Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

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giovedì 31 maggio 2012

Finalmente...chi è di scena!


...alla fine si potrebbe dire che è un saggio e basta,
ma per me non è solo un saggio,
è la mia vita con la danza che non si è mai fermata,
che è diventata sempre più intensa e sempre più ricca,
che ho trasmesso a queste meraviglie che amo perchè me le sono cresciute una per una da quando erano piccoline,
e le piccoline di ora le ami perchè sai che crescerai anche loro,
è continuare a far brillare il mio passato di bambina seduta in un angolino a vedere le prove di papà danzatore in prestigiosi teatri,
un passato che vive sempre  nel mio presente rendendolo interessante e stimolante e capace di produrre sempre un futuro ricco di aspettative e di progetti nuovi che si realizzano,
è amare il teatro,
è l'emozione di mettere su uno spettacolo dal nulla,
è vederlo crescere giorno dopo giorno,
è l'entusiasmo di arricchirlo con dettagli importanti,
è ammirare qualcosa che pare nasca per magia ma la magia l'hai creata tu con dedizione e impegno,
è vedere realizzate infine tutte le follie che ti hanno accompagnato durante i mesi di preparazione e che ti hanno tenuta sveglia e più viva che mai,
che ti hanno reso la vita divertente,
è l'intrecciarsi di nuove eccitanti esperienze,
è la gioia di vedere la tua impronta concretizzarsi e manifestarsi tramite chi crede in te ...che a sua volta col suo lavoro dà valore a ciò in cui credi,
è passione pura per un'arte meravigliosa legata a rapporti umani belli e sinceri,
una miscela esplosiva!

Alla luce di ciò che ho imparato negli anni, osservando i migliori sempre da vicino, calcando io stessa le scene imparando a gestire emozioni e difficoltà ...domani sarò emozionata più che mai sul palco con le mie stelle!

In bocca al lupo :)

La Maestrina!!!
venerdì 25 maggio 2012

Sfizi e Uffizi


Una giornata da turista era quello che mi ci voleva per allentare la tensione dovuta all'imminente evento, cioè il mega show della mia amata scuola di danza, che non è una scuola qualsiasi perchè è la mia ed è una cosa di cui vado veramente fiera!

Si lo so, c'è chi va una settimana in lussuosi ed esotici resort ma chi mi conosce sa che sotto saggio non concepisco nemmeno mezzora al parco sotto casa, quindi una giornata intera in mezzo ai turisti pensando solo a musei e negozi è trasgressione pura da consumare senza esitazione.

Bene, approfitto quindi di una conferenza di ingegneri e così: marito all'università e io in giro per la città!

Arrivo alle 8.45 e mi dirigo a colpo sicuro verso Piazza della Signoria (mi perdo pure sotto casa ma l'effetto vacanza mi ha concesso il dono del senso dell'orientamento).

Verso le 9.00 mi rendo conto che il meteo aveva ragione: pioggia debole! Aveva ragione anche mio marito quando ha deciso di lasciarmi il suo impermeabile verde, il verde mi sta malissimo e poi quella specie di k-way non è per niente fashion, ma con lui non si discute: viene prima la salvaguardia della salute, poi ...forse...se proprio necessario...il vezzo della moda!

Sempre verso le 9.00, un orario in cui a Roma se non sono ancora a letto, me ne sto in giro per casa a constatare tristemente quanto la mattina non sia in grado di prendere conoscenza e di sentire vivo il mio corpo se non sono passate almeno due ore dalla sveglia, qui a Firenze però, sebbene non mi senta sveglia per niente, pare che emani un certo fascino e già mi fermano per farmi i complimenti...detto volgarmente per rimorchià!

Vestita di maglioncini e magliette multistrato, jeggings, scarpe da ginnastica e impermeabile oversize verde (e dico verdeee) di mio marito preso coi punti della benzina (di una marca tristissima: la Spalding) con tanto di cappuccio tirato su, eppure...quando una c'ha stile!
Il tizio fiorentino molto distinto lavora nella moda (dice) e ci capisce e io modestamente mi so arrangiare molto bene e con eleganza!
Beh ok, tutto fa brodo, quindi fresca di complimenti ma assonnatissima, mi fiondo in una caffetteria fighissima e ordino con cupidigia caffè e ciambella fritta, mentre la divoravo ridevo da sola tanto che stavo per strozzarmi.

