Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

Image Slider

Visualizzazione post con etichetta biancaneve. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta biancaneve. Mostra tutti i post
giovedì 7 aprile 2016

Welcome back Miranda!

Dopo poco più di un anno mi riaffaccio timidamente in questo amatissimo blog, o almeno ci provo a farlo timidamente, tanto poi andrà a finire con la mia solita irruenza.
Quanto l'ho amato non si può nemmeno immaginare e quanto mi è mancato non ne parliamo proprio.
Quante cose sono successe in un anno... ma non mancherò di accennarvi qualcosa di tanto in tanto, o meglio, di poco in poco visto che non ho intenzione di assentarmi di nuovo troppo a lungo!
Che ne dite se parto subito con un post randomico di quelli "a episodi" altrimenti detti fricantò? Ci spappolo dentro un po' di roba a caso così entro subito nel vivo e non sto troppo a rammaricarmi per non essere stata qui in questi ultimi tempi.
Dunque:

Primo episodio.
Le serie TV

Finalmente ho iniziato a seguire le serie TV. Non potete immaginare quanto io abbia da sempre invidiato quelli che si facevano maratone e scorpacciate di serie, li ammiravo estasiata mentre parlavano tra loro, mentre si capivano tra loro, per me era peggio di seguire un discorso in arabo, ora invece parlo arabo anch'io!!!
...نذهب على مع القصة
Scommetto che vi siete sbagliati e avete iniziato a leggere da sinistra a destra, beh allora ecco perchè non avete capito niente!!!
Scherzi a parte, insomma sto al settimo cielo, che tra l'altro è il titolo di una serie che subivo quando le figlie erano ragazzine e che non vedrò mai perchè non mi interessa l'argomento, roba di pastori protestanti con una decina di figli a testa e...ora che ci penso il pastore dai capelli neri aveva una tresca con una sua ex molto provocante ma la moglie, santa donna, lo perdona. Forse questa serie non sarebbe poi così noiosa! Me lo segno: rivalutare eventualmente Settimo cielo.
In questo periodo ne sto seguendo un paio, una delle due si intitola Once upon a time ovvero C'era una volta. I protagonisti sono i personaggi delle favole più note, sospesi in questo caso tra realtà e fantasia, tra tempi remoti e attuali e tra l'altro, come spesso accade, ho dovuto scoprire che un'idea che credevo fosse mia, quindi inedita e originale fino all'osso era stata invece già realizzata in questa serie e cioè la relazione clandestina tra la matrigna di Biancaneve e il cacciatore!
In realtà la mia favola distorta della candida principessa è ancor più elaborata e tempo fa la esposi proprio in questo blog. Odio farmi pubblicità e ci tengo sempre a distinguermi come "irriducibile fessa" che non fa niente per aumentare followers e visualizzazioni tuttavia se volete leggere la fiaba di Pulp Biancaneve cliccate pure qui però mi raccomando non leggetela ai bambini per la buonanotte!


Secondo episodio.
Summer 2015

L'estate scorsa sono stata in vacanza in un posto e quando dico di che posto si tratta, tutti, e dico tutti nessuno escluso, esclamano: in Albaniaaaa? E come mai?
L'espressione mentre colpiti esclamano la suddetta frase è più o meno questa:


E comunque si, avete capito bene, sono stata in vacanza in Albania!
Il mare è bellissimo e sono stata benissimo per motivi estranei al luogo ma per tutto il resto oltre a esserci mastercard (forse), l'espressione sgomenta "in Albaniaaaa?" ci sta tutta.

Riassunto dell'Albania in 5 punti:

