Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

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martedì 26 aprile 2011

La Danzatrice (Khalil Gibran)



make sparkles

Questa poesia di Gibran rivela nel finale una grande verità ed è stata fondamentale in un certo periodo per me, per il mio lavoro, per le mie sfide...




Per un giorno, la corte del principe invita una danzatrice
accompagnata dai suoi musicisti.

Ella fu presentata alla corte,
poi danza davanti al principe
al suono del liuto, del flauto e della chitarra.

Ella danza la danza delle stelle e quella dell'universo;
poi ella danza la danza dei fiori che vorticano nel vento.
E il principe ne rimane affascinato.

Egli la prega di avvicinarsi.
Ella si dirige allora verso il trono
e s'inchina davanti a lui.
E il principe domanda:

"Bella donna, figlia della grazia e della gioia, da dove viene la tua arte?
Come puoi tu dominare la terra a l'aria nei tuoi passi,
l'acqua e il fuoco nel tuo ritmo?"

La danzatrice s'inchina di nuovo davanti al principe e dice:

"Vostra Altezza, io non saprei rispondervi,
ma so che:

L'Anima del filosofo veglia nella sua testa.
L'anima del poeta vola nel suo cuore.
L'Anima del cantante vibra nella sua gola.
Ma l'anima della danzatrice pulsa in tutto il suo essere
."    

(K. Gibran) 
sabato 16 aprile 2011

Risposta a Kledi Kadiu



Caro Kledi, hai proprio ragione: in Italia questa è un'epoca buia per la danza, un periodo in cui non ci sono più ricche trasmissioni con nutriti corpi di ballo, non ci sono più le prime ballerine televisive che avevano alle spalle anni di danza classica accademica, e se vogliamo allargare il discorso non ci sono più nemmeno alcune delle più prestigiose compagnie di ballo di fondazioni liriche, il perchè è noto.
Tu sottolinei che “soprattutto il popolo italiano” è ignorante in materia di danza...beh..a parte la piccola e insignificante parentesi che apro per informarti che la danza classica è nata proprio qui, su una cosa devo darti ragione, il popolo italiano non ne capisce molto, ma... aspetta, solo una parte di popolo, quella che crede tu sia un gran ballerino, che conosce te ma non sa chi è Roberto Bolle, che conosce te ma non ha mai visto la variazione di Le Corsaire interpretata da Michail Baryshnikov, che conosce te ma non ha mai messo piede in un teatro, che si scandalizza perchè La Scala di Milano ha rifiutato la tua collega Ambeta ma non ha mai visto danzare Alessandra Ferri o Sylvie Guillem, che non sa che i veri bravi e grandi danzatori hanno l'agenda impegnata per anni e contratti con i più prestigiosi teatri d'Italia e del mondo, non ballano certo nei reality, dove invece si aprono le porte appunto, a quelli che da questi teatri sono stati più volte scartati.
Ma torniamo al periodo buio, come darti torto, è vero non può che definirsi buio un periodo in cui la danza appare miseramente spogliata della sua anima in trasmissioni lobotomizzanti che hanno lanciato personaggi come te, che di arte ne trasmettono ben poca...sai, la danza quella disciplina di cui ti ritieni evidentemente dotto, viste le tue arroganti parole, non si riduce ad un insieme di passi e tecnica dove forse te la cavi ancora discretamente, ma consiste soprattutto nel sentir pulsare dentro di sè un'arte che poi si è in grado di trasmettere... emozionando. Poco adatti a questo scambio di vibrazioni mi sembrano quindi quei programmi dove si mettono in scena farse volgari e pacchiane, colpevoli appunto di aver reso più che buio questo periodo ...e non solo per la danza.
Nel tuo altezzoso discorso dici che forse ultimamente va meglio, il periodo ti pare un po' meno buio, dobbiamo forse ringraziare te e nostra signora Maria dei miracoli?
Affermi che fino a dieci anni fa, guarda caso più o meno quando è iniziato Amici, la gente non era a conoscenza della figura del ballerino professionista, enfatizzi quel mai, per sottolineare che non c'è mai stato un periodo d'oro, lo sai che invece ben più di dieci anni fa, qui in Italia, già negli anni '60 e '70 c'erano trasmissioni come Canzonissima, Studio 1, Teatro 10, Milleluci, giusto per citarne alcune, in cui si dava molto spazio ad apprezzatissime coreografie? Per la loro rappresentazione erano creati appositamente scenografie e costumi che venivano cambiati ripetutamente anche nel corso della stessa puntata!
Ammirando questi balletti, caro Kledi, si notavano eccellenti doti tecniche in tutti i numerosi ballerini e spesso la danza classica veniva introdotta contaminando sapientemente quella jazz.
Ma ora passiamo al teatro perchè ho una piccola cosa da dire: nel 1964 la commedia musicale "Rugantino" con Nino Manfredi approdava a...Broadway! Si caro Kledi dal Sistina di Roma a Broadway, New York, il tempio del musical, dove per tre settimane ottenne il tutto esaurito! Come chiamarli se non tempi d'oro questi? Che soddisfazione per i ballerini della compagnia, ne so qualcosa, papà era tra i solisti!
Vedi, il problema di questa parte d'Italia ignorante è che non solo ti fanno ballare, ma ti fanno pure parlare, così se già c'era ignoranza in materia di arte, danza e teatro, dopo aver ascoltato te...la situazione non può che peggiorare, e poi dovresti osservare rispetto per un paese che ti ha ospitato rendendoti ricco e famoso, per il solo semplice motivo che si beve tutto quello che di scarso gli propinano.
Tu devi ringraziare proprio quel popolo ignorante perchè se ignorante non fosse stato, tu saresti ora un povero signor nessuno, come comunque sei per me e per i moltissimi che la pensano come me.
Ti ricordo che i danzatori dei grandi teatri lirici non vengono fotografati d'estate sugli yachts e non mi risulta che qualcuno, tra primi ballerini ed étoile, abbia aperto da giovanissimo una scuola con la presunzione di chiamarla Academy (povero Platone) come hai fatto tu, che se non eri qui in Italia, terra di questo popolo ignorante a quest'ora ti era andata di lusso se potevi comprartici un panino...dal panettiere.
Carla
martedì 12 aprile 2011

