Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

sabato 20 ottobre 2012

Sabato sera


Il mio sabato sera.
Ghiaccio sul ginocchio per l'infiammazione che non deve assolutamente degenerare, libro, blog e attesa.
Attesa che passino tre ore per andare a prendere mia figlia a una festa.
Tre ore!
Per una che ha già sonno, è veramente un bel po' di tempo.
Si perchè per il momento pare che la solita insonnia mi abbia abbandonata, quindi potrei addormentarmi tranquillamente.

Eppure, questo sabato sera è davvero migliore di quelli da uscita forzata, quelli che perchè è sabato bisogna uscire, bisogna divertirsi, bisogna fare baldoria, ma dove sta scritto?
E ammesso che sia scritto da qualche parte, chi l'ha scritto?
E ammesso che qualcuno l'abbia scritto, bisogna dargli retta per forza?

Ecco, tra le cose che non farei mai ci sta proprio questa: uscire il sabato sera!
Uscire inteso come andare al ristorante, al cinema, in un locale e via dicendo.

Il divertimento non è uscire e andare da qualche parte ma la conseguenza di una condizione interiore, quindi una volta che ce l'hai ti puoi divertire pure dentro casa, a lavoro, in metropolitana o addirittura alla cassa del supermercato.
Ora potrei dire una serie infinita di cattiverie sul sabato sera e soprattutto sulle mandrie del divertimento forzato, ma ve le risparmio.

Tirando le somme, il ginocchio dolorante è una rottura di scatole ma per il resto il libro che sto leggendo è molto più intrigante di ciò che si può fare in centomila locali... ah no, tranquilli non è quello delle 50 sfumature, si tratta di un libro sulla programmazione mentale e il libero pensiero.

Cosa c'è di più avvincente dell'avventurarsi nei meandri della mente?
A me l'argomento interessa moltissimo, talmente tanto che anni fa per analizzare in particolare il mio su base scientifica e risolvere anche qualcosina mi iscrissi a psicologia e detti sette esami, con la media del 30.
Poi capii quel che m'interessava e dovendo continuare a ballare, lasciai.
Diciamo che lo studio ufficiale mi permise di iniziare a percorrere delle strade per poi continuare da sola.
Certo, chi vuole capirci qualcosa o risolvere va in analisi, io invece, tanto per distinguermi mi sono iscritta alla facoltà per autoanalizzarmi... e anche per fare qualcosa di elettrizzante da sostituire agli incontri con un fidanzato che stava diventando noioso, molto noioso.

Per quanto riguarda le uscite serali, sappiate che non mi sono fatta mancare niente a tempo debito, a uscire uscivo ma c'è da dire che col lavoro che ho fatto, la sera, dovevo uscire per forza e come mi piaceva dopo lo spettacolo o le prove andarmi a fare quattro risate con amici e colleghi, quanto si rideva, se capitavano feste improvvisate ci si andava con pezzi di costume di scena o abbigliamento da danza perchè non si era partiti attrezzati da casa.
Ricordo ancora quando al rientro a casa infilavo la chiave nella serratura piano piano, quasi senza respirare con la speranza che i miei dormissero non accorgendosi così di che ora fosse.
Ricordo le risate quando mi ritrovavo dentro il letto alle 5 del mattino a mangiare le lasagne che mi lasciava mamma, l'adrenalina che ci metteva un bel po' di tempo a scaricarsi, quella sensazione sempre di essere un po' troppo esuberante e che volevo cambiare ma che ho ancora e mi sta bene così.

Certo la tentazione di uscire stasera e andare a vivere è alta, qui vicino a me c'è l'interminabile Oktoberfest nostrano a base di balli di gruppo fino alle due di notte.
Doveva finire il 7 ottobre invece è prolungato fino a domani, il minimo, visto il successo.
Il fatto è più che comprensibile: quanti rientrati al lavoro o comunque alla vita normale da un mesetto ormai, sono alle prese con la terribile nostalgia delle vacanze? Presto trovata la soluzione, infatti alla festa della birra ti danno l'occasione di rivivere la villeggiatura, ripercorrerendo i momenti dedicati ai balli di gruppo!
Dio che divertimento, e non solo di sabato ma anche di giovedì o venerdì.
A questo punto mi chiedo: in quest'Italia logora chi di giovedì sera se ne va a sculettare danza Kuduro fino alle due di notte? Uno che ha la fortuna di dover andare a lavorare la mattina dopo o un disoccupato?
Allora ti dicono che mica perchè in Italia non c'è lavoro non ci si va più a divertire!
E così torniamo al concetto di divertimento completamente distorto.
Comunque dato che non si riusciva a dormire, sere fa ho chiamato i vigili, mi hanno detto che posso fare un esposto, così dopo 40 giorni potrebbero fare un controllo per constatare che i crucchi di Roma Capannelle si siano attenuti al livello di decibel consentito!

Questa in effetti è molto divertente, peccato che non sia una barzelletta ma la realtà.

Beh si è fatta l'ora, devo andare e stavolta vi lascio a un sabato sera speciale, un sabato sera televisivo di classe, quello con Teatro 10 e il balletto di apertura con mio papà Franco!




Miranda (devil) Milian

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