Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

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domenica 23 febbraio 2014

Mirandomica


Posa da assumere durante un'ecografia

E' tempo di scrivere un post randomico, mi verrà in mente qualcosa dopo che mi sono spremuta tutta per il titolo?
Non ci sono dubbi: si!
Dunque...

Sanità
Ho dovuto fare un'ecografia all'inguine e poco prima di entrare nello studio avevo capito che quello lì fuori con la moto e la faccia da macellaio era l'ecografista.
Attimi di terrore.
Niente contro i macellai sia chiaro ma era un omaccione e non so perchè mi ha dato l'idea che i macellai debbano necessariamente essere di tale stazza e fattezza (mamma quante zeta!).
Dovete sapere che per deformazione professionale non riesco proprio a stare sdraiata su un lettino a mo' di stoccafisso, così durante l'esame mi partivano spontaneamente posizioni da "bellezze al bagno", la prima è stata quella classica con la gamba piegata, subito dopo ho pensato: ma che fai scema, così lo provochi! Allora mi sono rimessa a stoccafisso ma -paf- sempre spontaneamente mi è partito un braccio che è salito fino ad avvolgere la testa e allora mi sono detta: santoddio piantala! Ma il culmine è stato quando ho fatto quel gesto di mandare una parte dei capelli a coprire metà volto che fa tanto donna del mistero...ecchecavolo pure questo no, ma come mi viene?
Niente, mi sono rimessa a stoccafisso e mi sono imposta di rimanerci, una fatica terribile tanto la trovo una roba innaturale ma ce l'ho fatta.
Al termine ho letto sul responso il cognome del dottore: Carni!

Ho dovuto fare anche le analisi del sangue. Una volta ritirata la risposta, ho aperto subito la busta per controllare se avessi qualche infiammazione in corso e -ommioddiooo- sono rimasta senza fiato: ves alle stelle e glicemia altissima. Col cuore in gola ho acceso il computer per cercare qualche informazione su internet, intanto mi sono fatta una doccia ipotizzando il testamento e cercando di capire come distribuire i corsi di danza alle varie assistenti.
Uscita dalla doccia ho ricevuto una telefonata: la segretaria dello studio medico mi informava che il responso delle analisi in mio possesso non era il mio bensì di una diabetica. Inoltre non dovevo spendere 87,00 Euro ma solo 82,00, e questo è stato il vero notizione: ben cinque Euro da spendere in superalcoolici per festeggiare il fatto che posso continuare a sfondarmi di dolci!

Emozioni
Mi sono iscritta su facebook ad un gruppo di amaracord di chiavaresi, papà lo era e un po' anche io visto che a Chiavari ci passavo i mesi interi dalla nascita all'adolescenza. Ho potuto scambiare due parole con chi ha vissuto con papà da ragazzino e mi hanno anche inviato foto di lui che non avevo mai visto.
E' stato emozionante!
In questo periodo mi sento 100% chiavarese e forse, io che odio il calcio, inizierò a tifare Entella!
Beh, no, non esageriamo ma come squadra mi sta sicuramente più simpatica della Roma e pure della Lazio nonchè della Juve e di tutte le altre grandi di questa gran rottura di palle chiamata campionato di calcio!

Sanremo
Non pervenuto.

Politica
Non ce la faccio più di vedere la faccia di Renzi.

Sabato infernale
Sabato prossimo ho uno spettacolo dove partecipo come coreografa e come presentatrice e sto entrando nel panico per le cose cui devo pensare. Il sabato che era ieri invece l'ho passato interamente girando tutto il giorno per risolvere la questione relativa ai costumi per uno dei due balletti, la disperazione mi stava consumando perchè oltre a non trovare niente di adatto ho visto cose dell'altro mondo che mi hanno dato conferma circa il fatto che quell'altro mondo non è affatto meglio di questo.
1. Ho visto le vie più brutte di Roma vestite a festa con bancarelle di salumi, formaggi, orecchini, porchetta e vestiti dozzinali.
2. Ho visto una bambina mascherata da Biancaneve, era bionda e con la coda. Sacrilegio! Datemi una mela avvelenta...presto!
3. Ho visto padri vestiti da Jay-Z e non erano mascherati.
4. Ho visto i vigili non farmi la multa per un pelo, così ho ringraziato di aver rimandato l'appuntamento per la ceretta.
5. Ho sentito madri ripetere migliaia di volte la frase: non correre che poi sudi!
Diamine, la odio, è come dire a una macchina: non partire che poi si scalda il motore e si accende la ventola.
6. Ho sofferto un caldo allucinante perchè la temperatura era tropicale ma del mare nemmeno l'ombra. L'unica cosa che potesse lontanamente, ma mooolto lontanamente far pensare al mare è stato il "Gran caffè Hawaii" in via di Tor Pignattara ma l'odore dei salumi e formaggi in esposizione me l'ha fatto subito dimenticare.
Passo dopo passo mi ripetevo: finirà 'sta giornata abbi fede e sorridi che domani non solo è un altro giorno ma è pure domenica.

