Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

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sabato 28 aprile 2012

Adolescenza cronica


Ispirata probabilmente dalla giornata interamente trascorsa con la mia amichetta Gabriella tra affari di lavoro, shopping, gossip e quant'altro, poco fa riflettevo su una grande fregatura della vita: da adulti, specialmente con famiglia e quindi con responsabilità di un certo rilievo, certe cose non le puoi più fare, comunque non ti senti così libero di farle quando e come vuoi, allora pensi che gli adolescenti siano in una condizione vantaggiosa perchè non hanno un pensiero al mondo e sono liberi di fare quello che vogliono. Però quando sei adolescente non vedi l'ora di essere adulto per poter fare quello che ti pare.
Illusi, tutti.
In realtà quello che ti pare non lo puoi fare praticamente quasi mai.

Da adolescente ero sempre irrequieta perchè smaniavo dalla voglia di voler fare tre miliardi di cose che non potevo fare, adesso da adolescente cronica...idem!
Dove sta la differenza?
Non ci sta!

Bene, dopo aver concluso che tra me e una quattordicenne non c'è diversità alcuna, fatto che mi consola non poco, per evitare che mi vengano in mente altri allucinanti pensieri e avendo già fatto fuori due merende da mezzanotte alle due, sarà il caso che me ne vada beatamente a dormire.

Beatamente si fa per dire: la frustrazione dovuta al mancato raggiungimento degli elevati livelli speculativi di Fabio Volo mi dà del filo da torcere, lo ammetto!

Carla
venerdì 27 aprile 2012

Brasil, altro che samba: vai col liscio!



Oggi ero dal parrucchiere.

Avendo tanti capelli parecchio mossi e crespi ho passato diversi anni ad invidiare le attrici che nei film portavano il caschetto. Mi facevano pensare a come potesse essere una vita con i capelli che appena li asciughi ti vengono subito così, lisci, senza perderci troppo tempo e mi sembrava che tutto potesse diventare roseo e meraviglioso. 
(Che scema eh).
Lo so, nei film le attrici hanno fior di parrucchieri sempre al seguito e poi è tutta finzione, tuttavia io mi immedesimavo sognante, anche se purtroppo rassegnata.

Ora, da quando sottopongo la mia chioma a duraturi trattamenti di tiraggio brasiliano è un piacere per me non invidiare più nessuna, attrice o non attrice.
Ultimamente però ho i capelli un pochino ribelli così l'altro giorno al cinema nel vedere una tizia in una scena, che ballava e si dimenava in un prato in mezzo ai fiori con i capelli a caschetto perfetti, mi è venuto un attacco d'invidia pauroso, era un po' che non accadeva, continuavo ad ammirare quei capelli e ...insomma non riuscivo a staccare gli occhi dallo schermo e in particolare da quella tipa.
Ma almeno stavolta c'era un particolare in parte rassicurante: quella sullo schermo ero io!

Ah Ah Ah!

Pochi giorni prima di girare quella scena ricordo che avevo fatto il trattamento e anche il taglio (per caso e non apposta, ma niente accade per caso) quindi oggi era proprio ora di andare dalla parrucchiera, anzi dalla hair stylist (è più cool) per tornare ad essere come una del grande schermo!
Una da invidiare per intenderci!
(Almeno secondo il mio superficialissimo modo di vedere la cosa).

Bene, dopo avervi confessato queste stupide debolezze e aver fatto senza ritegno una mesta figura, vengo al dunque: dal parrucchiere leggevo una rivista, mi pare si chiamasse Lo stile delle star o qualcosa di simile, così all'interno ce n'era per tutti i gusti, bionde, rosse, brune, chiome lunghe, chiome corte, i matrimoni più duraturi tra le coppie famose, i nuovi flirt di Hollywood, poi...mi va l'occhio su un titolo (che ora invece proprio per ritegno non riporto) il quale inneggiava alla depilazione intima brasiliana (quella estrema per capirsi) e nell'articolo erano elencati alcuni consigli da seguire nel caso a qualcuna venisse la perversissima, malsana, pazza idea di farsela da sola.
Uno di questi suggeriva: se iniziate a tremare assumete una pasticca di ibuprofene per distendere i nervi.
Sgomento.
Cioè, perchè mai una dovrebbe tremare prima di depilarsi? E poi addirittura un antinfiammatorio da assumere prima della ceretta. Ma so' matti? Ma chi è che da 'sti consigli?
Magari una ragazzetta poco pratica, presa dall'impeto di strapparsi via tutto per essere "liscia e sexy" (che per la cronaca era il titolo) e impossibilitata dal recarsi presso un'estetista professionale le da pure retta.
Ebbene, la consigliera esperta cerettara delle parti basse, si chiama:
Stefania Di Sotto!

