Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

mercoledì 19 dicembre 2012

Buon Natale = buon non compleanno


Ieri vagavo per il centro commerciale e nel vederlo più animato, nonostante fosse la solita mattina feriale, mi sono posta un quesito esistenziale che riguarda il perchè ci si debba fare i regali a Natale. Più mi estraniavo dal vociare e dalle situazioni che mi si manifestavano davanti, più vedevo un film senza senso.
Da piccola credevo che ci si scambiassero regali per via del compleanno di Gesù, e comunque anche giustificata così, la cosa mi pareva alquanto strana, perchè era il suo di compleanno mica il mio e quello di tutti gli altri. Alice nel paese delle meraviglie è venuta dopo, quindi anche la storia del "non compleanno" non poteva essere una spiegazione plausibile. Tuttavia il fatto era di una convenienza assurda, quindi il regalo a scrocco era ben accetto.

Molto più in là scoprii il misfatto e cioè che non solo Gesù nacque con molta probabilità in altra data, ma pure che il 25 dicembre era la festa pagana del Sole Invitto indetta dall'imperatore Aureliano per celebrare il solstizio d'inverno. Agli inizi dell'era cristiana questa festa era ancora molto sentita dalle masse e così si decise di spiattellarci sopra la nascita di Gesù, tanto per far capire bene chi è che se la comandava.
Ma quanto è bella questa immagine del sole che rischiara le tenebre, e che salendo alto nel cielo allunga  le giornate nel periodo a venire. Mi trasmette proprio una piacevole sensazione!
Sorvolo sulla cappa di tristezza e sofferenza che incombe invece sui simboli cristiani.

Nell'ambito delle festività pagane ci si scambiavano doni nella fattispecie di rami e bacche, che poi si sono trasformati nel tempo in oggetti via via più consistenti come maglioncini, tute da ginnastica, pigiami, pantofolone spiritose a forma di Homer Simpson, vestaglie, orologi, borse, simpatici set di presine e guanti da forno affiancati dalla solita cucchiarella col manico foderato, piccoli elettrodomestici, oggetti inutili come portaspicci e vassoi svuotatasche, cellulari e, quando va bene, anche gioielli che almeno sono un investimento.

Ora, visti i tempi di crisi e dopo aver fatto la maestrina citando le origini del santo Natale, suggerirei di riflettere un attimo su questa cavolo di situazione che è sempre più grave, e non solo per come stiamo combinati, ma soprattutto perchè ci troviamo davanti alla sconcertante assenza di figure adatte a risollevare le nostre sorti.
A questo punto mi sembra che tornare a scambiarci ramoscelli sarebbe ottimo perchè potremmo dare davvero origine ad una nuova era, visto che tra l'altro siamo nel periodo giusto.
Come? Per esempio, anzichè darci appuntamento per messe di mezzanotte e tombolate, potremmo riunirci per lo scambio dei rami ed invitare tutti quei signori che per garantirsi vite di lusso hanno ridotto un numero spropositato di gente a non avere nemmeno la certezza di un pasto per l'indomani, ma non l'indomani  come modo di dire, indomani inteso proprio come il giorno dopo. Una volta raggiunti dagli illustri invitati, attirati magari con la promessa di gentili omaggi, con tutti quei ramoscelli secchi a portata di mano, secondo me verrebbe un falò da paura.
Così sulle loro macerie, e non sulle nostre, si potrebbe ricostruire  un paese decente.
Anche questa immagine, come quella del sole che rischiara le tenebre mi mette il buonumore, peccato però che non la vedrò mai realmente.

Per tornare ai regali, devo dire che ho una gran fortuna: non devo fare quelli forzati. La tradizione la porto avanti per il piacere di regalare qualcosa di carino alle persone cui voglio bene, cioè pochi familiari stretti e pochissime amiche intime.
L'aspetto più divertente finora, riguarda l'aver impacchettato una serie sconfinata di smalti abbinati a confezioni di frivoli brillantini per le mie allieve. Affettuose e fantastiche tutte quante, ma l'esaltazione delle più piccole mentre mi ringraziavano è degna di nota e di tutta la mia gioia. Nemmeno avessero ricevuto un diamante di Tiffany. Belle loro!
E menomale che lavoro con ragazze, adolescenti e bambini: sono davvero la cura, certe volte, contro nervosi (meglio noti come "incazzature") altrimenti incontrollabili.

Miranda (devil) Milian

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