Alla fine di questo estenuante pomeriggio, ma proprio alla fine, ho trovato finalmente ciò che cercavo e mentre immaginavo le mie ballerine in hot pants simil pelle, cappellino paiellettato e maglietta piena di bocche da bacio (che vanno tanto di moda) mi sentivo quasi svenire perchè non stavo nemmeno molto bene, allora ho pensato che la passione ti porta a fare cose davvero incredibili.

Adesso vado a scrivere qualcosa da dire nel discorso iniziale che aprirà questo festival di danza, si, l'han chiamato festival così anche io ad una settimana da Sanremo presenterò un festival.
Chissà quante cose potrei fare se mi pagassero quanto alla Lucianina!
Mamma mia quando quel faccia lessa di Fazio la chiama Lucianina mi viene un prurito alle mani, sarà meglio che ora non ci penso perchè ho finito il gel lenitivo all'aloe vera.

Buona domenicaaaa!


 
domenica 16 febbraio 2014

Maledetta Miranda tra ricette e vita bassa

 
Liam dei One Direction pronto per andare al ristorante!

Buonasera a tutti!!!
Come state?
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Scusate sono andata a controllare certa roba in forno perchè questo è proprio un post in diretta, cotto e mangiato!
Ah Ah Ah!
Scusatemi di nuovo, ho avuto una lieve febbre in questo week-end e quelle poche linee sono bastate a farmi delirare.
Ora, poveri voi, avrei deciso di raccontarvi un fatto increscioso ma così, tanto per ridere perchè io come sapete, grazie ad Amèlie Poulain non mi arrabbio più.

Oggi ho avuto la malaugurata idea di commentare su facebook una foto pubblicata da una conoscente, ritraeva il didietro di un uomo poco fine, seduto al ristorante, sapete quelle visuali di vita bassa calatissima ed elastico di mutande in vista? Sicuramente uno scempio ma chi ti dà il diritto di fotografare e poi pubblicare pure su un social network il sedere del tuo vicino di tavolo? Ok non si vedeva la faccia ma comunque non l'ho trovata una cosa corretta e così, educatamente, ho espresso la mia opinione.
Non l'avessi mai fatto, mi sono saltati tutti su e una tipa ha carinamente insinuato che difendendo l'indecenza del tizio evidentemente ero anche io su quello stile, cioè una che va in giro con i jeans calati e filo interdentale a vista, ad indicare ovvio un perizoma stile lapdancer. Beh, non c'ho visto più, pur sapendo che discutere con questi idioti non serve a niente, dopo averle dato della maleducata le ho detto che io in giro così non ci vado ma se ci andassi lascerei tutti a bocca aperta tanto la vista sarebbe sublime!
Ah Ah Ah!!! Non posso credere di averlo scritto davvero, embè, stronza fino in fondo con chi se lo merita diamine!
(Angela quanto mi ami adesso?)

La gentil signora allora mi ha risposto, credendosi ironica, che si sarebbe preoccupata di aprirmi un "FUN CLUB" così mi è toccato pure correggerla: già perchè si scrive FAN CLUB!

Veramente stupidi e se è vero che desidero sempre più abbandonare il giudizio ma dicendo stupidi sto giudicando, beh, non è colpa mia se certa gente -ahimè- si giudica da sè.
Questi non hanno nemmeno capito di cosa volessi parlare e mi hanno pure detto che sono una che non sa ridere!
IO!!!
Mi ci vedete a me che non so ridere?
La tipa per due parole che ho scritto mi ha fatto la diagnosi, ora ve la rivelo nel dettaglio: io sarei una che non sa ridere, non sa stare nella società e che quindi - ahimè - povera dentro, si deve vergognare.

"Povera dentro" - "Vergognare".

Ah Ah Ah!!!
Scusate se rido di nuovo ma è proprio tanto comica, anzi tragi-comica.
Povera dentro non si può sentire poi, e perchè? Perchè mi è sembrato scorretto deridere il culo di uno pubblicato a sua insaputa su facebook? O forse perchè mi credo una strafiga con le mutande minimal a vista? Beh vorrà dire che sarò povera dentro ma almeno ricca fuori!
Certo c'ho dato giù pesante ma mi hanno fortemente provocato e lo tsunami Miranda è stato devastante.

