Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

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martedì 20 gennaio 2015

Blue monday, diamo a Gershwin quel che è di Gershwin!

Questa del Blue Monday proprio non la sapevo.
Mi sono scervellata un bel po' senza capire perchè mai il terzo lunedì di gennaio dovesse essere blue, in effetti il cielo era di un bell'azzurro ieri e i miei programmi erano tutti rose e fiori, trovandomi però a casa con l'influenza, le rose e i fiori sono finiti dritti nel cestino belli che appassiti.
E poi perchè diavolo si dice rose e fiori?
Che stupidaggine, le rose non sono forse fiori? E allora tanto valeva dire solo fiori.
Uhm...così pare un po' misero.
Allora si potrebbe dire rose e altri fiori che sembrerebbe più corretto.
Si ma suona parecchio maluccio.
Ok, sarà pure una stupidaggine ma se suona meglio vada per rose e fiori e amen, anche perchè ormai una volta sfebbrata, i deliri non hanno più ragion d'essere.

Alla fine ho capito che blue in questo caso sta per triste e che ci sono studi scientifici molto seri riguardo l'elevato picco di tristezza che colpisce l'umanità proprio in questo giorno, un giorno in cui se non avessi avuto la febbre col cavolo che sarebbe stato triste o blandamente tale quindi non diciamo cretinate ma possibile che la gente si beve tutto? Poi già non fa che lamentarsi del lunedì, ci mancava pure quello blue. Un'altra menata in cui si rotolano tutti dentro tipo sabbie mobili senza possibilità alcuna di liberarsene: che palle il lunedì, finalmente è venerdì, chi ama non tradisce, chi ti ama non ti lascia andare, se ti desidera ti cerca, vai a far del bene che rimani fregato, chi non ama se stesso...boh questa non me la ricordo e menomale, insomma è un festival di fabiovolate la cui condivisione fa sentire gli italiani parte di un popolo meravigliosamente unito.
Che carini, roba da far venire i brividi!
Di brividi mi son bastati quelli della febbre però e quelli provati l'altra sera a un altro festival, quello del decadentismo femminile cui ho -ahimè- presenziato, non mancherà occasione per parlarvene. Oggi sarà meglio di no sennò dopo il Blue Monday sarà inevitabile istituire il Blue Tuesday, allora dato che per me in quell'occasione fu un Blue Friday direi che quand'è troppo è troppo, per ora stiamo a posto così.
Tornerei dunque all'argomento di partenza confessandovi che per festeggiare al meglio il triste lunedì ho pianto calde lacrime durante la visione del film Mai così vicini con Michael Douglas e Diane Keaton. La storia di un tipo duro e sprezzante che pian piano s'innamora della sua vicina capace di sciogliere tutto il gelo di cui è ricoperto il suo cuore.
Ho tenuto il fazzoletto dall'inizio alla fine, roba da vergognarsi.
Per stemperare quest'atteggiamento da massaia romantica che vive di sogni da soap opera ogni tanto mi creavo dei flash riguardanti la vita reale del protagonista Michael Douglas e della sua vera consorte Catherine Zeta Jones, mia beniamina nello strepitoso film-musical Chicago dove interpreta una Velma Kelly che più bella e fascinosa non si può. Pensavo al loro contratto matrimoniale, al fatto che lei abbia preteso una clausola la quale prevede una somma impressionante a risarcimento di un eventuale tradimento. Avrà pensato che chi ama non tradisce ma se tradisce almeno un tornaconto ecchecavolo! O forse, più che altro avrà pensato "sarò pure una gnocca stratosferica ma non si sa mai che gli dice la testa agli uomini, questo col nome che si ritrova, con tutti i set in cui bazzica e con tutte le galline che gli razzolano intorno, prima o poi..."
Beh, quello che ha pensato non lo so ma una cosa è certa, è stata proprio furba e lucida dal primo momento che mica è facile, all'inizio delle storie sembriamo tutti rincoglioniti, quindi cara Catherine tanto di cappello. Decisamente meglio, anche quando c'è di mezzo l'amore, mettere i puntini sulle i e che sia tutto scritto e controfirmato dalla A alla Zeta!