Ovvio no!





Sto pensando invece in che settore di consigli su riviste femminili, potrei operare io!
Carla Di Toro 
giovedì 26 aprile 2012

Fricantò alla Carlà

Come gli altri credono che io stia





Come vorrei stare

Come realmente sto

Sono ancora sotto chock: ieri alcune persone hanno scritto che se si fossero liberati dell'attuale allenatore della Roma (un certo Luis che fa perdere una partita si e l'altra pure) la giornata del 25 aprile avrebbe allora acquistato un senso!
Non scherzavano.

Hanno pure tesserini da professionisti dell'informazione, stiamo a capì? Io a questi li manderei a zappare la terra sia il 25 aprile che il 1° maggio, invece approfittano pure per allegre scampagnate e gite festaiole.

Vabbè è dura liberarsi di certa gente, ma almeno virtualmente lo si può fare...blanda consolazione, però...

Io invece ieri mi sono liberata del sonno arretrato passando la giornata dal letto al divano e dal divano al letto, a volte è piacevole ma ieri è stato deprimente, i sensi di colpa mi hanno divorata, non ho avuto nemmeno la forza di andarmene un po' su in terrazza, ho dormito e guardato films per tutta la giornata e mi sono fatta venire un'infiammazione al braccio destro per aver trafficato al computer in una posizione terribile. Nei momenti in cui ero sveglia e non guardavo films ho filosofeggiato, solo mentalmente (per la fortuna di chi era con me) su varie cose interessanti e anche molto generiche come il senso della vita, la differenza tra come mi sento ora e quando avevo 20 anni, per esempio: ma dopo una festa finita tardi, il giorno dopo stavo così come sto oggi? (Cioè morta sul divano col mal di testa).
Ho dato la risposta sbagliata e ho detto di si!

Poi ho argomentato, sempre mentalmente, su quanto vorrei fare tante cose nel tempo libero ma su quanto però non ne abbia la forza e nemmeno la voglia, ho immaginato la mia vita senza tutto quello che ho e poi ho ripensato alla fatica fatta per essermi conquistata tutto quello che ho e ho pensato che comunque sono stata proprio brava, ma il pensiero ricorrente era 'sta benedetta differenza tra ora e quando avevo 20 anni, forse perchè l'altra sera alla festa indossavo un vestitino praticamente uguale a quello che avevo alla cena del mio compleanno dei  precisi e tondi tondi 20 anni. Che nervi, ricordo perfettamente quella giornata: io che fremevo perchè dovevo andare a cena a casa del fidanzato e mio padre che invece mi aveva costretta a passare il pomeriggio dal commercialista, me ne stavo lì seduta sulla poltrona di pelle scura nell'angusta sala d'attesa con la morte nel cuore, imbronciata e infuriata vestita di pizzo nero, col rossetto rosso e i lunghi capelli ribelli che ricadevano davanti ad un'invidiabile (e invidiata) quarta di seno e quel che è peggio senza nemmeno uno straccio di telefonino che avrebbe almeno allietato i tristi momenti compensando la separazione pomeridiana con qualche messaggino. Buon per lui, dio solo sa quanto avrei rotto e strarotto e mi sarei giocata pure l'imminente cena che non è saltata grazie appunto all'inesistenza dei cellulari!

Beh comunque, dopo questa giornata di total relax non mi sento affatto meglio, il troppo riposo mi stressa e devo reagire assolutamente, da settimane passo le mattinate arruffata dentro casa con un look alla Mafalda e mi pesa anche vestirmi per uscire, sono tutta casa e sala di danza dove come per magia mi trasformo in un' elegante farfalla, a detta dei miei fans. Si c'ho i fans e mi fermano pure per strada in zona Appio-Tuscolano e limitrofe, mi offrono caffè ai chioschi dei vicini centri commerciali e si complimentano con me ai bagni della mega palestra, luogo dove le donne s'incontrano fugacemente e così mentre ti scambi quel sorrisetto di complicità, a dimostrare lo stupore per la coincidenza (ci scappava a tutt'e due nello stesso istante) capita che mi si dica: Complimenti: fai dei balletti bellissimi!!!
Ao' so' soddisfazioni e anche l'andare a fare la pipì può elevarsi ad un momento di gloria!

A tal proposito vorrei precisare che se sono bravina è per il fatto che ballare e fare coreografie è proprio il mio lavoro, che non vuol dire lo so, però nel mio caso significa qualcosa, e alla domanda che talvolta mi è stata posta: Ma tu, oltre a ballare, lavori? La risposta dolce e tranquilla di qualche anno fa si è trasformata in una specie di sfuriata dove mi sento nel pieno diritto di spiegare i principi basilari circa il perchè la danza sarebbe da considerarsi un lavoro a tutti gli effetti.

