Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

venerdì 24 febbraio 2012

Ci risiamo: 8 marzo alle porte...che poco è più morte!


Iniziano a proliferare manifesti e locandine in vista della "Festa della donna" e in misura direttamente proporzionale si sviluppa ed accresce il mio urto di nervi.
Raffigurano perlopiù bellimbusti tartarugati che ammiccano infilandosi le mani nei jeans sbottonati. Viene offerta la cena, lo spogliarello, la musica disco, tutto compreso nel prezzo.
Si, perchè ci sono donne disposte a pagare una cifra, alta o bassa non importa ma comunque una cifra, per andare ad autocelebrare il proprio degrado composto da una dose significativa di arretratezza mentale e anche di ignoranza.

Ma quale festa?
Non è una festa una data istituita in memoria di una tragedia divenuta simbolica per ricordare la figura della donna e la tutela dei suoi diritti.
La parola festa con un'altra accezione potrebbe pure andare, purchè ben diversa da quella usata per descrivere gli eventi dei locali di strip maschile. Quelli dedicati al gentil sesso, come qualcuno scrive nella pubblicità. Per quanto mi riguarda glielo farei vedere io quanto siamo gentili se ci dovessimo inca..are una volta per tutte e come si deve, ma in effetti visto e considerato in quante aderiscono a tali inziative,
beh si,
loro,
queste donne sono davvero troppo gentili,
in questo caso l'aggettivo gentile è azzeccato!

Poi a vedere gli spogliarelli ci si può andare in qualsiasi altro giorno perchè invece ci si comporta da automi e ci si sottomette al regno del business che in questo caso, in questa ricorrenza è decisamente fuori luogo? Non è proprio come vestirsi da strega ad Halloween o regalare una rosa a San Valentino.

Veramente non ho parole e non capisco a che serva avere un cervello se l'unico uso che se ne fa è quello passivo di metterlo nelle mani di chi lo deve poi manipolare per guadagnarci.
Terribilissimo :(

In un'epoca dove ancora siamo considerate come delle bambole-schiave buone per qualcosa solo se mettiamo in mostra la merce e la offriamo, mi chiedo chi è quella donna che trascorre la serata dell'8 marzo in un locale a sbevazzare e a starnazzare davanti ai macho men di turno.
Sentendosi pure emancipata.

Sono impietosa lo so.

Donna svegliati! 
Questa non è emancipazione bensì un'offesa alla nostra evoluzione.

Una donna libera ed emancipata è una donna che si impone nella società, che almeno ci prova, che dimostra il suo valore, che s'indigna, che sa dire NO a certe proposte, che è convinta che più siamo a farlo e più abbiamo la possibilità di uscire da questo sistema mignottocratico praticato sempre più alla luce del sole e sempre meglio radicato in tutti i settori.
Per non parlare poi del fatto che la donna essendo per natura anche madre o aspirante tale, incontra i suoi ostacoli pure per questo, e non sono affatto pochi.

Una donna libera può anche mettersi in bella mostra o divertirsi quanto e come le pare ma per il suo puro piacere e non per ottenere qualcosa in cambio o per compiacere.

Una donna libera se ha voglia, va a vedere lo spogliarello in qualsiasi giorno dell'anno, non l'8 marzo per festeggiare una falsa libertà che invece è un ulteriore incatenamento deciso da  una società che la vuole non pensante.

Poi libera non è sinonimo di single, questo è un altro concetto che dovrebbe essere ben chiaro.

In molti paesi le donne sono ancora considerate esseri inferiori, a parte i diritti negati come quello allo studio per esempio, vengono addirittura lapidate o impiccate per futili motivi e spesso le condannate sono anche innocenti perchè non si ha nemmeno la cura di verificarli questi motivi.

Qui nella società "evoluta" potremmo godere di maggiori diritti e libertà, visto che qualcuno in passato si è dato molto da fare anche per noi, e invece che si fa?
Si va a letto con qualcuno che conta per ottenere un posto di lavoro, dall'impiego più umile fino alle poltrone in Parlamento, le più miserabili lo fanno anche per molto meno di un posto di lavoro, basta una borsa firmata, una cena in un locale magari di lusso o un giro in una macchina figa,
si entra in depressione se non si è belle come le starlette televisive,
ci si fa la plastica al seno sin da giovanissime solo per cambiare aspetto e aderire meglio agli standard imposti da qualcuno,
si va a vedere lo spogliarello l'8 marzo,
in poche parole si cede a tutto quello che ci svilisce ...
è veramente avvilente, molto avvilente.

Non aspettiamoci che qualcuno cambi il corso degli eventi, dobbiamo farlo noi per prime, qualcuno ha detto giustamente se non ora quando. Non pensiamo che è colpa di certi uomini perchè se certi uomini si comportano così è perchè certe donne glielo permettono ostacolando anche il cammino di chi non desidera in alcun modo cedere a compromessi.

La cosa triste è che spesso le donne sono fragili, per sentirsi amate o per piacere scendono a compromessi di bassissimo livello con persone di altrettanto infimo livello.
Sarebbe molto bello invece se le donne alzassero la testa e imparassero a sentirsi libere e sicure da sole perchè nessuno può farci sentire in un modo, siamo noi a decidere, costi quel che costi, ne sono convinta.

Tutte alla ricerca dell'uomo perfetto, che le faccia sentire così o che le faccia sentire cosà.
Non è l'uomo che ci fa sentire in un modo, siamo noi che ci mettiamo in una condizione e possiamo fare in modo che questa sia anche la migliore possibile.
Non sto dicendo che è un lavoro facile ma che andrebbe fatto, che bisognerebbe provarci, lo dobbiamo a noi stesse.

Certo una persona accanto che ci ami e ci apprezzi è bello averla, chi dice di no, ma l'autocommiserazione è penosa e deleteria e comunque un uomo che accanto vuole una tipa bisognosa di continue conferme, a mio avviso è un insicuro che ama la donna debole per sentirsi forte quindi è pronto a prendere il sopravvento,  allora...
in questo caso...
come si dice:
dio ce ne scampi e liberi!

Questa è una società sbagliata e perversa che accusa di perversione tutto ciò che è bello, che rende liberi e felici e propina come buono e giusto tutto quello che ci chiude in un ambiente malsano dove regnano luoghi comuni, pregiudizi e ipocrisia, spesso purtroppo anche violenza e le donne sono quelle che pagano di più.

Carla
 
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