E dire che qualche indizio circa il significato della giornata ce l'avevo avuto sin dal primo mattino quando controllando la posta ho trovato una mail promozionale inviatami da booking.com. Desiderosa di mare, di libertà e di tante altre cose belle, seppur consapevole che non sono alla mia portata almeno nell'immediato futuro ho voluto vedere a cosa si riferissero queste incredibili offerte. Ebbene a prezzi davvero vantaggiosi avrei potuto prenotare una vacanza a Roma o a Viterbo.
Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima? Perchè vagare con la mente tra resort, palme, amache e tuffi in acque cristalline quando una vacanza nel cuore della Tuscia sarebbe la soluzione a tutti i miei mali? Viterbo è un luogo di interesse storico e culturale, ci sono anche importantissime università riconosciute in tutto il mondo, cosa volete che ne sappiano i selvaggi che vanno alle Maldive!?


Ma il picco del mio blue mood di ieri è da collocarsi quando in quel di L.A. le lancette segnavano le ore 9.00 p.m. e cioè quando i miei simili nella città degli angeli per soli 15 $ avevano l'opportunità di fare una lezione con Bryan Tanaka, il ballerino-coreografo hip hop/RNB più eccezionale che possa esistere.
C'è da dire che queste opportunità lì ce l'hanno tutti i giorni quindi dovrò pur sopravvivere a tanta ingiustizia se non altro per evitare di diventare ogni giorno sempre più blue. Intanto tutta questa storia del blue mi ha inevitabilmente riportato a Gershwin, anzi ora che ci penso ma chi è l'idiota che per istituire questa menata del Blue monday  si è impadronito del titolo di uno dei suoi pezzi?
Lo so, si tratta di quel tizio per cui non vale la pena ricordarsi il nome mentre vale la pena prendersi qualche minuto per assistere a questa divertente performance:


Bene, ora che ho rimesso tutto nelle mani giuste mi sento molto meglio ma non esagerate con le dimostrazioni di gratitudine perchè sono piuttosto timida e riservata, faccio quel che faccio con un gran senso di missione e niente più, che ci crediate o meno desidero solo un mondo migliore.
Per il processo di beatitudine mi pare presto e poi il regno dei cieli è un po' troppo blue (nel senso di triste) per i miei gusti, sto bene dove sto, grazie comunque.
Magari, perchè no, un biglietto per Los Angeles con annessa giustificazione per tutti gli impegni cui mancherò qui, potrei accettarlo senza fare tante storie, o anche per le Maldive se preferite, insomma decidete voi basta che non mi  mandate a Viterbo perchè ci sono già stata in gita di terza media!
Miranda (devil) Milian

giovedì 15 gennaio 2015

Miranda Monella e la sua prima volta

Sono molto eccitata all'idea di questa nuova vita avventurosa e muoio dalla voglia di condividere con voi le impressioni circa la mia prima volta... 
...sulle linee metropolitane della capitale!
Che avevate capito?

Ebbene, proprio io che giro in macchina per il quartierino ho lasciato che l'atmosfera londinese fatta di tubi sotterranei, metropolitane leggere, treni e trenini mi pervadesse tutta, trasformandomi in una cittadina very underground, nel senso di una che è molto pratica di metropolitane. Tuttavia ieri sembravo la donzelletta vien dalla campagna che piuttosto spaesata si guardava intorno chiedendo indicazioni a destra e a manca, di sopra e soprattutto di sotto, di almeno tre o quattro scale mobili. 
Perdonate l'enfasi che vi sembrerà eccessiva ma vi giuro che per me è stato proprio esaltante, nonostante lo ammetto mi sia mancato molto non poter sorseggiare un caffè on the road: è infatti a questo punto che l'entusiasmo ha subìto una brusca frenata. Il fatto è che qui non si usa perché mentre a Londra, o in altre città simili di spirito, si preferisce un servizio veloce ed efficiente che non possa in alcun modo causare ritardi sulla tabella di marcia, a Roma il caffè è un modo come un altro per dire stop ai lavori, o meglio: voja de lavorà saltame addosso è ora della pausa-caffè.
Ogni cosa viene dopo l'essersi presi un caffè e ce n'è uno per ogni occasione.
Ma entriamo finalmente nel vivo della questione con il mio avvincente viaggio:

L'andata.
In questa sensazionale giornata mi sono sentita un pesce fuor d'acqua sin dall'inizio, quando alla stazione di partenza hanno annunciato un treno che non si è fermato. Per fortuna poco più tardi è arrivato  quello giusto e in me è risorta qualche speranza.
Anche sul finire di questo primo viaggio, cioè nella terza tratta del mio debutto treno-metro-treno ho vissuto momenti di discreto panico quando l'occhio mi è caduto sull'uomo con berretto che non è un quadro ma semplicemente il controllore. Per inesperienza avevo dimenticato di timbrare il biglietto così mi sono sbrigata a scarabocchiarci sopra data e ora. 
Menomale che poco prima di uscire di casa avevo infilato una penna in borsa!
Sfortunatamente, proprio quando il treno era in prossimità della mia stazione ecco che mi ritrovo davanti il losco figuro con quel ghigno tipico di chi sa d'esser temuto. La situazione era precipitata, se volevo uscirne dovevo tentare l'unico mezzo possibile a mia disposizione: la giustificazione. Cosí, col cuore in gola e lo stato d'animo di una ragazzina impreparata chiamata alla lavagna mi sono ritrovata a spiegare il perché non avessi obliterato quel maledetto pezzo di carta. Avevo appena iniziato quando ad un tratto l'ho sentita, lei, la mia flebile vocina pronunciare le seguenti parole: "...sa...è la prima volta che lo prendo!"
Ma come diavolo ho potuto uscirmene così! 
Santo cielo ma rifletto almeno due secondi prima di parlare o no? 
Beh, evidentemente no però va a sapere cosa gli ho ricordato o suscitato al tizio in quella mesta giornata passata a far su e giù in un treno, fatto sta che dopo avermi redarguita con un non troppo autoritario: "signorina, non si fa cosí" si è lasciato sfuggire un mezzo sorriso sotto i baffi (che non aveva) e si è limitato a farmi qualche raccomandazione per il futuro. Dovrò stare più attenta, dice, e se non dovessero funzionare le macchinette obliteratrici dovrò recarmi direttamente da lui. "La prossima volta venga da me" testuali parole!
Ma che ci sta sempre solo lui sui treni? Effettua forse servizio h24 su tutte le tratte? Deve essere per via della spending review. E poi vabbè che ha chiuso un occhio ma ci mancava che mi desse pure tre ave marie e un atto di dolore e la penitenza avrebbe potuto dirsi completa.
Anzi, a definire il tutto ci poteva stare anche una sculacciata come meriterebbe la protagonista di un film di Tinto Brass che non timbra il biglietto, tanto più che uno di questi s'intitola Miranda!
Si potrebbe fare un fricantò: "Le avventure di Miranda Monella con il cuore in gola nell'ultimo metrò". Cavolo, mi ci manca di infilarci la chiave e ce li ho messi praticamente tutti! Come è potuta rimanere fuori proprio l'unica cosa che s'infila con tanta facilità, o almeno quasi sempre perchè ad esempio non vale per le inferriate di casa mia, lì non ci si riesce ad infilare niente di niente nemmeno con un litro di svitoil.
Bene, ora direi di sorvolare su cosa abbia fatto giunta alle varie destinazioni, vi basti sapere che dopo aver incontrato di nuovo per caso al bar di Balduina le signorotte impellicciate con badante, dopo il pranzo con la mamma e la pausa-caffè con la sorella s'era fatta l'ora di ripartire e allora via verso nuove avventure.