Poco più tardi alcune turiste in fila alla toilette mi chiedevano da che città provenissi.
Adoro queste conversazioni sceme e spensierate da vacanza!
Poi un tale voleva sapere se io fossi di Firenze, dico di no, allora mi dice che devo essere di Pisa!
In realtà in Italia ci sono altre città ma lui evidentemente non lo sa, comunque taglio corto e non dico che sono di Roma sennò mi tocca sopportare la seguente battuta:... ma romana de Roma?
Oppure la seguente esclamazione:...di Romaaa? (come se avessi detto di Marte) ...Ma Roma Roma? Che belloooo!

Alle 10.30, cioè alle dieci e mezza quando a Roma inizio forse a svegliarmi anche se sono in piedi da un po', in Florence mi ero già ripassata un paio di volte Ponte Vecchio crogiolandomi davanti alle luminose vetrine delle oreficerie, avevo fatto tappa all'Hard Rock Cafè, comprato regali alle figlie e mi apprestavo trepidante ad entrare agli Uffizi.
Qui, prima di iniziare la visita, mi sono accomodata alle toilettes, mi sono lavata il viso proprio come se stessi a casa mia, mi sono truccata e mentre gli davo di mascara informavo le straniere circa i rubinetti funzionanti. Ce ne fosse stata una che posizionava le mani correttamente davanti alla fotocellula e così ho iniziato a dilettarmi: the second one it's ok...merci ...ohh il n'ya pas de quoi ...avrei dovuto farmi assumere come guida internazionale ai rubinetti!
Ero felicissima e solidale con tutte!

Più tardi avrei forse dovuto lusingarmi di nuovo visto che turisti di varia etnia distoglievano lo sguardo dalla Venere di Tiziano per guardà la scollatura mia!
(Rima non voluta).
C'è da dire però che l'impermeabile me l'ero tolto insieme a qualche altro strato di panni, sennò non avrei potuto certo competere stavolta, mi perdonerà Tiziano ma un live coppa C  Intimissimi ha il suo charme e nessuno dopo la mia morte mi ammirerà più le coppe quindi... è giusto che prenda ora le sacrosante soddisfazioni perchè comunque andrà, le tette di Venere sopravviveranno alle mie!

A proposito dell'altra Venere invece, del Botticelli, non ho capito perchè nel descriverla l'audioguida diceva che "si copre il ventre con le mani", non si copre proprio il ventre che diamine, andiamo, ha le mani con tanto di capelli proprio davanti alla patatina, mentre il ventre è completamente scoperto!
Guida bacchettona!

Fuori sulle bancarelle è pieno di calamite raffiguranti invece il "ventre" del David (non è proprio il ventre, mi sono spiegata)?
Ma dimmi tu, cotanta opera e devono fare business su quel particolare e dovevate vedè le turiste che si facevano le foto davanti alla statua!
Avete presente gli scatti con la torre di Pisa? In cui fanno finta di sorreggerla con la mano?
Ecco indovinate cosa facevano finta di sorreggere?!
Esatto: il "ventre"!

Ah Ah Ah che divertente poi tornare in patria con calamite e foto del "ventre" del David indossando una t-shirt con scritto Italians do it better!
Siamo sempre i soliti!
Non mi risulta che a Parigi vendano calamite con la patata della Venere di Milo, che cavolo!
Chiusa la parentesi bigotta!

Tra l'altro pare che le abbiano ritrovato il braccio, alla Venere di Milo, (pare però) così anche lei finalmente potrà togliersi quel drappo e coprirsi il "ventre" con la mano!

Nel frattempo, a Firenze, è uscito un bel sole, non c'è più una nuvola e si può stare in canottiera. Non ho più incontrato quel gentil signore che senza impermeabile non m'avrebbe riconosciuta e ho visitato il Museo Gucci dove ho rinunciato all'acquisto di allettanti libri sulla moda e lo stile...tanto a quanto pare ci capisco di mio...anzi scriverò io stessa un libro: Arrangiarsi con gusto!

Con la borsa sempre più stracarica di regali per le figlie mi sono data un trasgressivissimo appuntamento con mio marito al centro della Signoria, foto volante (vedendola mia figlia ha detto che siamo carinissimi, e mi ha dato una grande soddisfazione) e via di corsa in un bar prima di ripartire, dove...dulcis in fundo, un tale apre la porta, mi guarda ed esclama: "Largo ai giovani"!
Che dire?
Una cosa è certa: amo Firenze!

Carla

PS: Scrivetemi pure senza indugio per i consigli sul look ma non dimenticate di inviarmi una foto cosicchè possa elaborare al meglio le mie guide pratiche.
Non sto scherzando!

