Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

Image Slider

martedì 29 ottobre 2013

Lamentela prematura


Oggi vi racconto una storia triste.
Una cosa che a dire il vero potrei pure fare a meno di scrivere ma le blogger hanno questa mania di raccontarsi, che a volte uno legge e secondo me pensa: eeee ma sti cavoli!
Perchè secondo noi, anzi secondo me (non voglio mettere in mezzo le altre) si inizia sempre col raccontare una cazzata e si finisce ...che infatti era una cazzata!

Oddio, menomale che dico scemenze perchè ieri stavo proprio sul depresso, tanto che mi sono letta per bene tutti i sintomi della premenopausa scoprendo però che dei 5 o 6 che elencano sempre, ne ho solo due che caratterizzano da sempre il mio essere, quindi...non mi preoccupo, poi tutto sto prequalcosa mi mette l'ansia, quando una cosa arriva, arriva...e amen! Addirittura ho saputo che ora va di moda il prediciottesimo, una roba allucinanteeee per la quale non sprecherò un'altra parola che sia una, vi dico solo che tra i due la premenopausa è decisamente meglio della precoglionaggine espressa nel prediciottesimo e che comunque se la premenopausa precede quel mesto periodo di infertilità...beh meglio l'infertilità che mettere al mondo figli per poi fargli il video del prediciottesimo!!!

Ma torniamo a me e -ahimè- alla cosa triste, che tanto dopo il prediciottesimo sembrerà allegra e fastosa che nemmeno il carnevale di Rio, insomma ieri ho pensato con un briciolo di nostalgia a quando avevo 29 anni. Generalmente non amo recriminare le scelte fatte a scapito di altre ma un po' mi viene da immaginare la mia vita come in Sliding doors, e cioè,  vite parallele: ognuna segue un corso diverso in base alle scelte fatte, e poi?
Alla fine se una cosa doveva accadere, accade comunque e questa è una bellissima cosa ma chissà, il dubbio di cosa mi sarebbe capitato se non mi fossi buttata a capofitto in esperienze devastanti mi sorge ogni tanto, forse avrei il cuore più leggero perchè mi sono accorta che il tempo non cancella, allontana il ricordo ma un segno rimane sempre e a volte riesce a manifestarsi sottoforma di paura rovinando ciò che stai vivendo.
Vabbè, ormai è andata e ora come ora non ho dubbi, doveva andare così, del resto la crescita è un percorso che non finisce mai.

L'attimo che mi è venuto in mente appartiene come dicevo ai miei 29 anni, in quel periodo ero bellissima e radiosa eppure, ho preso il mio corpo, la mia vita e l'ho consegnati nelle mani sbagliate, perdendo di vista il fatto che questo magnifico insieme sarebbe dovuto rimanere per lo più nelle mie, di mani. Non contenta dell'abilità così dimostrata ho taciuto tutte le sofferenze di quel periodo alle persone che amavo, che amo tuttora, che mi amavano e che mi amano veramente, ho dato retta agli insegnamenti di filosofie orientali che per quanto mi abbiano supportata mi hanno anche allontanata dalle suddette persone che avrebbero meritato le mie confidenze, ho aiutato fino allo sfinimento una persona che invece meritava meno di niente e che mi ha anche derubata dei miei averi. Il mio corpo e nell'insieme la mia vita evidentemente non gli bastavano...a pagarsi la roba non servivano in effetti, anche se ad un certo punto gli si accese la lampadina su come il mio corpo potesse fruttare, ma ...c'è un limite a tutto.
A ripensarci bene non ero proprio in grado di forgiare una donna forte e autosufficiente, talmente uscii da questa storia devastata e ricordo solo che lo scopo della mia vita era rivedere la luce nei miei occhi.
Vorrei tornare indietro un istante per abbracciarmi o forse per darmi due sberle, ci devo pensare!
Forse farei tutt'e due, prima due sberle e poi l'abbraccio perchè nonostante tutto la luce nei miei occhi è riapparsa e solo grazie a me...e pure qui ce ne sarebbe da dire, ma non ho tempo ora, magari vi ammorbo domani.

Chissà perchè ho ripensato a quel momento, forse perchè ho immaginato che avere 29 anni deve essere una figata e io non ce li ho mai avuti, non me ne sono accorta ma tanto me li godo ora che è uguale, finchè me li danno me li prendo, altro che premenopausa sto in piena fase prepuberale, oggi sono pure più brava, tutto sommato la testa di una della mia esperienza con lo sconto sul fisico non è male, allora di che mi lamento dico io? Insomma cari lettori, grazie al fatto che volevo lamentarmi sul blog di ciò che non va nella mia vita in questo periodo, scegliendovi come poveri cristi martiri addolorati con l'onere di leggere il mio pianto greco ho scoperto che alla fine non è che mi debba lamentare poi tanto.