Il ritorno.
Primo treno a scrocco, infatti delle cinque macchinette obliteratrici non ne funzionava nemmeno una, quindi non ho timbrato, non ho scarabocchiato e soprattutto non sono andata a cercare proprio nessuno! Se non funziona un cavolo non è colpa mia, pago le tasse e con ciò la mia coscienza è più che a posto.
Ma veniamo alle cose che contano davvero, a Termini scopro che da Cafè Express (o una roba simile) ti forniscono su specifica richiesta il bicchierino da corsa, me ne sono accorta dopo che mi avevano già servito il caffè nella tazzina di coccio così non c'ho pensato due volte e me lo sono fatto travasare con la scusa della fretta. 
È proprio vero: basta aver pazienza che le soddisfazioni arrivano!
Andare in giro col caffè in mano, la busta con l'arrosto al braccio (omaggio di mamma) e la bombetta in testa è stato fantastico anche se dalla monella di Tinto Brass eravamo passati evidentemente al monello di Charlie Chaplin.
Certo che nemmeno il brucaliffo dopo una decina di canne e qualche acido si sballerebbe nel prendere la metropolitana con annesso caffè ambulante ma la sostanza che produco io si sa, non cresce nemmeno nel giardino del Re.
Sono incontentabile, mi piace pensare che il meglio debba ancora venire e allora eccomi accontentata: a pochi secondi dall'apertura delle porte giunti ormai nell'ultima stazione d'arrivo si ode un annuncio con il quale si avvisano i (fin troppo) gentili passeggeri, che per quell'imminente fermata solo le porte delle prime quattro carrozze si sarebbero aperte, causa l'eccessiva lunghezza del treno rispetto alle misure della stazione.
Roba da matti!
Dirlo alla partenza e darti modo di cambiare vagone no eh?!
Welcome to Italy, 'o paese do sole, delle sole (con la O aperta) e della pausa-caffè! 
Comunque tutto è bene quel che finisce bene: mi trovavo, come una vera principessa, nella prima carrozza.
Ora che ho parlato di lunghezze e misure non aspettatevi che dopo Brass e Chaplin passi in rassegna i film di Siffredi, su, fate i bravi che c'è un limite a tutto, credo.
Alla prossima...

Miranda (devil) Milian

Mi renderanno omaggio, me lo devono...

...intanto queste son soddisfazioni da non sottovalutare!
sabato 10 gennaio 2015

Human nature

« Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità. »  (Morpheus a Neo)

Per una volta non farò la buffona di corte e nemmeno parlerò di sesso (peccato perchè non sapete quanto l'argomento mi aumenti le visite) perchè quello che volevo dire in questo preciso istante, tanto che ho abbandonato per un attimo il lavoro cui mi stavo dedicando per venire a scrivere qui, riguarda il mio cruccio per come la società vuole annientare anzichè stimolare la vera natura delle persone e purtroppo le donne sono sempre quelle che ci rimettono di più per (dis)educazione ormai conclamata.
La religione occupa un posto di gran rilievo in tutta questa brutta storia e qui sarebbe da scrivere per ore, cosa su cui adesso sorvolo volentieri, tuttavia c'è sempre quest'alone di un'entità che ha deciso per noi e chi è fuori dagli schemi se da una parte viene ammirato (menomale), spesso è anche considerato fuori di testa, anomalo, sbagliato, inadeguato, a volte addirittura malato di mente. Di sinonimi ce ne stanno in quantità industriale, mi riguardano quindi li conosco tutti.
La cosa sensazionale è che appunto ci si può sempre svegliare, anzi risvegliare perchè quando veniamo al mondo siamo belli che svegli poi è tutto programmato per addormentarci, pian piano con pillole micidiali che si trovano in ogni dove, un vero incubo e non di quelli di cui parlo per giocare.
Bisogna essere molto bravi nell'accorgersi nel sonno di stare dormendo, ancora più bravi nel desiderare il risveglio costi quel che costi e poi continuare ad essere bravi a trovare, captare e inventare stimoli in una società malata che ci vuole assuefatti.
Il discorso sembra vecchio e banale ma qui dormono ancora tutti e di brutto, ci dormono accanto e vogliono che dormiamo con loro quindi non è affatto superato, magari.
La cosa più perversa e assurda è costituita dal fatto che un rimedio efficace, il quale dovrebbe funzionare a meraviglia costituito dall'Amore fallisce invece spesso e miseramente perchè è uno dei primi strumenti, se non il primo in assoluto, caduto nelle mani di quel dio oscuro che tutto pervade fatto di manipolazione, controllo e sottomissione.
Una citazione famosa recita: "Prova a ragionar sull'amore e perderai la ragione". Il tema certo non è facile ma almeno a me sembra piuttosto logico arrivare a capire cosa sia il contrario dell'amore e cioè l'annullamento della vera natura della persona, sia che si annulli la propria a vantaggio per esempio della coppia (o anche solo per compiacere l'altro) o quella dell'altro nel tentativo di plasmare qualcuno che rispecchi la nostra idea, sia esso un compagno di vita o un figlio. Il fatto è che per assurdo spesso non è nemmeno nostra quest'idea, sempre per via del grande sonno nel dormitorio comunale.