Perchè io valgo!
giovedì 17 maggio 2012

I believe in me


Più vado avanti, più mi rendo conto dove si può arrivare con la Ragione.
Umilmente, al contrario di chi l'umiltà la sa solo predicare ma molto male gli riesce metterla in pratica.
Ed è ovvio che le religioni, tutte, si operano instancabilmente con tutti i mezzi possibili (guerre comprese) per controllarla essendo la più temibile avversaria.
Risvegliarsi interamente ad Essa è divino!

Si, Dio può esistere, e come si dice è dentro di noi, siamo noi, è una forza incredibile che va quindi placata, frustrata.

Umanità, generosità, solidarietà, dialogo...ah quanto anche queste qualità umane potrebbero essere esaltate in una mente libera!

Carla
domenica 13 maggio 2012

Domenica è sempre domenica, si potrebbe dormire ma in parrocchia non lo capiscono


Io pronta in scena per "Domenica è sempre domenica"(Un paio d'ali)
Avviso: è più lungo il titolo che il post!

"Domenica è sempre domenica...si sveglia la città con le campane..."

Si ok, l'ho pure ballata diverse volte, carina, orecchiabile, spiritosa, anzi ora riprenderò a canticchiarla per ore ma nella realtà è alquanto fastidioso  svegliarsi di domenica mattina con le scampanate parrocchiali, e parlo di 8.30 non di tarda mattinata.

Poi gli altri giorni, a tutte le ore ...ma che hanno da scampanare? Perchè devono disturbare e imporsi?
Perchè, perchè, perchè?

Carla


Dalla commedia musicale Un paio d'ali

Ecco, lo sapevo mi è venuta nostalgia di questo musical, quanto mi ci sono divertita...o' ma non nel '57 io eh ;)
mercoledì 9 maggio 2012

Viva la Zumba



L'altra sera al centro sportivo dove ho la scuola di danza ho preso coscienza di una realtà che non conoscevo, o forse facevo solo finta che non esistesse perchè troppo dura da accettare.
Una realtà che m'ha lasciata a bocca aperta e molto sconcertata.
Si sa che queste cose succedono, ma vederle dal vivo e da vicino è tutto un altro discorso.

Uh quante ne ho viste in vita mia, e pure fatte, sorvoliamo però sul "fatte", certo è che davanti a queste manifestazioni di autoumiliazione da parte del genere femminile rimango sempre sconvolta come fosse la prima volta che le vedo, non posso davvero credere che le donne arrivino a mortificarsi per cosa?

Soldi? Fama? Potere?

Ah Ah Ah macchè. Magari! Ripeto e scandisco per bene: ma-ga-ri ...e sapete come la penso sulla donna pronta a  cedere la sua dignità in cambio di qualsiasi cosa.
In questo caso addirittura la dignità la si da via (e insieme darebbero via anche un'altra cosa)  per accaparrarsi gli sguardi dell'istruttore di zumba!

Non so se sapete di che si tratta, comunque è un'attività tipo fitness che però invece di usare musiche tecno-frastuono-dance si basa su ritmi tipo danza kuduro e simili. E stiamo parlando di musica per orecchie raffinate: lambada, bomba e danza kuduro...non so se mi spiego!

Si pure Bomba, il ballo di gruppo che ha fatto (e purtroppo continua a fare) epoca, quello che dice un movimiento muy sexy sexy e a questo punto di solito in vacanza puoi ammirare una massa di bagnanti che sculetta scoordinata e fuori tempo con la sensualità di un rinoceronte e l'elasticità di un tronco di quercia.

Torniamo però alla zumba, l'istruttore è un ragazzotto muscolosetto e per quanto riguarda i miei gusti non bello, ma i gusti miei lasciamoli stare che non c'entrano niente ora, però per farvi capire che non stiamo parlando di uno particolarmente figo (io c'ho occhio fidatevi e concedetemelo).
Dunque, le ragazzette e le signore che fanno lezione con lui, sembrano essere uscite da poco da una gabbia che le teneva chiuse da secoli lontane dal genere maschile, insomma pare che non hanno mai visto un uomo. Lo accerchiano, lo adulano, lo aspettano fuori dal bagno che non può nemmeno fare la pipì in pace, lo ricoprono di mille attenzioni, starnazzano, urlano, si dimenano (il più delle volte scoordinatissime da far paura), l'espressione del volto è mista tra l'orgasmo e il non ci credo, che per loro significa non ci credo quant'è bono ed è proprio il mio istruttore che bello, che bello ma a me sembra più un non ci credo quanto posso essere scema e quanto arrivo a dimostrarlo senza scrupoli.