1. Mare e posti bellissimi, e questo l'avevo detto, soprattutto Ksàmil dove si può nuotare fronte Corfù tra un'isoletta e l'altra.
2. Hotel da rifinire, nel senso proprio del termine tipo: cabina doccia senza cabina; asciugacapelli questo sconosciuto; rubinetti montati al contrario; finestre senza tende forse per guardoni in cerca di allettanti avventure; davvero si possono evitare quattro piani di scale con un coso meccanico che va su e giù? Niente reception; colazione a base di peperoni, pomodori e niente altro; spiaggia annessa all'hotel non attrezzata e sporca; accessori bagno spaccati che inducono l'avventore a sviluppare un certo aplomb per non capitolare di scatto a destra e a manca mentre esegue pratiche che se ti dice bene sono quotidiane; playlist di accompagnamento musicale ai pasti scarsa e monotona a base di ritmi latino-americani di pessima qualità.
Punti a favore: la vista dalla piscina e il mega pacco di carta igienica all'ingresso da cui poter attingere senza riserve 24h su 24.
3. Strade da finire, nel senso che si interrompe d'improvviso una superstrada quasi sul mare e per riprenderla in seguito bisogna passare per la montagna, girarci intorno dieci volte col girotondo albanese, quello che ti fa passare per Girocasta, quindi fai un salto, fanne un altro, fai la giravolta, falla un'altra volta, tutti giù per terra (a imprecare probabilmente), da qui si consiglia di chiedere indicazioni ai passanti montanari che in albanese ti dicono che è vicinissimo e facilissimo, di conseguenza ho imparato a parlare albanese: vicinissimo significa che ci vogliono dalle sei alle otto ore se vai a 200 all'ora (che su strada dissestata è alquanto improbabile) e facilissimo significa che dopo dieci ore (ce ne vogliono almeno un paio in più) arrivi minimo col mal di testa perchè oltre ad averci messo un botto non ti capaciti di che giro di Peppe hai dovuto fare, da qui un'altra intuizione: Peppe era albanese!
Veniamo ora alla vita notturna:
4. Casinò piccolini e scarsi  ma intanto io c'ho vinto 8000 lek (50,00€ circa) alle slot machine e già mi sentivo una super esperta pronta a sbancare il Bellagio in quel di Las Vegas. Bisogna pur fare la gavetta da qualche parte!
5. Ristoranti male organizzati dove nell'attesa puoi passare il tempo litigando con buzzurri turisti -ahimè- italiani, che dopo aver mostrato il peggio di sè asseriscono di non voler parlare con te in quanto donna perchè lì, al paese loro, i maschi parlano coi maschi e le femmine con le femmine, in quel caso specifico quindi avrei dovuto interloquire con la moglie del tizio e dire: "Signora scusi, potrebbe dire a suo marito che è un burino-cafone-maschilista?" Invece mi sono permessa di infrangere le regole del paese suo (dove comunque ce l'ho mandato) e gliel'ho detto in faccia che è un cafone, tenendo alta la bandiera delle pari opportunità.
Nonostante tutto il mio natante lo tengo ormeggiato qui in Albania!



Terzo e ultimo episodio.
Il nuovo template

Ho aggiornato la grafica del blog e stavolta l'ho cambiata smanettando coi codici dopo aver acquistato questo nuovo template, l'ho fatto per fare una cosa ordinata e carina al fine di rendere più gradevole la lettura, l'ho fatto per voi capito? Sentitevi in colpa come minimo se non passate di qua almeno una volta al mese!

A prestoooo!!!

mercoledì 6 febbraio 2013

Pulp Biancaneve


I viaggi mentali che faccio per lavoro sono inclusi di jet lag e in questo periodo ho gli orari particolarmente sballati, e non solo quelli.
Scritta ieri sera sul tardissimo, doveva essere la favola per la buona notte che è diventata ormai del buongiorno... anche un po' in ritardo.

Una storia che parte dal bianco per giungere alle sfumature noir fino a toccare quelle rosse, insomma tinte hot decisamente lontane dalle squallide tendenze grigie che van tanto di moda adesso.
Non so dirvi come mi sia venuta in mente ma ecco a voi Pulp Biancaneve.

C'era una volta una matrigna (tanto per cambiare) di nome Grimilde.
Ella era una regina ed era bellissima, divorata altresì dalla brama di essere la più bella.
Per via di questa brama aveva un fedele amico, uno specchio, detto appunto "delle mie brame" al quale domandava spesso chi fosse la più bella del reame. Perchè nelle fiabe la rima deve necessariamente ricondurre ad un tormentone che Ganggnam style è niente a confronto.

Il povero specchio (che non ne poteva più di questa sciacquetta repressa) rispondeva sempre con le medesime parole rivelando che Grimilde, pur essendo molto avvenente, non riusciva a battere la figliastra Biancaneve, che lo era ancor di più.
A questa risposta la regina rosicava che non potete nemmeno immaginare, lei, con quel viso accattivante, la bocca sensuale, un portamento da indossatrice, mora con gli occhi verdi, doveva sopportare di essere da meno di una brunetta con gli occhi castani che calzava delle orribili pantofole. In realtà di qual colore fossero i capelli di Grimilde non lo sapeva nessuno perchè indossava sempre la corona sopra il camauro che le copriva tutta la testa.
(Il camauro è una specie di passamontagna che lascia occhi e bocca scoperti, io lo so perchè ho lavorato al Teatro dell'Opera e insieme a qualche altra chicca fashion dei tempi andati, l'ho pure indossato).

Grimilde, divorata dalla rabbia e dall'odio nei riguardi della principessa Biancaneve, chiamò il cacciatore e gli ordinò di ucciderla.

Dovete sapere che la regina aveva una tresca col cacciatore. Tutto il giorno  rinchiusa nel castello senza un cavolo da fare, la noia se la portava via, così  quell'omaccione rude e barbuto che le gironzolava intorno divenne presto l'oggetto dei suoi sogni proibiti.
Hai capito la fredda Grimilde? Che a detta del cacciatore, tanto fredda poi non era.
Ella si dimostrava infatti molto abile nel....vabbè non è il caso di scendere nel dettaglio vi basti sapere che era capace di sciogliersi come neve al sole nell'assecondare ogni desiderio del suo fervido amante di fronte al quale da regina si trasformava addirittura in umile schiava.
Costui rimase molto turbato dalla richiesta della bella sovrana, uccidere la principessa, un tale orribile crimine che avrebbe macchiato per sempre la sua anima, inoltre ci restò male perchè sentendosi richiamare nella stanza reale aveva immaginato tutt'altro. Deluso dovette spegnere l'ardente desiderio e munirsi di pugnale ma assaporando la ricompensa, si avviò determinato nella radura.

