Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

venerdì 10 agosto 2012

All'alba vincerò!


Le cose semplici della vita sono le più belle.

Tornare a casa, ammirare il cielo al tramonto quando calde tonalità esplodono tra i rami degli alberi incendiando gli archi dell'acquedotto romano di sfumature arancio, rosso e violetto fino a spegnersi nella frescura del verde parco: che spettacolo suggestivo, direi unico!

Emozionante questo mix di storia e paesaggio, esaltante rendersi conto di cosa sia capace la natura, questa meravigliosa natura di cui noi siamo parte!

Ehi, ma che ci avete creduto?

Beh lo ammetto, stavo rientrando a casa al tramonto e si, tutto quel che ho descritto qui sopra c'era davvero, ma la cosa sensazionale, che rendeva tutto più bello, stava nel portabagagli, si, finalmente loro erano lì dentro!

Come loro chi?
Le scarpe delle meraviglie!
Quelle di cui vi ho parlato con infinito amore e tanta enfasi qui.  

Non sono proprio quelle immortalate nelle foto del post di ieri però, quelle le vado a prendere domani, sempre per via del fatto che indugiare, creare aspettativa e aumentare la suspence sono fattori che rendono più eccitante il momento fatidico dell'appagamento del desiderio.

Quindi NO al tutto e subito ma assolutamente SI al tutto un po' per volta, che poi con 'sto sistema ci scappa sempre qualcosa in più.
Fidatevi!






Addirittura può risultare oltremodo intrigante l'atto di portare furtivamente in casa l'oggetto della discordia. Pertanto mi capita di rientrare con fare piuttosto guardingo e una volta constatato che nessuno mi ha notata, di iniziare cautamente la manovra: mi accuccio e apro pian pianino il cassettone all'ingresso, cercando sempre di non fare troppo rumore con le buste e a quel punto (rullo di tamburi) ci spalmo dentro il nuovo paio di scarpe.
Nel vederle scomparire al suo interno mi capita di sussurrare frasi strampalate del tipo: ciao belle! Tranquille che più tardi in un attimo di calma vengo a trovarvi, così, tanto per prendere coscienza del fatto che siete mie.

Oggi dunque, mi sono decisa.
Dopo il fallimento di ieri, dovevo darmi una mossa, così, dopo aver passato un paio d'ore dal parrucchiere con l'amichetta che non vedevo da quasi due mesi, quella con cui praticamente convivo, mentre l'operazione di taglio del mio caschetto era terminata, nell'attesa che lo shatush sulla testa di lei facesse presa (è una specie di tinta progressiva che va di moda ora) tra una chiacchiera e l'altra, il pensiero correva sempre da quelle scarpette maledette. Allora ho pensato che una volta fuori di lì avrei potuto farci di nuovo un salto, ma non prima di aver dato una sbirciatina in un altro negozietto che non frequento da un po'.
E così ho fatto, lì ho provato un paio di scarpe favolose, turchesi, sempre con plateau e tacco altissimo mentre alla radio Vasco cantava "...non metti mai niente di particolare, solo per farti guardare..."
beh, se non mi guardano con queste c'è di che preoccuparsi.
Comunque niente da fare, pure con quelle ai piedi, il pensiero volava dalle altre, nell'altro centro commerciale, che guarda caso era di strada, quindi, tanto valeva.
Andarci.
E di corsa pure!

Come una forsennata corro al parcheggio, stavolta gratis, per partire verso l'unica meta possibile.
La brama mi ha distratto al punto che una volta entrata in macchina, anzichè azionare l'aria condizionata ho acceso i fari e poi anche fisiologicamente iniziavo ad avere delle strane alterazioni, quali senso di soffocamento e accelerazione della deglutizione, forse anche il cuore batteva più forte.

Arrivata a destinazione quasi di corsa, anzi senza il quasi, di corsa e basta, man mano che mi avvicinavo alla preda rallentavo, quasi a non voler mostrare quell'esagerato e ardente desiderio che mi stava consumando, non sia mai che davanti alle altre clienti-maniache mi manifestassi per...
si diciamolo pure: per quella che sono.
Cioè una come loro, anzi, una peggio di loro.
Infatti non ho visto nessuna fotografarsi i piedi con aria sognante, per non dire da ebete, e scommetto che nessuna, a notte inoltrata, stia documentando con ardore il misfatto su un blog. 
In quel momento ero solo una che senza ritegno si sarebbe, di lì a poco, avventata su quelle scatole magiche con impeto vergognoso e senza un minimo di decoroso controllo.

Eccole lì dunque, schierate, a dire il vero un po' sottosopra visto l'orario di chiusura, i numeri 35/36 da una parte e poi i 40/41 dall'altra.
Come è noto gli ultimi saldi sono a beneficio esclusivo di sole due categorie di donne:
cenerentole con piedi poco sviluppati 















e anastasie fettone!














Due modelli, tra i più belli in assoluto mi hanno irretita, così un paio sono già nel mio cassettone, l'altro come vi dicevo prima, vi giungerà domani.
Se tutto va secondo i miei piani.
E cosi sarà.

Certo, un'altra agguerrita 36 potrebbe fare prima di me, innamorarsene e portarmele via ma io cercherò di batterla sul tempo, mi alzerò presto, prenderò il mio coupon-sconto ottenuto oggi e...
domani
all'alba...
vincerò!

Miranda (Devil) Milian
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