Lui se la tira che pare che ce l'ha solo lui, e infatti ce l'ha solo lui un pubblico così rincretinito!

Fuori la sala, durante l'audace lezione di zumba, qualche giovanotto guarda inebetito con un'espressione che è un misto tra l'ammirazione (per lo zumbo) e la rassegnazione (per sè stesso di essere un triste comune mortale che deve faticare per rimediare le femmine e se gli va bene si deve accontentare della sua, che molto probabilmente sta lì a zumbettare e a ululare gemiti orgasmici completamente irretita dal dio zumbo).

Ho saputo che poi, negli spogliatoi le signore  argomentano su quanto lui le abbia guardate e se per caso abbia guardato con maggior attenzione quelle con le zinne più grosse ...signore mio si, se la sono detta proprio loro, le donne, quella parola bruttarella, potevano dire tette, sise, seno, invece che parola sono andate a riperticare?
"Zinne"!
Lasciamo stare va!

Purtroppo tutti i martedì e i giovedì sera, quando finisco le mie lezioni di danza passo davanti alla sala dove questo covo di casalinghe disperate in calore si esibisce e vi giuro che mi vergogno di essere femmina pure io.

Penso che reprimersi per anni faccia veramente male ad una donna se questi sono i risultati.

Ci tengo a precisare che nel pollaio spicca qualche ragazza che partecipa a questa lezione per fare attività fisica all'insegna del buonumore senza partecipare agli starnazzamenti, ma credetemi, sono poche e comunque sono amiche mie!

Carla

PS:  L'immagine animata ha il solo scopo di conferire un'immagine adeguata al post, il tizio non è il reale istruttore in questione e vi dirò...è di gran lunga meglio!

Homemade food di Sandra Renzi

"Homemade food" di Sandra Renzi

Complimenti alla mia amica artista Sandra: ha appena venduto quest'opera che adoro particolarmente!
Ma complimenti soprattutto perchè le sue opere sono ricche di significato e quindi mi suscitano pensieri e riflessioni.

Quest'opera mi porta indietro nel tempo, mi fa pensare alla me di una ventina d'anni fa e anche più, a parte la somiglianza fisica compresi i miei ex capelloni lunghi e ricci ma il gesto, quello è fondamentale: si dipinge le scarpette da sola a simboleggiare la fatica che ho fatto per affermarmi nella danza quindi nel mondo che amavo e dal quale mai e poi mai sarei voluta uscire.
A testa bassa, essenziale, il suo corpo è tutto e ha tutto ciò che serve per disegnare da sola la sua vita e osserva il suo lavoro in cui crede fermamente, proprio come ho fatto io e come probabilmente sto continuando a fare.

Homemade food (Cibo fatto in casa) la danza per me è proprio cibo, nutrimento, è linfa vitale.

La fatica, le difficoltà che s'incontrano in questo difficile mestiere, le situazioni avverse, chi ti passa davanti perchè raccomandato; chi sembra essere più sfacciato e quindi più incline al successo; stili che mi piacevano ma per i quali non mi sentivo portata che ora invece più che mai fanno parte di me; gente che mi diceva che aveva rinunciato perchè non ci si guadagnava niente; infiammazioni dolorose sopportando le quali continui a danzare, sul palco non avverti nulla ma poi, una volta dietro le quinte piangi per il dolore lancinante; coreografi che ti mettono in seconda fila, le prime file che ti fanno sentire una nullità ma poi si girano a guardarti perchè loro, in prima fila, non ricordano i passi ma tu, in seconda si; gente invidiosa che ha tentato di fermarmi o che cercava di abbindolarmi per rubarmi quello che stavo costruendo (lo fanno ancora): niente mi ha fermata.

Giorno dopo giorno ho continuato indomita a dipingermi addosso le scarpette, con le mie mani ed è solo con quelle che oggi posso farmi un applauso per non aver ceduto mai, mani che mi condurranno sempre più avanti perchè di mettere obiettivi non ho certo smesso.

Credere in ciò che si desidera, sentirlo fisicamente addosso, innamorarsene di un amore unico e sincero, questa è la ricetta. A questo punto se ciò che desideri fa davvero parte di te, la vittoria è assicurata: questo mi suscita la bellissima opera di Sandra!

