Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

mercoledì 5 settembre 2012

Caro diario...

Io imparruccata nell'interpretazione di Bonazza Forever!

Caro diario...ehm...cioè... cari amici,
la smanettona informatica che alberga in me si sente in dovere di darvi qualche informazione riguardo quest'ultima trovata di facebook tanto gradita: il DIARIO!
Magari sono cose che già conoscete ma, in caso contrario, Miranda non può e non deve abbandonarvi in un momento così delicato.
I cambiamenti ti segnano, lo so bene, desidero solo aiutarvi a superare al meglio questa fase.

Dunque, per iniziare sappiate che con l'avvento del diario, la privacy, che dicono essere migliorata, è andata a farsi benedire, tutto ciò che commentate o che vi piace va a finire nel riquadro aggiornamenti visibile ai vostri amici che a questo punto possono andare a vedere cosa avete commentato e accedere ad informazioni di gente che non si ha tra le amicizie.

Per esempio, io sono amica di Tizio Peppinello e vedo che ha commentato la foto di Bonazza Forever, presa dalla curiosità vado col mouse sopra quell'informazione e-paf-mi si apre la foto di Bonazza Forever in reggiseno e slip davanti allo specchio del bagno di casa sua (o di qualcun altro) col cellulare in mano mentre fa la linguaccia o manda un bacio.
E non crediate che sia finita qui perchè cliccando su quella foto, se Bonazza non ha impostato la privacy relativa all'album (e non l'ha fatto) io me lo posso scorrere tutto facendomi un po' di fattarelli suoi. Magari giudicando pure i gusti in merito alla lingerie indossata per i set fotografici, spesso troppo pacchiana a dire il vero.
Mentre se fossi un uomo potrei fare altro e sorvolare sulla superflua biancheria di dubbio gusto.
Gli uomini sono pratici e non perdono tempo, è una virtù, bisogna prenderne atto!

Ora, Miranda  l'ha spiegato col suo stile ma ragionandoci bene, pensiamo a quanti ragazzini/e hanno oggi un profilo facebook e in mano a quanti malintenzionati possono arrivare le loro informazioni, che siano  foto, pensieri, notizie circa la loro abitazione o i posti che frequentano.
Insomma, a me fa gelare il sangue e a voi?

Poi l'immagine di copertina è pubblica e non si può configurare diversamente, quindi sarà visibile a tutti gli iscritti di facebook e probabilmente anche a chi vi cerca su google. Tipo: ex ancora gelosi/e o semplici impiccioni/e ma anche persone che magari vi cercano per motivi professionali e che a quel punto si potrebbero trovare davanti a goliardiche rappresentazioni dei vostri momenti di svago.
A riguardo bisognerebbe andarci piano secondo me anche con immagini di bambini.
Poi ognuno si sa, fa come vuole e ha i suoi buoni motivi, ma poi non dite che non ve l'ho detto!

Adesso dicono (non ho capito "chi" lo dice ma comunque qualcuno lo fa) che è possibile impostare la privacy sui post e nasconderli dal diario ma, attenzione, spariscono dal diario ma rimangono visibili  nella home page dei vostri amici, quindi sono nascosti per modo di dire.
Noi siamo facilitati a comprendere questo misterioso fatto perchè in Italia, come ben sappiamo, è ammesso l'uso improprio dei vocaboli.
Vedi per esempio "prescrizione" che oggi significa "assoluzione".

Già Milena Gabanelli nel corso di una puntata di Report, spiegò bene come anche la parola gratis sia usata impropriamente nel caso di facebook.
Quando clicchiamo "mi piace" su una pagina di un noto marchio per esempio, i nostri dati verranno acchiappati e usati a scopo di marketing, quindi l'azienda relativa ci guadagnerà grazie alle informazioni che noi possiamo fornire e pure il simpatico Zuckerberg si mette in tasca qualcosa.
Anche in base a quanti "mi piace" si può ottenere un guadagno.

Lui  sa che ci ha messo in mano uno strumento diabolico capace di farci sentire vicini a parenti lontani spesso oltreoceano (io non ce l'ho purtroppo) o ad amici che non vedevamo da tempo e che non si ha tempo di frequentare, ci ha reso più semplice e veloce il modo di comunicare anche in ambiti professionali, inoltre possiamo gestire facilmente la pubblicità delle nostre attività e chi lo desidera può addirittura rimorchiare senza sosta.
Facebook può farti sentire in compagnia qualora ci  si trovasse soli e sconsolati e permette di gratificare il bisogno di esprimersi, che per carità, non è una debolezza, siamo umani e non c'è niente di male.
Ma tutto questo è davvero gratis? No, in cambio noi gli forniamo i nostri dati che rimarranno in loro possesso per molti anni anche dopo la nostra eventuale cancellazione. Quindi tutto ciò che è nel nostro profilo-diario anche se eliminato da noi, rimarrà nei loro server.

