Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

mercoledì 27 aprile 2016

Parole sante!

Ciao a tutti! Vi avevo promesso un prossimo post molto prossimo per parlarvi dell'articolo che ho letto su quelle due donne di spicco del panorama politico-gossipparo italiano: la Santanchè e la moglie di Renzi!

Attraverso quest'articolo sono venuta a conoscenza del fatto che la Santanchè ha scritto un altro libro: "Sono una donna, sono la santa". Vi dico subito che non ho pregiudizi e anzi, voglio essere positiva, fatta questa premessa direi che già il titolo mi pare molto intelligente: ha fatto bene a specificare che è una donna perchè sotto quei metri quadri di rigonfiamenti vari non si capiva in effetti cosa si celasse, ora lo sappiamo -stop alle telefonate- l'oggetto misterioso è stato scoperto, si tratta di una donna, la santa appunto. E aggiungerei beata, vergine, addolorata.
1. Beata lei che non si vergogna di niente, il che a volte è un vantaggio, redditizio nel suo caso;
2.Vergine ci stava bene ma l'ho cancellato perchè a ripensarci non è molto appropriato;
3. Addolorata perchè poverina non fanno altro che darle addosso, con la scusa che tanto poi sulla gomma rimbalza tutto, ma non arrivano a capire che certe cattiverie possono fare comunque tanto male.
Che insensibili! Insomma la colpa è tutta di questi criticoni i quali non hanno niente da fare che sparlare della gente fine ed elegante che va alla prima de La Scala.

Dato che come dicevo, non si vergogna di niente, la santa ha  usato a suo vantaggio quell'episodio del pessimo outfit dedicandogli un intero capitolo del suo libro autobiografico. Si, avete capito bene, si tratta di un'autobiografia e io sono sempre più incredula: ma a chi cavolo può interessare l'autobiografia della Santanchè?
Dunque, in questo capitolo, ci spiega che quella sera di dicembre non sapeva cosa mettersi visto che era appena arrivata a casa trafelata (Santanchè, una di noi!) quindi ha afferrato la prima cosa che le è venuta in mano (eviterò scontate battute da camionista) e cioè quella gonna verde che solo a vederla sembrava di sentir nell'aria un fresca fragranza di pino silvestre, poi ha indossato la camicetta bianca e tanto per fare pendant ha definito il tutto con un pellicciotto e un papillon, verdi anch'essi. Non l'avesse mai fatto, si è scatenato il finimondo, ha giustamente affermato che quella mise l'avrebbero fatta passare a chiunque tranne che a lei. Parole sante!
Tra l'altro dice che la gonna era pure economica perchè l'aveva pagata solo 300 € (e noi che credevamo fosse la custodia dell'albero di Natale) e l'acconciatura se l'era fatta da sola con le mollette comprate al mercato (inizio a pensare che si tratti di un libro comico), in effetti era pettinata un po' a carciofo ma la preoccupazione principale sarà stata la scarsa tenuta delle mollette scadenti e a tal proposito avrà pensato: finchè dura, fa verdura! La "verdura" in effetti era l'unica cosa certa, tuttavia la santa si vedeva fin troppo semplice e non era per niente convinta, proprio come noi nel guardarla (più che poco convinti noi eravamo proprio piegati in due dal ridere) ma ormai era tardi e prima che si smontava tutta se ne passavano quattro atti di Aida, tre di Tosca e un paio di Requiem, non ce l'avrebbe mai fatta, allora è rimasta vestita così, come la ragazza della porta accanto...ops ...come l'albero del giardino accanto.
Giunta a teatro, indovinate un po' chi ha incontrato? Tu guarda a volte il caso! Del resto è ovvio, quando si condividono certe passioni: c'era pure la first lady.
Si sa che in politica sono tutti melomani e frequentano i teatri d'opera per pura e semplice passione, non perchè sono obbligati dal protocollo. Loro che del protocollo capiscono solo quel che gli fa comodo ed essendo anche piuttosto ignoranti se gli chiedi che cosa sia, ti rispondono il foglio per i compiti in classe. Sempre che ne abbiano mai svolti! Il fatto è che se ne sbatterebbero alquanto ma dato che non lavorano e sono pagati lo stesso (e pure molto bene) accettano di chiudere un occhio di fronte a questi eventi mondani obbligatori. Dunque, la first lady sfoggiava un outfit discutibile, decisamente più criticabile di quello da albero ma pare che non se la sia filata nessuno e nell'autobiografia la santa lo fa ben presente, dice che alla moglie di Renzi, vestita in pizzo nero, le si vedeva il perizoma in trasparenza, era mezza nuda eppure han criticato lei che non scopriva nemmeno un centimetro di caviglia. Che paradosso, la santa scrisse un libro contro i burqa e stavolta c'è mancato poco che se lo mettesse!
Il perchè nessuno si sia filato il tanga della first lady invece, credo sia piuttosto chiaro e quindi possiamo evitare di perdere tempo con inutili e ridondanti spiegazioni. Qualcuno starà malignando circa il fatto che è palesemente bruttina e piuttosto androgina nel senso meno intrigante del termine, e in effetti è proprio così. Diciamo che se scrivesse un'autobiografia dovrebbe intitolarla:
Sono una donna.
Sottotitolo: o forse no?

Se la santa si era acconciata con le mollette del mercato, Agnese Renzi quella sera si era fatta i ricci infilando le dita nella presa della corrente sennò non si spiega, nemmeno la casalinga più disperata e squattrinata sarebbe stata capace di un tale scempio e a proposito, lo sapete che nei mercati oggi si è soliti aprire piccoli negozi di parrucchiere alla portata di tutte? Quindi la prossima volta che andate a fare la spesa, avete la soluzione dietro l'angolo, a destra del pesciarolo, dopo il banco dei broccoletti dove c'è il contadino che vi regala l'ovetto fresco per il pupo, vicino alla signora che lo boicotta coi biscotti vegani il mercoledì, ecco, proprio lì di fronte c'è il coiffeur pour dame da Nino Moda Capelli, quello che se non fosse per l'altezza, il colore di occhi, i capelli troppo diversi, la forma del viso non proprio uguale e la tartaruga solo nel giardino di casa somiglierebbe a Garko ma forse più a Raoul Bova. Nonostante il nome, Nino Moda Capelli non è molto aggiornato, comunque con 10 € ti fa la messa in piega e se non chiedete il balsamo ve la cavate con 8, certo vi conviene lasciarne 2 di mancia a Samantha (la shampista) per non farvi guardare appresso e così sempre 10 ne avete spesi ma avrete sempre risparmiato sulle mollette!

Che idea eh!
Non sarò la santa ma sono sempre Miranda che per l'affaruccio ha il fiuto e non vi nega mai un aiuto!

Comunque poi per il Giubileo il noto teatro milanese ha cambiato nome, ora si chiama La Scala Santa!

Alla prossima...



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