Evviva!


Sono particolarmente entusiasta stasera ...quindi:
  • Evviva la mia crew per come interpreta Hollywood tonight e My Love
  • Evviva Giorgia e Claudia per come ancora eseguono benissimo i fouettèes a travolgente ritmo madonnaro ;)
  • Evviva chi guarda i migliori con atteggiamento vincente di chi vuole un modello d'ispirazione supremo senza sentirsi sconfitto in partenza (l'atteggiamento è tutto per la vittoria-dedicato soprattutto a Manuel e Alex che cominciano a capì ;)
  • Evviva la musica e la danza quando diventano una cosa sola e attraverso i nostri corpi avvinghiati ad ogni dettaglio musicale generano scintille di magia...(da cui scaturiscono i miei "vai sul violino, segui il violoncello, se avete un dubbio seguite la batteria che vi riporta dentro, lancia il braccio sulla nota più alta della chitarra ecc ecc...eh eh eh" ;)
  • Evviva i lividi e i dolori danzerecci perchè fanno parte dello strapazzamento passionale!
  • Evviva l'entusiasmo che rende ogni nostra lezione un evento emozionante (era quello che provavo io quando andavo a danza e che volevo per voi)
  • Evviva voi ed Evviva me che ho sempre seguito il mio cuore, le mie passioni e la mia testa
  • Evviva anche le piccole che prima di partire per una diagonale si scatenano battendo le mani o mimando la gestualità del bassista più rockettaro!

Tutto questo è divertimento assoluto ma all'insegna della ferrea disciplina!

ahh dimenticavo...evviva quelli che con asciugamanino sulle spalle e bottiglietta in mano si fermano a guardare i balletti "in vetrina" a volte spaesati, a volte affascinati ma a volte con l'espressione di chi guarda gli orsi o le scimmie allo zoo :D 

