Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

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lunedì 24 giugno 2013

Superclassifica show


Come già dissi a suo tempo, ogni tanto mi diletto a compilare liste, quella più lunga è intitolata Cose che mi mettono tristezza.
E' davvero chilometrica, mi serve per ricordare da cosa stare alla larga e mi fa essere pronta con i pensieri positivi che devono schizzare via velocissimi dalla mia testa, colpire il bersaglio e annientare il potere di incutermi sconforto.

Certo che qualcuno potrebbe dirmi che sono difficile, fredda, spocchiosa e anche scorbutica. Ebbene la mia reazione è la seguente: sticazz sticavoli! Cosa volete che m'importi del giudizio di chi si omologa alla massa, anzi diciamo pure che non m'importa niente di chi giudica in generale. C'è da dire che se uno si butta sulla spontaneità e la schiettezza non è per niente detto che venga giudicato male, ossia capiterà ma non sapete quante persone invece apprezzeranno. E poi bisogna fare quello che ci pare non quello che la gente si aspetta, ma che vuole 'sta gente da noi? Boh...lasciamola aspettare finchè non si renderà conto del tempo che sta perdendo e che non tornerà indietro!

Queste liste mi tirano su il morale perchè quando le scrivo sono molto convinta quindi è tutto dettagliato chiaramente e poi quando a distanza di tempo le rileggo mi sbellico dalle risate. Si perchè leggere al punto 13 tra le cose che mi mettono tristezza: "la gelateria sotto casa" fa abbastanza ridere soprattutto se penso che per alcuni rappresenta il massimo della vita serale delle calde estati romane. Intendiamoci ci si possono degustare degli ottimi gelati ma le passeggiatine dopo cena dove incontri conoscenti con cui finisci a parlare del più e del meno mi angosciano, che vi devo dire?
Se volete sapere altre cose che mi demoralizzano vi cito il punto 4 e cioè: "donne che non hanno cura dei capelli" e poi il punto 1: "i pic nic nei giorni festivi" o il punto 5, che è decisamente comico e riguarda le "giovani coppie che pensano al matrimonio" (non per il matrimonio in sè ma per come lo concepiscono). Al punto 14 troviamo le coppie che nei magazzini al reparto accessori per la casa discutono nel decidere dove poter mettere quel mobile a cassettoni di plastica per i detersivi o il cesto portabiancheria. Spesso la donna, in quanto repressa e quindi ansiosa, vuole dominare, vuole far da sè tuttavia si fa accompagnare dal marito il quale vorrebbe stare ovunque tranne che lì e così, dopo che si è trascinato stancamente il carrello rimanendo costantemente un metro dietro la moglie, quando viene interpellato approfitta per sfogarsi e la contraddice in tutto e per tutto.

Ah Ah Ah!
Da ragazzetti innamorati ci si dice io e te tre metri sopra il cielo e dopo si va a finire a io e te a un metro di distanza...al reparto casalinghi col carrello della spesa!

Il marito in questione è altresì nervoso perchè dopo aver buttato gli occhi in ogni scollatura che gli è capitata a tiro, voi capirete ...non riesce più a tenersi.

Si potrebbe dire che..vabbè...certe cose vanno fatte, le cose per la casa le devi comprare quindi come fai? E diamine però, c'è modo e modo o no?
Ci vuole un po' di stile anche in queste cose.

L'altro giorno mi sono trovata in uno store di questa roba, (e già chiamarlo store alza il livello dell'attività da svolgere al suo interno) sono andata da sola e per fare in modo che la tristezza non prendesse il sopravvento e non avendo con me l'iPod con la musica figa, ho chiamato la mia amica Gabriella (compagna di vita praticamente) così ci siamo ammazzate dal ridere parlando di queste situazioni grottesche, il tutto mentre sceglievo un aggeggio carino per metterci gli ombretti, i pigmenti e i pennelli da trucco. I pigmenti sono tipo ombretti molto polverosi e luccicosi, da quando li uso li metto sempre, se lo dimentico mi sembra di essere uscita nuda e mi prende lo sgomento, cosa che non prenderebbe di sicuro ai signori pro-scollatura qualora mi presentassi senza pigmenti al reparto casalinghi.