Mi sento molto solidale con le altre donne, ne vedo tante insoddisfatte (anche tra le giovanissime) o che comunque sentono di avere una vitalità che viene repressa dall'ambiente e spesso dalle persone che dovrebbero amarle. Basta schiavitù, anche quella che noi stesse senza saperlo decidiamo di vivere, siamo esseri meravigliosi in grado di spaccare il mondo, in senso buono s'intende, ma per come la società ha deciso viviamo sottotono. Usciamo allo scoperto una volta per tutte e senza paura. Come la metti la metti, i casini ci stanno nella vita, allora affrontiamoli ma intanto...non dimentichiamoci di vivere.

Se per caso vi sembro schizofrenica, tranquilli, anche io ho avuto la stessa sensazione, per il momento mi assecondo, se potete fatelo pure voi.
Grazie!

Miranda (devil) Milian

Approfondimenti interessanti: ho scelto quella foto per presentare il post perchè quando avevo 29 anni rimasi folgorata dalla bellezza di Demi Moore nel film Striptease e allora pensai bene di farmi i capelli identici a come li aveva lì, per sentirmi figa e se poi non sapete cosa sia il prediciottesimo basta andare su youtube, scrivere nella barra di ricerca "prediciottesimo" e vedere pochi secondi di qualsiasi filmato esce fuori. 
Proverete tanta paura, ma tanto è quasi Halloween ;)
Ciaoooo... 
domenica 20 ottobre 2013

Videodance. Che roba è?


Ho deciso di scrivere questo post per fare un po' di luce sulla questione confusa e spesso equivocata che riguarda la videodance presente in molte scuole di danza e che mi sta molto ma molto a cuore.
Cercherò di essere chiara e sintetica ma laddove lo ritenga necessario anche dettagliata.
Mi auguro davvero leggiate tutto fino in fondo e godiate degli approfondimenti video che meritano parecchio!

Premetto che d'ora in avanti parlerò di un aspetto della situazione italiana e di quello che è stato l'approccio con l'hip hop da parte di molti professionisti della danza, di giovanissimi interessati a tale disciplina e purtroppo di tanti che il mestiere non ce l'hanno ma se lo sono inventato.
Non è un trattato di storia dell'hip hop, sorvolerò quindi sulla questione dei neri ispano-americani del ghetto e di come la street dance sia nata tra quelle bande, darò inoltre per scontati alcuni passaggi per arrivare, spero, facilmente al cuore della situazione.

E' fondamentale però partire dal quadro di una situazione.
Circa 15 anni fa nelle scuole di danza e nelle palestre ha iniziato a farsi strada l'hip hop, con netto ritardo rispetto ad altri paesi ma non iniziamo con le lamentele, l'importante è che ci sia approdato. Prima ancora lo stile più simile all'hip hop qui da noi era il funky, che solo a nominarlo oggi sa molto di antico. Si studiava parecchio il jazz-funky televisivo, uno stile che come dice bene il nome fondeva la tecnica jazz con la frenesia e i "blocchi" del genere funky che comunque era una street dance. "Televisivo" perchè alla fine degli anni '80 e successivamente in parte negli anni '90 era il genere che impazzava in televisione quando c'erano le trasmissioni con un corpo di ballo nutrito e "fare il ballerino" era un lavoro. Coreografi come Franco Miseria si destreggiavano bene con questo stile che era veramente al massimo in quel periodo, erano i tempi di Heather Parisi per intendersi, nelle coreografie c'erano molti passi che si andavano ad apprendere negli States, passi capaci di dare una rinvigorita alle coreografie nostrane rendendole decisamente innovative.
Quindi studiare il genere televisivo era importante perchè alle audizioni veniva richiesto più di altri.

Sulla scia del funky che nel frattempo (ovviamente) era diventata anche una disciplina fitness, iniziarono ad intravedersi i primi tentativi di hip hop e anche qui il fitness ha allungato quelle lunghe mani spacciandolo per roba sua, arrivarono anche i "brevetti di istruttore hip hop" e questa sequenza di parole che inizia con "brevetti", passa per "istruttore" e finisce con "hip hop" mi fa venire decisamente i brividi. L'hip hop è uno stile di vita, è qualcosa che non può essere racchiuso in un brevetto, è qualcosa di incredibilmente intrinseco ad un'anima che percependo un testo significativo, un ritmo travolgente fa sua la musica traducendola in passi. Come cavolo può tutta questa meraviglia essere spiegata in un corso di breve durata, tenuto per lo più da gente che non ha mai ballato veramente e che non è mai stata a contatto con questa situazione?
Personalmente sono dell'idea che un professionista lo debba apprendere direttamente da chi non solo è bravo ma da chi l'hip hop lo incarna, da chi nascendo in quei luoghi come artista sia capace di farti assaporare la vera essenza e farti respirare quella pura atmosfera, insomma va assorbito da chi ne possiede il flavour. Lo scopo del post non è parlare della mia formazione ma non posso non citare il  mio primo maestro, un grande: Gus.
Guardatelo qui e ditemi se non è qualcosa di eccezionale:


Tuttavia molti ballerini e gruppi italiani lo sapevano fare e anche bene. Lo dico perchè non sembri che qui ci siano solo incapaci, vero è che ci sono molti furbi!