Conscia del fatto che questo post è un fricantò* di roba prodotto da una testa piuttosto provata e speranzosa in una vostra comprensione (mi rivolgo ai blog fans, si c'ho i fans pure qua) mi congedo e mi concedo una passeggiata al Parco degli Acquedotti per riprendermi anche dall'incubo di aver sognato un mio ex, non quello dei 20 anni (avrei potuto almeno essere corente con le recenti riflessioni) ma quello dei 30, vale a dire quello che mi auguro con tutto il cuore (e auguratevelo pure voi se mi volete un minimo di bene) di non incontrare MAI più in tutta la mia vita, a meno che non si fosse deciso a restituirmi i soldi di cui si appropriò in maniera del tutto indebita.
Ma forse tra i soldi e il non vederlo, preferisco la seconda.
Mi concederò anche una puntatina al negozio di danza e al magazzino delle casalinghe represse per comprare le sedie del balletto sexy, come vedete oltre a ballare e a ideare le coreografie, vado pure a comprare il materiale, più lavoro di così...

Buona giornata
Carla

* fricantò lo diceva mia nonna, non so bene cosa voglia dire, forse è una parola dialettale o forse è semplicemente una parola inventata, comunque immaginatevi una padella dove ci si butta dentro un po' di tutto!
sabato 21 aprile 2012

Un uovo al giorno, toglie il ministro di torno


Stavo spegnendo il computer quando sono incappata in un articolo che riferiva un increscioso fatto: a Torino alcuni individui, in parte studenti, hanno lanciato delle uova contro la rispettabile ministra Fornero.
Ma roba da matti, le hanno tirato uova di gallina anzichè di marmo!
Si, quelle belle, pesanti uova marmoree che si usano come soprammobili, generalmente variegate con striature rosate, marroncine o verdognole. Non ho mai capito come possa piacere alla gente adornare la casa con oggetti simili, boh, i gusti, tuttavia a lanciarle fanno male e dovrebbero zittire per un po' quindi sarebbero state perfette. Le Fabergè sono anche più grosse ma non ce le possiamo permettere, quindi...

Dunque, la signora ministra aveva pronunciato delle parole non proprio accettabili e nemmeno tanto comprensibili, le riporto tali e quali:
«Spesso nelle famiglie il desiderio di farsi la casa è forse più forte di costruire capitale umano a favore dei figli. Questa è una priorità da invertire. Lasciare la casa ai figli è importante ma quello che bisogna lasciare ai figli è una struttura della conoscenza e flessibilità mentale, una propensione al cambiamento che solo la formazione può dare. Qualche volta risulta anche da ricerche empiriche che, magari, anche per difficoltà finanziarie si sacrifica l'educazione dei figli pur di arrivare prima alla casa. La casa è un valore importante ma bisogna anche considerare le priorità».

Darei le capocciate al muro, ma come mai non c'avevo pensato prima? Ossessionata come sono dalla smania di comprare una casa alle mie figlie, avevo trascurato questi aspetti pedagogici direi fondamentali. La ministra ha avuto modo di dimostrare che non solo è sensibile e si commuove teneramente piangendo calde lacrimucce ma è anche un'ottima educatrice. Dovrebbe aprire un blog o un forum per mamme disperate, quelle che non sanno a chi dare i resti perchè si arrabbattano tra un lavoretto precario e l'altro, quando lo trovano, e non sanno dove lasciare i figli perchè all'asilo nido comunale col cavolo che glieli accettano (mica c'è posto per tutti) e quello privato è troppo costoso. Sono certa che avrebbe sagge parole di conforto anche per loro e che le spronerebbe a non lamentarsi e ad essere più risolutive.

La ministra ci invita a riflettere sulle priorità, allora io le vorrei umilmente spiegare che comprare casa ai figli non lo è, nemmeno nel più lontano immaginario, per una gran fetta della popolazione la quale ha, come urgenza primaria, il mangiare. Poi vorrei spiegare, sempre alla sensibile ministra, che investire nella formazione sarebbe meraviglioso, ma con tutti i tagli fatti alla scuola riesce molto difficile e dal momento che non mi pare i tecnici arrivati abbiano in programma di riparare il danno in alcun modo, continuo a non vedere un futuro roseo in questo settore per i nostri figli. Per finire la vorrei rassicurare circa la "flessibilità mentale" perchè molti ragazzi guardi che ce l'hanno. E' vero anche che molti altri invece, ancora subiscono i traumi della lobotomizzazione berlusconiana ad effetto prolungato, quindi le chiedo gentilmente di avere un po' di pazienza, sa com'è, passare dalla padella alla brace richiede un po' di tempo: un conto è rimbecillirsi davanti alla tv, un altro è cimentarsi in complesse riflessioni ispirate dalle vostre guide tecniche.

