Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

martedì 19 marzo 2013

La festa del papà

Io e papà a Villa Borghese

Quanti biglietti a forma di cravatta a pois mi hanno fatto fare alle elementari, quante letterine con la promessa di fare la brava e quanti regalini ma pure quanti bignè di San Giuseppe strafogati e poi di corsa due ore alla sbarra. La sbarra di danza classica ovviamente, non che mi arrestassero per abuso di zeppole e spaccio di maxi bignè alla crema, sarei all'ergastolo allora!

Si dà tutto per scontato, hai un papà che ti ama, che non ti fa mancare niente poi arriva il 19 marzo e lo celebri col pranzetto o la cenetta e la complicità della mamma. Ci sono addirittura neonati che lo festeggiano e qui è palese che essendo del tutto ignari la macchinazione è per forza opera dell'angelo del focolare.

La festa del papà ha diverse origini nel mondo, nei paesi cattolici trae spunto da San Giuseppe cioè il padre putativo di Gesù- e zàn zàn- eccotela che arriva la chiesa con la sua coerenza.
No alle coppie di fatto, no a questo, no a quell'altro però Gesù aveva un padre "di fatto", si perchè non erano mica sposati lui e Maria. Capisco che i tempi erano diversi ma dato che oggi ancora ha così presa un antico mito mi sento autorizzata a parlare in questi termini.
Non che la chiesa sia mai stata tollerante ma comunque dice di esserlo. E le parole si sa, contano più dei fatti!

Dunque, crescendo ho potuto notare quanto il 19 marzo è stato invece da sempre giorno di sofferenza per bambini che un padre non ce l'avevano, orfani o cresciuti da ragazze madri queste creature innocenti erano costrette, se non avevano un educatore sensibile e credetemi non ce n'erano molti, a fare quegli stupidi biglietti e a constatare quanto fossero diversi portandosi questa croce fino all'età adulta.
Per loro il 19 marzo era la festa del "ricordati che non hai un padre".
Bene se solo si fosse stati più coerenti e si fosse fatto notare ai piccoli in questione che pure Gesù stava messo strano, si perchè non è che avesse la famigliola del mulino bianco riunita a tavola coi bignè, era figlio di un essere superiore invisibile e il padre di rappresentanza non era sposato con la madre.
Come se non bastasse questa condizione assai disagiata gli si dipingeva come celestiale e meravigliosa perchè quel piccolo crescendo è morto per per tutti noi e quindi anche per lui. E qui sopraggiungeva un'altra frustrazione perchè inevitabilmente il bimbo avrebbe in seguito passato parte della vita a scervellarsi chiedendosi cosa cavolo poteva aver combinato così piccolo per aver contribuito a far morire un uomo secoli prima della sua nascita. Vieni al mondo già con un omicidio sul groppone, bella fregatura e qui appunto si dà il via all'obbligo di comportarsi in un certo modo per espiare la colpa e per paura ti adegui.

Oggi molti stanno facendo gli auguri ad un papà che è "volato in cielo" laddove dovrebbe stare pure il mio, secondo la fantasia di questi. Beh, se l'anima è immortale e invisibile perchè deve stare per forza in cielo? Non potrebbe stare più a portata di mano? Magari dentro il nostro cuore? Ma lì ci sta pure quando i nostri cari sono vivi e ci rimane pure dopo per me.

Ho vissuto del tempo nell'intento di fare la volontà di papà, non perchè me l'avesse chiesto ma perchè credevo fosse la cosa giusta, così fraintendendo i suoi pensieri o le sue parole spesso ho sofferto di sensi di colpa ritenendomi inadeguata alle sue aspettative. Quando era in vita mi sembrava di vivere sempre in conflitto, non mi sentivo capita, ora mi accorgo che invece mi conosceva davvero bene e al di là del modo con cui mi diceva certe cose ci prendeva proprio.
Chissà se oggi sarebbe fiero di me? Forse nemmeno m'importa più perchè per vivere appieno una vita sincera ci vuole forza, coraggio e tenacia e questo basta a farmi credere che va bene così e che può essere contento se sono diventata grazie anche a lui un essere indipendente e coraggioso che spesso cade ma che finora si è sempre rialzato. Forse era questo che desiderava anche se non lo capivo e averlo compreso, non dico oggi ma comunque di recente, non significa forse che è vivo più che mai?
Una cosa che gli devo la voglio proprio gridare pubblicamente a gran voce: non ha mai mosso un dito per aiutarmi in qualche cosa, quel dito mi ha sempre e solo indicato la strada e nonostante mi dicessero che con lui nel mondo dello spettacolo stavo in una botte di ferro perchè avrei goduto di una carriera assicurata, lui mi ha insegnato a farcela con le mie forze, ed è quello che ho fatto.
Che fatica ma che soddisfazione!
Mi sono ispirata a lui, ad altre persone, poche in verità e che stimo ma mai nessuno ha fatto qualcosa al posto mio.

Tanti auguri quindi a quel gelosone di mio papà che oggi si sarebbe divertito ad essere coccolato e festeggiato perchè era un etreno bambino come tutti i grandi, si sarebbe divertito tutti i giorni a vedere come mi diletto in ciò che piaceva anche a lui, tutte cose che secondo molti dall'alto si vedono pure meglio, così tanto per consolarsi. Mi manca, ovvio ma dentro il cuore è meno approssimativo che "lassù" diciamo che è più a portata di mano, il cielo invece con quell'aria di superiorità e lontananza me lo renderebbe irraggiungibile e per quanto lo ami vorrei raggiungerlo il più tardi possibile, se non altro per non dargli un dispiacere.

Ora chiamo mamma e mi assicuro che non faccia indigestione, golosa come è, di bignè.
Oggi è l'ultimo giorno che li vendono nelle pasticcerie e lei ne ha una sotto casa, cioè facilmente raggiungibile anche con bastone e dolori alle ossa, purtroppo non potrò fare la stessa cosa perchè tre bignè prima di danza non li reggo più ma magari uno...

Ohh a proposito, dimenticavo la cosa più importante e cioè di fare tanti auguri al papà del secolo, Enzo Paolo Turchi il quale con la consorte Carmen Russo ha realizzato una sorta di reality sulla  nuova esperienza di genitore mettendo in piazza la vita della  piccola figliola che già imperversava comunque tra riviste e tv.
Non voglio giudicare ma questa strumentalizzazione non mi piace soprattutto perchè la figlia avrebbe diritto a scegliere cosa sia giusto per sè e se ancora non può farlo non vedo perchè le debba essere imposto qualcosa tra l'altro di così invadente. Tanto crescerà in un mondo dove tutto questo è normale e anche molto figo e quelle come me rimarranno delle poveracce che quando pubblicano una foto dei figli su feisbuc non beccano una lira, figuriamoci un euro!

Miranda (devil) Milian


Be First to Post Comment !
Francesca Giordanino ha detto...

Niente da aggiungere.
Se non...
Pienamente d'accordo con te!!!
Uno strabacio.
Fra

Custom Post Signature

Custom Post  Signature