Vorrei enunciare anche la classifica delle cose che mi mettono allegria ma non l'ho stilata perchè alla fine io sono così, guardo, osservo e mi salta all'occhio il lato divertente di tutto, non lo faccio apposta, mi viene naturale da sempre e strabenedico questa tendenza perchè altrimenti sarei depressa. Trovare divertente lo stravolgere cio' che vedo e che mi rattrista mi aiuta anche a capire cosa non voglio e ciò che non voglio non deve entrare nella mia vita, se ci prova lo sbatto fuori e se prova a farmi credere che è giusto che io l'accolga perchè tutti gli altri lo hanno fatto allora è la volta che mi arrabbio... e molto anche.

Viva la libertà di pensiero e che sia seguita da una splendida libertà d'azione.
Tuttavia si comincia sicuramente dal pensiero e anche se all'inizio c'è solo quello, è già grandioso!

Ora vado a dormire perchè questa settimana ho più ore di danza al mattino e devo iniziare anche piuttosto presto. Oggi, dopo la prima mattinata intensa mi è capitato di dormire profondamente nel pomeriggio non prima di essere entrata in doccia con le chiavi della macchina in mano!
Comunque sto bene :)

Buona notte
Miranda (devil) Milian



venerdì 21 giugno 2013

Reflection


 "Sapete qual è il segnale del risveglio? E' il momento in cui ci si chiede: "Sono io il pazzo, o lo sono tutti gli altri?"
Sono giunto a credere che siamo pazzi al punto che, se tutti sono d'accordo su qualcosa, quella cosa è sicuramente sbagliata!" (A. De Mello)
Più mi guardo intorno più mi sembro un'aliena o una pazza per dirla come nella citazione di qui sopra.
La programmazione mentale ha avuto -ahimè- decisamente successo però sprogrammarsi è possibile, richiede solo un po' di coraggio.

Bisogna sviluppare una certa determinazione perchè quando ti accorgi di come può essere il mondo e di quanto non sia quello che da sempre ti hanno fatto credere devi essere preparato ma questo forse è il meno, il lavorone arriva quando ti sei sprogrammato o comunque hai iniziato a farlo, perchè non è facile andare al contrario rispetto a tutti.
Detto questo non vorrei dissuadervi dall'intraprendere questo bel lavoretto quindi vi dico anche che se è  difficile poi sopravvivere alla massa, il premio per lo sforzo è la bella botta di felicità che sopraggiunge nonchè l'amore, quello vero e finalmente rivolto a sè stessi.
Vi sembra poco?
Non lo è credetemi!

Provare amore verso sè stessi non è affatto un atto da egoista, anzi, una persona che si ama riflette a meraviglia quell'amore di cui è ricoperta verso gli altri mentre una che dice di amare perchè dipende da altri o permette che altri dipendano da lei è troppo debole e genererà inevitabilmente fragilità intorno a sè nonchè paura e se c'è paura difficilmente può esserci amore. Lo so, quest'ultimo concetto è difficile da metabolizzare ma è così, ne sono certa.

A me ultimamente capita di sorridere fra me e me nell'osservare scene assurde di quotidianità dove le persone assumono questo o quel comportamento convinte che è così che si fa, non vedono alternative o sono troppo pigre anche solo per immaginare di poterle materializzare, a me invece in quel momento si apre un mondo ed è incredibile la carica che ne deriva.

La voglia di scoprire rende la vita interessante e avventurosa e davvero non so come facciano in molti a credere di aver finito gli impegni a 40 anni perchè poi...tocca ai figli.
Stranamente (e molto spesso) poi ai figli non viene concesso di esprimere al 100% il loro potenziale perchè il ricatto affettivo, il giudizio e l'aspettativa lo inducono a seguire per benino le regolette della programmazione.
Ma il discorso qui si potrebbe fare ben più lungo, quel che mi premeva l'ho espresso inizialmente.

Buona notte
Miranda (devil) Milian
lunedì 17 giugno 2013

Turisti poco stilosi e servizi noiosi, primi segnali d'estate!






Mi sembra educato altresì corretto dare un segno di vita.

Che fate di bello?
Io un bel po' di cosucce poi vi dirò...avete sentito? E' arrivato finalmente il caldo e la popolazione si divide in marinari della domenica alla film di Aldo Fabrizi e gente che si lamenta ...si la stessa che fino a una settimana fa si lagnava per la pioggia e se glielo fai notare si giustifica dicendo che però non c'è una via di mezzo che ti prepara all'evento, in parole povere: non ci sono più le mezze stagioni!

