Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

martedì 20 gennaio 2015

Blue monday, diamo a Gershwin quel che è di Gershwin!

Questa del Blue Monday proprio non la sapevo.
Mi sono scervellata un bel po' senza capire perchè mai il terzo lunedì di gennaio dovesse essere blue, in effetti il cielo era di un bell'azzurro ieri e i miei programmi erano tutti rose e fiori, trovandomi però a casa con l'influenza, le rose e i fiori sono finiti dritti nel cestino belli che appassiti.
E poi perchè diavolo si dice rose e fiori?
Che stupidaggine, le rose non sono forse fiori? E allora tanto valeva dire solo fiori.
Uhm...così pare un po' misero.
Allora si potrebbe dire rose e altri fiori che sembrerebbe più corretto.
Si ma suona parecchio maluccio.
Ok, sarà pure una stupidaggine ma se suona meglio vada per rose e fiori e amen, anche perchè ormai una volta sfebbrata, i deliri non hanno più ragion d'essere.

Alla fine ho capito che blue in questo caso sta per triste e che ci sono studi scientifici molto seri riguardo l'elevato picco di tristezza che colpisce l'umanità proprio in questo giorno, un giorno in cui se non avessi avuto la febbre col cavolo che sarebbe stato triste o blandamente tale quindi non diciamo cretinate ma possibile che la gente si beve tutto? Poi già non fa che lamentarsi del lunedì, ci mancava pure quello blue. Un'altra menata in cui si rotolano tutti dentro tipo sabbie mobili senza possibilità alcuna di liberarsene: che palle il lunedì, finalmente è venerdì, chi ama non tradisce, chi ti ama non ti lascia andare, se ti desidera ti cerca, vai a far del bene che rimani fregato, chi non ama se stesso...boh questa non me la ricordo e menomale, insomma è un festival di fabiovolate la cui condivisione fa sentire gli italiani parte di un popolo meravigliosamente unito.
Che carini, roba da far venire i brividi!
Di brividi mi son bastati quelli della febbre però e quelli provati l'altra sera a un altro festival, quello del decadentismo femminile cui ho -ahimè- presenziato, non mancherà occasione per parlarvene. Oggi sarà meglio di no sennò dopo il Blue Monday sarà inevitabile istituire il Blue Tuesday, allora dato che per me in quell'occasione fu un Blue Friday direi che quand'è troppo è troppo, per ora stiamo a posto così.
Tornerei dunque all'argomento di partenza confessandovi che per festeggiare al meglio il triste lunedì ho pianto calde lacrime durante la visione del film Mai così vicini con Michael Douglas e Diane Keaton. La storia di un tipo duro e sprezzante che pian piano s'innamora della sua vicina capace di sciogliere tutto il gelo di cui è ricoperto il suo cuore.
Ho tenuto il fazzoletto dall'inizio alla fine, roba da vergognarsi.
Per stemperare quest'atteggiamento da massaia romantica che vive di sogni da soap opera ogni tanto mi creavo dei flash riguardanti la vita reale del protagonista Michael Douglas e della sua vera consorte Catherine Zeta Jones, mia beniamina nello strepitoso film-musical Chicago dove interpreta una Velma Kelly che più bella e fascinosa non si può. Pensavo al loro contratto matrimoniale, al fatto che lei abbia preteso una clausola la quale prevede una somma impressionante a risarcimento di un eventuale tradimento. Avrà pensato che chi ama non tradisce ma se tradisce almeno un tornaconto ecchecavolo! O forse, più che altro avrà pensato "sarò pure una gnocca stratosferica ma non si sa mai che gli dice la testa agli uomini, questo col nome che si ritrova, con tutti i set in cui bazzica e con tutte le galline che gli razzolano intorno, prima o poi..."
Beh, quello che ha pensato non lo so ma una cosa è certa, è stata proprio furba e lucida dal primo momento che mica è facile, all'inizio delle storie sembriamo tutti rincoglioniti, quindi cara Catherine tanto di cappello. Decisamente meglio, anche quando c'è di mezzo l'amore, mettere i puntini sulle i e che sia tutto scritto e controfirmato dalla A alla Zeta!


E dire che qualche indizio circa il significato della giornata ce l'avevo avuto sin dal primo mattino quando controllando la posta ho trovato una mail promozionale inviatami da booking.com. Desiderosa di mare, di libertà e di tante altre cose belle, seppur consapevole che non sono alla mia portata almeno nell'immediato futuro ho voluto vedere a cosa si riferissero queste incredibili offerte. Ebbene a prezzi davvero vantaggiosi avrei potuto prenotare una vacanza a Roma o a Viterbo.
Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima? Perchè vagare con la mente tra resort, palme, amache e tuffi in acque cristalline quando una vacanza nel cuore della Tuscia sarebbe la soluzione a tutti i miei mali? Viterbo è un luogo di interesse storico e culturale, ci sono anche importantissime università riconosciute in tutto il mondo, cosa volete che ne sappiano i selvaggi che vanno alle Maldive!?


Ma il picco del mio blue mood di ieri è da collocarsi quando in quel di L.A. le lancette segnavano le ore 9.00 p.m. e cioè quando i miei simili nella città degli angeli per soli 15 $ avevano l'opportunità di fare una lezione con Bryan Tanaka, il ballerino-coreografo hip hop/RNB più eccezionale che possa esistere.
C'è da dire che queste opportunità lì ce l'hanno tutti i giorni quindi dovrò pur sopravvivere a tanta ingiustizia se non altro per evitare di diventare ogni giorno sempre più blue. Intanto tutta questa storia del blue mi ha inevitabilmente riportato a Gershwin, anzi ora che ci penso ma chi è l'idiota che per istituire questa menata del Blue monday  si è impadronito del titolo di uno dei suoi pezzi?
Lo so, si tratta di quel tizio per cui non vale la pena ricordarsi il nome mentre vale la pena prendersi qualche minuto per assistere a questa divertente performance:


Bene, ora che ho rimesso tutto nelle mani giuste mi sento molto meglio ma non esagerate con le dimostrazioni di gratitudine perchè sono piuttosto timida e riservata, faccio quel che faccio con un gran senso di missione e niente più, che ci crediate o meno desidero solo un mondo migliore.
Per il processo di beatitudine mi pare presto e poi il regno dei cieli è un po' troppo blue (nel senso di triste) per i miei gusti, sto bene dove sto, grazie comunque.
Magari, perchè no, un biglietto per Los Angeles con annessa giustificazione per tutti gli impegni cui mancherò qui, potrei accettarlo senza fare tante storie, o anche per le Maldive se preferite, insomma decidete voi basta che non mi  mandate a Viterbo perchè ci sono già stata in gita di terza media!
Miranda (devil) Milian

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