Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

giovedì 12 aprile 2012

L'isola che (purtroppo) non c'è


Accade raramente di poter fare quello che vuoi quando lo vuoi veramente o quando sei nella giusta condizione di farlo.

Non mi dilungo in una serie di inutili esempi: la sintesi spesso è più chiara di mille spiegazioni.

Per questo immagino spesso di fuggire in un' isola dove questa simultaneità sia all'ordine del giorno, magari poi sorgerebbero altri problemi, un tocco magico creerebbe però una sinergia vincente e l'atmosfera sarebbe di appagamento totale.

Vivere di norma così, probabilmente non è troppo auspicabile ma una bella vacanza non me la perderei di certo in quest'isola che (purtroppo) non c'è, lontana dalla rigida organizzazione che caratterizza la vita quotidiana e dai luoghi (e persone) ostili che nostro malgrado si è costretti a frequentare.
In poche parole lontana dallo stress e dagli antipatici effetti collaterali.

Guardate che non sto parlando di una vacanza esotica dove gli unici desideri siano prendere il sole, bere drink o fare shopping ma una situazione in cui ogni aspetto della vita possa essere pervaso da questo prodigio.

Nella mia fervida immaginazione vedo con precisione assoluta come trascorre la mia vita su quest'isola incantata e ben definiti sono anche gli ambienti... nei minimi dettagli.

Il rimedio a questa asincronia, per me, sta nello sviluppare una passione ed alimentarla giorno dopo giorno, nel mio caso essere creativa permette alla mia mente di avere sempre e comunque qualcosa di bello da fare, il tempo che intercorre tra il desiderio e la sua realizzazione, così facendo, si alleggerisce, diventa più accettabile.
Si tratta però di un rimedio, anche piuttosto efficace e strategico, ma non è la soluzione, quella sta solo lì...nell'isola che (purtroppo) non c'è!

Carla
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