A tal proposito, sono stata di buon auspicio perchè per danzare la parte di Biancaneve nel mio spettacolo di fine anno ho indossato un costume che avevo usato anni or sono per Le quattro stagioni...di Vivaldi starete pensando...eh no...invece erano quelle di Glazunov!
Ci cascate tutti e ogni volta che racconto di questo balletto, Glazunov grazie a me acquisisce notorietà a non finire.
Precisamente interpretavo un elemento dell'estate e l'estate infine è giunta a noi ma per quanto sia giunta, mai e poi mai mi farei il traffico festivo per ritagliarmi un centimetro di spiaggia.
Non so voi ma io preferisco andarci in santa pace quando si può stare tranquilli e se anche fossi libera solo nei week end mi eviterei quell'inferno comunque.

Poi di nuovo non so voi ma in questo periodo odio ancora di più i notiziari che per un po' di calduccio decisamente sopportabile già danno l'allarme trasmettendo i soliti tristissimi servizi (che non servono a un cavolo) fatti di cittadini che intervistati affermano di bere molto per reintegrare i liquidi (e queste sono scoperte sensazionali) e di turisti con i fazzoletti bagnati in testa che esclamano: Ohhh I love Italy ...wonderful gondola ...Florence...Roma ti amo (e qui scattano i diritti ad Alfio Marchini)...poi gli stessi, una volta spenta la telecamera buttano carte e lattine per terra, vabbè che in Italia si può fare tutto ma già ci pensano gli italiani non vi ci mettete pure voi. E poi lasciatevelo dire, vi abbigliate davvero male, ma come vi permettete di girare per le vie fashion con quelle brutte scarpacce e quei fazzoletti in capoccia? Guardate che esistono ciabattine infradito molto stilose e cappelli decisamente trendy...se non lo sapete.
E che non lo sapete è più che evidente.
Che diamine un po' di amor proprio! Possibile che certe persone non riescono a trovare un modo decente per stare comode?

Ed ecco allora che maestrina style corre in vostro aiuto...in attesa che qualcuno corra in aiuto a lei, ormai persa negli oscuri meandri di una vita da blogger!

Il blog fashion è dunque aperto e la voglia di scrivere sia lì che qui è tanta, sapete quanto sia terapeutico per me e infatti a voi che mi date corda dico: grazie di cuore!

E' un periodo che sento tutto amplificato e non parlo di musica e cuffie ma di anima, davvero una sensazione bellissima.

Ora vado che in questi giorni causa i vari  impegni, mi sono stancata un po' e se non recupero la vedo dura domattina, saltellare a mo' di cheerleader con i pon pon in mano al campus danza estivo.

A presto... (è una minaccia)!
Miranda (devil) Milian




domenica 9 giugno 2013

Perchè oltre un fiore va l'amore

"Io vedo tutte quante le mie amiche son tranquille più di me ... ricevono regali e rose rosse per il loro compleanno, dicon sempre di si, non hanno mai problemi e son convinte che la vita è tutta lì. E invece no, invece no, la vita è quella che tu dai a me...sei grande grande grande come te sei grande solamente tu". (Grande grande grande - Mina)
Tanto per dimostrare che anche io sono romantica, come vi dissi pochi giorni fa e se siete stati attenti lo ricorderete, sto leggendo questo libro romanticone per sognatori e affini.

Dello stesso autore ho già letto Gli ingredienti segreti dell'amore. Carino, scorrevole, divertente non troppo banale, ottimo per intermediare tra una lettura impegnativa e l'altra.

La trama di Con te fino alla fine del mondo ruota attorno ad un tale che riceve una misteriosa lettera d'amore.

Ma voi l'avete mai ricevuta una lettera d'amore? Anonima o anche firmata?
Io no.
Sarà per questo che all'apparenza sembro un'acidona, fredda, antiromantica e solo ad una più attenta analisi da parte di menti sopraffine risulto una sentimentale, languida, passionale, poetica e tenerona?
(Ho esaurito la scorta di sinonimi).