Devo andarmi a ricomporre perchè dalle risate mi sto sentendo male e mi è venuta pure la sudarella, che poi devo rifarmi la doccia e ho appena mangiato quel bendidio che stava in forno, non sia mai mi prende una congestione. In caso lascerò un biglietto alla tipa che in quattro e quattr'otto fornisce diagnosi.
Ci scriverò:
Dato che mi pare una blanda penitenza condurre la mia vita d'ora innanzi solo vergognandomi, ho deciso di infliggermi punizione peggiore e pagare con l'estremo gesto il mio peccato di povertà interiore, suicidandomi dunque nella vasca da bagno con una doccia, dopo aver mangiato una chilata di melanzane e zucchine al forno con cubetti di feta greca, il tutto condito con olio, menta e forse anche limone.

(Dopo vi spiego il "forse limone").

Ci rendiamo conto invece che povertà d'animo ha questa gente e soprattutto perchè ci ritroviamo così in Italia?
Nemmeno uno psicoterapeuta da te pagato per farlo, si permetterebbe di farti una diagnosi dopo due parole ma nemmeno dopo due colloqui di un'ora ciascuno.

Comunque, offese a parte che lasciano il tempo che trovano, la cosa tragica è che nessuno e dico nessuno ha riflettuto un attimo sulla bruttezza insita nel gesto di aver postato un'immagine captata senza che la persona se ne accorgesse, per riderci su pubblicamente, anche se era oscena, non trovo giustificazioni. Tutti d'accordo invece con la paparazzi da strapazzo perchè con questo atto eroico avrebbe, secondo loro, denunciato un modo indecente di presentarsi. Allora forse sarebbe stato più coerente, trattandosi di un ristorante sporgere lamentela direttamente a chi di competenza o avere il coraggio di chiedere al tizio di tirarsi su i pantaloni. Noo, meglio comportarsi da vigliacchi!
Cosa crede di aver risolto così facendo invece non saprei, ah si...certo, ha riso in allegria con gli amici sul web, cosa che io non so fare, e tutto sommato sarà meglio che ridano, anzichè piangere nell'accorgersi di come sono.

Bene, ora sarebbe carino da parte vostra ringraziare il tizio con le chiappe al vento e l'allegra banda dei ricchi dentro perchè in questo finale di domenica da sfebbrata pur di scrivere qualcosa vi avrei ammorbato con roba filosofica e pesante invece ci sono andata leggera...nonostante la chilata di melanzane e zucchine al forno!
Ahhh...che per caso volete la ricetta?
Eccola qui: tagliate le zucchine e le melanzane a fette sottili e fatele alla piastra oppure al forno, così senza rigirare 3000 volte o farle a rate le mettete su due teglie, si fanno tutte insieme e non ci pensate più.
Nel frattempo preparate in un piatto da portata (che non sia troppo piatto sennò vi cola tutto fuori) una salsina che detta così pare chissà che, invece significa semplicemente versarci l'olio (possibilmente non del discount), unire la menta in foglie (se non ce l'avete pure quella liofilizzata può andar bene) e la feta tagliata a cubetti. Quando melanzane e zucchine sono pronte le spiattellate lì sopra e amalgamate tutto per bene.
Mi pare che ci vada pure del limone ma non ne sono sicura, semmai mettetene poco così se ci andava avrete la coscienza a posto e se non ci andava ...beh, nessuno se ne accorgerà e sarete a posto lo stesso!
Questa ricetta è tratta dal libro "Ricette approssimative" di Maledetta Miranda da consumare poi sedute a tavola indossando pantaloni a vita bassa e perizoma maculato. Al suo interno si trovano illustrazioni e consigli a riguardo.
In realtà questo libro lo devo ancora scrivere e considerando le illustrazioni dovrei cominciare subito col casting per scegliere le modelle. Se mai quest'opera uscirà, sarà per fare concorrenza a quella moscia di Benedetta Parodi, la prima ricetta? Un...tiramisù!

Buonanotte!






domenica 9 febbraio 2014

Keep calm and besciamella


Scrivere su un blog è proprio come tenere un diario.
Ogni tanto rileggo ciò che ho scritto tempo fa e mi accorgo di quanto ci si possa evolvere e anche in fretta, ci sono cose in effetti, che oggi sento in maniera decisamente diversa. Ad esempio prima mi arrabbiavo con chi mi faceva del male, avevo voglia di imprecare, di essere cattiva con chi a mio giudizio meritava tale trattamento, ora non più, il giudizio l'ho pian piano lasciato andare, ossia a volte ci riesco altre volte meno, cerco di metterlo in pratica solo per gioco soprattutto per non abbandonare la mia ironia senza la quale nella maggior parte dei casi non riuscirei ad esprimermi. A pensarci bene sono stata coerente eppure dico sempre di non essere capace a progettare nulla perchè le cose mi vengono spontanee senza pensarci troppo, invece ho perseguito l'obiettivo. Quando mi comportavo così ero irascibile, mi identificavo con il problema e con la rabbia che esso provocava in me, scrivevo anche di quanto questo atteggiamento fosse sbagliato: io non ero la rabbia che provavo e identificarmi con essa non faceva che alimentare il disagio. Ho provato con fatica ad abbandonarla e in effetti la mia condizione è andata migliorando se non all'istante, quasi. Certo per risolvere i problemi ci vuole tempo ma viverli con distacco è senza dubbio un buon inizio.

