosismo dovuto alla mancanza di sonno, sono una casinara e sto benedetto mondo uniformato mi sta sempre più stretto...questo devo dire aiuta la mia testa a progettare sempre strategie per trovare ancora più facilmente la strada per il paese delle meraviglie che sarebbe quella dimensione dove io mi sento felice e a mio agio.
Come vedete il tema delle favole non mi abbandona ma non vi strazierò ulteriormente con la mia immedesimazione in Biancaneve, esplorerò nuovi personaggi, ovviamente rivisti e corretti come la mia Biancaneve assassina che ho amato tanto.
Ah, giuro che questi deliri non sono l'effetto di droghe, no, non mi drogo, non potrei mai, le sostanze che produco naturalmente bastano e avanzano e poi...ce l'ho aggratis, almeno quelle ;)

Ponte scassapalle.
Che altro dire di fortemente inutile? Che è appena passato un week end con annesso ponte, di quelli che mi mettono l'angoscia al solo pensiero ma sono contenta di averlo passato al meglio delle mie possibilità e cioè vivendo un susseguirsi di sensazioni che mi hanno presa, fatta volare libera nel paese delle meraviglie, poi sbattuta giù nei meandri del sentirsi perse per poi ridonarmi le ali per volare, insomma la diagnosi è chiara: schizofrenia acuta!

Abbasso il Natale, specie se prematuramente annunciato.
Ora mi viene incontro a grandi passi il prossimo ostacolo da superare: il periodo di quelle cavolo di festività natalizie. Dire che lo odio e lo temo è dire poco e questo è un bel guaio perché non amo che qualcosa abbia un potere su di me, di solito domino gli eventi ma in questo periodo sono vulnerabile quindi devo mettermi subito all'opera per sfangarla anche stavolta. L'altro giorno alla Coin ho visto ben due alberi di Natale addobbati e nei supermercati fanno capolino i primi panettoni, ben lontani per fortuna dal reparto rasoi e lamette sennò la tentazione di tagliarmi le vene trovava fin troppo facilmente il naturale appagamento...c'è da dire che le cose che mi mettono tristezza aumentano a dismisura e davvero non riesco a capire come la maggior parte delle persone si crogioli godendo tra tanta mestizia. Spesso queste persone sono quelle che decantano la bellezza delle gioie semplici...mah...mi sa che io sono allora troppo complicata e credo che di semplice non ci sia proprio niente al mondo anche se quando con tanta fatica e lavoro su sé stessi ti sei guadagnata quello che volevi e che ti fa stare bene, si, è vero, in quei momenti tutto appare davvero semplice...molto semplice.

"Amélie sente di essere in totale armonia con sè stessa.
In quell'istante tutto è perfetto.
La mitezza del giorno, quel profumo nell'aria, il rumore tranquillo della città.
Inspira profondamente e la vita le appare semplice e limpida".
(Il Favoloso Mondo di Amelie)
Conclusione personale: la semplicità è una bella cosa ma per arrivarci la strada è complicata, soffrire per soffrire non è meglio farlo avendo come fine un livello più alto nella sfera esistenziale? Allora forse non è nemmeno sofferenza se il suo scopo è liberarti, la sofferenza vera è quella in cui le persone rimangono incartate nelle proprie illusioni desiderando ciò che non andrebbe desiderato, che non otterranno mai e che forse nemmeno esiste.

Miranda (devil) Milian

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