Apprezzo la spontaneità, la schiettezza, non sopporto i giri di parole e le strategie che tanto vogliono andare a parare da una parte sola quindi tanto vale scoprire le carte senza scrupoli, però possibile che mai nemmeno da ragazzetta abbia ispirato auree parole degne di un poeta o anche gesti floreali che pure su quelli scarseggio assai? Scarseggio nel senso che nessuno mai mi ha regalato fiori, solo una volta mio marito ma non racconterò il motivo perchè mettermi a parlare di lavastoviglie e discussioni relative non mi pare il caso!

Il succo della canzone di Mina è questo: chi se ne frega dei fiori, c'è ben altro e se io ce l'ho e ce l'ho avuto va bene così. Tanto quei gesti plateali tipo farti pervenire i fiori davanti agli altri in qualche occasione sono solo per appagare il proprio ego mica per essere carini con l'amata, infatti quando si fa del bene spesso lo si fa per sè stessi, lo sapevate? Ebbene su questo concetto sono perfettamente d'accordo. Man mano che il libro di De Mello me lo rivelava mi rendevo conto che in effetti l'avevo sempre pensato...che fosse così...e anch'io spesso mi sentivo egoista nel fare del bene agli altri.
Ho lavorato sulla cosa così ho imparato a far del bene incondizionatamente e non solo a familiari e amici intimi, senza curarmi delle aspettative e senza pretendere nulla in cambio, perchè è bello e basta. Sembrerà stupido ma tutto è partito da quando ho desiderato profondamente essere Amèlie Poulain!

Ta-dàn!
Era un po' che nominavo la mia beniamina francesina carina carina!

Ci credete se vi dico che da quando quest'idea si è radicata in me in maniera pura e sincera ha iniziato immediatamente a dare i suoi frutti? La differenza sta nel fatto che li ho voluti vedere togliendo il velo dagli occhi ma dovrei dire dall'anima, quindi forse più che visti li ho sentiti.
Davvero non capisco come fanno certe persone a vivere perennemente in conflitto con sè stessi e quindi con gli altri diventando cattivi anzi perfidi con tutti e non si accorgono di quanto tutto ciò dipenda dalla loro insoddisfazione. Ci vanno avanti loro, ci crescono i figli...mah...che brutta cosa, poi però osannano le parole di misericordia del papa e affermano che i figli sono l'unica ragione di vita. Beh, bella ragione di vita: impappinargli il cervello di frottole e luoghi comuni che li condizioneranno per tutta la vita.
Spero solo un domani siano abili nel riprendersi la loro vita in mano, 'sti poveri figli.

Per ora è tutto, prima di lasciarvi vi ricordo che se volete spedire fiori vi sarà utile sapere che mi piacciono: le rose, le gerbere e i tulipani mentre non mi piacciono i lilium che macchiano i vestiti (non sia mai) e i crisantemi che sanno di mortuorio ma tanto non è periodo.
Tuttavia preferirei no fiori ma opere di bene (tanto per rimanere in tema di mortuorio) e queste opere di bene non rivolgetele solo verso enti di beneficenza tramite denaro ma tramite il vostro cuore, quindi con amore sincero, a tutti coloro che vi ritroverete davanti al momento opportuno.

Per quanto riguarda le lettere sappiate che il portiere impiccione è andato in pensione quindi via libera, posso inoltre fornire in privato l'indirizzo di casa e targa/modello della mia macchina qualora vogliate lasciarmi una romantica missiva anonima sul tergicristallo, che se non vi rimane in mano nello scostarlo dal parabrezza dovrebbe essere di effetto!
  
 Ed ora signore e signori: MINA!



Miranda (devil) Milian 

PS: Col titolo mi sono superata, lo so!


sabato 8 giugno 2013

Il vangelo secondo Miranda


Stamattina ho fatto una cosa fichissima che non faccio mai: mi sono vista un film!
Che trasgressione eh!? Eppure per me lo è stata e come tale me la sono goduta.
Che film ho visto?
Il diavolo veste Prada.
Mi piace tantissimo e tempo fa mi ci sono pure ispirata per una coreografia.

Non starò a dire quant'è superlativa Meryl Streep nell'interpretazione di Miranda Priestly e quanto i dialoghi siano azzeccati e divertenti ma dirò come alcune cose le abbia assaporate in base alla mia evoluzione di pensiero.

