Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

lunedì 4 novembre 2013

Peppa Pig e altri guai esistenziali


Ho una nostalgia pazzesca dei post randomici del lunedì, quelli che io chiamo "fricantò".
Che ne è stato della mia spontaneità e dell'assenza totale di vergogna nello sciorinare cose all'apparenza inutili ma che nascondono dei concetti profondi di vita vissuta e magari ancora da vivere?
Ebbene, diamoci sotto.

Sogni.
Dunque, che io faccia dei sogni strani ma strani forte è cosa nota, che Freud dopo avermi sottoposta ad una prima seduta avrebbe deciso di aprire un agriturismo pure, ma quello di stanotte si è conquistato un posto decisamente alto nella classifica della mia attività onirica. Insomma, ero in una palestra, precisamente in sala pesi a trafficare con dei macchinari cui sono davvero poco avvezza mentre in cuffia ascoltavo le storielle di...Peppa Pig!
Si, Peppa Pig.
Allucinante! Che poi da quando le figlie sono cresciute non ci capisco niente di questi nuovi personaggi, io sono rimasta alle Winxs e semmai alla Pimpa e di Peppa Pig vedo solo tre miliardi di oggetti nei negozi: astucci, zainetti e cacchiate varie mentre ho notato che Hello Kitty è sparito dalla circolazione soppiantato da questa stramba maialina...uhm...è una maialina? Ma qui allora penso che Freud si sarebbe lasciato andare a divertenti analisi...altroché...forse avrebbe rimandato il progetto riguardante l'agriturismo!

Fusa per il fuso orario.
Purtroppo subisco ancora l'effetto del jet leg, per motivi vari soffro d'insonnia e se per caso mi addormento, poi succede che subisco l'onta dei risvegli notturni, mi impasticco di melatonina la sera e di altra roba che di giorno non mi faccia essere preda del nervosismo dovuto alla mancanza di sonno, sono una casinara e sto benedetto mondo uniformato mi sta sempre più stretto...questo devo dire aiuta la mia testa a progettare sempre strategie per trovare ancora più facilmente la strada per il paese delle meraviglie che sarebbe quella dimensione dove io mi sento felice e a mio agio.
Come vedete il tema delle favole non mi abbandona ma non vi strazierò ulteriormente con la mia immedesimazione in Biancaneve, esplorerò nuovi personaggi, ovviamente rivisti e corretti come la mia Biancaneve assassina che ho amato tanto.
Ah, giuro che questi deliri non sono l'effetto di droghe, no, non mi drogo, non potrei mai, le sostanze che produco naturalmente bastano e avanzano e poi...ce l'ho aggratis, almeno quelle ;)

Ponte scassapalle.
Che altro dire di fortemente inutile? Che è appena passato un week end con annesso ponte, di quelli che mi mettono l'angoscia al solo pensiero ma sono contenta di averlo passato al meglio delle mie possibilità e cioè vivendo un susseguirsi di sensazioni che mi hanno presa, fatta volare libera nel paese delle meraviglie, poi sbattuta giù nei meandri del sentirsi perse per poi ridonarmi le ali per volare, insomma la diagnosi è chiara: schizofrenia acuta!

Abbasso il Natale, specie se prematuramente annunciato.
Ora mi viene incontro a grandi passi il prossimo ostacolo da superare: il periodo di quelle cavolo di festività natalizie. Dire che lo odio e lo temo è dire poco e questo è un bel guaio perché non amo che qualcosa abbia un potere su di me, di solito domino gli eventi ma in questo periodo sono vulnerabile quindi devo mettermi subito all'opera per sfangarla anche stavolta. L'altro giorno alla Coin ho visto ben due alberi di Natale addobbati e nei supermercati fanno capolino i primi panettoni, ben lontani per fortuna dal reparto rasoi e lamette sennò la tentazione di tagliarmi le vene trovava fin troppo facilmente il naturale appagamento...c'è da dire che le cose che mi mettono tristezza aumentano a dismisura e davvero non riesco a capire come la maggior parte delle persone si crogioli godendo tra tanta mestizia. Spesso queste persone sono quelle che decantano la bellezza delle gioie semplici...mah...mi sa che io sono allora troppo complicata e credo che di semplice non ci sia proprio niente al mondo anche se quando con tanta fatica e lavoro su sé stessi ti sei guadagnata quello che volevi e che ti fa stare bene, si, è vero, in quei momenti tutto appare davvero semplice...molto semplice.

"Amélie sente di essere in totale armonia con sè stessa.
In quell'istante tutto è perfetto.
La mitezza del giorno, quel profumo nell'aria, il rumore tranquillo della città.
Inspira profondamente e la vita le appare semplice e limpida".
(Il Favoloso Mondo di Amelie)
Conclusione personale: la semplicità è una bella cosa ma per arrivarci la strada è complicata, soffrire per soffrire non è meglio farlo avendo come fine un livello più alto nella sfera esistenziale? Allora forse non è nemmeno sofferenza se il suo scopo è liberarti, la sofferenza vera è quella in cui le persone rimangono incartate nelle proprie illusioni desiderando ciò che non andrebbe desiderato, che non otterranno mai e che forse nemmeno esiste.

Miranda (devil) Milian

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