Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

mercoledì 2 gennaio 2013

Voglio essere Amélie Poulain


Mi manca scrivere e sfogarmi sul blog.
Fosse per me lo farei tutti i giorni.
"Fosse per me". Che stupidaggine! E per chi dovrebbe essere se sono io a scrivere?
Il fatto è che quando prenderei a sberle qualcuno la mia vena ironica va a farsi un giro non autorizzato e senza di lei non riesco proprio ad esprimermi.
Ora cercherò di dipanare la nebbia dovuta a questo stato d'animo e di raccontarvi qualcosa, prima che mi arrivino i cazziatoni amichevoli (ma non troppo) delle persone che mi usano (affettuosamente) come giullare di corte.
Per non sbagliare mi butterò su quel che in gergo si chiama post randomico e che io chiamo fricantò.
Dunque iniziamo.
Ah si, è iniziato il 2013!
E chi se lo aspettava?
No, no...non per la storia dei Maya, era solo una battuta scema.





Personalmente non ho mai troppo da recriminare sull'anno passato nè da chiedere a quello nuovo, sono di norma piuttosto soddisfatta. Ovvio, ci sono alti e bassi, situazioni brutte e trasformazioni positive, a volte queste ultime tardano ad arrivare allora mi preoccupo ma non smetto mai di nuotare vigorosamente contro corrente, l'importante è non essere dei falliti, perchè quello si che sarebbe un guaio.
Per abitudine dò sempre maggior peso alle cose belle affinchè illuminino quelle brutte, così facendo, il male della vita si prende una bella fregatura e perde un pochino i suoi poteri nei miei confronti.
Certo che a pensarci bene in questi ultimi tempi sono stata attaccata parecchio, e che ad attaccarmi siano state persone malvagie è comprensibile ma che lo abbiano fatto anche persone che credevo amiche benevole è stato un duro colpo.
Offesa e calpestata perchè ciò che ho fatto di bene non è stato apprezzato a discapito di aspettative che non erano affatto dovute. Sapete, non è stato per niente gradevole e anzi, mi ha urtato di brutto.
"Dare è anche un po' ricevere". Balle!
Ho già scritto qualcosa a riguardo e che le persone si approfittino di questo non mi piace per niente e se dare vuol dire ricevere bastonate è un'ingiustizia e basta.

Ieri sera ho rivisto il mio film preferito in assoluto "Le fabuleux destin d'Amélie Poulain" tradotto in "Il favoloso mondo di Amélie". Questa graziosa ragazza era destinata a rendere felice il prossimo compiendo gesti incredibilmente compassionevoli dettati dal cuore e rimanendo delicatamente nascosta nell'osservarne le bellissime conseguenze. Ciò rendeva certamente il suo mondo migliore.
Al termine di questo film mi capita sempre di voler essere come Amélie, inizio così ad escogitare piani cercando di capire come poter iniziare quest'attività di sorridente, silenziosa e serena benefattrice.
E già ci sarebbe da ridire perchè per quanto riguarda il "sorridente" ci siamo, per il "serena" mi posso impegnare, ma "silenziosa"...non ce la posso proprio fare!
Tutto sommato però potrei rimanere delusa, perchè quello è solo un film, del resto mi è capitato tante volte di essere buona con chi anzichè far tesoro dei miei gesti poi, mi ha solo dato addosso. Chissà, forse ho sbagliato qualcosa e comunque credo che avere lo stesso taglio di capelli di Amélie non basti.
Certo che no!
Non entro nel dettaglio ma veramente nel caso cui ho accennato prima ho dato davvero tanto ed il risultato è stato che ci si aspettava di più, come se non mi fossi spremuta fino all'inverosimile. Il fatto è che le persone che accettano il bene e sanno goderne nella giusta misura sono rare. Non parliamo di quanto siano rare quelle che sanno anche dimostrare un po' di gratitudine, malheureusement sono sempre di più quelle che si adagiano sulla tua generosità iniziando a pretendere. Magari inconsapevolmente e senza cattiveria, ma il risultato non cambia, quindi metto inconsapevoli e cattivi alla stessa stregua.
Ecco, forse nel 2013 mi aspetto di diventare più solerte nel capire di che pasta siano fatte certe persone, eviterò così di cadere nelle loro trappole, che poi non sono mai loro ma proprie, cioè mie. Eh si, perchè di avvisaglie ne avevo avute ma mi sono fidata, sperando in una crescita che non è avvenuta.
Diciamo che è un mio fallimento, lo ammetto. Spesso sono capace di prevedere gli sviluppi di una mia azione, altre volte accecata, pur capendo che potrei cadere e farmi male, imprudente mi butto.
E così è stato.
Amen!