Nel frattempo la danza televisiva entrava in crisi, morivano i corpi di ballo e molti si avvicinavano all'hip hop perchè era innovativo e anche perchè lo si spacciava per meno tecnico rispetto alla modern dance che in quel periodo serviva pure meno visto che c'era poco lavoro. Così alla categoria dei ballerini che si destreggiavano bene tra il classico e il modern-jazz si aggiunse quella di chi praticava l'hip hop che però non aveva la possibilità di poter lavorare in un corpo di ballo come era accaduto per i colleghi e non solo perchè c'era meno lavoro ma anche perchè in Italia quel genere, a livello professionale era ed è tuttora molto ma molto poco considerato. In altri paesi, anche piuttosto vicini come ad esempio la Francia ci sono cantanti Hip Hop e RNB che hanno al loro seguito dei ballerini impegnati per video clip, concerti, serate e ospitate televisive, qui non si usa. Sicuramente qualche compagnia italiana ha reso onore a questo stile ma di certo non è bastata a far crescere l'hip hop come genere per un ballerino professionista.

Ma torniamo all'argomento che stavo trattando...

Nel frattempo artisti di fama mondiale e di grande talento hanno divulgato l'hip hop a livello commerciale che non sempre è sinonimo di bassa qualità e così non solo una coreografia su Missy Elliot o 2Pac veniva considerata hip hop ma anche qualcosa che fosse ispirato allo stile di Justin Timberlake o Jennifer Lopez, tanto per citarne un paio e rendere l'idea. Molti ballerini ovviamente lo sentivano uno stile più vicino al loro modo di ballare e insegnarlo era divertente perchè ci si poteva sbizzarrire con canzoni che piacevano un po' a tutti e con costumi che non fossero basati sui soliti pantaloni JTB oversize.

A questo punto, spesso per differenziarsi dai colleghi più fedeli all'hip hop di un certo tipo alcuni hanno iniziato a proporsi come insegnanti di videodance, per specificare che il loro stile era più simile a quello che si vedeva nei video di questi artisti che non a quello proveniente dalle strade statunitensi frequentate dagli ispano-americani.
Tuttavia, si può dire senza dubbio che il  poppin' e il lockin', elementi base della danza hip hop sono assolutamente presenti in stili come quello di Justin Timberlake (ma non solo), quindi quel particolare modo di ballare in quei video è a tutti gli effetti hip hop.
Non ha senso perciò parlare di videodance ma lo ha parlare di hip hop, di stili magari differenti, di old e new school ma sempre di hip hop si tratta.

Come al solito poi la situazione degenera, si altera, si vizia e prende una piega totalmente diversa così troppo spesso ultimamente videodance è diventato sinonimo di una danza non ben precisata e insegnata da gente senza arte nè parte o da professionisti che non si aggiornano, rimangono ancorati ai tempi andati (sempre se vi hanno fatto parte) i quali credono dall'alto della loro esperienza artistica che scimmiottare Beyoncè sia un gioco da ragazzi, è allora che giovani allieve spendono soldi per non imparare niente e per dimostrare al saggio di fine anno come sia divertente sculettare e passeggiare avanti e indietro su un palcoscenico senza un briciolo di stile.
Questa situazione, credetemi è assai diffusa.
Un costumino sfizioso, due botte di bacino a casaccio, un sorrisetto ammiccante: fatta la videodance.
E hanno pure la coscienza a posto perchè si differenziano dai loro colleghi insegnanti e coreografi hip hop.
Nei casi più tristi alcuni praticano invece una misera imitazione di quello che secondo loro sarebbe il vero hip hop ma dato che è fatto male, blando e più facile allora lo chiamano videodance e davvero non si è capito bene perchè.
Quindi Videodance=danza di serie B, un hip hop meno meno insomma.
Ebbene non è affatto così, se vogliamo usare questo termine usiamolo pure ma almeno che videodance si faccia.