Chissà lei cosa aveva in mente quando ha creato questo dipinto, l'arte è affascinante prorio perchè ognuno può leggere e interpretare qualcosa di diverso in base al suo vissuto.

Posso fare quello che mi piace, quello che mi piace spesso piace e mi procura lavoro e soddisfazione, questo mi rende felice, questo per me è vincere!
In altri paesi l'estro è premiato anche con maggiori guadagni e quindi ne conseguirebbe una miglior sicurezza economica, ovvio che ci penso e che mi fa sentire limitata, forse anche un po' frustrata ma...mica mi arrendo!

Carla

L'opera "Homemade food" di Sandra Renzi fa parte della serie "Search of the wild"
martedì 8 maggio 2012

Express yourself!


Decisamente un'altra cosa rispetto al centro commerciale di domenica, la passeggiata mattutina al parco degli Acquedotti! Uno dei posti più belli al mondo, praticamente sotto casa ...ahhh devo assolutamente sfruttarlo di più!
Ho sempre snobbato camminare, con la scusa che il mio lavoro è stancante fisicamente e blàblà e blàblà, che noiosa, pare che solo io fatico, invece è bellissimo e rilassante e ora ci andrò un giorno si e l'altro pure!

Al circolo del tennis puoi prendere l'aperitivo o andare in piscina d'estate, però ci sono i centri estivi e c'è troppo fracasso dovuto ai bambini scalmanati, inoltre la gestione mette troppi limiti: non si può mangiare sui lettini, non si può andare nella zona discoteca, non si può giocare a palla in acqua (e ok) ma nemmeno se si tratta di quella leggerissima gonfiabile, non si possono fare tuffi...ti fanno venire voglia di tuffarti a bomba mentre lanci un pallone da rugby, mangiando un biscotto molto sbricioloso, trascinando in acqua pure il tappetino in finto prato della discoteca con i piedi sporchi di terra, senza cuffia e senza farsi la doccia, ovviamente belli sudati e unti di olio solare!

Vabbè facciamo a meno della piscina e passeggiamo: prato meraviglioso, fiori profumati e colorati, l'acquedotto romano, il campo da golf, il laghetto, l'acqua che sgorga, ogni tanto una mamma con passeggino e pupo tranquillo, mamme decisamente più umane di quelle con le scarpe da lapdancers che sfilano ai centri commerciali nei week end, ogni tanto c'è qualcuno che suona per conto suo, oggi un ragazzo suonava il sassofono, coreografe con le cuffiette che spiroettano leggiadre come farfalle, qualcuno che corre o che pedala, altri fanno stretching o addominali (oggi mi veniva di fare la maestrina e correggerli), coppiette romantiche che si sbaciucchiano, di quelle che pensano che non si lasceranno mai e che si ameranno sempre come il primo giorno (carucci che so', facciamoglielo credere ;).
Insomma arrivare a piedi a fare le commissioni sulla Tuscolana così, è davvero una figata, domani ci rivado perchè devo ritirare le scarpe col tacco argentate stile Broadway per ballare Che bel pezzo di ragazza con le mie girls!!!

Oggi camminavo estasiata in mezzo al parco con lo smartphone in una mano, l'iPod nell'altra e una busta del fornaio al braccio carica di pizzette, di quel forno di Via Sestio Calvino che  ogni volta che ci entro mi prendono delle sturberie pazzesche e compro di tutto, mi sentivo davvero in armonia con l'universo, così senza recitare mantra o aderire a gruppi dove ci si fa il lavaggio del cervello: io e basta, che non è poco considerando tutto quello che una persona racchiude in sè stessa.

La cosa importante è che tutto ciò che racchiudi possa però manifestarsi quindi materializzarsi: è fondamentale per me, ma tanto tanto, per dirla alla Madonna: Express yourself!

Carla
lunedì 7 maggio 2012

Una tranquilla domenica di paura


Ieri ho accompagnato le mie figlie al centro commerciale e sebbene i centri commerciali nel week end siano la cosa più brutta del mondo, accompagnare le figlie è sempre un piacere, quindi ci sono andata.

Se non fossi abbastanza tosta mi sarebbe venuta una depressione stratosferica.
Era pieno da far paura, credo che tutto il mondo si fosse riversato lì ieri pomeriggio, dato che pioveva, mi pare giusto: che altro si può fare? Stare a casa? Andare a teatro? In un museo? In una libreria dove si svolgono attività per bambini? Ma no, quando mai! La domenica ci si va ad esibire in passerella al centro commerciale che, come ben sappiamo, è "aperto tutte le domeniche con orario continuato".