Devo dire che nonostante le rughe ha una bella faccia tosta, probabilmente le uova di marmo vi sarebbero rimbalzate. 
Anche Anna Magnani andava fiera delle sue rughe e si oppose ai truccatori che chiedevano se fosse il caso di celarle, ma era una grandissima attrice e i suoi pianti sullo schermo hanno fatto la storia del cinema italiano mentre quelli della ministra tecnica, fanno parte di questo nostro misero e vergognosissimo periodo storico.

Carla

 
mercoledì 18 aprile 2012

Beata gioventù?


Essendo cresciuta a pane e disciplina mi riesce difficile, se non impossibile, tollerare certe cose, per cui non mi resta che continuare a beneficiare, finchè potrò, della tempra conquistata e biasimare genitori di modeste famiglie che, in un periodo come questo, a figli perdigiorno e minorenni promettono e concedono beni materiali (spesso costosi) di utilità pari a sottozero, come ad esempio super smartphone molto performanti e buchi nelle parti più disparate del corpo.

Non posso capire io, che tutti i pomeriggi col sole o con  la pioggia prendevo due autobus dopo aver mangiato un panino uscita da scuola e andavo a danza dove non imparavo solo complicati esercizi e passi ma anche, pian piano, ad ottenere successi personali con le mie sole forze. E' un grosso limite questo per me, che lo diventa ancor più quando mi si dice: Eh, ma tu volevi fare la ballerina!
La disciplina che si acquisisce in una scuola accademica non serve solo per ballare e la passione che mi ha animata sin da bambina ha vinto sempre su tutto. Far nascere delle passioni oggi è una cosa difficilissima, in un'epoca dove anche le parole hanno cambiato significato tutto sta andando perduto.
Non sto dicendo che certe cose non si debbano avere, guardare o desiderare ma di certo in una scala di valori non dovrebbero stare al primo posto. Allora quando vedo con i miei occhi questa sballatissima scala di valori non mi venite a parlare di passione, perchè fare una cosa che piace con un po' d'entusiasmo e quando ti va è una cosa, ma la passione è altro.

Carla
domenica 15 aprile 2012

Sex and the soup, burlonerie nostrane


Ora qui va di moda il Burlesque.
Chi mi conosce sa che mi piace trovare il lato divertente in ogni aspetto della vita, tra l'altro l'ho scritto pure paro paro nella descrizione del mio profilo, qui a destra, nella cosiddetta side bar, così adesso lo sanno tutti e amen.
Sapete quindi che non sono polemica, cattiva, nè str...a e che, anzi, ora approfitto per confessarvi un mio cruccio: quando sono convinta di essere diventata finalmente cattiva, acida, fanatica, egocentirca, egoista, str...a e dopo aver acquisito altre caratteristiche simili che fanno molto bad girl, ci rimango tanto male perchè c'è sempre qualcuna che mi batte.
E vabbè ...andrò in paradiso da brava good girl!

Torniamo all'argomento del post, dicevo: va di moda il Burlesque, anzi il burlesque (perchè mai l'avrei scritto maiuscolo, boh...) a tal proposito, senza mettere in discussione la bravura, l'avvenenza e la sensualità di chi lo fa qui nel bel paese, accade che la mia mente rievochi le performances del Crazy Horse di Parigi con quei numeri perfetti e mozzafiato, quei giochi di luce strabilianti uniti all'inimitabile savoir faire di chi lo fa da una vita per costume e tradizione e poi ancora in estasi, carpita da quest'immagine da sogno, leggo il programma dello spettacolo di burlesque che si terrà qui a Roma, nel trafiletto di presentazione c'è scritto che ...

...nell'intervallo...

...udite udite...

...verrà servita ...

ta dààan:

PASTA E FAGIOLI!



 Ah Ah Ah! Scusate ma non ce la posso fa'!

Con tutto il rispetto per questo piatto locale, che tra l'altro mi riesce molto bene, in questo caso mi smonta tutta l'atmosfera, sicuramente però sarà la cosa più nostrana della serata...e anche la più crazy!




Carla 

venerdì 13 aprile 2012

Dear Jane


Certe cose si sanno, ma poi leggi o ripensi ad un libro che descrive quella società, vedi un particolare film e si riaccende l'ira focosa.
Almeno la mia, verso questa di società e verso molte mie simili che la popolano e purtroppo la rappresentano.