Ora, per avvalorare la mia tesi, vorrei dimostrare con una selezione di filmati quanto "lo stile dei video" non sia per niente facile.
Avrei voluto scaricare i video e fare dei piccoli montaggi per usare solo le piccole parti necessarie alla dimostrazione ma ci vuole davvero troppo tempo e non ne ho, godeteveli per intero quindi se ne avete voglia o andate al cuore della situazione se volete solo verificare al volo con i vostri occhi quel che sto cercando di dire e di condividere.

Per iniziare, questa è Beyoncè nel making of del video Why don't you love me, osservate bene il coreografo!


Non è incredibilmente fantastico?
Possiamo immaginare quanto tempo e quanta dedizione ci vogliano per far proprio uno stile simile che sicuramente molti come lui hanno nel sangue ma che molti come noi con costanza, impegno, forza di volontà e tanta passione possiamo interiorizzare.

E ora il making of di Where have you been con l'interprete Rihanna e la sua coreografa Hi Hat:


Quei ballerini stanno forse dimostrando di ballicchiare alla bell'e meglio qualcosa di indefinito?
E' o non è danza perfettamente eseguita e anche molto complessa?
In questo caso c'è da aggiungere che lo stile di Rihanna ha influenze RNB e Reggae cosa da non sottovalutare poi se si vogliono usare certi pezzi perchè il genere musicale andrebbe a mio avviso un minimo rispettato e se stravolto che sia per un motivo artistico preciso e non perchè da incompetenti si è solo capaci di banalizzare.
Queste influenze sono evidenti anche in Cockiness:


Pochi passetti ben definiti capaci nella loro intensità di stupire.
A me fanno impazzire...decisamente!

Inutile dire quanto poi Justin Timberlake sia eccezionale insieme ai suoi fantastici ballerini nel video clip di My Love (e non solo). Ovviamente lo stile dei video viene riportato anche nelle coreografie degli show di questi artisti come si evince da questo live:


Ehhh...Justin ha il suo perchè!
Un gran perchè ;)

E ora veniamo ad un altro artista con la A maiuscola, ballerino (ma anche regista e coreografo) nei concerti e nei video clip di Rihanna, Beyoncè, Jennifer Lopez e molte altre star di questo calibro.
Ballerino di un 'eleganza pazzesca, semplicemente perfetto eppure... decisamente hip hop: Bryan Tanaka!


Mi lascia sempre senza parole quindi non dirò altro a riguardo, credo che anche a voi sarà bastato guardarlo e sono sicura che non riuscite ancora a chiudere la bocca!

Bene, avrei potuto postare altri mille video e citare altri nomi ma ho scelto quello che per me rappresenta il top senza sottovalutare nessuno altrettanto meritevole perchè la sintesi era necessaria.

Per concludere vorrei solo ricordare una persona, non una persona qualunque ma un artista geniale che ha realizzato video incredibilmente belli ...sebbene anche detta così sia alquanto riduttivo: Michael Jackson!
Non sono forse stati i suoi video tra i primi a far impazzire per un certo genere?

Dopo aver nominato Michael Jackson la parola videodance dovrebbe iniziare a farci abbastanza schifo!

Spero di aver umilmente chiarito un concetto fondamentale e cioè che la videodance è hip hop che viene finalmente divulgato grazie ai video e alle performance di grandi artisti quindi  non è il caso di fare distinzioni, chi fa hip hop può tranquillamente destreggiarsi tra un rap di Eminem e una sfiziosa Beyoncè col cuore in pace!
Tuttavia passi chi usa questa parola solo per spiegare meglio ai non addetti ai lavori di che si tratta ma chi la usa per ingannare o perchè non sa nemmeno cosa stia facendo, non ci piace per niente!

Ho scritto solo parole dettate dalla mia diretta esperienza come ballerina, coreografa e insegnante e dall'osservazione del lavoro di colleghi. Fare lezione con alcuni di questi artisti al top per me è stato fondamentale per apprendere non solo la tecnica ma anche questi concetti.
L'esperienza di cui parlo non è quella di una che dall'alto in basso guarda chi ne ha meno con aria di superiorità ma di una che dal basso guarda sempre in alto per andare avanti e questo comporta sempre sfide (con me stessa e mai con gli altri), fatica, momenti di sconforto ma sicuramente anche momenti di euforia e quindi di vittoria.
Ho usato video presi da youtube che indubbiamente è fonte di divulgazione preziosa ma le mie ricerche e i miei studi si basano ovviamente sulla conoscenza diretta, su una base reale di qualcosa che poi con i video si può solo approfondire.
Non voglio che adesso mi battiate le mani per questa saggia rivelazione ma...ho ritenuto fosse meglio specificare!

Allora siete pronti?
Tutti in pista con la videodance!!!

Carla Di Toro AKA Miranda (devil) Milian
 


Custom Post Signature

Custom Post  Signature