Cose che si trovano facilmente solo in prossimità del capodanno |
Dunque iniziamo con le 10 cose che mi piacciono del capodanno:
- Mi piace semplicemente che sia festa, non avere orari se non quello di brindare a mezzanotte.
- Osservare cosa ho intorno, le persone che ho accanto e riflettere sulla strada che ho fatto: il periodo natalizio mi riconduce inevitabilmente all'infanzia suscitando pensieri, ricordi e valutazioni.
- Mangiare le lenticchie col cotechino, che pur essendo grasso e viscido mi piace da sempre, da quando mia madre ne preparava una padellata enorme cui attingevo per giorni finchè non finiva.
- Andare a dormire immediatamente dopo il brindisi: è l'unica notte dell'anno in cui mi viene sonno.
- Già sto in difficoltà, quindi temo non potrò arrivare a 10!
Passiamo allora alle 10 cose che non mi piacciono del capodanno:
- Il fatto che le vetrine trabocchino di roba super sexy. Anche nei negozi più semplici di lingerie, ci si può imbattere in uno smisurato campionario da far invidia a Pigalle. E qui ogni volta penso: ma perchè? Perchè solo a capodanno? Ma se una volesse comprare dei copricapezzoli in strass o un reggiseno tempestato di Swarovsky il 3 aprile o il 4 ottobre, perchè dovrebbe perdere la pazienza nell'estenuante ricerca di rari rivenditori specializzati? Perchè ogni volta bisogna pensare di fare provviste a capodanno? Perchè, se per vari motivi mi dovesse servire a maggio un reggiseno rosso, lo dovrei sapere già verso dicembre, così da poterlo acquistare in tutta calma ovunque mi trovi? Insomma mica è roba da collezione stagionale! Non è proprio come chiedere un cappotto a luglio o un bikini a novembre. A quanto pare invece, il mondo del marketing ha deciso così. Un domani molto lontano (che secondo i Maya non ci sarà) nei musei, alla sezione dedicata agli oggetti di uso comune del nostro tempo, si troveranno delle teche in cui saranno esposti copricapezzoli e aggeggi di pizzo di colore rosso sbiadito. La targa didascalica riporterà quanto segue: Accessori che le donne del XXI sec. d.c. usavano solo quando potevano trovarli facilmente in commercio, cioè nel periodo che precedeva l'ultima notte dell'anno solare. Notte in cui erano solite indossarli per stimolare la fantasia sessuale di compagni di vita o partners occasionali. Spesso si portavano su seni maggiorati da protesi artificiali e quindi servivano, a buon bisogno, per camuffare le cicatrici dovute all'intervento di chirurgia plastica cui queste donne si sottoponevano, pare, nel tentativo di divenire attraenti come le starlet televisive, considerate icone di moda e bellezza assoluta. Questo intervento in alcuni paesi fu causa di malattie anche molto gravi. Il colore sbiadito è dovuto alla cattiva conservazione dei materiali trattati con tintura cinese di pessima qualità e per giunta tossica. A questo punto il visitatore del museo, di certo non sarà pervaso dalla stessa ammirazione che noi oggi manifestiamo di fronte ad oggetti appartenuti a donne vissute nell'antichità, immaginando una geniale ed affascinante inventiva arcaica.
- Poi, non mi piace il business che c'è dietro cenoni e feste. Vengono richieste cifre esorbitanti solo per poter entrare in un locale. Nessuno pretende niente gratis, ma centocinquanta euro solo per metterci piede, mi pare un po' esagerato.
- Non mi piace immaginare che per molte persone sia solo un ennesimo difficile momento, buono solo per sentirsi particolarmente soli o poveri, perchè la società generalmente è concentrata su altro e sembra quasi voler dimenticare che, tra il 31 dicembre e il 1° gennaio, c'è chi non ha nulla da festeggiare.
- Non mi piacciono i botti: mi fanno paura, spaccano i timpani e sono pericolosi per gli animali (quest'anno pare se ne siano accorti e non si parla d'altro). Inoltre peggiorano la già compromessa salute mentale di gente idiota che non solo ferisce sè stessa, ma anche parecchi malcapitati, spesso bambini e talvolta con conseguenze letali. Noi manteniamo il pronto soccorso con i nostri soldi e quindi paghiamo per gli idioti in questione. No, non mi sta bene. Poi vedere tutto quel fumo e sentire quelle forti vibrazioni nelle nostre belle piazze arricchite da importanti monumenti mi intristisce.
- Non mi piace avere il timore di dimenticare qualcuno cui fare gli auguri, riceverne da persone che ti battono sempre sul tempo così come non mi piacciono gli auguri ricevuti in serie, di quelli che il mittente invia a tutta la rubrica, impersonali e non firmati, provenienti da numeri che non sai più a chi appartengono. Così alla domanda: Scusa chi sei? Non ho più il tuo numero memorizzato ti arriva la tardiva risposta: Sono Chiara! Bene, ne conosci almeno undici di Chiara e nonostante ciò, la situazione non si è chiarita per niente.
- Non mi piace immaginare i negozi chiusi, le strade deserte, i teatri vuoti, la mia sala di danza buia e priva di vita. (Lo so questo punto va in contraddizione col punto 1 delle 10 cose che mi piacciono, che poi sono solo 5).
- Non mi piace il discorso a reti unificate del presidente della Repubblica.
- Non mi piace provare quasi senso di colpa perchè, per quanto ami la musica, non ho voglia di sintonizzarmi a tutti i costi sul concerto di capodanno.
- Non mi piace pensare che appena cinque giorni ed è già ora di smontare l'albero, quindi riporre palle e palline, luci e lucine nelle apposite scatolone da riporre nello scomodo soppalco rialzato. Come quando torni da una vacanza e vorresti la bacchetta magica che disfa la valigia, la ripone ne lava e ne stira il contenuto.
- Non mi piace che bisogna per forza parlare del capodanno. Ossignore, io lo sto davvero facendo e non ho nemmeno finito! Se devo scrivere una serie di post sull'argomento, due sono decisamente pochi, direi almeno tre, si, una trilogia ha sicuramente un che di serietà scribacchina della quale non mi priverò.
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