Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

mercoledì 17 aprile 2013

Tormento in convento



Ultimamente prima di incazz inquietarmi faccio un bel respiro e cerco di focalizzare l'attenzione su ciò che sta causando lo smadonnamento. Spesso mi accorgo di quanto l'entità del problema sia minima, se non addirittura nulla, quindi evito di innervosirmi inutilmente.

Che brava eh?
Non crediate, nonostante ciò sono comunque una nevrotica molto abile nell'incatenarsi da sola che si vanta pure d'esser furba perchè lei no...non si fa incatenare dagli altri.
Quantomeno mi sgamo e così come mi sono incatenata mi scateno.
Oddio, ma che sembra un testo di GiGGi D'Alessio?
Spero proprio di no!
Pensando agli incatenamenti metaforici invece mi è venuto in mente un film degli anni '50 con Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson intitolato Catene. Uno di quei film tutti ugualissimi dove i due vivono un amore sofferto fino all'inverosimile: per qualche oscura ragione non possono mettersi insieme, la loro unione è ostacolata perchè lei ha un passato da prostituta ed è quindi rinnegata da tutto il parentato (e pure da qualche estraneo che ci mette il carico da 11) lui accecato di un amore profondo e sincero ci passerebbe sopra ma la tipa è troppo orgogliosa e onesta, non vuole rovinargli la vita allora preferisce soffrire e magari anche uccidersi. Questa cosa non l'ho mai capita, se ti uccidi gliela rovini uguale tanto vale rovinargliela da ex passeggiatrice convertita ad adorabile mogliettina che prepara succulente cenette.
A volte invece la trama vuole che dopo aver fatto all'amore prima del matrimonio si metta al mondo un bimbo innocente, figlio dunque del peccato che nel film invece diventa figlio di nessuno, la madre quindi che fa? Ovvio, si fa suora per poi ricevere in convento la visita del compagno di sventura. E qui pianti e sceneggiate che non vi dico. Oppure il copione prevede ruoli di ex che tornano alla ribalta armati, allora l'amabile Nazzari li fa fuori prima che facciano fuori lui e poi scappa in America. La moglie a questo punto si confessa adultera anche se non lo è, per scagionare il consorte s'intende.
Che scemenza!
Ma quindi se ci era stata con 'sto ex andava bene ammazzarlo?
Poi il marito sarebbe potuto tornare dall'America in pompa magna premiato pure con una medaglia ..bah...
Il fatto è che tutto fa pensare al peggio perchè ovviamente lei che aveva sempre rifiutato le avances dell'ex tenendosi pure tutto dentro perchè guai a confidarsi con qualcuno, viene beccata dal marito proprio mentre il terzo incomodo, arso dal fuoco della passione, la stringe a sè e la bacia. Lei in realtà ha la bocca chiusa e lo respinge con tutte le forze ma dalla postazione del marito, per effetto dell'inquadratura, sembra che invece stia rispondendo con la medesima passione...e vaglielo a dire ora che non ci stava? Lo sventurato consorte ovviamente non analizza meglio la situazione, quel poco che vede gli basta e se ne va meditando vendetta.
E qui la Sanson si strazia invano urlando che non è come sembra, segue l'inevitabile urto di nervi degli spettatori che se non lo ammazzava Nazzari all'ex ci pensavano loro. Mi ci metto in mezzo pure io perchè da ragazzina li vedevo questi film, infatti oggi ho delle turbe e delle perversioni che molto probabilmente dovrei rivedere in sede psichiatrica.
Sogno spesso di essere in intimità con un ex mentre sto dietro le sbarre di un convento vestita da ancella di Aida, poi arriva Ridge che vuole provarci con me ma appena scopre che non sono sua cognata, la sua sorellastra o la moglie del padre mi volta le spalle e se ne va indignato. E' tutto molto fluido in realtà, se non fosse per l'ancella di Aida, deve essere un residuo arcaico-operistico andato in confusione perchè al Teatro dell'Opera nell'Agnese di Hohenstaufen ero vestita da monaca proprio come la Sanson, anche le anguste sbarre del convento lirico erano uguali a quelle cinematografiche così come il rossetto rosso decisamente fuori luogo in entrambi i casi. Me ne mettevo a quintali per risollevare la triste condizione dell'abito talare.
Ma tornando ai film melodrammatici che più drammatici non si può, non serviva saper fare troppe espressioni, ne bastava una così e un'altra così ...più o meno.
I titoli poi tiravano parecchio su il morale: Catene, I figli di nessuno, Tormento, L'angelo bianco, Chi è senza peccato, Noi peccatori.
Il tema del peccato la faceva sempre da padrone, roba che Eva con la storiella della mela era una principiante ma ora che ci penso in effetti lo era!

Insomma cosa volevo scrivere in questo post? Ah già, delle mie tecniche infallibili per alleviare il nervoso! Beh ricordando questi film mi viene talmente da ridere che credo di essere riuscita nell'intento, ci ho infilato pure un'opera come avevo promesso tempo fa e non posso credere di aver pure scovato questo video in cui compaio all'inizio: sono una di quelle bellissime suore che passeggiano dietro la grata. Sorrido al pensiero di quanto mi ripassavo quel rossetto e di quanto non si veda per niente sebbene fossi una di quelle davanti. (Ero Sono molto egocentrica e sgomitavo sempre per accaparrarmi la prima fila).
Il rossetto si vedeva però nel backstage e tutto sommato a me importava quello!
Mi rammarico però di una cosa, quella scenografia tipo concerto di Madonna con quella mega croce... mannaggia alla miseria che quando avevo 19 anni non c'erano le digitali e tutto il resto, sai le foto da scema che mi sarei fatta durante le prove scimmiottando Miss Ciccone? E poi via di corsa su Facebook e Instagram. 
Son guai che lasciano il segno facendoti diventare una maniaca del caricamento da cellulare.

Bene, so che non lo guarderete o almeno non lo guarderete per intero ma ecco il video dove, a parte me, Montserrat Caballè è la protagonista.
Una volta sentii un tizio dire che è una sopranA...e in effetti è femmina perchè mai dovrebbe essere sopranO?
Dai, fate uno sforzo sennò la prossima vi pubblico GiGGi eh ;)

 
L'espressione in anteprima video della signora Caballè è decisamente stile Yvonne Sanson, deve essere l'abito da suora, non c'è altra spiegazione.

Suor Miranda
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