Così io, come al solito, osservando la specie umana, da cui spesso prendo le dovute distanze, ho elencato a mente tutto quello che non sopporto e che non capisco come gli altri facciano a sopportare.
Deve essere per il fatto che il mondo è bello perchè è vario.

Elenco di cose che non sopporto:
(potrei senza dubbio fregarmene ma essendo un'osservatrice nata non posso fare a meno di notare)

-bambini straniti e ululanti costretti a trascorrere le ore in un posto a loro molto ma molto poco adatto, anzi per niente adatto
-donne represse vestite da lapdancers arroccate su trampoli vertiginosi accompagnate da uomini in tuta o abbigliamento tristemente casual con la faccia appesa ad esprimere rassegnazione assoluta, spesso queste signore abbigliate da night club sono impegnate a spingere passeggini contenenti ignare e innocenti creature
-mariti che annoiatissimi attendono nei negozi fuori dei camerini prova, a tal proposito vorrei lanciare un appello: donne piantatela di portarli con voi: a loro lo shopping non piace e non trovano sexy dare consigli su come state con questo o con quello e poi che consigli possono dare quei tizi vestiti tristemente casual? Inoltre arrecano disturbo intralciando la circolazione all'interno del negozio
-coppie scazzatissime che discutono su tutto, fanno venire in mente che sposarsi e metter su famiglia sia la cosa più triste che si possa fare, invece no che non è così ma per certi lo è, e senza speranza pure
-ragazzini scalmanati che hanno un bisogno assoluto di sfogare la loro repressione, solitamente corrono all'impazzata con giochi tecnologici in mano rischiando di travolgerti, nel peggiore dei casi anche uccidendoti
-pischelle che in fila alla cassa di bar o negozi ti urlano nell'orecchio per conferire con le amiche: iPhone in mano, capelli piastrati, stivali tamarri, trucco da copertina (di Chi e Verissimo), unghie da porno diva, abbigliamento discutibile ma invidiabile aria da starlette superfighe
-donne gravide che si trascinano per vetrine con scarpe bassissime pro-mal di schiena e pance enormi tanto da farmi pensare che al centro commerciale abbiano aperto il reparto "parti d'urgenza" con annessa nursery
-donne con bambini in braccio che ti guardano fiere come a dire: guarda che brava, l'ho fatto io!
-negozio Hollister, quello trendyssimo al buio con commessi modelli e commesse che devono dire una frase di benvenuto (non ho ancora capito in che lingua) a tutti quelli che entrano, sono invidiate dalle coetanee invece a me fanno una pena incredibile: sottopagate e mezze nude pure a gennaio e ieri si sono pure sentite dire: ma qui non ballate sul cubo? (Quanto so' stupidi certi). Il negozio Hollister ha la scenografia californiana con tanto di filmati di onde oceaniche e tavole da surf ma i  vestiti sono rigorosamente Made in China, nel periodo dei saldi non fa i saldi ma è l'unico con la fila fuori
-per finire se si vuole fare una puntatina all'ipermercato la frase da taglio di vene immediato che si sente qua e là è: che se famo stasera pe' cena? La frase è comunemente pronunciata con voce stanca da gente che si trascina a fatica.

Purtroppo avendo molta fantasia e immaginazione io continuo il film e me li vedo tutti a casa la sera, con le buste dello shopping buttate all'ingresso, i bambini sempre più straniti da lavare, la cena da preparare, la tv accesa e sintonizzata su qualche tristissimo telequiz, il marito già sbragato in poltrona con aria assente e pure un po' stranita, le scarpe da lapdancers buttate in un angolo che lasciano spazio ad una smorfia di dolore...eh aho hai fatto la strafiga sui trampoli tutto il giorno, ora che t'aspettavi?

Mamma mia che an-go-scia, non ci voglio più pensare e soprattutto basta coi centri commerciali nei week end, vabbè che so' tosta ma perchè mi devo mettere a dura prova?
C'è da dire che prendermi un aperitivo senza rinunciare alle gustose  e tostissime noccioline perchè finalmente priva di apparecchio è stato entusiasmante...credo di averne ingurgitate un quintale e con uno slancio che sembrava non mangiassi da mesi!