Carla
lunedì 11 aprile 2011

Confessioni di una bambina, il mio approccio consapevole con la chiesa

A circa 10 anni, età in cui si fà la prima comunione, dovevo andarmi a confessare, premetto che la parola confessione mi dà i brividi primo perchè trovo assurdo questo codice di comportamento secondo cui qualcuno si arroga il diritto di fare da intermediario sfruttando le debolezze umane, secondo perchè men che mai un bambino può aver commesso un fatto talmente grave cosiddetto peccato da confessare. Comunque se ci si lamentava ti dicevano che tutti siamo peccatori ed è peccato anche solo avere la presunzione di credere di non esserlo, quindi c'era poco da fare, bisognava inventarsi qualcosa da dire a perfetti sconosciuti davanti ad una grata ambigua con inquietante effetto vedo non vedo, per di più in una posizione scomodissima a simboleggiare la subordinazione:  genuflessi. 
Non sapendo a cosa aggrapparmi, scorrendo i dieci comandamenti con la certezza che in qualcosa dovevo pur aver trasgredito, rimango colpita da una strana ed equivoca frase: 
"non commettere atti impuri". Subito emetto un sospiro e penso a quando con la mia amica Giovanna avevo giocato con le Barbie e spogliandole toccavamo quelle sisette dritte ridendo e facendo finta di essere i loro fidanzati (eravamo sprovviste di Ken e Big Jim) quindi ebbi la malaugurata idea di iniziare la confessione così: "Credo di aver commesso atti impuri". Durante questa estenuante confessione il prete anziano poteva tranquillizzarmi, magari poteva dirmi di non farlo più, se proprio ci teneva, invece mi fece il terzo grado: "Ma ti tocchi? Ma l'hai mai fatto? Li leggi i giornaletti pornografici? Non sai cosa sono?" No, non lo sapevo ma ci pensò lui a spiegarmi bene cosa fossero e soprattutto come si potessero usare quando si è nell'età delle scoperte! Mamma mia, sono uscita da quel confessionale affaticatissima e ovviamente turbata, ma avevo imparato a soli 10 anni tre cose nuove: 
1.cosa fosse la pornografia 
2.ci si poteva toccare da soli, 
a fini piacevoli e non solo per lavarsi 
3. (la più decisiva) andare in chiesa non era poi così importante, soprattutto non era sicuro e probabilmente era una truffa come un'altra. 
Che comportamento perverso e bizzarro: mettermi al corrente di cose che non conoscevo e successivamente informarmi che se le avessi praticate, sarei andata dritta all'inferno! Di Barbie invece il vecchio sacerdote non s'interessò per niente, anzi nel ripetere che era solo un gioco per ridere,  mi ammoniva dicendo di non pensare alla bamboletta in questione e tornava piuttosto alle sue argomentazioni. Non raccontai nulla a mia madre per timore o vergogna, ma tenni a mente quell'episodio per valutare decisioni future. La religione cattolica non mi ha mai convinto, questo è stato il mio inizio e dopo approfondimenti e riflessioni di una vita penso che sia solo un antico mito che oggi grazie alla conoscenza evoluta non ha più ragione di esistere, poi con la chiesa è diventato un enorme macchingegno politico senza scrupoli e a scopo di lucro dove possono anche sopravvivere figure umili, in buona fede e benevole che dedicano la vita al bene del prossimo ma non è certo questa la vera faccia nè soprattutto il vero scopo di chi, in questa casta fatta di ricchezza e gerarchie, è al potere. 
Carla

Per le riflessioni e per sentire altre campane, consiglio i seguenti libri:
"Dio non è grande - Come la religione avvelena ogni cosa" (Cristopher Hitchens)

"Il libro che la tua chiesa non ti farebbe mai leggere" 

