Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

lunedì 22 aprile 2013

Valzer d'Amelie


Bene, eccomi qui.
Vi sono mancata?
Beh non per vantarmi ma ad una persona credo proprio di si. Il fatto è che mi sto impegnando seriamente al fine di sperimentare una felicità assoluta che non dipenda da niente e da nessuno (una roba pressochè assurda ma auspicabile e soprattutto mi intriga) quindi questa persona mi perdonerà se non scrivendo per qualche giorno ho voluto che provasse un senso di felicità che non dipendesse dai miei post!
Angela, l'ho fatto per te.




Tuttavia ieri in tarda serata ho provato a scrivere ben tre post ma ero troppo stranita e confusa per via della SPM (sindrome strazio pre mestruale) quindi non ho pubblicato niente perchè pur avendo espresso aurei pensieri non mi sentivo pronta a condividerli alla faccia della spontaneità che credevo mi contraddistinguesse.

Mi sentivo proprio a pezzi quindi ho assunto il "minerale dei miracoli" vale a dire il magnesio supremo che mi serve per alleviare lo stress psico-fisico, in più ho letto in un articolo che avrebbe donato un effetto istantaneo nel combattere la SPM.
Certo che faccio le scoperte dell'acqua calda, da che mondo è mondo 'sta cosa si sa, ma credendo di avere i super poteri non assumo mai integratori e comunque è proprio in acqua calda che va sciolto: un'esperienza traumatizzante.
A conferma della sua validità però stamattina mi sono svegliata con un senso di leggerezza, le note del valzer d'Amelie in testa e quella sua espressione (di Amelie) tanto buona e serena quanto appagata, questa per intenderci che già pubblicai vista la mia adorazione per il personaggio. Solo che invece di avere accanto un tipo innamorato perso di me che rimane incantato a bocca aperta ogni volta che gli passo davanti ero abbarbicata ad un cuscino e al lenzuolo con le ballerine di Degas disegnate, quello morbidissimo che mi piace trastullare. Come si dice, meglio che un dito in un occhio! Ma sono talmente maldestra in questo periodo che ho rischiato anche quello.
Ho pensato che sarebbe stato bello recarmi in un mercato per infilare la mano in un sacco di legumi ma non sapendo dove poter praticare questa piacevole attività e avendo altro da fare ho scacciato via questo pensiero.
Ora che ci penso sotto casa mia c'è un piccolo mercato e c'è pure un signorotto che ha proprio un banco di legumi, quel signorotto che fa molta tenerezza a mia figlia tanto che vorrebbe sempre comprargli qualcosa anche se non serve. Una volta l'ho visto bere super alcoolici di mattina in canottiera intima in piena estate e inveire contro una che con la macchina era passata sfrecciando tra i banchi. Beh aveva ragione ma gliene ha dette certe da far impallidire er monnezza, quindi non so se mi fa tenerezza e poi il mercato di Amelie è più romantico, il mio non regge il confronto.

La felicità assoluta che non dipende da niente e da nessuno.
Magari eh!
Io ci credo che deve essere così e l'impegno ce lo metto ma non è enough (scusate ma adoro questa parola e cercavo un pretesto per usarla) per esempio ci sono un sacco di cose da cui dipendo.

Quelle frivole:
-i capelli lisci
-le borse
-le scarpe
-i leggings
-il gel sulle unghie
-i bikini nuovi ad ogni stagione
-la ceretta

Quelle profonde:
-alcuni libri
-il silenzio (che raramente mi circonda)
-la danza (ma è il mio lavoro e forse non conta)
-varie ed eventuali che non sto a dire.

Sono inoltre ostacolata dalle mie ossessioni maniacali pertanto ho bisogno, o meglio mi illudo di aver bisogno di un certo "ordine" per stare bene.
Vi porto un esempio citando parte di un pensiero che mi colpì, non ricordo di chi fosse, mi pare di una coreografa che non conosco, diceva che tutte le cose belle spettinano: fare l'amore spettina, ballare spettina, togliersi i vestiti spettina, volare spettina, tuffarsi in mare spettina, baciare una persona appassionatamente spettina.
La ragazza che citò questo pensiero aggiunse il suo, attraverso il quale espresse una certa determinazione a voler vivere spettinata.
Rimasi colpita perchè in un istante mi sono osservata e ho visto una maniaca del pettine. Io amo essere pettinata e mi sembra di odiare tutto ciò che destabilizza questa condizione, mi sistemo addirittura i capelli prima di addormentarmi. Riflettendoci bene mi sono accorta che invece è nei momenti in cui sono spettinata, ecco ...è proprio in quei momenti che mi sento veramente libera e felice.
Sarà una cretinata ma questa metafora tricologica mi ha fatto pensare e io amo riflettere partendo da ogni spunto, dal più banale a quello più elevato.

Si usa citare il mantra del giorno, io propongo la sfida del giorno.
Ecco la mia: cercare di non dipendere da un pettine.
Sono anche sfacciatamente fortunata perchè piove, c'è vento e devo ballare due ore in più del solito col mio ballerino preferito e si tratta pure di una coreografia piuttosto scatenata.
Non prometto niente perchè ho i capelli che difficilmente si scompongono ma giuro che impegnerò tutte le mie forze per sentirmi a mio agio anche con qualche ciuffo per aria.
Poi passerò al prossimo livello: essere fashionista ma felice.

Buon lunedì col valzer d'Amelie


Miranda (devil) Milian




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