Ogni tanto gira una voce che vuole metterci in allerta: pare che le immagini personali possano essere usate per inserzioni pubblicitarie senza il nostro consenso. Immagini sulle quali perdiamo qualsiasi diritto ceduto automaticamente a facebook.
Ora, che ciò avvenga  mi pare improbabile ma i dati sono certamente a loro disposizione.

Quanti ragazzini magari cliccano "mi piace" sulla pagina del loro marchio di abbigliamento preferito o di un alimento gustoso che amano mangiare, beh questi marchi pagano signor Facebook & Co per avere i dati degli utenti e li usano quindi allo scopo di ideare prodotti, decidere prezzi e indirizzarsi verso una categoria di persone piuttosto che un'altra. Non dico che sia una cosa per forza sbagliata al 100% ma alla fine cosa ci facciano di preciso con questi dati e quanto la cosa possa giovarci anzichè danneggiarci non è chiara.
Almeno a me.
Che poi contribuisco a far guadagnare gli altri senza vedere un centesimo, non mi sta nemmeno bene, già mi è capitato nel mio lavoro, figuriamoci che voglia ho di farlo anche tramite facebook.
Quindi ci vado con parsimonia a clicchettare in giro.

Insomma, esprimendo apprezzamento per la pagina di un marchio, diamo in mano dati e informazioni utili alla ditta in questione. E se questa fosse annoverata tra quelle che non rispettano le norme sui diritti dei lavoratori? E che andrebbe quindi boicottata?
Ma uno che ne sa.
Immaginiamo un ragazzino cui piace una merendina, che sta a casa annoiato davanti al pc, vede l'immagine di una cosa che apprezza e clicca "mi piace". Basta un secondo, è un gioco, e poi, che male c'è?
Intanto quei disgraziati ci guadagnano.
E questo è un altro aspetto.

Poi si aggiungono un'altra serie di disagi pratici. Avete notato che ora mentre scorrete il mal concepito diario a due colonne e state focalizzando l'attenzione a destra, d'improvviso la notizia va a finire a sinistra? O anche da sinistra passa repentinamente a destra?
In perfetto stile politico itagliano!

Nel diario virtuale si possono inserire immagini ed eventi da pubblicare di anno in anno a partire dalla propria nascita e aggiungendo a seguire altre notizie su di noi come l'anno del diploma, della laurea, il nome della scuola frequentata, la nascita dei propri figli, l'anno di assunzione in un dato posto di lavoro.
Tutte informazioni che non fanno che arricchire di dettagli il nostro profilo, cioè evidenziare meglio chi siamo e questo serve a loro per gli scopi sopracitati, non certo a noi.
Personalmente preferisco rimandare ad un sito professionale le persone interessate a me per motivi di lavoro, non sono quindi tipo da "seguimi su facebook", mi farebbe sentire spiata e purtroppo un po' lo sono avendo ceduto al re dei social network.

Ah, un'ultima cosa, personalizzando la privacy relativa ad un post non  è per niente detto che la persona bannata ne sia esclusa. Una volta scrissi una battuta cattivella per ridere su Totti, bannai una super tifosa che se le tocchi Totti o il figlio è uguale, così per evitare inutili e futili discussioni ho fatto in modo di nascondere a lei quell'aggiornamento di stato...beh: fu la prima a commentare!

Per oggi è tutto, se mi dovesse venire in mente dell'altro non mancherò di condividerlo con voi!
A presto...

Miranda devil Milian

Note: Tizio Peppinello e Bonazza Forever sono nomi di fantasia inventati lì per lì dall'autrice (cioè io) qualsiasi riferimento a persone realmente esistenti è puramente casuale.

Il riferimento a Milena Gabanelli è esclusivamente relativo al capoverso in cui è nominata.

Interessanti approfondimenti utili per conoscere marchi e multinazionali che sfruttano personale spesso minorenne, che distruggono l'ambiente e affamano interi paesi potete trovarli nelle seguenti pubblicazioni:

"Il libro che le multinazionali non ti farebbero mai leggere" di Klaus Werner Lobo
"Guida al consumo critico" AA VV





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