Sono diversamente sensibile e cioè mi sono commossa quando Miranda vede per la prima volta Andy vestita bene, giuro con le lacrimucce proprio, poi mi sono commossa pure alla fine quando la vede andar via per la sua strada e sa di averla persa come assistente ma sa anche di averle insegnato molto. Non mi sono commossa invece quando si rimette col fidanzato e gli dice: "...avevi ragione tu, ho concesso troppo e ho trascurato te, la famiglia, gli amici..."
Ecco, secondo me questo è un finale politically correct perchè onestamente, per quanto quel ragazzo è proprio un bel tipo si è infine  rivelato per quello che voleva accanto la sempliciotta vestita male con cui smangiucchiare un toast in tuta e ciabatte davanti alla tv e con cui passare il sabato sera nel localino con i soliti amici. Sempre per decantare l'amore vero, le cose semplici e blàblàblà e blàblàblà...
Davvero non capisco perchè l'amore vero non possa conciliarsi con le cose fashion e soprattutto con la realizzazione del sè. Ok, Andy alla fine va a fare proprio il lavoro che desiderava ma quando se ne andava in giro per la city in Oscar de la Renta o Chanel con le Jimmy Choo ai piedi era strepitosa, questo va detto!
E quegli amici accolloni che criticavano ogni sua mossa? Però come se li cuccavano i gadget griffati dall'amica addentrata nel mondo della moda.

E poi, come dice Miranda è inutile fare i proletari anti moda a tutti i costi comprando nel cesto delle occasioni maglioncini semi acrilici, perchè anche il solo fatto che quei maglioncini sono di un preciso colore dipende sempre dalle decisioni di quelli lì, i direttori di Vogue e affini.
Allora se 'sta moda alla fine va comunque seguita, seguiamola come si deve, no?
Una cosa poi è la moda e una lo stile ma lascerò al mio blog fashion questi dettagli!
(Ci sto a crede)!

Fermo restando che guai chi mi tocca questo film che va bene così come è, io ho il mio finale no politically correct:
Andy non va a chiedere scusa al fidanzato ma è il fidanzato che chiede scusa a lei per essere stato pressante, per essersi comportato da insicuro bisognoso di attenzioni e soprattutto per averle detto che la amava anche con i vestiti di prima, vale a dire felpacce over size e gonne che manco mia nonna.

A presto...
Miranda (devil) Milian

venerdì 7 giugno 2013

I love shopping col diavolo


Lista di cose che vorrei fare nel week end:

1) Comprare un biglietto aereo per Parigi.
2) Salire a bordo dell'aereo relativo al biglietto acquistato.
3) Atterrare al Charles De Gaulle (ma anche l'altro aeroporto va bene, non ricordo come si chiama però).
4) Fare due giorni di maratona-shopping.
5) Prendere una lezioncina di danza allo Studio Harmonic, tanto per avere la coscienza a posto.
6) Rientrare a Roma con la valigia piena di cose fichissime, di quelle che quando ti dicono: bello dove l'hai comprato? Tu rispondi con aria un po' annoiata: Uhm...non ricordo...ah si a Parigi!

Che bel programmino, se non mi riesce per il prossimo we (ed è ovvio che non mi riesce) io ci spero per quelli futuri, chissà...

Dunque, ora veniamo alla cazzarata del secolo: voglio aprire un blog fashion! Ah, mi sa che già ve l'avevo detto in tal caso perdonate la ridondanza. Allora mi chiedo, possibile che se una vuole aprire un sito socialmente utile come quello che si occuperà di dare consigli a quelle (ma anche a quelli) che come dico io si vestono solo per coprirsi senza un briciolo di stile non possa essere sostenuta finanziariamente da qualcuno che capisce quanto sia importante una roba del genere per la salvezza del genere umano? Ci risiamo, non sapevo dove mettere le virgole e vi ho fatto arrivare al punto interrogativo senza respiro.
Scusate!