Ai tempi di Jane Austen le donne ricamavano, cucinavano, erano dedite esclusivamente ad attività legate alla casa e alla famiglia. Se ne stavano lì ad aspettar proposte di cui, a parer delle famiglie, dovevano andar fiere, non potevano sposare chi amavano, lavorare era sconveniente e quasi peccaminoso, le più colte erano mal giudicate, tutto combinato, deciso a tavolino, gente che si arrogava il diritto di sapere cosa fosse meglio per loro, in nome del decoro le fanciulle da marito non potevano parlare da sole con un uomo che non fosse un familiare o un legittimo pretendente. Dalla donna, o meglio dal futuro marito, spesso non amato, dipendeva la serenità economica della sua famiglia, così, presa dai sensi di colpa il più delle volte era costretta a cedere e le madri, che avevano sofferto della stessa situazione, la imponevano alle figlie.
Era così e basta.
Però le giovinette si appassionavano alla lettura, coltivavano spesso desideri di emancipazione, soffrivano per le ingiustizie.
Oggi si appassionano alla tv spazzatura dove sono rappresentate miseramente, deteriorano le loro fresche menti, che andrebbero plasmate tramite ben altre attività, inibendole sui social network, subiscono ignare le ingiustizie e in molte sperano di far carriera dimostrando il niente e mostrando il tutto. Cosa questa, che mai come ora sta dimostrando i suoi frutti in termini economici.
E pensare che in questi tempi le donne avrebbero potuto finalmente far valere le loro qualità intellettive senza rinunciare ad una femminilità disinvolta ed emancipata.
Che peccato!

Ho notato un altro aspetto che riguarda il concetto secondo il quale sposarsi e avere quindi uno che ti abbia chiesto in moglie, sia auspicabile per essere considerate nella società. Condizione ancora ben radicata. Tuttora sono numerose le donne disposte a sacrificarsi una vita pur di avere un uomo accanto (o di farsi vedere con un uomo accanto) si sviliscono ma quasi mai se ne accorgono, e quante volte, troppe, il loro uomo si dimostra immeritevole così a sua volta insicuro e subdolo, trova la famosa America sposando una donna che non aspettava altro di diventare la sua ombra.
La cosa che proprio non mi piace è che frequentemente, per scarsa autostima e retaggio culturale, le donne accettano più facilmente un matrimonio poco convincente piuttosto che osare una vita indipendente, che in un futuro magari più lontano, comunque, non escluderebbe una relazione sentimentale anche seria e duratura.
E pensare che oggi ci stanno di nuovo togliendo tutto e noi dovremmo a gran voce  riconquistarci tutti i diritti  e acquisirne pure di nuovi, conducendo in prima fila una lotta senza pari.

Mi viene da dire che chi ha il pane non ha i denti, forse un po' ordinaria come conclusione, ma davanti alla saggezza dei vecchi proverbi e vista l'ora (00:40) mi ci congedo a cuor leggero.

Carla

Ora però, non esageriamo!


Perchè io ho capito cose che vedo che ha capito anche Fabio Volo, che mi sembra normale averle capite, perchè le abbiamo capite un po' tutti (a meno che non siamo affetti da patologie cognitive) ma scritte da lui sembrano scoperte sensazionali?
Mi pare si dia un'importanza eccessiva all'autore in questione per quanto riguarda soprattutto i suoi aforismi,  non di certo all'altezza di quelli di un Oscar Wilde, tanto per dirne uno, non parliamo poi dei grandi filosofi capaci di sintetizzare in due righe un pensiero di assoluta complessità.
Ho letto una serie di suoi pensieri che mi sembrano davvero il trionfo dell'ovvio ma vengono spacciati per geniali intuizioni.

Sul Volo romanziere non metto bocca, non ne so molto, personalmente posso solo dire che l'unico libro che ho provato a leggere, arrivata a metà ho pensato: ma chi me lo fa fare? Non mi piaceva, anzi mi disturbava pure un po': se raccontare l'adolescenza significa descrivere al dettaglio cosa faceva chiuso in bagno sul lavandino, sinceramente primo, chi se ne frega, secondo, lo fanno tutti, terzo, fa pure un attimino schifo, abbiamo capito sai, non c'è bisogno che descrivi anche le sfumature di colore. Non era nemmeno intrigante, volendo trovare una giustificazione a tutti i costi. Comunque è un mio pensiero personale, può piacere, a me no.
Il Volo attore, pure lo conosco poco, ma forse è bravo e sarà pure simpatico e magari è sicuramente una gran persona per carità, ma... il Volo filosofo geniale, per favore proprio no!

Carla
giovedì 12 aprile 2012

L'isola che (purtroppo) non c'è


Accade raramente di poter fare quello che vuoi quando lo vuoi veramente o quando sei nella giusta condizione di farlo.

Non mi dilungo in una serie di inutili esempi: la sintesi spesso è più chiara di mille spiegazioni.