Alla fine è stato bello tornare a casa con le Nike ai piedi, munita di qualche busta contenente non troppe cosette fashion, trovare un marito con cui non hai discusso tutto il pomeriggio e al quale non gliene può fregar di meno dello shopping e della cena e due allegre figlie grandicelle affatto stranite, alle quali preparare una cenetta esotica, fin troppo visto che la mia casa ha emanato odore di ristorante orientale fino a sera inoltrata.

A proposito, ma vi capita mai, anche se i figli sono grandi, di vederli mangiare e sentire un forte senso di gratificazione come se sentiste che se  non fosse per voi morirebbero deperiti?
A me capita!
E non solo dopo aver passato un pomeriggio domenicale al centro commerciale, questo è il guaio!

Carla

PS: Vi sarete chiesti che ne posso sapè io delle unghie da porno diva...ecco infatti...boh ...non ve lo chiedete!
mercoledì 2 maggio 2012

Charlie's Angels & Co. tutti i lavori che avrei voluto fare


Lista dei lavori che ho desiderato fare nella mia vita e che ho anche (ahimè) tentato di fare:

Da piccolina.
Volevo fare l'assistente alla poltrona presso un dentista perchè era il lavoro di mia madre: giravo per casa rimestando nevrotica dentro colorate ciotole, fingendo di impastare modelli destinati a diventare smaglianti dentiere; più in là iniziai ad informarmi seriamente su quale fosse l'iter da seguire per essere ammesse ad una scuola di formazione per investigatrici private.
Di quelle fighe però, diciamo delle investigatrici tipo top models ma che all'occorrenza sferrano calci degni di Van Damme e sparano con una mira infallibile.
Ero una fan sfegatata delle Charlie's Angels e credevo che essere un'avvenente detective in grado di destreggiarsi in attività tanto diverse come ballare, giocare a hockey, lanciarsi col paracadute o sfilare in passerella, potesse essere la cosa più straordinaria da realizzare nella vita. 
Erano bellissime, sexy, argute e capaci di infiltrarsi nelle situazioni più rischiose, seducendo tutti, ma proprio tutti gli uomini che incontravano. Spesso è vero le volevano uccidere per salvarsi la pelle, ma prima...un pensierino ce lo facevano sempre!
Il mio mito era sicuramente Jill, ossia la splendida Farraw Fawcett, ma aveva un terribile difetto: era molto bionda e io volevo immedesimarmi in qualcuna che fosse più simile possibile a me, così ripiegai con un lieve accenno di frustrazione su Kelly, la mora interpretata da Jaclyn Smith.
(Anche se a detta del barbiere di mio padre era carina pure Sabrina: lo disse con tono talmente ammiccante che mi convinse a non sottovalutare il fascino androgino di Kate Jackson).

In seguito iniziò a farsi strada un'idea più concreta, mio padre faceva il ballerino in televisione e nei teatri lirici ma comunque io non ne avevo mai voluto sapere di seguire le sue orme. Poi un giorno, a forza di starmene seduta in un angolino a vedere le prove dei balletti, uscì fuori la verità: volevo fare la ballerina!
Non sapevo come fare perchè papà me l'aveva già chiesto tre miliardi di volte se volessi studiare danza, ma io rispondevo sempre di no, così  aveva smesso di propormelo. Tutti i suoi colleghi mi domandavano teneramente: e tu? Studi danza? Farai la ballerina come noi?
Io acidissima rispondevo sempre di "no" aggiungendo simpaticamente che la danza NON mi piaceva!
Invece si che mi piaceva e ora mi vergognavo tantissimo a chiedere di fare una cosa che avevo sempre rifiutato, allora adottai una strategia: a Verona mi confidai con una ballerina del corpo di ballo dell'Arena e le chiesi se poteva dire a papà di ripropormi di andare a scuola di danza così stavolta avrei risposto di si, e così fu!
Fu anche dura da mandar giù, quando piena di aspettative finalmente ero pronta a rispondere "si" alla domanda: studi danza? Ma iniziarono invece a chiedermi: studi musica?
Ma comeee? E dire che ostentavo una prima posizione ineccepibile!