Le persone possono continuare a dormire per l'eternità intrappolate nel loro groviglio di rami spinosi che nemmeno la principessa Aurora sotto incantesimo, convinte che così è bello e quando non è bello almeno è la cosa giusta, oppure possono darsi da fare per mettere in pratica il risveglio dimostrando quanto la ribellione in certi casi è un diritto umano sacrosanto.

Mi sono svegliata qualche mattina fa con una canzone in testa, un pezzo che non ascolto da tempo: Human Nature, incredibile quanto sia simbolicamente piena di significato per me, l'inconscio sa cosa ti serve e te lo mette davanti, chi ha occhi per vedere e cuore per sentire può farne tesoro! Spero di essere all'altezza.

Ora mi è venuta voglia di vedere Matrix e se non c'è troppo da combattere con lo streaming lo farò.
A presto...

mercoledì 7 gennaio 2015

I singles della mia zona. Quando l'incubo è dietro l'angolo!

Giorni fa ero seduta in un bar alla Balduina, zona piuttosto in di Roma e accanto a me due simpatiche signorotte impellicciate e super truccate con badante al seguito, parlando di avanzi di pranzi e cenoni delle feste hanno nominato il fricantò!!! Quindi chiamare cosí la sbatacchiata in padella di cibi a caso per creare un pasto completo senza buttar via niente non è invenzione di mia nonna. Fa niente, i miei post randomici di argomenti mischiati a caso per non buttar via i pensieri continuerò a chiamarli così, anzi la cosa mi ha suscitato una certa simpatia.
Oggi intanto pensavo di raccontarvi i miei incubi, uno in particolare, rappresentato da una categoria di persone. Queste, come mostri dotati dell'onnipresenza, sbucano da ogni dove e credo che potrebbero costituire  un ottimo spunto per il soggetto di un film genere fanta-horror. Esse mi si palesano continuamente davanti sottoforma di esseri comunemente denominati "singles della mia zona".
Ovunque navighi nel web mi si chiede di cliccare per conoscere i singles della mia zona, anzi ci tengono a precisare che se mi sbrigo la sera stessa potrò già avere molto a che fare con uno di loro a casa mia, clicca qui, clicca là ma questi non c'hanno niente da fa?
Evidentemente no e hanno in testa una sola cosa: accoppiarsi e senza troppa fatica visto che gli pesa pure spostarsi di zona. La prossima mossa sarà: clicca qui per conoscere i singles del tuo condominio e andartela a spassare tranquillamente in ciabatte, visto che ci sei porta pure una fetta di ciambellone. E allora finisce che ti ritrovi in intimità col portiere o la portiera così la fatica è ancor più alleggerita perché manco quella di scoprire tresche per spifferarle in giro. Sì facendo infatti il/la portiere/a se la ritrova dentro casa la tresca e non solo: ne è protagonista assoluto/a.
Da quel che ho capito (poco a dire il vero) le donne vengono in questo modo incoraggiate a tradire, perché è noto che godiamo di ottime opinioni e siamo spesso divise in due categorie: le insoddisfatte e le t**ie, le prime in cerca di avventura, le seconde l'hanno trovata. In caso di fedifraghe, i  singles sarebbero solo i maschi, ora, per quanto sia piccolo il mondo se può addirittura capitare di andare a Santo Domingo e ritrovarsi il panettiere come vicino di palma, mi chiedo: non sarebbe meglio trovarsi 'sto benedetto single in una zona più possibile lontana dalla tua?