La difficoltà è che non so da dove iniziare e nemmeno come progettare il tutto, sinceramente poi la cosa di mettermi a fare video e foto, per quanto mi piaccia temo mi porterebbe via troppo tempo, però vedremo.
Come dicevo poco fa nel periodo senza virgole, sarebbe anche opportuno qualche finanziamento affinchè io possa comprare per me tutto quel che serve tra accessori e vestiti e questo per avere più materiale con lo scopo di offrire  un servizio migliore, perchè ripeto che si tratta di un servizio socialmente utile: aiutare gli altri è il concetto alla base del mio progetto quindi la mia generosità in qualche modo dovrebbe essere ripagata.
Più in là quando la cosa avrà preso la piega che merita potrei gestire i finanziamenti progettando anche qualche viaggio, perchè vuoi mettere un video girato a Parigi, uno a Londra, uno a New York, uno a Miamiiiii???
Ho l'acquolina in bocca al sol pensiero e se non mi vogliono aiutare ecco ...non capiscono niente.

Quando poi avrò raggiunto l'apice del successo e i guadagni aumenteranno notevolmente potrò acquistare capi e accessori sempre più griffati e così gente come Manolo, Jimmy Choo, Vera Wang, Stella McCartney e Christian Louboutin si faranno la guerra per avere l'esclusiva sul mio blog che a questo punto non solo sarà diventato di fama mondiale ma avrà ispirato l'apertura di negozi sparsi per tutto il globo. Si, proprio di quelli che ti danno la busta con scritto PARIS, TOKIO, LONDON, MILAN, DUBAI.

Ora il rischio è quello di essere a disposizione solo dei pochi che potranno permettersi questi marchi ma è a questo punto che dimostrerò di essere umile e risolutiva, così con lo stile che mi contraddistingue suddividerò il lavoro in due categorie: la deluxe e la C&C che starebbe per cool and cheap. Ovviamente non lo starò troppo a spiegare per non far sentire dei poveracci i seguaci della C&C  e qui subentra la strategia che consiste nel messaggio semisubliminale perchè la doppia C di Chanel sarà un richiamo irresistibile.

In conclusione, il caschetto più noto del mondo del fashion, quello dorato di Anna Wintour se la dovrà vedere con quello dai riflessi cioccolato fondente della sottoscritta e il diavolo che veste Prada sarà costretto a cambiare strada.
(Si salvi chi può).
Sarà per me un onore andare ospite al Late Show e sorseggiare il caffè dalla tazzona di rito raccontando aneddoti sui capricci stilosi delle star a quel simpaticone di David. Sarò da lui precisamente quando verrà inaugurato il negozio a New York.

Al saggio (di cui vi parlavo prima che il delirio prendesse il sopravvento) è venuta una mia amica che faceva danza con me quando eravamo ragazzine, non la vedevo da moltissimo tempo, ha portato con sè il figlio di 8 anni il quale ha commentato lo spettacolo dicendo che io...ho davvero molta fantasia.
Come dargli torto?

Miranda (devil) Milian

giovedì 6 giugno 2013

La Sylphide (recenZione)


Con tutto il rispetto perchè si tratta di storia ma...locandina davvero molto triste!
Stasera ho, in via del tutto eccezionale, tanto sonno ma voglio scrivere un benedetto post anche perchè qualcuno mi ha chiesto se per caso mi sia addormentata.
Eh addormentata, magari!
Purtroppo l'addormentamento non rientra nei miei usi e costumi, io ce lo vorrei far entrare, gli mando l'invito in carta bollata però non cambia niente, sto sveglia, stanca da morire e piacevolmente accoccolata nella mia coperta morbidona ma dormire ...no, non se ne parla.

Aggiornamenti:
La scorsa settimana ho compiuto gli anni e c'è stato il saggio della mia scuola che è stato davvero bellissimo! Sono tanto soddisfatta e ora mi sento leggera e libera come una farfalla, anzi come una sylphide.
Si la sylphide, quello spiritello leggiadro del balletto di Bournonville che ieri ho visto al Teatro dell'Opera e di cui ora vi farò una bella recenZione. Con la Z come scrive il tronista di Maria De Filippi  nel curriculum. Si si, il tronista c'ha il curriculum dove è evidenziato che di lui se ne è parlato in varie recenZioni su riviste nazionali come Chi e Verissimo! E infatti è verissimo, l'ha scritto con la Z!
Le riviste poi, è verissimo: sono nazionali così come è anche verissimo che sono demenziali.