Per questo immagino spesso di fuggire in un' isola dove questa simultaneità sia all'ordine del giorno, magari poi sorgerebbero altri problemi, un tocco magico creerebbe però una sinergia vincente e l'atmosfera sarebbe di appagamento totale.

Vivere di norma così, probabilmente non è troppo auspicabile ma una bella vacanza non me la perderei di certo in quest'isola che (purtroppo) non c'è, lontana dalla rigida organizzazione che caratterizza la vita quotidiana e dai luoghi (e persone) ostili che nostro malgrado si è costretti a frequentare.
In poche parole lontana dallo stress e dagli antipatici effetti collaterali.

Guardate che non sto parlando di una vacanza esotica dove gli unici desideri siano prendere il sole, bere drink o fare shopping ma una situazione in cui ogni aspetto della vita possa essere pervaso da questo prodigio.

Nella mia fervida immaginazione vedo con precisione assoluta come trascorre la mia vita su quest'isola incantata e ben definiti sono anche gli ambienti... nei minimi dettagli.

Il rimedio a questa asincronia, per me, sta nello sviluppare una passione ed alimentarla giorno dopo giorno, nel mio caso essere creativa permette alla mia mente di avere sempre e comunque qualcosa di bello da fare, il tempo che intercorre tra il desiderio e la sua realizzazione, così facendo, si alleggerisce, diventa più accettabile.
Si tratta però di un rimedio, anche piuttosto efficace e strategico, ma non è la soluzione, quella sta solo lì...nell'isola che (purtroppo) non c'è!

Carla
mercoledì 11 aprile 2012

La strega scarpetta


E' da tempo che il dubbio s'insinuava in me, ma sarà mai possibile?
Mi chiedevo.
Beh, dopo l'ennesimo presentimento che si materializza  posso affermare, senza timore di dover poi dare seccanti smentite, che è ufficiale: sono una strega!

Oddio magari proprio una strega no, forse una streghetta, la strega scopetta! 
Anzi no: la strega scarpetta! Si, si addice di più ad una ballerina, anche se quando ero bambina mia mamma mi chiamava scopetta, forse perchè ero piccola, capricciosa e capellona dura da pettinare, mi diceva pure che avevo le streghe fra i capelli, cioè i nodi, ogni nodo era una strega, mica come ora che sotto al cappello nero a punta si cela un caschetto perfetto e imbalsamato!

Eh Eh Eh...

Ma torniamo all'argomento: presentimenti che prendono forma, cose che immagino, che mi vengono in mente d'improvviso e che dopo qualche minuto, o al massimo qualche ora, mi si palesano dinanzi.

Mi piacerebbe molto anche volare con la scopa e preparare strambe e magiche pozioni, decidere più spesso io cosa debba accadere, talvolta capita ma non sempre. Credo tutto ciò riguardi il livello successivo, roba professionale insomma, quindi per ora spero almeno di capire come arrivarci: sono autodidatta e non è facile fare tutto da sola!

Comunque a casa ho ben 14 scopette e quindi materiale per fare pratica ne possiedo in abbondanza, almeno finchè non le consegnerò alle mie ballerine spazzacamine, se poi ho mantenuto per ricordo qualche videocassetta della melevisione posso fare pratica con la scivolizia prima di passare a qualcosa di più tosto.

 Buona serata...

Carla

Ahh..se vi dovessi invitare a casa mia per un caffè o magari un tea...siete autorizzati a diffidare!
martedì 10 aprile 2012

La selezione base e altre memorie


Lo sapevate?
No, non sto imitando Vulvia, dicevo veramente, lo sapevate che una volta, prima di accedere ad un'audizione per partecipare come ballerino ad una trasmissione televisiva bisognava passare la "selezione base" in Rai?

Periodicamente infatti si selezionavano solo quei ballerini che dimostravano di aver studiato e approfondito la tecnica classica, potevano solo in seguito, in caso di esito positivo, essere ammessi all'audizione per tentare di entrare a far parte del corpo di ballo della trasmissione. Durante l'audizione avrebbero dimostrato altre attitudini relative ad esempio alla danza modern-jazz.
E oggi?

Ah Ah Ah!  Non mi ci fate pensare a oggi: quattro insulti ad Amici, una copertina su riviste di gossip, due sculettate addosso a un peluche rosso e ciccione, una salita di scale riprese da dietro o da sotto con la telecamera inguinale e puoi dire tranquillamente che fai la ballerina!
Inutile dire che con l'avvento di tale televisione la selezione base diventò un pesante ostacolo per le aspiranti danzatrici e venne abolita.

Mi viene da piangere, scusate ...vado a prendere i fazzoletti...