Biancaneve tardò una mezzoretta perchè quel giorno davano il doppio episodio di Gossip Girl ma giunse come di consueto nel bosco per raccogliere fiori e parlare con gli uccellini. E' noto che ella soffriva della sindrome di San Francesco. Stava giust'appunto riconsegnando un passerotto a mamma volatile quando le si palesò dinanzi il sicario col pugnale puntato, lei (essendo sprovvista di spray al peperoncino) estrasse velocemente la pistola nascosta sotto il candido mantello e sparò dritto al petto dello sventurato cacciatore.
Oltre il danno (l'essere andato in bianco) pure la beffa (l'essere stato ammazzato) che forse, e dico forse, è ancor più grave.

La principessa viveva una disastrata situazione familiare, a stretto contatto con una matrigna gelosa e pazza tanto da parlare con uno specchio, no, non doveva essere per niente facile. Tutto ciò le aveva procurato delle turbe psichiche, così dopo essersi lasciata andare in una sadica risata, incurante dell'omicidio appena commesso, tornò a canticchiare allegramente con gli animaletti.

Intanto al castello Grimilde venne a conoscenza di quanto accaduto nel bosco. Infuriata perchè Biancaneve oltre ad essere più bella le aveva pure ucciso l'amante, scese nei sotterranei dove si celava il suo macabro laboratorio e dove conservava misture, pozioni, brodaglie varie nonchè sostanze stupefacenti (da qui il nome di Biancaneve).
Ivi preparò una miscela per trasformare il proprio aspetto e ingannare la rivale che avrebbe ucciso di suo pugno. Con l'autostima sotto i piedi non se la sentì di diventare la strega brutta vecchia nasona e scelse l'opzione strega gnocca da sballo, così con sandali tacco 12 Jimmy Choo, ombrello nero (perchè il tempo non prometteva niente di buono) e mela rossa avvelenata si recò al B&B "Dai 7 nani" dove per pochi soldi Groupon offriva alloggio alla fuggitiva. (C'è crisi pure nelle favole).

Biancaneve era affamata perchè giunse a colazione terminata, quando ormai i turisti si erano spazzolati tutto prima di partire per un'escursione nel bosco, così, senza pensarci due volte, imprudente, accettò il frutto dalla bella sconosciuta. In realtà l'aveva scambiata per una escort ingaggiata da Groupon per i clienti che avevano scelto l'offerta Golden All Inclusive. Dove l'All Inclusive includeva proprio tutto e dove il cacciatore spendeva i suoi risparmi quando alla regina girava storto.
Ma -ahimè- Golden era semplicemente il marchio posticcio che la strega aveva incollato sulla mela per fregare meglio Biancaneve.
La principessa la addentò, come da copione.
Al primo morso, il veleno le fu fatale.
La povera Biancaneve espiò subito la sua colpa e cadde a terra morta.
Purtroppo nessun principe venne a baciarla e mai più si svegliò.
Nemmeno i 7 nani piansero al suo capezzale perchè, essendo nani, erano alle Cayman a depositare i guadagni della loro redditizia attività turistica.

E il lieto fine?
Presto fatto:
Grimilde adesso era la più bella del reame, l'unica in assoluto, il principe divenne presto il suo amante, così con il toy-boy  se ne andava in giro per il regno scimmiottando Madonna.
Aprì nei sotterranei un centro estetico chiamato "La più bella del reame" (nome piuttosto banale se vogliamo) che non tardò a diventare il più frequentato dalle star di tutto il mondo.
Grazie a pozioni e sortilegi, il botox così come la chirurgia plastica divennero blandi rimedi caduti in disuso. La regina comprò il B&B dei nani che andarono in pensione dopo aver sposato giovani donne tanto smaniose di denaro quanto capaci di chiudere un occhio sull'avvenenza dei loro compagni, trasformò il bosco in un centro commerciale con ampio parcheggio, cinema, palestra e sala giochi.

La regina Grimilde visse per sempre felice e contenta e sempre più bella.

Morale della favola.
Biancaneve: chi la fa l'aspetti oppure chi di spada ferisce di spada perisce.
Grimilde: ha avuto solo culo perchè Biancaneve è stata più svelta.
I 7 nani: perchè sfacchinare in miniera quando si può fare business approfittando della dimora caratteristica immersa nella natura?
Il cacciatore: attenti con la storia dei trombamici e guardatevi dalle matrigne psicotiche.
Lo specchio: sempre meglio farsi i fatti propri.

Buona notte, buon giorno o buon pomeriggio da
Miranda (devil) Milian Burton Tarantino


Custom Post Signature

Custom Post  Signature