"L'illusione di Dio" (Richard Dawkins)
sabato 9 aprile 2011

Fare la mamma...un continuo assestamento di equilibri

Quando hai le figlie piccole sei completamente assorbita dalla loro vita, la tua e la loro si fondono, io ho sempre cercato di non mettere troppo da parte la mia, credo che una madre stanca, consumata e soprattutto repressa non sia un grande esempio per i figli, comunque quando sono piccoli la cosa che proprio ti riempie e ti diverte è vivere la maternità facendoti trascinare da una serie di compiti decisamente impegnativi. Poi crescono, piano piano diventano indipendenti e se da una parte ti riprendi in mano gran parte della tua vita e hai quella sensazione di respiro dovuta anche al fatto di ammirare il bel lavoro che hai fatto, se l'hai fatto, dall'altra vivi una sorta di solitudine, loro hanno i loro impegni e tu non rappresenti più il loro unico universo...io c'ho sofferto e ho dovuto lavorare per accettarlo, elaborarlo e risolverlo, mi sembrava facile però perchè una delle due aveva ancora un'età non troppo avanzata, ora che però anche lei, la seconda si sta sganciando, ci risiamo! Per esempio, tu vuoi organizzare un week end fuori, ma lei ti fà capire che preferisce restare a casa per i suoi impiccetti, tu prepari il suo piatto preferito e all'ultimo ti dice che va a mangiare dal fidanzato o dall'amica, in vacanza ti ritrovi in romantici tête à tête con tuo marito perchè loro stanno in giro a far baldoria con i nuovi amici... è tutto il giorno che rifletto su questa cosa e comunque a forza di pensarci e ora scrivendo pure sull'argomento mi si schiariscono un po' le idee. Vorrà dire che avrò più tempo, lavoro permettendo, di vedermi con le amiche, di passare ore di relax in solitarie passeggiate che adoro o di fare shopping...ah...lo shopping, è la mia arma segreta, davanti a quello le figlie ti adorano e ti mettono al primo posto nella loro top list di impegni...è un'attività un po' dispendiosa ma non si può negare l'effetto benefico che ha sulle donne, quindi su madri e figlie! Sono già piuttosto soddisfatta perchè da madre possessiva che ero ho raggiunto oggi, un equilibrio che mi rasserena, l'importante alla fine è fare quello che faccio sempre: andare avanti e trovare nuovi stimoli, nuovi scopi, non guardare quello che perdo come una mancanza o un'assenza  ma come una finestra aperta su nuove conquiste! 
Carla
mercoledì 6 aprile 2011

Ballare ballare ballare!!!

Questo post l'ho scritto la sera del 5 febbraio 2011, l'ho salvato, ma poi...ho dimenticato di pubblicarlo, quindi eccolo qui:
Sono ancora elettrizzata per le emozioni provate oggi...sono stanca morta e mi fa male tutto ma la mia passione mi sostiene e mi dà la forza di fare tutto al massimo. Se con la danza potevo avere un rimpianto, era quello di aver capito con un po' di ritardo che rimanere qui in Italia per fare quello che piaceva a me sarebbe stato un ostacolo, ma a me piace trasformare le situazione e non amo perdere e mai e poi mai mi sta bene avere dei rimpianti. Amo la danza, la musica e sono tante le cose in questi ambiti che mi emozionano ma se proprio devo definire quello che mi appassiona di più e che sento proprio essere il mio stile, insieme con la danza modern-jazz, questo è l'hip hop, ma non com'è inteso qui in Italia, una sorta di danza-sport per la quale non c'è una collocazione professionale se non quella di gareggiare e sfidarsi in faticosi e agguerriti concorsi, ma l'hip hop come danza agli albori con Michael Jackson, lo stile dei concerti o dei video di star come Beyoncè, Madonna o Rihanna e quindi fare la ballerina in quegli ambiti sarebbe stato il massimo. Circa 10 anni fa iniziai a studiare hip hop e mamma mia, quanta fatica per entrare nello stile, spesso mi veniva da lasciar perdere, queste braccia classiche che rendevano tutto un lago dei cigni...uff..quanto ci rimanevo male, credendo di non essere portata per una cosa che mannaggia, mi piaceva troppo, ma insomma, sono particolarmente a pezzi e voglio farla breve, mi sono sfidata e oggi mi sono presa un'altra bella rivincita, certo non posso andare a fare la ballerina in giro per concerti ma...collaborare con i ballerini e coreografi di queste star al top di questo ambiente, invitarli nella mia scuola, permettere ai miei allievi di fare esperienza con loro è una cosa che mi riempie il cuore di gioia! Vedere come hanno continuato a seguirmi, gli allievi, nonostante andassi contro corrente perchè proponevo altro rispetto alle lezioni presenti sul mercato, vederli entrare nello stile che più amo che fà loro guadagnare l'apprezzamento di coreografi internazionali che lavorano a fianco con i migliori, è un'emozione che non ha prezzo, come non ha prezzo sentirmi emozionata in mezzo a loro e vivere tutto con l'entusiasmo di un'adolescente!Sarebbe bello che in Italia le cose si stravolgessero e che come in altri paesi europei, sulla scia degli states, questa danza diventasse per i ragazzi talentuosi uno sbocco professionale...
Carla

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