Il post potrebbe chiudersi qui: breve, chiaro, esaustivo, commemorativo invece voglio lasciarvi con una delizia, una tra tante, guardate i ballerini italiani cosa sapevano fare e cosa saprebbero fare ancora se si producessero spettacoli simili, perchè il talento c'è... ma hanno deciso che non fa business.

da "Felicibumta" - Teatro Sistina - 1977

Bravi eh! Capito che voleva dire fare il ballerino? ;)

Io continuerò ad amare la Danza, a rispettarla e a diffonderla per quella che è veramente, sempre, costi quel che costi!

Carla

Omofobi e visionari


Continuo a leggere di omofobia e di affermazioni a riguardo da parte di vari rappresentanti del mondo della chiesa, attraverso le quali la diffondono con gran fervore, sparando stupidaggini a destra e a manca sul fatto che essa sia da annoverarsi tra le "malattie".
Beh, a parte il fatto che ho diversi amici omosessuali e vi assicuro che sono sani come pesci ma invece, oggi, credere che un uomo sia stato crocifisso per poi risorgere, credere che se non ci si battezza si è inevitabilmente macchiati del peccato originale (commesso secoli prima della nostra nascita quindi non da noi e basato su leggende infondate), credere che se si raccontano i propri fatti ad un intermediario si possano espiare le colpe, credere che un bambino di 9 anni abbia da confessare dei peccati educandolo quindi a confidarsi con tale intermediario, credere a santi e fatti trasformatisi nei secoli a piacimento e comodo del culto di turno, credere che il demonio possa infiltrarsi nelle menti di poveri, umili e buoni sacerdoti fino a indurli ad atti terribili come le molestie sessuali verso bambini...insomma tutto questo, invece, che è?
A me, tutto l'insieme, pare proprio una malattia bella e buona!

Carla
domenica 8 aprile 2012

Maestrina pasqualina!


Oggi a casa mia è il 28 febbraio: finalmente rivedo mia sorella e festeggiamo il suo compleanno!
Mamma porta i piatti bellissimi con cui facevamo le colazioni pasquali quando ero ragazzina (non che ora non lo sia eh! Comunque lo sono un po' meno...forse), porterà le uova di cioccolata a me e alle altre due bimbe, ad ognuna il suo preferito, mia figlia ha preparato delle leccornie semplici ma molto appetitose, ci diremo buona pasqua perchè si usa ...
...e comunque io sono felice come una Pasqua!!!

Non aggiungo nulla su resurrezioni e affini: oggi no dai... a ognuno la sua pasqua e io mi godo la mia!

Carla
sabato 7 aprile 2012

Occhio alle frecce



Ma perchè le donne generalmente, hanno la smania di "sistemarsi" e quando trovano uno disposto ad impegnarsi in questo senso si sentono lusingate?
Dopo due mesi di vita di coppia pronunciano frasi strampalate tipo: non ci lasceremo mai, come noi nessuno mai, credono di aver capito tutto della vita, tutti gli altri con storie fallite alle spalle o che hanno un panorama un po' più ampio quanto ad argomenti sono scemi, poi staccano il telefono e si connettono su internet solo per incantare il mondo con la loro favola e, come è giusto che sia, anche i profili facebook si uniscono in matrimonio e diventano una cosa sola.
Non sono fredda e allergica al sentimento più nobile, anzi, ma talvolta vedo che alcuni hanno una concezione un po' bizzarra dell'amore.
Più che altro vedo vite annientate e donne schiave in grado di sopportare di tutto in nome dell'amore, quell'amore molto spesso con la a minuscola.
(Ho scritto la parola amore tante volte lo so ma era necessario, perdonatemi o puristi).
Ma ci si chiede mai se valga la pena?
O forse la paura di rimanere sole (quindi sfigate) attanaglia a tal punto che ci si accontenta del primo che si vuole impegnare sul serio? E in giro non mancano certi filibustieri che se chiedono una in sposa è solo perchè devono passare dalla madre alla moglie e assicurarsi assistenza 24 ore su 24.
Poi una frasetta da bacio perugina, una cenetta fuori e la donna-tappetino è bella che stesa, felice e accoppiata.

Ora penserete che io voglia insegnare qualcosa, in effetti ho una discreta esperienza e qualcosa di sicuro la potrei insegnare, ora penserete che sia presuntuosa...oh e pensate quello che vi pare io intanto continuo a scrivere...dicevo che ho una discreta esperienza e inoltre da brava deficiente lo sbaglio di "sistemarmi" (per fortuna provvisoriamente) con l'unico che sembrava volesse impegnarsi sul serio, l'ho commesso per ben due volte, dico due volte, con due tizi diversi però.

Lo so, pare brutto chiamare tizi degli ex ma nel caso di questi due suona come un'onorificenza.