Era il progetto Amèlie!
Quel film mi delizia sempre e sarei capace di vederlo altre migliaia di volte tanto mi mette il buonumore. Lei così buona, serena e dedita agli altri, capace di attirare a sè l'amore che merita solo perchè ne dà senza riserve e senza aspettative. Ok è un personaggio e forse l'ho idealizzato troppo ma mi piace tanto e poi sono una sognatrice creativa, condizione che mi salva spesso e volentieri dalle intemperie della vita.
Bisognerebbe sognare tutti e di più.
Chi osa nei sogni a mio avviso si allena ad osare nella vita reale e poi per quanto mi riguarda, spesso sento che le due vite si compenetrano fino a confondersi e alla fine forse tutta questa differenza non c'è o comunque non è così marcata.

Ci sono momenti in cui nonostante le preoccupazioni e i problemi assalgano la mia mente mi ritrovo a sorridere immersa in uno stato di estrema serenità, in quei momenti, strano a dirsi, mi sento felice e forse è proprio in quegli istanti che percepisco che la felicità è un mezzo e non un fine.

Ieri per un istante ho provato questa sensazione e ho pensato a tutto questo mentre con fare maniacale rimestavo la besciamella, si, mi sono sentita come Amèlie quando prova soddisfazione infilando la mano nel sacco delle lenticchie, era una cosa che non capivo eppure mescolare e far cadere quella crema bianca dal cucchiaio al tegamino mi ha collocata in una dimensione diversa, strana, piacevole...datemi pure della pazza, non sarete i primi e nemmeno gli ultimi... spero!


Ora mi è venuta voglia di preparare un budino, forse solo per sentirmi appagata nell'osservare la consistenza del cioccolato fuso che cola dal cucchiaio al tegamino ripetutamente. Non mi piace la cucina e credo proprio si possa dire non rientrerà mai nei miei interessi ma ripensando anche a quando preparai un'ottima crema pasticcera andando perfettamente a tempo con il violino di Jean Luc Ponty...beh devo iniziare a pensare che è un'attività con degli aspetti positivi che non avevo mai preso in considerazione.

Sento a questo punto che devo tranquillizzarvi e forse anche tranquillizzarMi: la soddisfazione che provo comprando una borsa o un paio di scarpe difficilmente verrà abbattuta dalla besciamella o dal cioccolato, possono convivere entrambe dentro me e andare anche molto ma molto d'accordo!

Per concludere vi lascio al violino di Ponty ottimo per preparare creme sublimi, lui somiglia un po' a Chuck Norris ma non ci fate caso, aprite le orecchie e soprattutto l'anima...



Fantastico vero?
Sebbene abbia parecchio da trafficare con il mio fashion blog Maestrina Style, voglio tornare presto qui...aspettatemiii ciaoooo!



sabato 1 febbraio 2014

Quel genio di Maestrina


Come al solito ho 3000 progetti in testa ma mi distraggo, perdo tempo, sospendo una cosa per dedicarmi ad un'altra...beh, tempo fa lessi un pensiero scritto da un tizio famoso e importante (no no, niente Fabio Volo tranquilli) il quale affermava che un grande creativo si comporta proprio così e le cose più belle si sfornano quando si è distratti mai quando si è concentrati.
Ci fu anche un giorno in cui confidai ad un prof universitario la mia difficoltà a comprendere talune cose appena apprese e quindi mi sentivo impossibilitata a porre domande per chiarire alcuni punti troppo oscuri sulle prime...mi disse di non temere perchè dimostravo di avere "intelligenza scientifica".
Aggiunse inoltre: "Io e lei ci rivedremo, faremo cose insieme!"
Non ho mai saputo a cosa si riferisse perchè (credo traumatizzata) lasciai l'università.

E pensare che credevo per questo di essere ritardata.
Sono un genio e non lo sapevo...ma adesso che lo so una cosa è certa: tanto per iniziare mi libererò di quella lampada che mi ha fatto diventare claustrofobica, poi...si vedrà!

Ora torno a pensare a quella coreografia che ho lasciato a metà per scrivere questo interessantissimo post!
Buon we...

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