Da più grandicella quando ormai ero una ballerina più o meno formata, nonostante la passione smisurata per la danza, continuai a farneticare su cosa volessi fare da grande, così poco più che diciottenne,  preso per la prima volta l'aereo e galvanizzata dall'emozione del decollo pensai che avrei voluto fare la hostess.
Prendo tutto da sempre molto sul serio, anche queste chiare manifestazioni di idiozia pura, quindi tornata dalla vacanza inviai un paio di foto all'Alitalia e feci domanda per il concorso.
Mi chiamarono.
Prima selezione, passata.
Seconda, bollata!
Qualcuno mi disse che era per via che non ero raccomandata, ma secondo me anche perchè al colloquio in inglese, capitai in coppia con una che faceva tutta l'inglesina precisetta, perfetta per un tea a corte in quel di Buckingham Palace mentre io non facevo altro che ripeterle: You are crazy! Aggiungendo qua e là qualche americanata. Ancora non conoscevo il linguaggio hip hop, altrimenti avrei sicuramente arricchito il tutto gesticolando e pronunciando qualche motherfuck di troppo!


Conclusa la mia avventura di hostess tra le nuvole, mentre volgeva al termine la carriera liceale, mi trovavo impegnata in qualche lavoretto al Teatro dell'Opera. Qui era mio solito fare la buffona di corte e mi divertiva scimmiottare le cantanti liriche. Trovavo spassoso canticchiare...ma se mi toccano dove è il mio debole ecc ecc da Il Barbiere di Siviglia, così un signorotto, corista del teatro, iniziò a propormi ripetutamente delle lezioni di canto "a casa sua", diceva che secondo lui ero proprio portata.
Uhh eccome! Immaginate come ero portata!
A casa sua col cavolo che ci andai, impiegai un po' di tempo però poi capii che tipo di lezioni m'avrebbe voluto dare. Tuttavia mi aveva un po' illusa, così mi recai da una maestra professionista per sentire se non fosse stato il caso di tentare.
Non ci posso credere che l'abbia fatto davvero.
Ma quante scemenze si fanno nella vita?
Non che sia una scemenza voler fare la cantante lirica, ma che lo volessi diventare io...e su che basi poi?
Mah...
Comunque la maestra esperta mi disse senza un minimo di tatto che ero afona e quindi me lo potevo scordare di cantare.
Fine della carriera da cantante lirica, ma ho le prove che iniziò quella come ballerina lirica!


Si, c'è scritto proprio ballerina lirica!
E si, mi chiamo Carla Maria :(
Era d'uso appioppare obbligatoriamente il Maria appresso ad un nome che poteva benissimo stare da solo, mia madre ancora se ne scusa e io l'ho perdonata!
Il mio primo lavoro in assoluto fu la "ballerina lirica" in un Nabucco a Caracalla, avevo 18 anni e dopo aver soccorso feriti, raccolto morti ed aver sostato in piedi per due Va pensiero a recita (chiedevano sempre il bis) come premio nell'ultimo atto, danzavo vestita simil odalisca con un reggiseno di ferro e strass, una gonna lunga rossa con gli spacchi inguinali e una piuma lunghissima, rossa pure questa, in testa. Mi pavoneggiavo molto e oggi mi danno l'anima perchè non ho più nemmeno una foto.

Mentre ero già una ballerina professionista mi balenò in mente che avrei voluto fare la ballerina al Moulin Rouge. Girava voce che per sperare almeno in una chance bisognava avere i seni che come misura entrassero perfettamente in una coppa da champagne, così decisi di sottopormi ad un provino da sola: aprii la vetrinetta, presi una coppa da champagne del servizio buono di cristallo e provai ad infilarci una tetta.
Non posso credere di aver fatto davvero anche questo.
Comunque andò male, visto che me ne usciva una buona parte di fuori e forse col mio banale metro e sessantotto ero pure bassa per quegli standard.
Quindi niente Moulin Rouge.

Qua e là ho avuto anche il periodo in cui volevo fare la professoressa di lettere e la psicologa, e sempre per il fatto che prendo tutto sul serio, sono stata iscritta ad entrambe le facoltà. Vanto nel secondo caso anche uno statino con la media del 30 ma...la danza ebbe di nuovo la meglio e come tutti sapete è andata a finire che ho fatto l'unica cosa che veramente potevo fare, avendoci dedicato tutta me stessa da sempre: la ballerina!

Sapete tutti quanto sia soddisfatta, sebbene qui in Italia debba continuamente lottare per affermare ciò in cui credo e per tenermi ben lontana dal target di cui spesso non condivido obiettivi e modi di fare, tuttavia continuo a nutrire ambizioni, per esempio da grande vorrei fare la direttrice-proprietaria di vari resort sparsi in tutto il mondo, sarei costretta a viaggiare spesso per supervisionare chi lavora per me e passerei parecchio tempo in bikini e pareo con un grosso cappello in testa e un drink in mano.
Sviluppando una forte passione per gli affari penso che ce la potrei fare!

Carla

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