Dalla mia parte, a difesa dei miei comportamenti insulsi (tendenza all'accasamento forzato) stava il fatto che volevo assolutamente uscire dalla condizione di Sora Camilla, quella che tutti la vonno e nessuno se la pilla, condizione in cui stazionavo da troppo tempo, quindi pensai bene (bene si fa per dire) di farmi prendere da colui che mi voleva veramente e non solo per chissà quali spavalde avventure.

Il primo di questi due tentativi di abbandonare l'identità della Sora Camilla fu con uno il quale un bel dì mi disse: "...ci sposeremo e tu lascerai la danza!"
Il secondo implica il racconto di una tragedia e ora non mi va di parlarne.
(Ci sarebbe il terzo andato a buon fine, ma è tutta un'altra storia e merita il dovuto rispetto ;)

Lasciare la danza!

ahahahaha ma roba da matti!

Certo! Per badare alla casa, cucinare e accoglierlo amorevolmente quando la sera sarebbe tornato stanco dall'ufficio! Ma per carità, voi penserete che allora non era amore, e menomale che me ne so' accorta, sai quante si sposano convinte che era amore e invece era una croce?
E comunque chi ti chiede delle rinunce non ti ama è solo un insicuro e se tu a tua volta fai delle rinunce, sei una tonta con l'autostima sotto i piedi, altro che innamorata.
Qualche compromesso per gestire meglio il tutto è normale ma stravolgere una vita, no!
Ancora più terrificante è quando la rinuncia non viene richiesta ma provocata in maniera subdola.

Voglio dire, se una lo trova un uomo degno, bene, altrimenti si potrebbe lasciar stare.
Ma la società incombe e col suo dito puntato giudica, allora meglio sfoggiare un inetto che farsi vedere in giro sole e intraprendenti che per una donna è sconveniente...oltre che da sfigate!

Ora elencherò alcuni motivi per cui, a parer mio, bisognerebbe fregarsene del giudizio della società rappresentata nel caso specifico da amici e conoscenti, i quali raramente hanno ricevuto il dono del silenzio (ma nemmeno quello della discrezione):

-se sei single ti chiedono: ma quando ti fidanzi? (oltre a darti della zitella)
-se ti fidanzi ti chiedono: quando ci fai mangiare i confetti? (traduzione: quando convoli a giuste nozze?)
-se ti sposi non è detto che vada bene, perchè magari ti sposi in comune e allora ti chiedono perchè non ti sia sposata in chiesa e da qui nasce pure il noioso dibattito su ipotetici figli da battezzare o meno
-se ti sposi, ovunque tu l'abbia fatto, ti chiedono: quando farai un figlio?
-se lo fai, ti dicono che sarebbe auspicabile dare un fratello a questo povero figlio unico
-se ne fai due, ti dicono che dove si mangia in due si può mangiare in tre (prima forse, ma ora...)
-se il secondo non lo fai subito ti consigliano di sbrigarti, sennò poi i fratellini non potranno giocare insieme per la troppa differenza di età
-se i figli li adotti ti suggeriscono di partorirne anche uno "tuo" (perchè gli adottati che curi e segui giorno dopo giorno chissà di chi sono)
-se non li puoi avere ti dicono di stare tranquilla perchè ci sono altre cose importanti nella vita, ma quotidianamente non fanno che ripetere: i figli sono la mia unica ragione di vita!
-se non vai d'accordo col consorte ti raccomandano il divorzio
-se dici che vuoi divorziare ti chiedono: ma c'hai pensato bene?
-se la risposta è "si" inveiscono contro il marito-bestia e ti fomentano circa esose richieste di alimenti, se la risposta è "no" ti dicono che allora è meglio rifletterci su prima di prendere drastiche decisioni, perchè poi magari le cose si sistemano
-se dopo anni di matrimonio manifesti una certa insofferenza, ti allettano consigliandoti vivamente di farti un amante
-se te lo fai, ti danno della donnaccia (dopo averti estorto dettagliate e succulente confessioni).

Insomma mi pare chiaro che persone capaci di attuare simili comportamenti non siano degne di essere prese tanto in considerazione, badate che sono quasi tutte così e l'immunità dalle loro lingue inopportune si ottiene con tanto duro impegno ma vi assicuro che vale la pena faticare un po', quindi buon lavoro e soprattutto basta sopportare disgrazie altrui (compagni irrisolti e problematici) e immolarsi al sacrificio pur di stare con qualcuno...a meno che non si tratti di Amore, ma riconoscerLo non è sempre facile e scontato.
Si, ci sarebbe Cupido che lancia le frecce...peccato che spesso però, indichino dalla parte sbagliata!


Carla

PS: A quelle che leggendo diranno: Ah non riguarda me! 
Dico: Guardate che...l'amore è cieco, ma gli altri vi vedono!

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