O forse la situazione desterebbe più sospetti se qualcuno ti dovesse beccare dall'altra parte della città? Mmm forse non hanno tutti i torti, meglio rimanere nei dintorni, anzi proporrei di tornare al buon vecchio idraulico!
Basta che non somigli al mio che sennò in quattro e quattr'otto senza pensarci due volte fai voto di castità e poi son dolori  perchè la cosa potrebbe essere irreversibile e allora voglio vedere come la mettiamo quando magari piú in lá, cambiano gestione e ti mandano su a sbloccare la lavatrice una specie di Matthew Mc Conaughey. A quel punto non sai a che santo appellarti per sciogliere il voto ed evitare in caso contrario la dannazione eterna da scontare a tu per tu con Lucifero... che tutto sommato potrebbe pure valer la pena, e che sarà mai?! Non sarebbe forse peggio andare in paradiso e rimpiangere per l'eternità la mancata prova su lavatrice col simil Mc Conaughey?
Ora anche sul mio giochino al cellulare devo stare attenta a cliccare sul punto giusto se non voglio ritrovarmi coinvolta in un appuntamento al buio, che poi quale buio? Con 'sti siti si è perso pure quel po' di intrigo basato sul "chissà come sarà" perché prima di incontrarsi i due si saranno inviati milioni di selfie comprese le ultime radiografie (forse ci scappa pure una risonanza magnetica) diciamo che al primo incontro possono prendersi una birra e spassarsela come si fa alle consuete rimpatriate tra amici d'infanzia.
Ora che ci penso, ma poi fanno entrare sconosciuti in casa propria così? Con quello che si sente in giro.
Magari uno si finge single di zona, viene da me e in seguito si scopre che è una spia incaricata per conto di una nota casa di moda la quale mi vuole fregare le idee sugli outfit.
Per carità!
Comunque per fortuna a tutto c'è un rimedio, anzi per questa piaga ce ne sono addirittura due che vado molto generosamente ad illustrarvi:
Istruzioni per liberarsi dei singles di zona.
NB: parlerò in prima persona perché ho intenzione di metterne in pratica almeno uno...o forse entrambi.
1) Compro le versioni premium cioè quelle senza pubblicità dei giochi sul cellulare così almeno lí, per pochi spicci, mi lasceranno in pace. Forse me li sognerò ancora per un po', i singles, mentre mi corrono incontro assetati di sangue come vampiri e affamati di qualcos'altro semplicemente come  allupati.
Si direbbe che hanno una fame da lupi!
Corrono con tenute sgargianti da maratoneti dotate di numeretto al grido di: "cliccamiii!"
Ovviamente fanno solo il giro dell'isolato  per rimanere "in zona".
2) Dò appuntamento a tutti e dico tutti ma devono essere proprio tutti alla stessa ora e allo stesso posto. A questo punto li faccio fuori uno per uno. Quando in zona non ci sarà più un single che sia uno, voglio vedere dove mi dicono di cliccare. Mica avranno il coraggio di propormi uno scapolone di Monte Verde? Quello come niente c'ha la madre dalle parti mie, si organizza e me lo ritrovo sotto casa.