Che altro potrei dirvi? Che mi manca molto il teatro per esempio. L'altra sera sono andata all'Opera a vedere il balletto e come al solito guardandomi intorno ho pensato che era bello quando potevo vedere quella meraviglia tutti i giorni, poi mi hanno sommersa di frasi gentili e complimenti che mi hanno commossa e avrei voluto abbracciare tutti ma proprio tutti, anche il direttore d'orchestra che mi ha fatto un sorriso galante e che forse aveva la bacchetta magica. Comunque, quando lo frequentavo (il teatro, non il direttore d'orchestra ;)  potevo constatare che anche lì ci stavano i cattivi, come quella tipa invidiosa che andava in giro a dire bugie tipo che avevo la cellulite.
Vorrei tanto rivederla per poterle regalare un barattolo di Somatoline e dirle: "Tieni nasona, spalmatela sul cervello"!
Ma ora non vorrei si sprogrammasse la modalità Amèlie sulla quale sono impostata da ieri sera, era tanto per dire che anche in un posto magico e meraviglioso ci sono le magagne e quella era pure all'acqua di rose. La mia fortuna non è stare o meno in un posto, ma averne goduto e poterne assaporare ancora l'essenza con la giusta dose di sensibilità. E questo è grandioso.
Beh, a questo punto ho partorito pensieri talmente poetici che faticherò a firmarmi Miranda, ma ormai se devo giocare alla scrittrice con tanto di pseudonimo lo farò fino in fondo. Del resto se Miranda era acida e stronzetta, lo era solo per trasmettere al meglio la disciplina e per infondere una dedizione assoluta per il lavoro, il tutto con lo scopo di creare persone di successo. Vabbè, è vero, era un tantinello esagerata e alla fine la sua adepta si licenzia pure per correre dal suo amore, ma non senza averle riservato un ultimo sguardo attento, quasi affettuoso e sicuramente pieno di gratitudine.
Stasera mi sa che rivedrò "Il diavolo veste Prada", così tra Serendipity, Amélie e le gesta di Miranda ho fatto l'en plein dei miei filmetti smielati da femminuccia e posso finire le vacanze contenta.
A proposito di vacanze, non ho ancora fatto i compiti e mi ritrovo all'ultimo momento a dover montare coreografie ed esercizi sulle nuove musiche. Domattina mi impongo un bel ritiro di clausura.
In cuffia perchè avrò casa affollata.







In conclusione, forse non sono così rozza e materiale come credo, ma a volte mi ci sento osservando cosa dicono e scrivono le altre donne, tuttavia sono convinta che non ci sia niente di male nell'essere moderatamente, ma che dico, anche sfrenatamente concrete: non potete capire quanto si possa essere sensibili e romantiche comunque e quanto non rinnegando certe pulsioni si possa vedere meglio e oltre, e qui mi viene in mente Buzz Lightyear con il suo Verso l'infinito e oltre!

Siii, voglio essere anche un po' come Buzz Lightyear che combatte i cattivi volando verso l'infinito e oltre.
Perdonatemi, ma commediole romantiche a parte, sono fresca della serie completa di Toy Story e poi vi avevo avvisato che si trattava di un fricantò. E del fricantò c'è davvero fin troppo: voglio essere Amélie, ma anche Buzz Lightyear e mi firmo Miranda.
AAA Psichiatra cercasi!
Ma pure qui ho da dire la mia e cito il noto motto che circola tra noi donne superficiali e frivole che volano verso l'infinito e oltre:

"Shopping is cheaper than a psychiatric"

Traduco, anche se credo basti un po' di inglese scolastico per capire cosa significhi e cioè che lo shopping è più economico dello psichiatra!

Ora vado a svegliare mia figlia perchè è arrivato un momento fondamentale per lei, quello che una tenera fanciulla aspetta da anni con trepidazione: andiamo a comprare le prime scarpette da punta!

Buon anno da...
Miranda (devil) Milian


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Francesca Giordanino ha detto...

Forse il trucco, mia cara Carla, è dare senza aspettarsi nulla in cambio.
L'Amore non ha un prezzo definibile.
E anche la gratitudine - a volte - può essere un "prezzo" che noi richiediamo inconsciamente.
Bisogna lasciar andare.
E lasciarsi andare.
Un grande abbraccio per questo 2013 nuovo di zecca!!!
Francesca

Miranda ha detto...

Sicuramente è così, infatti non mi aspetto granchè ma tanta maleducazione gratuita mi fa comunque rimanere male.
Sono molto passionale e anche un po' nevrotica...ma senza troppi traumi :)
Un abbraccio a te e che il 2013 sia davvero nuovo di zecca!
Carla

Rory ha detto...

Ciao bellezza :)
buon anno e concordo con chi ti ha detto di lasciarti andare, per quel che puoi ovviamente. Magari ti aiuterà provare a staccare un po' il cervello, qualche volta!
baci

Miranda ha detto...

Ciao! Grazie :) Scrivo anche perchè mi aiuta in questo lasciar andare che a volte fatica a mettersi in moto. Del resto sto realizzando belle cose e quindi capita di essere nell'occhio del ciclone ;)
Bacio bella Rory

Miranda ha detto...
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