Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

lunedì 7 gennaio 2013

A Marco...


Le prime lezioni di danza modern-jazz non potrei dimenticarle mai.
Insicura e troppo ancorata al "classico", con una voglia incredibile di tuffarmi in quel mondo estroso e travolgente che vedevo prendere vita in quella sala, nell'ora delle sue lezioni.
Poi l'amica Gabriella, già esperta in quell'ambiente, mi incoraggiò a farmi avanti.
E così, terminata la formazione classica, grazie ad un meraviglioso Maestro ho iniziato a prendere confidenza con quello stile di danza così lontano da ciò che mi ero prefissata.
Giorno dopo giorno mi lasciai avvolgere e travolgere da quel sorriso, da quella gioia e da quella passione coinvolgente che aveva nel trasmettere la danza jazz e che da questa andava oltre.
Si dedicava ad ognuno di noi soffermandosi sulle debolezze da rafforzare ma anche sulle qualità da far emergere, lodava i progressi e ogni tanto ci regalava le lezioni, così quando dopo il riscaldamento si andava a pagare ci sorrideva e diceva: oggi regalo!
Senza mai che il suo viso si oscurasse, con disciplina, armonia e tanta gioia si perseguivano i risultati.
Non dimenticherò mai quel giorno in cui indossavo la "plastica" rosa pallido della mia amica Gabri, mi sentii particolarmente incoraggiata dal suo atteggiamento quando mi lasciai scivolare in una spaccata alla seconda perfetta, io, sempre inibita su questa dolente nota, nello stesso istante in cui mi sentii libera raggiunsi il mio obiettivo più ostico e da allora ancora me lo tengo stretto, come ben stretto mi tengo tutto ciò che il mio Maestro mi ha lasciato e che non si può descrivere in un misero post.
La ballerina che sono stata, quella che continuo ad essere, ma soprattutto la maestra che sono oggi.
Mi stava balenando da un po' l'idea di portargli le mie allieve, sarebbe stato emozionante, ma non l'ho potuto fare, non c'è stato tempo. Però, è come se loro facessero lezione sempre un po' con lui, attraverso ciò che ha lasciato in me e questo continuerà a vivere per molto tempo ancora così come in tantissimi altri vivrà la sua essenza.
Mi ha insegnato ad essere me stessa mentre ballo, a percepire le vibrazioni, a sentirmi un tutt'uno con la musica e la danza, ad amare ciò che già amavo con una passione capace di far esplodere l'anima e far in modo che questa si potesse manifestare concretamente ad ogni passo.
Lontano dagli schemi rigidi e omologati di un mondo amato con cui entravo spesso in conflitto, mi ha permesso di sentire la pura gioia che la danza sa donare insegnandomi quindi a lasciarmi andare e ad assaporare solo ciò che doveva essere.
Da un po' di giorni riflettevo su una cosa, su quanto nel costruire la mia scuola io abbia scartato accuratamente tutto ciò che inquina il mondo della danza e introdotto, seminando anno dopo anno, tutto quel che invece c'è di meraviglioso. Questo l'ho fatto grazie anche a lui e per me rappresenta quella che si può definire, come amava dire da un po', un'immensa meraviglia, quella che si percepiva oggi e che aleggiava nell'aria nonostante la tristezza e il dolore fossero altrettanto immensi.

Ciao Marco e...grazie





you are not alone...

Carla





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Francesca Giordanino ha detto...

Che meraviglia di post!
Un grande abbraccio.
Francesca

Anonimo ha detto...

ciao Marco ....
Tippy

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