Niente, mi sa che non se ne esce.
L'incubo continua...
Ciao belli, ci becchiamo in zona ;)
Miranda (devil) Milian

 Beyoncé "Single Ladies"
sabato 3 gennaio 2015

Lo Schiaccianoci e le strane voci

Oggi al Teatro dell'Opera ho visto la versione satanica de Lo Schiaccianoci. In diversi momenti  l'orchestra si fermava e una voce inquietante gorgogliava parole che non si capivano bene, sará la mia mania di vedere il diavolo dappertutto ma che si trattasse di messaggi subliminali non me lo leva dalla testa nessuno. All'entrata di Re Topo che parlottava come Topo Gigio mi è venuto tanto da ridere ma non per schernire è che io amo Topo Gigio e ho immaginato che all'improvviso dicesse la fatidica frase: "ma cosa mi dici maai", invece non l'ha pronunciata.
Ridevo anche per la scritta sul palco (molto laterale) da dove assistevo allo spettacolo la quale recitava: vietato sporgersi dal parapetto ma se non mi sporgevo non vedevo quindi l'ho fatto e quel coso in effetti mi si conficcava puntualmente nel petto, parandomelo.
Beh, ha fatto il dovere suo!

Ho visto tanti giovani ballerini davvero molto molto bravi e poi un eccellente primo ballerino che anche se giovane come uomo, ha danzato oggi il suo ultimo spettacolo perché va in pensione. Questo bel momento di grande commozione mi ha fatto pensare che non ci saranno più momenti del genere perché la professione del ballerino che è un artista ma anche un lavoratore con sacrosanti diritti, sta morendo, quindi è stato particolarmente bello e toccante.
Penso ai giovani talenti italiani che forse non conosceranno mai la magia del palcoscenico ma se gli va bene le illusioni dei reality in tv invece li consumeranno a meraviglia...a meno che non preparino una bella valigia e montino su un aereo che li faccia volare più in alto possibile anche una volta atterrati!

Miranda (devil) Milian 

PS: Bello spettacolo. Viva il Teatro dell'Opera!

Nel selfie da sinistra: io esaltata come sempre, la mia amata sorella che lavora lì in Teatro e che sta provando a fare la faccia da selfie e la mia dolcissima figlia Claudia.

giovedì 1 gennaio 2015

Luminosi auguri a tutti


Carissimi miei, tanto per iniziare: buonasera a tutti! 
Immagino che sarete piuttosto provati dopo i bagordi degli ultimi festeggiamenti, allora nonostante non possa lamentarmi della vostra attenzione ho pensato stavolta di catturarla usando subdole strategie come ad esempio presentare il post con quest'immagine! 
A proposito, quanto mi piace l'effetto brillantini e quanto mi piaceva trafficare con quegli sfondi glitterati nel mio primordiale blog di msn, dove ho messo le basi per diventare quella che sono cioè...






ehm ...vabbè sorvoliamo...