Entriamo ora nel vivo de La Sylphide partendo da un presupposto: le protagoniste dei balletti classici sono tutte delle sfigate. Il loro scopo nella vita è accalappiarsi un tizio in calzamaglia che saltella e spiroetta notevolmente, ma questo tizio volente o nolente è sempre causa della loro prematura morte. Questo perchè nonostante la faccia d'angelo sotto sotto è un disgraziato che corre appresso ad ogni gonnella (vedi Giselle) oppure perchè non è abbastanza sveglio da salvarla in tempo cadendo in trappole più che evidenti (vedi Lago dei Cigni). Solo Romeo riserva amore esclusivo alla sua amata... tuttavia Giulietta muore lo stesso. Quest'ultimo almeno ha la compiacenza di mettere di suo pugno fine ai suoi giorni per non lasciarla sola nell'aldilà.
Avendo concluso così poco nell'aldiqua, hai visto mai! ;)

La Sylphide
Primo atto.
Inizia lo spettacolo e la prima cosa che penso è: menomale che dura solo mezzora, perchè incastrata in platea divento claustrofobica e poi anche perchè la mia vicina di poltrona ha un profumo disgustoso che pare un dopobarba scadente della Standa misto a crocchette di patate.
Onestamente non so nemmeno io come sia possibile questo mix ma giuro che era così, allora mi son dovuta tenere per buona parte del tempo l'incavo del mio braccio incollato al naso così da inalare il mio Chloè che stava subendo quell'affronto deprimente.
Poco dopo, dimenticata la claustrofobia (ma non quell'osceno profumo) mi è presa la ridarella perchè la Sylphide stava prendendo una piega davvero buffa: tra una svolazzata e l'altra elargiva botte in testa al giovane da sedurre il quale stava beatamente facendo la pennichella in poltrona, poi sempre svolazzando sparisce dal camino per rientrare dalla finestra.
Il guaio è che lui sta per convolare ma distratto dall'eterea figura alata manda a puttane le nozze.

Intervallo.
Set fotografico fuori dal teatro per caricare le foto su Instagram, avere tanti like e incrementare  i followers che sono stati capaci di appassionarsi alla foto di un creme caramel
Una roba assurda che non vi dico ma divertente perchè quando non sai che fare c'è sempre qualche fotina da caricare su questo simpatico social-network.

Secondo atto.
Il non-profumo della vicina ha un'ottima persistenza come l'odore del disinfettante nelle corsie degli ospedali, la mia borsa Patrizia Pepe continua a sputarmi fuori le cose che invano cerco di incastrare al suo interno e un gruppo di streghe prepara misteriose pozioni tanto che qualcuno dietro di me sussurra: "Sembra quella di Biancaneve".
Al sentir nominare la mia Biancaneve mi sono emozionata!
Una volta andate via le stregone il palcoscenico si popola di sylphidi, il giovanotto in kilt esegue una serie di batterie perfette (salti particolari e difficilissimi) mentre la Sylphide ha un'incertezza che un altro po' va lunga, dopodichè le si staccano le alette e muore. Esagerata, può capitare a tutti di scivolare!
A questo punto lo sventurato ricorda di aver lasciato quasi sull'altare la sua fidanzata che proprio in quel momento gli sfila sotto il naso in corteo nuziale accompagnata ad uno con cui si è presto riconsolata e che è da quando è iniziato lo spettacolo che gufava e faceva di tutto per farli lasciare andando a raccontare a tutti della tresca con lo spiritello svolazzante.
Che soola per il giovanotto in gonnella scozzese.
Le fattucchiere hanno avuto la meglio.
E pensare che senza preparare complicate pozioni magiche immerse nel fumo degli effetti speciali bastava che mandassi sul palco la mia vicina di poltrona e con quel mix allucinogeno le avrebbe accoppate tutte le sylphidi, una per una, dopodichè le streghe avrebbero sicuramente fatto carte false per ottenere la ricetta di quell'olezzo letale.
Presto fatto: rimediare una confezione (se esiste ancora ma temo di si) di Brut 33, versarla interamente in una padella e friggerci due patate. Una volta pronto far raffreddare, versarselo addosso TUTTO e recarsi al Teatro dell'Opera ad ammorbare le ballettofile che deridono le trame ma restano sempre e comunque affascinate dai romantici tutù.

Miranda (devil) Milian

PS: Scrivendo questo post mi sono addormentata alla grande sul divano almeno tre volte, è stata un'esperienza fantastica che non dimenticherò mai!



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