Anche io vorrei il grembiulino luccicoso e le scarpe col fiocchetto che brilla, chissà magari con i led li potrei realizzare, li vendono pure a due lire dai cinesi! Che idea m'è venuta, ci devo provare, basta che non salto per aria per strafare che tutto sommato basterebbero due strass cuciti con ago e filo per stare più tranquilli, vabbè non usciamo fuori tema che già mi è partita la testa e sto progettando una linea di intimo con illuminazione a led che Victoria's secrets sarà disposta a pagare una tombola affinchè possa venderle il mio brevetto. Forse per Victoria potrei fare uno strappo alla regola e cedere le mie idee grandiose a patto che oltre a una cifra spropositata di denaro mi confidi i suoi secrets altrimenti i miei non li avrà mai, la cara Vicky.
Siamo già amiche confidenti, lei può chiamarmi Miry ;)
Già mi vedo negli articoli di giornale in cui si parla di una blogger, già ballerina che con un tanga in saldo da Tezenis e un paio di led presi all'emporio cinese per 5,00 Euro ha iniziato i suoi esperimenti ed è poi diventata milionaria. Ora vive tra Londra, NY e la sua residenza estiva di Miami, mi fotograferanno nei pochi momenti di tempo libero con la tavola da surf sotto il braccio e ci saranno per le strade di tutto il mondo manifesti con la nuova linea di bikini luminosi da indossare nei party serali nei posti più lussuosi. La linea potrebbe chiamarsi Party Time Crazy Horse per via di tutte quelle lucine, dovrei però passare una mancetta al night-cabaret più figo di tutti i tempi perchè mi possa far usare il suo prestigioso nome ma io regalerò un bikini per una a tutto lo staff comprese le donne delle pulizie e mogli o fidanzate dei maschi che ci lavorano, che poverine hanno da sopportare una tale disgrazia, ed è proprio grazie a questa mia generosità che non mi faranno problemi, anzi godrò pure di uno sconto speciale!
Beh, forse ho esagerato un po' ma il bello dell'immaginazione non è forse l'esagerazione?
Ora basta però che vi devo fare gli auguri, dunque, ci siete? 
Vi ho portato troppo fuori mi sa, starete pensando al perizoma illuminato a intermittenza indossato da quelle splendide modelle tanto contestate da coloro che si definiscono "donne vere" solo perchè non hanno interesse a scoprire interessanti segreti, peggio per loro!

Allora allora, prima dei dovuti e sentiti auguri vi faccio un po' di amarcord che molto banalmente mi vengono in mente tra circa il 30 dicembre e il primo di gennaio, dunque, in questo fausto giorno non posso fare a meno di pensare agli anni in cui il 31 sera dovevo: 
-per forza mettermi i tacchi, 
-per forza indossare le allora glamourissime calze velate che si rompevano solo a guardarle,
-per forza qualcosa di rosso underwear
-per forza abitini cortissimi più adatti al ferragosto col rischio di morire assiderata (ci sono andata vicina più volte),
-per forza dovevo fare il giro delle feste dopo la mezzanotte con un sonno che mi si portava via e così finiva che mi ritrovavo in case di non si sa chi a scambiarmi gli auguri con gente stralunata mai vista prima, 
-per forza dovevo arrivare a vedere l'alba al Gianicolo,
-infine per forza dovevo essere perennemente in competizione con le altre fanciulle del Creato.
Ma chi me la dava tutta 'sta forza di fare le cose per forza vorrei sapere?
Era sfiancante eppure pensavo che solo quelli sarebbero stati gli anni migliori e che un domani, cioè oggi, mi sarei data una chiodata ripensando a tutto questo gran divertimento ormai andato.
Invece? Manco per nienteee!!!
La cosa più sensazionale è che oggi ho imparato a non fare le cose per forza e soprattutto a mettere strepitosi vestiti quando mi pare in qualsiasi giorno dell'anno e senza orari obbligati.
La chiodata me la darei se solo dovessi fare una di quelle cose che facevo prima, in particolare il giro delle feste e aspettare un'alba che non arrivava mai.
Insomma, l'unica cosa che certa e impavida sopravvive è l'ipotetica chiodata che per l'uno o l'altro motivo dovrebbe intervenire in mia difesa.













Lo so questa è una martellata ma la chiodata non l'ho trovata!
Allora carissimi miei a questo punto devo "per forza" ma con vero piacere e sempre immensa gratitudine augurarvi un anno luminoso e che nel 2015 possiate fare il piú possibile quello che vi pare e vi fa stare bene: è ciò che piú conta!
...ah e ricordatevi: io per voi ci sarò sempreee, pure oggi che i giornali non escono ma io si! 
Auguri da...

PS: Quest'idea dell'intimo e moda mare illuminata a led è mia e l'ho inventata adesso, questo post del mio blog lo testimonia, chiunque se ne approprierà e ne trarrà benefici economici prima di me, sarà punibile dalla legge universale della sfiga e del malocchio (a Miami lo chiamiamo bad-eye) per secoli e secoli a venire.
Amen!

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